Canyon rottura telaio

coffeeman

Gregario
2 Giugno 2016
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bianchi infinito cv
Ma per Favore, non ho mai visto nulla di lontanamente simile alla cura che ripone canyon negli imballi.
Lì c'è del nastro con della gomma che serve unicamente a far appoggiare la ruota senza strisciare il telaio, la ruota pesa sul fondo dell'imballo
forse si ..ma se il corriere finale li sopra ha appoggiato qualcosa forse qualcosa succede..
ripeto il forse..ma guarda caso è proprio li
 

samuelgol

Flughafenwächter
24 Settembre 2007
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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
forse si ..ma se il corriere finale li sopra ha appoggiato qualcosa forse qualcosa succede..
ripeto il forse..ma guarda caso è proprio li
So come avvengono gli imballi Canyon. Sottolineo che sono i più accurati che mi sia capitato di trovare. Non sono mai riuscito a ripetere l'imballo come avevano fatto loro, credo ci facciano dei corsi appositi ai dipendenti.
In sostanza usano dei nastri di tela plasticata di un cm di larghezza circa, che mediante degli scratch trattengono al telaio ruota anteriore, manubrio, e reggisella/sella (smontata). Da spessore fra il telaio e il componente, ci sono delle specie di spugnette di materiale solido (tipo polistirolo, ma non proprio polistirolo, non saprei nominarlo correttamente) concave che trattengono fermo il componente al telaio senza farlo scorrere. Se ci fosse stato un sovraccarico da parte di corriere o altri, quei punti sono più protetti degli altri, non meno protetti. Un colpo può danneggiare il telaio altrove, ma in quei punti non riesci a colpire il telaio, nè un colpo assestato al componente danneggia il telaio in quel punto, essendo che lo spessore sarà di circa 4/5 cm di materiale atto appositamente a proteggere e a venire a contatto col telaio.
La tua ipotesi è pertanto del tutto esclusa, per come ho sempre visto imballate le bici Canyon (ne ho avute a casa 6).
Non mi pare usino attaccare i telai dal tubo.......
Ovvio, essendo una cosa che NON va fatta, sarebbe il colmo che la facessero loro per primi.
 
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robymas78

Pedivella
3 Maggio 2011
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www.comelicoutdoor.it
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Canyon Ultimate CF SLX Di2 - Canyon Exceed CF SLX 8
forse si ..ma se il corriere finale li sopra ha appoggiato qualcosa forse qualcosa succede..
ripeto il forse..ma guarda caso è proprio li
Si e te ne accorgi dall'imballo esterno e quando ovviamente apri il tutto ! non certamente dopo 10 mesi, e comunque non esiste ,la ruota e collegata al tubo lateralmente , invece dalle foto del danno è evidente una pressione dall'alto.

Quì ci stiamo arrampicando sugli specchi per riuscire a mantenere la versione in piedi, ma la versione NON stà in piedi.
 

Lupeaq

Pignone
10 Marzo 2017
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Bottecchia
So come avvengono gli imballi Canyon. Sottolineo che sono i più accurati che mi sia capitato di trovare. Non sono mai riuscito a ripetere l'imballo come avevano fatto loro, credo ci facciano dei corsi appositi ai dipendenti.
In sostanza usano dei nastri di tela plasticata di un cm di larghezza circa, che mediante degli scratch trattengono al telaio ruota anteriore, manubrio, e reggisella/sella (smontata). Da spessore fra il telaio e il componente, ci sono delle specie di spugnette di materiale solido (tipo polistirolo, ma non proprio polistirolo, non saprei nominarlo correttamente) concave che trattengono fermo il componente al telaio senza farlo scorrere. Se ci fosse stato un sovraccarico da parte di corriere o altri, quei punti sono più protetti degli altri, non meno protetti. Un colpo può danneggiare il telaio altrove, ma in quei punti non riesci a colpire il telaio, nè un colpo assestato al componente danneggia il telaio in quel punto, essendo che lo spessore sarà di circa 4/5 cm di materiale atto appositamente a proteggere e a venire a contatto col telaio.
La tua ipotesi è pertanto del tutto esclusa, per come ho sempre visto imballate le bici Canyon (ne ho avute a casa 6).

Ovvio, essendo una cosa che NON va fatta, sarebbe il colmo che la facessero loro per primi.
X l imballaggio nn si tocca CANYON..

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pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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tutte rigorosamente nere
Non esattamente.
Uno dei più grossi problemi con le cricche interne in un manufatto in carbonio è che non esiste un comportamentoo conseguenziale prevedibile.

  • Per prima cosa bisogna quantificare la cricca, sia in dimensione che in qualità considerando quanto è grande, quanto è profonda, quali strati e in quali specifici punti ha intaccato.
  • Secondariamente bisogna considerare il punto del manufatto in cui è presente la cricca: come è disposto il carbonio in questo specifico spazio, che caratteristiche hanno le pelli utilizzate, quali resine adottate, quanti strati sovrapposti.
  • In ultimo vanno considerate le sollecitazioni del pezzo specifico che vanno considerate come entità singola e come parte di un modulo dinamico intero (il telaio): forze longitudinali, trasversali, radiali, di compressione e di flessione, con valori variabili in base alla differente risonanza del momento.
Tutte queste variabili sono tra loro in combinazioni infinite, ne consegue che lo stesso telaio avrebbe potuto rompersi dopo 1 giorno di utilizzo, così come dopo 1 anno.
Non esiste nessuna certezza da questo punto di vista, te lo posso mettere nero su bianco dato che è alla base dell'indagine da stress e rottura sui materiali in carbonio in senso generico.

PS: oltre al corriere si potrebbe verificare un danno nella stessa unità produttiva quando il telaio viene fisicamente spostato e stoccato. E' sufficiente una caduta del pezzo o un attrezzo che batte contro ad opera di qualche operaio distratto e la cricca è fatta ed è invisibile.
Questo sarebbe, a dirla tutta, un caso veramente eccezionale ma rientra comunque nelle possibilità.

stamani sono passato dal solito amico che lo fa di lavoro e riparlando della rottura del telaio in questione, mi diceva che essendo una il tubo orizzontale non soggetto a particolari sollecitazioni ma solo a torsione pertanto se vi era un danno strutturale questo doveva evidenziarsi nell'immediato gia' dopo le prime uscite e non dopo mesi o anni, discorso diverso x i punti di "congiunzione" come MC o serie sterzo ove le sollecitazioni sono nettamente maggiori e vi possono essere dei difetti di "incollaggio" che possono evidenziarsi col tempo; in sintesi come gia' detto, per lui quella al 99% e' una rottura da urto e non e' un urto che puo' essere accaduto tempo fa (in ditta o durante il trasporto) ma di recente.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
stamani sono passato dal solito amico che lo fa di lavoro e riparlando della rottura del telaio in questione, mi diceva che essendo una il tubo orizzontale non soggetto a particolari sollecitazioni ma solo a torsione

Mi sa che non vi siete capiti o il tuo amico si è confuso... sul tubo orizzontale le torsioni sono minimissime in luogo invece della flessione, diversamente gli ingegneri di BMC devono essere fuori come un balcone e non solo loro:

https://www.bmc-switzerland.com/it-it/innovazione/tcc-tuned-compliance-concept/
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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Mi sa che non vi siete capiti o il tuo amico si è confuso... sul tubo orizzontale le torsioni sono minimissime in luogo invece della flessione, diversamente gli ingegneri di BMC devono essere fuori come un balcone e non solo loro:

https://www.bmc-switzerland.com/it-it/innovazione/tcc-tuned-compliance-concept/

No Dagos ci siamo capiti e lui visto che quello che ha studiato lo fa di lavoro quotidianamente, di certo ne capisce molto di piu' di me e te, mi ha affermato quello che ho scritto che e' un parere tecnico qualificato rispetto a tutte le illazioni che si sono fatte finora.

ps. sono stato troppo precipitoso nella risposta, allora le torsioni come le flessioni vi sono, ma essendo i tubi in genere poco "strutturati" rispetto alle parti molto sollecitate, queste in luogo di un qualsiasi danno sia strutturale che accidentale a seguito delle torsioni/flessioni a cui sono soggette durante le uscite evidenziano nel brevissimo periodo eventuali danni nascosti, ergo non mesi o anni ma nell'immediato. (penso di essermi espresso meglio).
 
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fabiorox

Pignone
17 Aprile 2017
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Nevi Grimsel Mega
si vabbè.. nel tubo orizzontale non ci sono torsioni...
... ma secondo voi quando ci si alza sui pedali il tubo orizzontale si flette o limita che il.manubrio vada da una parte e le gambe dall'altra?
 

Veeg

Pignone
30 Luglio 2014
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stamani sono passato dal solito amico che lo fa di lavoro e riparlando della rottura del telaio in questione, mi diceva che essendo una il tubo orizzontale non soggetto a particolari sollecitazioni ma solo a torsione pertanto se vi era un danno strutturale questo doveva evidenziarsi nell'immediato gia' dopo le prime uscite e non dopo mesi o anni, discorso diverso x i punti di "congiunzione" come MC o serie sterzo ove le sollecitazioni sono nettamente maggiori e vi possono essere dei difetti di "incollaggio" che possono evidenziarsi col tempo; in sintesi come gia' detto, per lui quella al 99% e' una rottura da urto e non e' un urto che puo' essere accaduto tempo fa (in ditta o durante il trasporto) ma di recente.

Ciao Pietro,
dato che mi hai chiamato direttamente in causa citando un mio messaggio, mi sento in dovere di replicare e lo faccio per punti. Non in ordine d'importanza, ma semplicemente per chiarezza espositiva.

1) Qui non possiamo giudicare o accusare di falso nessuno: né il protagonista della rottura che afferma di aver trattato con i guanti il telaio, né il produttore che afferma che la bicicletta è stata costruita a regola.
Ci troviamo però di fronte ad un fatto certo che è la rottura del tubo orizzontale.
Avendo a disposizione solo la foto di apertura della discussione, ho subito pensato anche io ad una compressione MA, dando per buone entrambe le affermazioni di parte, per esclusione rimangono le ipotesi più remote. Ho ben specificato che qui si entra nel caso dell'eccezionalità.
L'eccezionalità rientra però nelle possibilità e, statisticamente, è contemplata. Per quanto assurda sia.

Ora prova a riformulare la domanda al tuo amico dicendogli queste esatte parole:
"il produttore stabilisce che la bici era costruita correttamente. Il cliente afferma di non aver sottoposto la bici a nessun carico di compressione o ad urti. Come ha fatto a rompersi il tubo orizzontale?"
La risposta deve PER FORZA dare per buone entrambe le affermazioni.
Sono certo che potrà darti solo 2 risposte perché sono le uniche ONESTE considerando i criteri della domanda e cioè:
A) "non lo so"
B) l'ipotesi più remota, quella di un micro-danno strutturale non evidenziabile e successivo alla produzione.
Perché, ricordiamolo, dopo aver prodotto la bici la si controlla. Se in quel momento era ok, allora l'inghippo sta nel mezzo tra il produttore e il cliente.

2) Il tubo orizzontale si torce, flette, si comprime e si allunga. Questo è l'ABC di qualsiasi elemento facente parte del modulo dinamico chiamato "telaio", altrimenti non servirebbe a niente e si potrebbe eliminarlo del tutto.

Questo punto va chiarito molto bene perché le cose non sono così semplici:
prima di tutto bisogna sapere di quale genere di telaio stiamo parlando perché ognuno è differente in base alle scelte del progettista. Le sue scelte sono basate su rigidità, modulo elastico, carico di rottura, peso, design e costo. Combinare questi elementi genera un telaio unico, completamente diverso da ogni altro.
Quindi possiamo avere una bici in carbonio molto flessibile o estremamente rigida (dal basso modulo fino all'ultra alto modulo) oppure ancora una bici mista che abbia flessione in alcuni elementi e rigidezza estrema in altri.

Il tubo orizzontale in una bici in carbonio può comportarsi in due modi: se è progettato per assorbire le vibrazioni, flette e si occupa di (semplifico) dissipare le proprie sollecitazioni.
Se invece è progettato per essere rigido, allora le forze di flessione si trasformano in stati di compressione e il loro assorbimento è affidato ad altri elementi del telaio, tipicamente quelli alle estremità del tubo.

Chiarito questo, che tipo di comportamento poteva avere il telaio in oggetto?
Non possiamo saperlo, nemmeno il tuo amico perché questi parametri li conosce solo il progettista e il costruttore e non sono resi pubblici. Facile anche intuire il motivo.
Quindi nessuno può dire come si comporta dinamicamente il tubo orizzontale di questo specifico telaio in seguito a determinati stati dinamici che sono, mi ripeto, torsionali, longitudinali, trasversali, da compressione ecc...

3) Diamo per buona l'affermazione del tuo amico sulle basse sollecitazioni che subisce il tubo orizzontale. Che, in maniera del tutto generica e in confronto agli altri elementi del telaio, è vera.
Lui dice che qui un danno strutturale si sarebbe evidenziato nell'immediato.
Credo che tu abbia capito male perché questa affermazione è in palese contraddizione e mi sembra alquanto improbabile che possa essere stata espressa da qualcuno che conosce il carbonio e lo lavora. (ovviamente se lo lavora in prodotti dal comportamento dinamico e non statico.)

Mi spiego in modo semplice: prendiamo due tubi uguali in carbonio, entrambi con una cricca interna non visibile e montiamoli su un macchinario che simula gli stress.
Sul primo impostiamo delle sollecitazioni più elevate, sul secondo delle sollecitazioni più blande ed avviamo le macchine con lo stesso programma di stress test fino alla rottura dei pezzi.
Secondo te quale dei due si rompe prima? Ovviamente quello che subisce le sollecitazioni maggiori perché le forze maggiori consentiranno meno cicli di test.
Invece il macchinario che genera sollecitazioni minori riuscirà ad eseguire più cicli prima di vedere la rottura del pezzo.
Questo è un concetto molto elementare in scienza dei materiali.

4) Veniamo al caso in oggetto: abbiamo detto che consideriamo buone entrambe le parti (produttore-cliente) e che l'unica possibilità rimasta, per quanto remota, sia una cricca interna al tubo venutasi a creare successivamente alla produzione (non sappiamo come ma al momento non interessa).
Chiunque lavora col carbonio, te lo può confermare il tuo amico, sa che le cricche interne sono casi altamente possibili e ho già spiegato perché, quindi non mi dilungo.
Sicuramente il tubo orizzontale subisce minori sollecitazioni di altri pezzi, quindi considerando il punto 3, la rottura a distanza di tempo appare del tutto congruente e rientra nelle casistiche possibili.

In quanto tempo? Nessuno lo può sapere perché dipende dai parametri del telaio in quello specifico punto, dalle sollecitazioni generate dall'utilizzatore (peso corporeo, strade, buche, dinamica di pedalata ecc...) e dall'entità della cricca interna (densità, dimensione, posizionamento). E noi, di tutte queste ultime cose, non conosciamo NIENTE.



Mi auguro di aver chiarito la mia posizione.
Chiunque cerchi conferma delle mie parole (non serve essere ingegneri perché questa è base dei materiali e della loro dinamica) può fare semplici ricerche in google con parole quali "bicycle carbon frame stress test", "fem bicycle frame", "carbon fibers module", "bicycle carbon frame problems", "carbon fiber resin problems".
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
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Ciao Pietro,
dato che mi hai chiamato direttamente in causa citando un mio messaggio, mi sento in dovere di replicare e lo faccio per punti. Non in ordine d'importanza, ma semplicemente per chiarezza espositiva.

1) Qui non possiamo giudicare o accusare di falso nessuno: né il protagonista della rottura che afferma di aver trattato con i guanti il telaio, né il produttore che afferma che la bicicletta è stata costruita a regola.
Ci troviamo però di fronte ad un fatto certo che è la rottura del tubo orizzontale.
Avendo a disposizione solo la foto di apertura della discussione, ho subito pensato anche io ad una compressione MA, dando per buone entrambe le affermazioni di parte, per esclusione rimangono le ipotesi più remote. Ho ben specificato che qui si entra nel caso dell'eccezionalità.
L'eccezionalità rientra però nelle possibilità e, statisticamente, è contemplata. Per quanto assurda sia.

Ora prova a riformulare la domanda al tuo amico dicendogli queste esatte parole:

La risposta deve PER FORZA dare per buone entrambe le affermazioni.
Sono certo che potrà darti solo 2 risposte perché sono le uniche ONESTE considerando i criteri della domanda e cioè:
A) "non lo so"
B) l'ipotesi più remota, quella di un micro-danno strutturale non evidenziabile e successivo alla produzione.
Perché, ricordiamolo, dopo aver prodotto la bici la si controlla. Se in quel momento era ok, allora l'inghippo sta nel mezzo tra il produttore e il cliente.

2) Il tubo orizzontale si torce, flette, si comprime e si allunga. Questo è l'ABC di qualsiasi elemento facente parte del modulo dinamico chiamato "telaio", altrimenti non servirebbe a niente e si potrebbe eliminarlo del tutto.

Questo punto va chiarito molto bene perché le cose non sono così semplici:
prima di tutto bisogna sapere di quale genere di telaio stiamo parlando perché ognuno è differente in base alle scelte del progettista. Le sue scelte sono basate su rigidità, modulo elastico, carico di rottura, peso, design e costo. Combinare questi elementi genera un telaio unico, completamente diverso da ogni altro.
Quindi possiamo avere una bici in carbonio molto flessibile o estremamente rigida (dal basso modulo fino all'ultra alto modulo) oppure ancora una bici mista che abbia flessione in alcuni elementi e rigidezza estrema in altri.

Il tubo orizzontale in una bici in carbonio può comportarsi in due modi: se è progettato per assorbire le vibrazioni, flette e si occupa di (semplifico) dissipare le proprie sollecitazioni.
Se invece è progettato per essere rigido, allora le forze di flessione si trasformano in stati di compressione e il loro assorbimento è affidato ad altri elementi del telaio, tipicamente quelli alle estremità del tubo.

Chiarito questo, che tipo di comportamento poteva avere il telaio in oggetto?
Non possiamo saperlo, nemmeno il tuo amico perché questi parametri li conosce solo il progettista e il costruttore e non sono resi pubblici. Facile anche intuire il motivo.
Quindi nessuno può dire come si comporta dinamicamente il tubo orizzontale di questo specifico telaio in seguito a determinati stati dinamici che sono, mi ripeto, torsionali, longitudinali, trasversali, da compressione ecc...

3) Diamo per buona l'affermazione del tuo amico sulle basse sollecitazioni che subisce il tubo orizzontale. Che, in maniera del tutto generica e in confronto agli altri elementi del telaio, è vera.
Lui dice che qui un danno strutturale si sarebbe evidenziato nell'immediato.
Credo che tu abbia capito male perché questa affermazione è in palese contraddizione e mi sembra alquanto improbabile che possa essere stata espressa da qualcuno che conosce il carbonio e lo lavora. (ovviamente se lo lavora in prodotti dal comportamento dinamico e non statico.)

Mi spiego in modo semplice: prendiamo due tubi uguali in carbonio, entrambi con una cricca interna non visibile e montiamoli su un macchinario che simula gli stress.
Sul primo impostiamo delle sollecitazioni più elevate, sul secondo delle sollecitazioni più blande ed avviamo le macchine con lo stesso programma di stress test fino alla rottura dei pezzi.
Secondo te quale dei due si rompe prima? Ovviamente quello che subisce le sollecitazioni maggiori perché le forze maggiori consentiranno meno cicli di test.
Invece il macchinario che genera sollecitazioni minori riuscirà ad eseguire più cicli prima di vedere la rottura del pezzo.
Questo è un concetto molto elementare in scienza dei materiali.

4) Veniamo al caso in oggetto: abbiamo detto che consideriamo buone entrambe le parti (produttore-cliente) e che l'unica possibilità rimasta, per quanto remota, sia una cricca interna al tubo venutasi a creare successivamente alla produzione (non sappiamo come ma al momento non interessa).
Chiunque lavora col carbonio, te lo può confermare il tuo amico, sa che le cricche interne sono casi altamente possibili e ho già spiegato perché, quindi non mi dilungo.
Sicuramente il tubo orizzontale subisce minori sollecitazioni di altri pezzi, quindi considerando il punto 3, la rottura a distanza di tempo appare del tutto congruente e rientra nelle casistiche possibili.

In quanto tempo? Nessuno lo può sapere perché dipende dai parametri del telaio in quello specifico punto, dalle sollecitazioni generate dall'utilizzatore (peso corporeo, strade, buche, dinamica di pedalata ecc...) e dall'entità della cricca interna (densità, dimensione, posizionamento). E noi, di tutte queste ultime cose, non conosciamo NIENTE.



Mi auguro di aver chiarito la mia posizione.
Chiunque cerchi conferma delle mie parole (non serve essere ingegneri perché questa è base dei materiali e della loro dinamica) può fare semplici ricerche in google con parole quali "bicycle carbon frame stress test", "fem bicycle frame", "carbon fibers module", "bicycle carbon frame problems", "carbon fiber resin problems".

Sono dal telefono e mi viene male quotare le singole parti, cmq premettendo che io non sono un tecnico, il mio amico collabora da anni alla parte strutturale proprio di.un telaista, noto costruttore di bici pertanto mi sa che ne capisce.

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Veeg

Pignone
30 Luglio 2014
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Sono dal telefono e mi viene male quotare le singole parti, cmq premettendo che io non sono un tecnico, il mio amico collabora da anni alla parte strutturale proprio di.un telaista, noto costruttore di bici pertanto mi sa che ne capisce.

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Pietro, permettimi: ma hai letto cosa ho scritto?
Io NON ho mai messo in dubbio la professionaità del tuo amico, ma tu non mettere in dubbio la mia. Trovo odioso dover tirare fuori il curriculum e il mio lavoro per dare credibilità a quello che scrivo, quindi non voglio farlo ma dai miei messaggi e da articoli che ho scritto, come quelli che ho già linkato sui fenomeni da stress nei telai, puoi già farti un'idea sul fatto che io ne capisca un poco o meno.

Il mio dubbio è su cosa hai riferito tu e su cosa hai riportato tu perché l'affermazione sul pezzo a basse sollecitazioni che si rompe nell'immediato... francamente è sbagliata e l'ho spiegato con un esempio talmente semplice che chiunque può arrivare alla stessa conclusione.

Forse l'ideale sarebbe che il tuo amico entrasse el forum, leggesse e rispondesse. Potremmo chiarire i dubbi.
Ad ogni modo quello che dovevo dire l'ho scritto chiaramente, si tratta solo di leggere bene senza saltare i pezzi e cercare di comprendere.

PS: ti ho anche scritto quali parole mettere in google per verificare quanto sostengo. Se lo fai troverai CENTINAIA di articoli che dicono le stesse cose che ho scritto io.
Questo per farti capire che la mia opinione è ampiamente verificabile e quella del tuo amico confutabile. Più di questo non posso fare....
 
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pietrogrip

Maglia Amarillo
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Pietro, permettimi: ma hai letto cosa ho scritto?
Io NON ho mai messo in dubbio la professionaità del tuo amico, ma tu non mettere in dubbio la mia. Trovo odioso dover tirare fuori il curriculum e il mio lavoro per dare credibilità a quello che scrivo, quindi non voglio farlo ma dai miei messaggi e da articoli che ho scritto, come quelli che ho già linkato sui fenomeni da stress nei telai, puoi già farti un'idea sul fatto che io ne capisca un poco o meno.

Il mio dubbio è su cosa hai riferito tu e su cosa hai riportato tu perché l'affermazione sul pezzo a basse sollecitazioni che si rompe nell'immediato... francamente è sbagliata e l'ho spiegato con un esempio talmente semplice che chiunque può arrivare alla stessa conclusione.

Forse l'ideale sarebbe che il tuo amico entrasse el forum, leggesse e rispondesse. Potremmo chiarire i dubbi.
Ad ogni modo quello che dovevo dire l'ho scritto chiaramente, si tratta solo di leggere bene senza saltare i pezzi e cercare di comprendere.
Non lo fara' mai semmai se ci fo' una scappata (tanto capita) gli faccio leggere il tuo post e poi x interposta persona ti rispondo.

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Non lo fara' mai semmai se ci fo' una scappata (tanto capita) gli faccio leggere il tuo post e poi x interposta persona ti rispondo.

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Ho notato che hai risposto prima che io inserissi il mio PS nel messaggio, quindi ti invito a leggere anche quell'aggiunta.

Per quanto riguarda il messaggio per interposta persona... no grazie.
E' già difficile su un forum farsi capire tra diretti interessati, se devi riportare la voce di altri e poi aprire un dibattito in questa maniera non ne usciamo più, quindi evitiamo. O almeno: io lo evito, poi tu puoi fare come preferisci, ovviamente.

Ad ogni modo se il tuo amico negasse quanto io ho scritto, allora non devi scrivere qui sul forum dicendo "Veeg ha sbagliato", ma devi andare a farlo in centinaia e migliaia di siti rivolgendti ad altrettanti professionisti, produttori e tecnici del settore che hanno prodotto articoli che sostengono le stesse mie tesi (mi riferisco ovviamente a quello che esce con la ricerca tramite le chiavi che ti ho fornito).

Bon, credo di aver detto tutto e in italiano corretto. Quindi non ho altro da aggiungere o-o
 

dagos

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Ciao Pietro,
dato che mi hai chiamato direttamente in causa citando un mio messaggio, mi sento in dovere di replicare e lo faccio per punti. Non in ordine d'importanza, ma semplicemente per chiarezza espositiva.

1) Qui non possiamo giudicare o accusare di falso nessuno: né il protagonista della rottura che afferma di aver trattato con i guanti il telaio, né il produttore che afferma che la bicicletta è stata costruita a regola.
Ci troviamo però di fronte ad un fatto certo che è la rottura del tubo orizzontale.
Avendo a disposizione solo la foto di apertura della discussione, ho subito pensato anche io ad una compressione MA, dando per buone entrambe le affermazioni di parte, per esclusione rimangono le ipotesi più remote. Ho ben specificato che qui si entra nel caso dell'eccezionalità.
L'eccezionalità rientra però nelle possibilità e, statisticamente, è contemplata. Per quanto assurda sia.

Ora prova a riformulare la domanda al tuo amico dicendogli queste esatte parole:

La risposta deve PER FORZA dare per buone entrambe le affermazioni.
Sono certo che potrà darti solo 2 risposte perché sono le uniche ONESTE considerando i criteri della domanda e cioè:
A) "non lo so"
B) l'ipotesi più remota, quella di un micro-danno strutturale non evidenziabile e successivo alla produzione.
Perché, ricordiamolo, dopo aver prodotto la bici la si controlla. Se in quel momento era ok, allora l'inghippo sta nel mezzo tra il produttore e il cliente.

2) Il tubo orizzontale si torce, flette, si comprime e si allunga. Questo è l'ABC di qualsiasi elemento facente parte del modulo dinamico chiamato "telaio", altrimenti non servirebbe a niente e si potrebbe eliminarlo del tutto.

Questo punto va chiarito molto bene perché le cose non sono così semplici:
prima di tutto bisogna sapere di quale genere di telaio stiamo parlando perché ognuno è differente in base alle scelte del progettista. Le sue scelte sono basate su rigidità, modulo elastico, carico di rottura, peso, design e costo. Combinare questi elementi genera un telaio unico, completamente diverso da ogni altro.
Quindi possiamo avere una bici in carbonio molto flessibile o estremamente rigida (dal basso modulo fino all'ultra alto modulo) oppure ancora una bici mista che abbia flessione in alcuni elementi e rigidezza estrema in altri.

Il tubo orizzontale in una bici in carbonio può comportarsi in due modi: se è progettato per assorbire le vibrazioni, flette e si occupa di (semplifico) dissipare le proprie sollecitazioni.
Se invece è progettato per essere rigido, allora le forze di flessione si trasformano in stati di compressione e il loro assorbimento è affidato ad altri elementi del telaio, tipicamente quelli alle estremità del tubo.

Chiarito questo, che tipo di comportamento poteva avere il telaio in oggetto?
Non possiamo saperlo, nemmeno il tuo amico perché questi parametri li conosce solo il progettista e il costruttore e non sono resi pubblici. Facile anche intuire il motivo.
Quindi nessuno può dire come si comporta dinamicamente il tubo orizzontale di questo specifico telaio in seguito a determinati stati dinamici che sono, mi ripeto, torsionali, longitudinali, trasversali, da compressione ecc...

3) Diamo per buona l'affermazione del tuo amico sulle basse sollecitazioni che subisce il tubo orizzontale. Che, in maniera del tutto generica e in confronto agli altri elementi del telaio, è vera.
Lui dice che qui un danno strutturale si sarebbe evidenziato nell'immediato.
Credo che tu abbia capito male perché questa affermazione è in palese contraddizione e mi sembra alquanto improbabile che possa essere stata espressa da qualcuno che conosce il carbonio e lo lavora. (ovviamente se lo lavora in prodotti dal comportamento dinamico e non statico.)

Mi spiego in modo semplice: prendiamo due tubi uguali in carbonio, entrambi con una cricca interna non visibile e montiamoli su un macchinario che simula gli stress.
Sul primo impostiamo delle sollecitazioni più elevate, sul secondo delle sollecitazioni più blande ed avviamo le macchine con lo stesso programma di stress test fino alla rottura dei pezzi.
Secondo te quale dei due si rompe prima? Ovviamente quello che subisce le sollecitazioni maggiori perché le forze maggiori consentiranno meno cicli di test.
Invece il macchinario che genera sollecitazioni minori riuscirà ad eseguire più cicli prima di vedere la rottura del pezzo.
Questo è un concetto molto elementare in scienza dei materiali.

4) Veniamo al caso in oggetto: abbiamo detto che consideriamo buone entrambe le parti (produttore-cliente) e che l'unica possibilità rimasta, per quanto remota, sia una cricca interna al tubo venutasi a creare successivamente alla produzione (non sappiamo come ma al momento non interessa).
Chiunque lavora col carbonio, te lo può confermare il tuo amico, sa che le cricche interne sono casi altamente possibili e ho già spiegato perché, quindi non mi dilungo.
Sicuramente il tubo orizzontale subisce minori sollecitazioni di altri pezzi, quindi considerando il punto 3, la rottura a distanza di tempo appare del tutto congruente e rientra nelle casistiche possibili.

In quanto tempo? Nessuno lo può sapere perché dipende dai parametri del telaio in quello specifico punto, dalle sollecitazioni generate dall'utilizzatore (peso corporeo, strade, buche, dinamica di pedalata ecc...) e dall'entità della cricca interna (densità, dimensione, posizionamento). E noi, di tutte queste ultime cose, non conosciamo NIENTE.



Mi auguro di aver chiarito la mia posizione.
Chiunque cerchi conferma delle mie parole (non serve essere ingegneri perché questa è base dei materiali e della loro dinamica) può fare semplici ricerche in google con parole quali "bicycle carbon frame stress test", "fem bicycle frame", "carbon fibers module", "bicycle carbon frame problems", "carbon fiber resin problems".

Bravo... bella esposizione, pacata ed esaustiva.
 

never give up!

max_good
9 Gennaio 2010
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Ciao Pietro,
dato che mi hai chiamato direttamente in causa citando un mio messaggio, mi sento in dovere di replicare e lo faccio per punti. Non in ordine d'importanza, ma semplicemente per chiarezza espositiva.

1) Qui non possiamo giudicare o accusare di falso nessuno: né il protagonista della rottura che afferma di aver trattato con i guanti il telaio, né il produttore che afferma che la bicicletta è stata costruita a regola.
Ci troviamo però di fronte ad un fatto certo che è la rottura del tubo orizzontale.
Avendo a disposizione solo la foto di apertura della discussione, ho subito pensato anche io ad una compressione MA, dando per buone entrambe le affermazioni di parte, per esclusione rimangono le ipotesi più remote. Ho ben specificato che qui si entra nel caso dell'eccezionalità.
L'eccezionalità rientra però nelle possibilità e, statisticamente, è contemplata. Per quanto assurda sia.

Ora prova a riformulare la domanda al tuo amico dicendogli queste esatte parole:

La risposta deve PER FORZA dare per buone entrambe le affermazioni.
Sono certo che potrà darti solo 2 risposte perché sono le uniche ONESTE considerando i criteri della domanda e cioè:
A) "non lo so"
B) l'ipotesi più remota, quella di un micro-danno strutturale non evidenziabile e successivo alla produzione.
Perché, ricordiamolo, dopo aver prodotto la bici la si controlla. Se in quel momento era ok, allora l'inghippo sta nel mezzo tra il produttore e il cliente.

2) Il tubo orizzontale si torce, flette, si comprime e si allunga. Questo è l'ABC di qualsiasi elemento facente parte del modulo dinamico chiamato "telaio", altrimenti non servirebbe a niente e si potrebbe eliminarlo del tutto.

Questo punto va chiarito molto bene perché le cose non sono così semplici:
prima di tutto bisogna sapere di quale genere di telaio stiamo parlando perché ognuno è differente in base alle scelte del progettista. Le sue scelte sono basate su rigidità, modulo elastico, carico di rottura, peso, design e costo. Combinare questi elementi genera un telaio unico, completamente diverso da ogni altro.
Quindi possiamo avere una bici in carbonio molto flessibile o estremamente rigida (dal basso modulo fino all'ultra alto modulo) oppure ancora una bici mista che abbia flessione in alcuni elementi e rigidezza estrema in altri.

Il tubo orizzontale in una bici in carbonio può comportarsi in due modi: se è progettato per assorbire le vibrazioni, flette e si occupa di (semplifico) dissipare le proprie sollecitazioni.
Se invece è progettato per essere rigido, allora le forze di flessione si trasformano in stati di compressione e il loro assorbimento è affidato ad altri elementi del telaio, tipicamente quelli alle estremità del tubo.

Chiarito questo, che tipo di comportamento poteva avere il telaio in oggetto?
Non possiamo saperlo, nemmeno il tuo amico perché questi parametri li conosce solo il progettista e il costruttore e non sono resi pubblici. Facile anche intuire il motivo.
Quindi nessuno può dire come si comporta dinamicamente il tubo orizzontale di questo specifico telaio in seguito a determinati stati dinamici che sono, mi ripeto, torsionali, longitudinali, trasversali, da compressione ecc...

3) Diamo per buona l'affermazione del tuo amico sulle basse sollecitazioni che subisce il tubo orizzontale. Che, in maniera del tutto generica e in confronto agli altri elementi del telaio, è vera.
Lui dice che qui un danno strutturale si sarebbe evidenziato nell'immediato.
Credo che tu abbia capito male perché questa affermazione è in palese contraddizione e mi sembra alquanto improbabile che possa essere stata espressa da qualcuno che conosce il carbonio e lo lavora. (ovviamente se lo lavora in prodotti dal comportamento dinamico e non statico.)

Mi spiego in modo semplice: prendiamo due tubi uguali in carbonio, entrambi con una cricca interna non visibile e montiamoli su un macchinario che simula gli stress.
Sul primo impostiamo delle sollecitazioni più elevate, sul secondo delle sollecitazioni più blande ed avviamo le macchine con lo stesso programma di stress test fino alla rottura dei pezzi.
Secondo te quale dei due si rompe prima? Ovviamente quello che subisce le sollecitazioni maggiori perché le forze maggiori consentiranno meno cicli di test.
Invece il macchinario che genera sollecitazioni minori riuscirà ad eseguire più cicli prima di vedere la rottura del pezzo.
Questo è un concetto molto elementare in scienza dei materiali.

4) Veniamo al caso in oggetto: abbiamo detto che consideriamo buone entrambe le parti (produttore-cliente) e che l'unica possibilità rimasta, per quanto remota, sia una cricca interna al tubo venutasi a creare successivamente alla produzione (non sappiamo come ma al momento non interessa).
Chiunque lavora col carbonio, te lo può confermare il tuo amico, sa che le cricche interne sono casi altamente possibili e ho già spiegato perché, quindi non mi dilungo.
Sicuramente il tubo orizzontale subisce minori sollecitazioni di altri pezzi, quindi considerando il punto 3, la rottura a distanza di tempo appare del tutto congruente e rientra nelle casistiche possibili.

In quanto tempo? Nessuno lo può sapere perché dipende dai parametri del telaio in quello specifico punto, dalle sollecitazioni generate dall'utilizzatore (peso corporeo, strade, buche, dinamica di pedalata ecc...) e dall'entità della cricca interna (densità, dimensione, posizionamento). E noi, di tutte queste ultime cose, non conosciamo NIENTE.



Mi auguro di aver chiarito la mia posizione.
Chiunque cerchi conferma delle mie parole (non serve essere ingegneri perché questa è base dei materiali e della loro dinamica) può fare semplici ricerche in google con parole quali "bicycle carbon frame stress test", "fem bicycle frame", "carbon fibers module", "bicycle carbon frame problems", "carbon fiber resin problems".

ok, chiaro
ma alla luce di tutto questo Canyon cosa avrebbe dovuto fare?

perchè, non dimentichiamo che l'oggetto della discussione è il mancato riconoscimento della Garanzia da parte di Canyon, e il fatto che lo abbia fatto tramite analisi fotografica.

ritieni fuori logica questo?
Canyon:
-conosce come ha progettato il telaio.
-certamente avrà una casistica di rotture, sia da laboratorio che da cause esterne, quindi, con una buona probabilità, può riconosce la causa della rottura.
(pur rimanendo una dichiarazione di parte, sicuramente ha il "vantaggio" di conoscere come ha fatto il telaio)

poi si possono fare tutti i discorsi sull'opportunità di fare ulteriori analisi a pagamento o meno, quello che chiedo è proprio la possibilità/capacità di valutare, tramite foto, la causa del danno...diciamo con un probabilità del 95% ?
 

j-axl

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ce l'ho
poi si possono fare tutti i discorsi sull'opportunità di fare ulteriori analisi a pagamento o meno, quello che chiedo è proprio la possibilità/capacità di valutare, tramite foto, la causa del danno...diciamo con un probabilità del 95% ?
Perfetto, perciò alla luce di quello che ha detto [MENTION=71844]Veeg[/MENTION], canyon si è parata il culo per il restante 5%, scoraggiandone con i 300€ la verifica se rottura rientrante in quella ipotetica percentuale.
Non discuto sulla scelta di Canyon o null'altro, ma la politica commerciale fa acqua.
 

samuelgol

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Canyon Ultimate SLX. Nome: Andrea
Ogni tanto appare una nuova puntata della saga. Ma alla fin fine il discorso chiaro, è che chiunque, veeg incluso, che si è espresso più o meno tecnicamente sul danno, concorda che non è un difetto produttivo, bensì un danno da compressione. Accaduto in fabbrica prima dell'acquisto? Nessuno lo sa nè può scoprirlo. Accaduto durante il trasporto dalla fabbrica al cliente? Nessuno lo sa e nessuno può scoprirlo. Accaduto volutamente o all'insaputa del cliente? Nessuno lo sa e nessuno può scoprirlo. Un esame ai raggi x appurerebbe una eventuale difettosità produttiva, ma le foto già la escludono a detta di Canyon e di tutti quelli che qui si sono espressi tecnicamente.
Quindi?
C'è un telaio che anche solo dalle foto appare chiaramente danneggiato e non difettato costruttivamente, pertanto sulla base di ciò la casa ha fatto quanto dovuto, ossia negare una garanzia inconcedibile.