cadute in gara: perchè così tante ?

vigorelli 1954

via col vento
2 Novembre 2009
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negrotta
giusto poi una volta si partiva piu piano e la corsa si faceva solo nel finale, no? quindi meno chilometri fatti forte (meno corridori come hai detto tu) e statisticamente meno probabilità di cadere.

e le bici ? più pesanti e più stabili ? ma si usavano tubolari da 19 no?


Una volta gandalf eheh non si partiva più piano ( vedi le medie nelle classiche) dipende sempre da ......... mille motivi si poteva partire tranquilli e fare 50 chilometri così o cominciare ad andare in fuga dal primo chilometro per questioni di sponsor, di contratto, di tanti motivi, vai a rileggerti se ti piacciono le gesta del passato quando il Dancelli partì in fuga solitaria alla Milano-Sanremo quel giorno DOVEVA vincere un Italiano e se avessero preso Dancelli altri sarebbero stati pronti a ripartire , ci sono motivazioni e strategie che vanno oltre il buon senso, oggi giustificate dal fatto che per male che vada lo sponsor è contento.
Per quanto riguarda le bici ......... no le mie bici ( quelle dei tempi di Mercks per intenderci ) non erano ne stabili, ne performanti, i tubolari erano da 19 e facevano abbastanza schifo se paragonati a quelli di oggi, le ruote le addrizzavamo ad ogni gara , quasi ad ogni allenamento, in più non frenavano un'accidente, l'unica cosa sicura è che erano pesantissime :wacko: però erano tutte così e quindi la prestazione era livellata, un pò come in pista dove nessuno ha i freni e si cade molto meno.
Poi bisognerebbe anche dire che una volta, almeno in Italia esisteva una scuola di ciclismo dove venivano mandati i migliori delle 21 regioni italiane un tot. a seconda della grandezza delle regioni, si chiamava scuola della Pista Fausto Coppi ed era a Cesano Boscone in provincia di Milano, io ho avuto la fortuna di parteciparvi per 3 anni di fila ed ho avuto un grande insegnamento direttamente da super campioni di quei tempi della pista tanto per citarne qualcuno Pettenella, Bianchetto, Gaiardoni ......... a qualcosa poi ti serviva quando eri in gruppo aiutato dai freni e dallo scatto libero .......... chissà quanti prof di oggi sono mai saliti su un anello con lo scatto fisso ;nonzo% credo che molti ne avrebbero veramente bisogno.
Con questo non voglio dire che erano più bravi i ciclisti di una volta di quelli di ora, correvano forse più tranquilli e più sereni senza radioline nelle orecchie ( lo sappiamo noi cosa arriva dalle ammiraglie nelle orecchie di questi ragazzi ? ) Via le radioline da subito .
 

Rubz

Passista
26 Luglio 2012
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forse
Secondo me il problema principale è uno ...
I corridori vanno oltre i limiti , non si può fare una discesa a 70 km/h su due ruote da 16mm e una bici in carbonio da 6.8kg e aspettarsi di non cascare mai e ricordiamoci che i ciclisti su strada non hanno le protezione di chi fa downhill e basta veramente poco perché succeda qualcosa di veramente pericoloso e potenzialmente letale perché ricordiamoci che Weilandt è morto per una piccolissima disattenzione non perché c'era la strada bagnata e lui aveva le ruote in carbonio...basta pochissimo...


La soluzione se si vogliono evitare gran parte delle cadute sarebbe una sola...un po' più di prudenza...

Posso capire che vedere la possibilità di vincere o fare bene possa un po' offuscare la mente ma bisogna sempre rendersi conto che la sicurezza importante , anche più della vittoria
 
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vigorelli 1954

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negrotta
Secondo me il problema principale è uno ...
I corridori vanno oltre i limiti , non si può fare una discesa a 70 km/h su due ruote da 16mm e una bici in carbonio da 6.8kg e aspettarsi di non cascare mai e ricordiamoci che i ciclisti su strada non hanno le protezione di chi fa downhill e basta veramente poco perché succeda qualcosa di veramente pericoloso e potenzialmente letale perché ricordiamoci che Weilandt è morto per una piccolissima disattenzione non perché c'era la strada bagnata e lui aveva le ruote in carbonio...basta pochissimo...


La soluzione se si vogliono evitare gran parte delle cadute sarebbe una sola...un po' più di prudenza...

Posso capire che vedere la possibilità di vincere o fare bene possa un po' offuscare la mente ma bisogna sempre rendersi conto che la sicurezza importante , anche più della vittoria



scusami la prudenza e la competizione stanno ai poli opposti
la competione è rischio, il rischio fa parte della competizione per vincere bisogna rischiare anche di cadere fa parte della competizione la prudenza fa parte della vita normale di tutti i giorni .......immaginati Marquez in una curva che l'affrontra in maniera " prudente " ..........
 

Rubz

Passista
26 Luglio 2012
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forse
scusami la prudenza e la competizione stanno ai poli opposti o-o

Assolutamente no...
In molti altri sport si punta tantissimo sulla sicurezza senta rinunciare alla competizione...

Ad esempio la F1 , hanno dei controlli sulla sicurezza molto rigidi e infatti negli ultimi 15 anni non ci sono stati incidenti veramente gravi ...ok , che il campionato di F1 sono non molte gare e che i piloti non sono tantissimi ma mi sembra a quanto incidenti non si scherzi molto...

Mi domando perché nel ciclismo non si investe nella sicurezza cosi tanto...
Il casco è diventato obbligatorio solo da circa dieci anni e il casco fa il 99% della sicurezza di un ciclista e prima pochi lo usavano ,perché? Scomodo? Ok sarà scomodo ma piuttosto che sfracellarmi il cervello sul guard-rail lo metto...
Anche oggi si vede gente che gira senza...

la verità secondo me è che manca veramente una grande fetta della "cultura della sicurezza" ...
Cos'è stato fatto negli ultimi anni per umentare la sicurezza ? Praticamente niente ...
 

fabrylama

Scalatore
22 Marzo 2012
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una
Assolutamente no...
In molti altri sport si punta tantissimo sulla sicurezza senta rinunciare alla competizione...

Sicurezza, non prudenza.
Comunque un conto è aumentare la sicurezza in uno sport in cui si viaggia all'interno dell'abitacolo di una vettura, un altro è rendere sicure le corse in bici. Purtroppo non si può riempire di materassi 200km di asfalto.:wacko:
 

fabrylama

Scalatore
22 Marzo 2012
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Qualcuno sostiene che con i freni a disco ce ne sarebbero di meno.

Facciamo che sei un pro in gruppo sul bagnato "pesante" a 60km/h, si avvicina una curva molto veloce che viene affrontata senza frenare da tutti... o quasi, perché quello davanti a te, senza motivo o per un motivo a te non visibile, decide di rallentare appena (a bici ancora dritta, non già in curva) e quindi pinza leggermente i freni. Su bagnato pesante però ci vuole un lunghissimo secondo perché i freni inizino a frenare davvero. Se sei abbastanza concentrato e ti accorgi (vedi i suoi freni muoversi) che sta frenando, freni appena anche tu e così via per tutti quelli dietro di te e non succede nulla.
Invece se la tua attenzione era rivolta altrove, ti accorgerai che quello davanti a te ha rallentato solo quando i suoi freni si saranno asciugati e sarà iniziato l'effetto frenante, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi e ti toccherà fare il funambolo per non prenderlo in pieno, a meno che tu passi tutto il tempo con i freni appena pinzati per tenerli asciutti.

Questo problema è mitigato (non risolto) notevolmente dai dischi e quindi secondo me qualche caduta in meno ci sarebbe. Chiaramente il vantaggio è solo in situazioni di questo genere, su asciutto o su discesa bagnata (dove i ciclisti si tengono a dovuta distanza) i capiper richiedono una frenata più attenta e più sensibilità dei dischi, ma i pro a questo sono abituati.
 

andre.road

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:-)
le cadute ci son sempre state, vero, mi pare tuttavia siano aumentate quelle in gruppo e quelle tra velocisti...

le variabili son tante

sicuramente la qualità/pulizia delle strade, le rotonde al posto dei semafori, le segnalazioni, la tipologia di curve poste in prossimità dell'arrivo, etc... quindi fattori logistici

ma anche il fatto che i livelli son sempre più omogenei, vogliono stare tutti davanti e non sempre con la dovuta attenzione/concentrazione.... basti pensare all'arrivo di Salsomaggiore quest'anno al Giro
 

rbc

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7 Maggio 2014
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samurai
Cadono perché è sempre maggiore la forbice tra chi si mette in luce e chi invece rimane indietro in termini di contratti, soldi, etc etc. Quindi tutti vogliono stare davanti.
 
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(Ale74)

Maglia Amarillo
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sì -il carbonio è tornato ed è pure andato... ora rimetto in pista l'alluminio....
Facciamo che sei un pro in gruppo sul bagnato "pesante" a 60km/h, si avvicina una curva molto veloce che viene affrontata senza frenare da tutti... o quasi, perché quello davanti a te, senza motivo o per un motivo a te non visibile, decide di rallentare appena (a bici ancora dritta, non già in curva) e quindi pinza leggermente i freni. Su bagnato pesante però ci vuole un lunghissimo secondo perché i freni inizino a frenare davvero. Se sei abbastanza concentrato e ti accorgi (vedi i suoi freni muoversi) che sta frenando, freni appena anche tu e così via per tutti quelli dietro di te e non succede nulla.
Invece se la tua attenzione era rivolta altrove, ti accorgerai che quello davanti a te ha rallentato solo quando i suoi freni si saranno asciugati e sarà iniziato l'effetto frenante, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi e ti toccherà fare il funambolo per non prenderlo in pieno, a meno che tu passi tutto il tempo con i freni appena pinzati per tenerli asciutti.

Questo problema è mitigato (non risolto) notevolmente dai dischi e quindi secondo me qualche caduta in meno ci sarebbe. Chiaramente il vantaggio è solo in situazioni di questo genere, su asciutto o su discesa bagnata (dove i ciclisti si tengono a dovuta distanza) i capiper richiedono una frenata più attenta e più sensibilità dei dischi, ma i pro a questo sono abituati.
Adesso, bagnato o ascitto, frenano al "limite".
Domani, freneranno lo stesso al "limite" solo che quel limite sarà "un secondo" dopo di adesso.
Questo succede appena capiscono il "giochino" ed ecco che hai solo spostato un po' più avanti il momento.
Sui freni questa è la mia opinione.

Sulle cadute non ho una idea, ci sono sempre state e sempre ci saranno.
Come è già stato detto, se cade un (con tutto il rispetto) anonimo gregario ha risonanza 10, se cade un big ha risonanza 1.000.
Va anche detto che ci sono 200 corridori in gruppo e tutti duecento ricevono il medesimo segnale dall'ammiraglia, via radio, "stare davanti" solo che tutti davanti non ci possono stare e, quindi, ci sono più rischi ed è più facile toccarsi e cadere.

Possiamo anche metterci la "foga di fare bene" e qualche istante di deconcentrazione, cadere è un attimo.

Se si guardano alcune cadute, sembra che cadono senza accorgersene.
 

Doppiomisto

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Alcune...
le cadute ci son sempre state, vero, mi pare tuttavia siano aumentate quelle in gruppo e quelle tra velocisti...

Quelle in volata a me invece sembrano diminuite e di parecchio. Forse anche per la faccenda della neutralizzazione del tempo in caso di caduta ai -3 KM dall'arrivo, e della dimunizione delle scorrettezze perchè più facilmente individuabili con le molte telecamere a disposizione, una volta (anni '80/90 primi 00) si vedevano delle volate combattutissime con carambole assurde e pigne di corridori clamorose.
 

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Gregario
15 Marzo 2011
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Infinito CV
Io penso che sia un insieme di troppi fattori tra cui bici e prototipi vari al limite della rigidità e guidabilità, percentuali di grasso ridotte all' osso (letteralmente!!!) e forse anche aspetti come l' obbligatorietà del casco che "potrebbe" indurre ad esporsi di più a rischio rispetto a quando nn si indossava? (una decina di anni fa...il tour 2003 se ricordate era ancora senza casco)

(tour che tra l altro ricordo per la rovinosa caduta di Beloki e il pic nic per i prati di Armstrong, oltre all altra caduta di Armstrong agganciato alla borsetta, quindi l' ipotesi casco forse è solo una mia stupida impressione :D )