Quanto vi dura un contakm?

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odisseo87_eliminato

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Io ne ho usati almeno cinque (i primi due senza filo) senza molta fortuna. :doh: :mrgreen:

1°: problemi con il segnale wireless e interruzioni di funzionamento.
2°: un sassolino ha colpito il sensore sulla forcella rompendolo.
3°: il primo con filo e l'unico di lunga durata (19.000 km), saltato via dal supporto su un tratto accidentato in discesa. E' sopravvissuto all'incidente ma si è lentamente spento (display illeggibile).
4°: interruzioni di funzionamento per problemi di contatto con i sensori del supporto, si è guastato dopo una pedalata sotto il diluvio. :cry:
5°: come il 3°, è saltato via finendo a bordo strada in mezzo all'erba alta. :crock

Morale della favola, durata media 113 uscite e 10.700 km ciascuno.
 
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Paolillo

Apprendista Velocista
7 Maggio 2009
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Olmo
Io ne ho usati almeno cinque, i primi due senza filo, senza molta fortuna. :doh: :mrgreen:

1°: problemi con il segnale wireless e interruzioni di funzionamento.
2°: un sassolino ha urtato il sensore sulla forcella rompendolo.
3°: il primo con filo e l'unico di lunga durata (19.000 km), saltato via dal supporto su un tratto accidentato in discesa. E' sopravvissuto all'incidente ma si è lentamente spento (display illeggibile).
4°: interruzioni di funzionamento per problemi di contatto con i sensori del supporto, si è guastato dopo una pedalata sotto il diluvio. :cry:
5°: come il 3°, è saltato via finendo a bordo strada in mezzo all'erba alta. :crock

Morale della favola, durata media 113 uscite e 10.700 km ciascuno.

Il mio polar Cs600 l'ho usato per 6 anni...(70000 km circa..) funziona ancora benissimo ma sono passato a un modello gps. (2 anni con polar M450 e adesso con un wahoo bolt elemt.) Anche il polar M450 funziona ancora ma ha il difetto congenito che a volte prima di avviarsi ci vogliono un po' troppi reset...
 

podilato

Gregario
22 Aprile 2015
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Garmin Edge 305: 11 anni. Tre sostituzioni di batterie (con "equivalenti" batterie di telefoni cellulari), quattro supporti (il vero punto debole dei primi Edge, prima dell'introduzione dell'attuale quarter turn, successivamente adottato - bene o male - da quasi tutti), sistemazione del connettore a "pressione" tra motherboard e interfaccia USB/batteria (il celeberrimo problema del 205/305 che si spegneva per strada)... display rotto (qui, per pigrizia, ho desistito e passato ad altro: non e' pero' detto che un - improbabile - giorno decida di ripararlo :mrgreen:).

Ovviamente nell'intanto ho provato/riparato/cincischiato con altri innumerevoli (di sicuro quasi tutti i principali) dispositivi in questione. Visto che siamo in tema, le mie personalissime osservazioni:
  • Tutti i dispositivi, nessuno escluso, non sono esenti da stranezze di ogni tipo la cui causa va ricercata in due categorie: software (75%) ed errori di progettazione/engineering (25%).
  • Evitare di essere un "early adopter" (lasciate sempre passare un po' di tempo, in modo che il produttore si raccapezzi circa i bug del firmware). Ed e’ sempre peggio, poiche’ – causa la feroce competizione – i tempi per la prototipazione/beta testing di nuovi dispositivi si assottigliano sempre di piu’. Non c'e' un dispositivo migliore dell'altro: vanno tutti bene e fanno tutti schifo. Questione di prospettiva.
  • La complessita' del dispositivo e' inversamente proporzionale all'affidabilita' (per quanto banale questa osservazione possa sembrare). Di contro, ricordate sempre che l’allenamento lo programmate prima (di fronte al PC/smartphone/etc.) e l’analisi dopo (di fronte al PC/smartphone/etc.): per strada premerete start all’inizio, stop alla fine e (talvolta) lap. Basta. Non serve altro.
  • Non lasciatevi abbindolare dalla ricchezza di funzionalita’: quasi sicuramente non le utilizzerete (o le utilizzerete raramente), oltre al fatto che le piu’ grosse buche le prenderete mentre starete – per quella manciata di secondi - a pasticciare con il dispositivo.
  • Quello che non fa un dispositivo… lo fanno DUE dispositivi (in questi recenti anni, di solito, uno e’ il vostro smartphone). Personalmente mi trovo molto bene con un GPS “essenziale” (Bryton 310) ed uno smartphone a cui ho collegato un Wahoo RFLKT (praticamente un banale display remoto); ovvi vantaggi a parte (un dispositivo continua a funzionare qualora l’altro dovesse avere problemi), non ci sono limiti alle potenzialita’… live segment, navigazione, etc. (certo, con lo smartphone sembra di avere R2D2 nella tasca posteriore, ma a tutto ci si abitua - senza parlare del fatto quando si comincia un segmento, sembra di attaccare la Death Star di Star Wars :) ). Inoltre, lo smartphone lo avete con voi anche quando siete in bici, giusto? Bene, perche' - a questo punto - non fate girare anche (almeno) un paio di app: la prima un poderoso filtro chiamate per i rompiscatole (ah, il piacere di "Salve, siamo l'azienda XYZ e desideriamo proporle un'offerta vantaggiosa" nel mezzo di uno strappo piu' o meno tosto), la seconda uno dei vari IpBike, Wahoo, OruxMaps, etc. in maniera tale che se il vostro dispositivo sul manubrio si blocca o perde l'attivita', ne avete sempre una copia (di solito) nella tasca posteriore. Ricordate che i DUE dispositivi devono condivere gli stessi sensori, altrimenti non vale ed andrete in prigione senza passare dal "Via".
  • Il dispositivo piu' versatile e completo attualmente in commercio e', con tutta probabilita', il vostro smartphone. Dal punto di vista prettamente funzionale un GPS da manubrio ed uno smartphone condividono (quasi esattamente) lo stesso hardware. La differenza e' fatta da software che ci gira sopra... e dal supporto da manubrio. Ah si, sensori: Ant+ o BT(LE)... questa e' una decisione importante. Uno o l'altro (certo, ci sono pure quelle che fanno entrambi gli standard): ma decidetelo prima, ne guadagnerete in salute (ovvero niente mal di testa per capire chi e cosa).
  • Mai e poi mai "affezionarsi" ad una marca e/o prodotto (immagino questo valga per qualsiasi cosa, ma sto divagando). Ad esempio, la linea di dispositivi di X di tre anni funzionava bene mentre la nuova linea fa schifo. Di contro, la linea di dispositivi di Y di tre anni fa faceva schifo ma quest'anno non e' niente male! Lo stesso dicasi per quasiasi "evanescente" webapp/cloud based/etc.: oggi c'e', domani puo' - insieme ai vostri dati - non esserci piu' (o, piu' verosimilmente, qualcuno del management di - a puro titolo di esempio - Strava si sveglia e decide di cambiare tutto: un caso per tutti, l'improvviso - letteralmente - abbandono al supporto ai Wahoo RFLKT*): un caso per tutti... la "generazione blu" di Bryton (Bryton 40, per dirne uno), improvvisamente abbandonata dal produttore: si comprenda l'entusiasmo dei possessori di un ottimo dispositivo che pero' usa un formato bislacco (bdx) e che per farlo funzionare*² bisogna industriarsi bizzarre alchimie software. Nodo al fazzoletto: mantenere sempre (se ci tenete) da qualche parte (di vostra proprieta', intendo: dischi, usb stick, nas, etc.) lo storico delle proprie attivita': sono file piccoli, ce la potete fare!
  • Piu' si e' standard, meglio si sta: dare un'occhiata in giro per internet circa la reperibilita' di parti di ricambio (anche se non siete in grado di farlo da voi, con tutta probabilita' c'e' sempre quell'amico agile nell'uso del saldatore o quel laboratorio di elettronica a due isolati di distanza) non e' un'idea sbagliata. Altrettanto fondamentale e' il formato utilizzato dal dispositivo per descrivere la vostra attivita' (fit, gpx, tcx, kml, etc.). Certo, la sincronizzazione via wifi/bt/etc. non e' male, ma per male che vada il vostro dispositivo deve poter essere collegato al vostro pc (sia Linux, Windows, Mac, etc.), e visto - preferibilmente - come unita' di memoria di massa senza software bislacchi o amenita' funzionali di dubbia comprensione.
  • Che se ne vada grandemente a quel paese l'obsolescenza programmata (e, nei limiti del possibile, tenetevi ampiamente alla larga dalle aziende che ne hanno fatto un core business o che si difendono con un blando "non puoi riparare il dispositivo X da noi prodotto poiche' e' troppo complesso" - da addetto ai lavori, vi dico che una risposta del genere implica una scarsa progettazione/engineering) e chiunque provi a propinarvi un qualsiasi dispositivo elettronico (e non) basato su questa "filosofia": siete voi a decidere quando cambiare dispositivo, non l'azienda Z. Corollario: i danari che transitano dal mio portafogli al rivenditore implicano l'acquisto del bene, non l'affitto per un numero di anni. Corollario del corollario: i miei soldi sono buoni, quindi esigo che anche il dispositivo/prodotto lo sia. Corollario del corollario del corollario: quando l'azienda Y vi declina l'assistenza in garanzia, ricordate loro che sarebbe interessante vedere come si comporterebbe il loro rivenditore se, nell'atto di acquistare un prodotto, pagate con una banconota - ad esempio - con un angolo mancante. Ecco, stessa cosa (lo so, sono idealisticamente naive... che volete farci).
  • Il mercato dell'usato e' spesso interessante: prima di considerare l'acquisto di un dispositivo, pero', verificate sempre la possibilita' di sostituirne la batteria poiche', con tutta probabilita', potreste trovarvi nella condizione di doverlo fare quanto prima.
  • Da tempo ho fissato il limite superiore di spesa a 100 Euro (150 per uno smartphone), spese di trasporto e sensori esclusi. Altrettanto importante da considerare:
    - Batteria sostituibile (per lo smartphone), presenza di viti (per un dispositivo*³). Facile accesso al connettore USB – ovvero il supporto non deve ostruirlo - mentre si sta utilizzando il dispositivo/smartphone, in modo da poterlo caricare con un battery pack senza interrompere l’attivita’.
    - I sensori compatibili al dispositivo e/o allo smartphone (nell’acquisto, prediligere la presenza ant+/btle di serie, evitando dongle esterni).
    - eMmondizia: piu’ vi dura il dispositivo (e questo vale per qualsiasi dispositivo elettronico), meno e-Waste lascerete in giro per il pianeta... oltre al fatto che il vostro portafogli sara' piu' pieno (non e' una considerazione da tralasciare, non trovate?).

Concludo con lo scusarmi per l'essere - come mio solito :mrgreen: - logorroico e prolisso ed aver fatto una ventina di revisioni a questo post: uno di questi giorni mi estrometteranno dal forum a calcioni, lo so. :-x

*C'e' da dire che anche Wahoo ha (relativamente) abbandonato il supporto al RFLKT/RFLKT+: classico esempio di buona idea afflitta da una pessima implementazione.
*²Comunicazione di servizio: ci sto lavorando sopra... certo non "domani", ma ho un paio di idee.
*³Con l’eccezione dei display remoti (Magellan Echo, Wahoo RFLKT/RFLKT+, etc.), l’unico dispositivo dotato di batteria sostituibile – che io sappia - e’ l’O-Synce Navi2Coach.
 
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carbal54

Maglia Amarillo
3 Novembre 2009
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alcune :-)


Ottima disamina, a me mi frega la curiosità', non ho ancora dovuto sostituire un giocattolo perché guasto :wacko:

Il 305 lo ha ancora (funzionante) mio fratello, gli altri man mano entrano ed escono, quasi tutti Garmin.
La parte che più' mi trova d'accordo e' il punto tre, mentre invece mi pare di cogliere una deriva "strumentale", non si va più in bici per il piacere di farlo, ma per vedere se lo strumento segnerà correttamente distanza/pendenza/tempi/inizio segmento ecc. ecc. ecc.
"Ero su una salita al 12% e quel p....o di mm....a dello strumento segnava il 6%" :rosik::rosik:

Non sono d'accordo invece con l'uso dello smartphone, per una vita ho girato con dei gettoni in tasca, ora e' più comodo, ma lo scopo resta lo stesso, chiamare casa se sono in ritardo/difficoltà. Punto.

carlo
 

podilato

Gregario
22 Aprile 2015
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(...) mi pare di cogliere una deriva "strumentale", non si va più in bici per il piacere di farlo, ma per vedere se lo strumento segnerà correttamente distanza/pendenza/tempi/inizio segmento (...)
Ottimo centro al primo colpo, [MENTION=19851]carbal54[/MENTION]; trovo che la “deriva strumentale” (squisita definizione – mi permetterò di usarla in futuro) è divenuto elemento fuorviante, al punto che le metriche riportate dallo strumento inducono ad eludere ogni attinenza con la realtà, arrivando (talvolta) ad alterare la percezione del piacere dell’andare in bici.

Altrettanto degna di interesse la tua osservazione in merito alla generale tendenza a sovrastimare atrocemente le funzionalità dello strumento – ho a mia volta assistito ad interessanti diatribe del tutto simili a quella che hai citato in merito alle quote e alle pendenze in salita ove, inevitabilmente, qualcuno – prima o poi – decreta che se fosse stato montato un sensore di velocità (spesso indicato come la panacea per la risoluzione di tutti gli errori possibili ed immaginabili di ogni dispositivo GPS) la rilevazione sarebbe stata senz’altro precisa (WTF?!?), o ancora pagine e pagine di discussioni circa il fatto che “ieri, nel mio solito giro da 80 km, il dispositivo mi ha segnato 2 metri in più”. Ora, se la nostra unità sul manubrio che silentemente raccoglie e visualizza informazioni, costa qualche centinaio di euro, avrà una propria motivazione ed un insieme di limiti: ad esempio, talvolta mi meraviglio che ancora non sia stato aperto un thread del tipo “Con un Garmin Aera 796 ho i dati della VAM?” (probabilmente si, ma dopo aver richiesto "Malpensa center Emonda Sierra Lima Romeo request VFR traffic advisories, over") :mrgreen:

Non sono d'accordo invece con l'uso dello smartphone, per una vita ho girato con dei gettoni in tasca, ora e' più comodo, ma lo scopo resta lo stesso, chiamare casa se sono in ritardo/difficoltà
In merito allo smartphone, invece, lo si consideri nell’ottica di uno strumento: ecco, per semplificare immaginiamo che lo slot per la SIM non ci sia. Abbiamo quindi una “piattaforma infinitamente programmabile attraverso un insieme specifico di istruzioni atta a correlare ed elaborare informazioni in ingresso, raccoglierle, memorizzarle e visualizzarle in uscita”; in questa ottica, qual’e’ la differenza con uno strumento od un computer?

A mia volta ho girato per una vita con i gettoni in tasca, ed ho entusiasticamente accolto l’”innovazione disruptiva” delle prime schede telefoniche, il primo vero e proprio “swipe to call”... altro che smartphone! o-o
 
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Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
A differenza delle luci posteriori che mi duravano da Natale a Santo Stefano, col risultato di non comprarle più, coi ciclocomputer sono stato fortunato.
Per anni ho usato un Eco J12 con cadenza di pedalata e ha funzionato anche per anni dopo che ero passato al Garmin 500.
Il Garmin 500 l'ho tenuto 5 anni: mai un problema. Cambiate due volte la batteria della fascia cardio e una sola quella del sensore della cadenza/velocità.
L'ho venduto ad un amico e gli funziona ancora bene. E siamo a 7 anni.
Poi, sono passato al Garmin 800, che non ho sfruttato come avrei voluto, ma le mie esigenze sportive sono cambiate. Pazienza. L'ho preso da [MENTION=19851]carbal54[/MENTION] che mi ha fatto un ottimo prezzo. Dopo un anno ho dovuto cambiare la batteria, perché se arrivava a percentuali di carica troppo basse, intorno al 30%, non memorizzava i dati. Forse è dipeso dal fatto che una volta mi si è scaricato a fine giro :bua:. Da allora, mai nessun problema. Affidabile come una Volvo station wagon di una volta.
 

mik_73

Cronoman
[TrainerRoad] Team BDC
8 Giugno 2012
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Verona
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Basso Astra
Dopo 4 anni e mezzo il mio EDGE 800 ha deciso di non salvare più le tracce, registrare la distanza e se metto la SD con la mappa me la rileva ma non me la fa vedere.
Il resto funziona tutto correttamente ( a parte la distanza ) a video leggo tutto Watt, cardio, cadenza, la batteria dura ancora almeno 5/6 ore. :cry