Conoscendo le dinamiche interne al Giro ed il modus operandi degli organizzatori, ho sempre avuto da ridire sui percorsi delle ultime edizioni, sia per via dei trasferimenti lunghi e stressanti, che non piacciono a nessuno, in primis ai corridori, sia per le troppe montagne inserite nel percorso, spesso senza una logica particolare, se non quella di assecondare i desiderata della RAI che chiedeva un percorso telegenico.
Invece, quello del Giro 2015 mi sembra un percorso equilibrato, selettivo ma nella giusta misura, con una corretta ripartizione delle difficoltà, e soprattutto con trasferimenti ponderati, corti, cosa che sarà molto apprezzata da tutta la carovana rosa.
Questa volta, non posso che esprimere il mio apprezzamento per l'operato di RCS Sport.
Volendo cercare il pelo nell'uovo, non mi convincono del tutto le tappe di Verbania e di Cervinia. Credo che manchi all'appello una tappa per velocisti, perché, conoscendo quelle strade, immagino che difficilmente vedremo a Lugano uno sprint: la salita della Croce di Menaggio, anche se a 30 chilometri dal traguardo, può risultare indigesta a qualche sprinter, e l'arrivo è praticamente in discesa, dopo una salitella insidiosa. E' più facile ipotizzare la vittoria di un finisseur, a maggior ragione considerando che la salita di Teglio, dopo pochi chilometri, e la brevità della tappa sembrano fatti apposta perché parta una fuga al chilometro zero. Ecco perché avrei fatto della tappa di Verbania una tappa per velocisti.
Inoltre, la tappa di Cervinia mi sembra troppo lunga. Immagino che la cosa sia voluta, per avere un tappone per fondisti. Ma, in questo caso, non sono del tutto obiettivo, rammaricandomi per il mancato inserimento nel percorso della salita del mio avatar.