La preparazione mentale per superare se stessi

giorgibe

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28 Settembre 2005
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Bell'articolo e ottimo intervento.
C'è da eccepire solo sul crollo di Indurain del '96 che fu più che altro di frustrazione per non poter competere con le stesse armi dei propri avversari. Infatti da "Gran Signore" qual era, prima di adottare le medesime armi, pensò bene di ritirarsi.


ecco, stavo pensando quasi la stessa cosa.
senza togliere il fatto che se hai sintomi da mancanza di motivazione /o simili questi dipendono in gran misura da cedimenti fisici, e non viceversa.
da quello che ho visto io in questi anni, anche a vari livelli, la cura è quasi sempre fare di meno, non di più.
 

Davide Mamo

Novellino
12 Novembre 2012
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Bell'articolo e ottimo intervento.
C'è da eccepire solo sul crollo di Indurain del '96 che fu più che altro di frustrazione per non poter competere con le stesse armi dei propri avversari. Infatti da "Gran Signore" qual era, prima di adottare le medesime armi, pensò bene di ritirarsi.

ecco, stavo pensando quasi la stessa cosa.
senza togliere il fatto che se hai sintomi da mancanza di motivazione /o simili questi dipendono in gran misura da cedimenti fisici, e non viceversa.
da quello che ho visto io in questi anni, anche a vari livelli, la cura è quasi sempre fare di meno, non di più.

Non importa quale sia la motivazione che ti porta a non essere al top mentalmente.
Da Grande Campione Indurain si ritirò: ancora una volta è la testa, e qui anche il cuore e l'amore per il proprio sport che fecero la differenza.
 

Airone del Chianti

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Tornando alla "preparazione mentale" volevo porre un quesito a Davide.
Qui siamo tutti (o quasi) cicloamatori con un lavoro più o meno impegnativo ma comunque tale da incidere notevolmente sul nostro stress e sulle condizioni mentali, molto di più di quanto incida l'attività sportiva.
Mentre un "mental trainer" può essere utilissimo per un professionista (che si dedica full time allo sport), quanto può essere utile per un cicloamatore? Non si corre il rischio che le cure mentali siano inefficaci? In poche parole, non si rischia di provare a vuotare il mare togliendo l'acqua con un bicchiere?
 
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yuk

Scalatore
1 Marzo 2007
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triciclo
Sono d'accordo sull'importanza del mental training per chi è un atleta professionista e seguirò la discussione per pura curiosità ma essendo come molti un cicloamatore che si giostra tra gestione della famiglia, lavoro, e assistenza agli anziani genitori, nel mio caso e sottolineo nel mio caso sarebbe solo aggiungere stress ad altro stress.
Superare i limiti ad una certa età oltre ad essere pericoloso e usurante per la salute (come qualsiasi medico sportivo può confermare) può essere una spia di frustrazioni giovanili non appagate..
 
Ultima modifica:

camoscio d'oro

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AL CHIODO
Io ho letto il libro di Omar Beltran, "il doping ecologico".
sincerqmente però a parte qualche spunto interessnte, mi sembrò un po' troppo metafisico.
La parte in cui spiega che immaginandosi muscolosi, i livelli di gh aumentano e di conseguenza, facendo sport, la massa muscolare aumenta, mi è sembrata quantomeno una teoria fantasiosa, tra l'altro non porta a sostego di essa molti studi.

cosa ne pensi???
 

canxellara

via col vento
10 Ottobre 2012
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La bici serve a stemperare le ansie e le fatiche mentali, se si sovraccarica il cervello con queste stupidaggini si rischia di andare in ospedale...parlo degli amatori naturalmente.
Ribadisco quello che ho detto in precedenza...per un amatore una salita non deve essere la metafora della vita...e non parlate di scienza in questi campi, parlate piuttosto di menti instabili e facilmente influenzabili dallo stregone oops dal mental trainer di turno.
 

Davide Mamo

Novellino
12 Novembre 2012
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Sono d'accordo sull'importanza del mental training per chi è un atleta professionista e seguirò la discussione per pura curiosità ma essendo come molti un cicloamatore che si giostra tra gestione della famiglia, lavoro, e assistenza agli anziani genitori, nel mio caso e sottolineo nel mio caso sarebbe solo aggiungere stress ad altro stress.
Superare i limiti ad una certa età oltre ad essere pericoloso e usurante per la salute (come qualsiasi medico sportivo può confermare) può essere una spia di frustrazioni giovanili non appagate..

Andare in bicicletta come forma di relax e divertimento non implica certo essere preparati mentalmente. Ma per tutto il resto di cui tu parli sì. La gestione dello stress di cui prossimamente parlerò coinvolge tutti gli aspetti della vita quotidiana e sono sicuro che, visto che mi seguirai in questa rubrica, alla fine avrai trovato giovamento anche nell'andare in bicicletta la domenica ;-)

Io ho letto il libro di Omar Beltran, "il doping ecologico".
sincerqmente però a parte qualche spunto interessnte, mi sembrò un po' troppo metafisico.
La parte in cui spiega che immaginandosi muscolosi, i livelli di gh aumentano e di conseguenza, facendo sport, la massa muscolare aumenta, mi è sembrata quantomeno una teoria fantasiosa, tra l'altro non porta a sostego di essa molti studi.

cosa ne pensi???

Sinceramente non conosco la teoria e quindi non ho le basi per potermi esprimere..
 

pantacino

Pedivella
10 Giugno 2009
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bmc teammachine slr02 disc
concordo in pieno che la testa conti più delle gambe , io ne ho avuto un esempio quest'anno , da un pò di settimane avevo in testa un giro molto lungo da fare intorno ai 230 chilometri e non pensavo ad altro volevo assolutamente compiere quell'impresa , beh , ce l'ho fatta e la soddisfazione è stata immensa , era la prima volta che toccavo una distanza del genere e avevo pochissimi chilometri sulle gambe ! tre mesi dopo quando di chilometri ne avevo molti di più e fisicamente ero molto più allenato sono andato a correre una GF ma non ero concentrato, non avevo mentalmente in testa l' obbiettivo . eppure era una gara facile avrei potuto fare un buon piazzamento , a neanche metà corsa mi sono ritirato , la mia testa non riusciva più a gestire lo sforzo e a malincuore me ne sono tornato a casa . per me la testa è tutto ! ho letto anche un libro di un mentalist per attuare degli esercizi di autoipnosi ma non è cosi facile da metterli in pratica !
 

poloni paolo

Apprendista Scalatore
4 Aprile 2010
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breda di piave
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a 2 ruote(per il momento)
Non c'è dubbio che il pensiero è tutt'uno con il corpo,una mente libera vuol dire molto per la prestazione sportiva,il più delle volte ci si trasciniamo inconsciamente ma anche non,i problemi della nostra vita quotidiana,ci vorrebbe un bel "reset",o Cclenear :mrgreen: via i file che non servono e ci rallentano
 

pao41sanpolo

Novellino
26 Novembre 2007
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Io quest'anno sono scoppiato con la testa... Purtroppo ho iniziato a fare più fatica del solito, poi era sempre peggio e dopo una breve gara a tappe in cui ho dato tutto sono crollato, nemmeno l'ultima gara della stagione mi ha dato la forza di riprendermi. L'ho fatta malissimo ed ho deciso di mollare. BASTA CON IL CICLISMO. Da un lato mi dispiace molto per questa scelta, ma in un certo senso mi sono anche tolto un peso che si trascinava da tempo. Ora sto vendendo tutto, mi sono messo a correre a piedi. (Scritto da un ciclista amatore di basso livello)
 

Airone del Chianti

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Andare in bicicletta come forma di relax e divertimento non implica certo essere preparati mentalmente. Ma per tutto il resto di cui tu parli sì. La gestione dello stress di cui prossimamente parlerò coinvolge tutti gli aspetti della vita quotidiana e sono sicuro che, visto che mi seguirai in questa rubrica, alla fine avrai trovato giovamento anche nell'andare in bicicletta la domenica ;-)

In questa risposta a Yuk suppongo tu abbia risposto anche al mio quesito.
Cosa mi puoi dire in più?

Tornando alla "preparazione mentale" volevo porre un quesito a Davide.
Qui siamo tutti (o quasi) cicloamatori con un lavoro più o meno impegnativo ma comunque tale da incidere notevolmente sul nostro stress e sulle condizioni mentali, molto di più di quanto incida l'attività sportiva.
Mentre un "mental trainer" può essere utilissimo per un professionista (che si dedica full time allo sport), quanto può essere utile per un cicloamatore? Non si corre il rischio che le cure mentali siano inefficaci? In poche parole, non si rischia di provare a vuotare il mare togliendo l'acqua con un bicchiere?
 

lo Sbabbaro

Pignone
9 Agosto 2011
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8
povero emigrante
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Rose Xeon CRS
Ci voleva solo lo strizza cervelo motivatore, cosi poi non ne si può più fare a meno come con il doping.
Il ciclismo io lo prendo come un salutare passatempo, anche battagliando per strada con altri ciclisti, ma ascoltare consigli da persone che per sbarcare il lunario usano pratiche pseudoscientifiche parassitarie sfasando l'io delle persone no, lo rifiuto!!!

Chissà perchè c'è ancora tanta reticenza su queste questioni: a tutti sembra normale allenare i quadricipiti o la resistenza lattacida ma allenare la mente no... è roba da stregoni, con quella o ci nasci o nulla.
Così come nessuno si vergogna di andare dall'ortopedico per una tendinite ma nessuno ammette volentieri di aver bisogno di uno psicologo o uno psichiatra.

Capisco che siano scienze ad oggi più difficilmente misurabili e configurabili in maniera classica ma non capisco perchè non si possa considerare la forza o la stabilità mentale allenabile come qualsiasi altra caratteristica dell'essere umano ;nonzo%
 
L

limite ignoto

Guest
Bell'articolo e ottimo intervento.
C'è da eccepire solo sul crollo di Indurain del '96 che fu più che altro di frustrazione per non poter competere con le stesse armi dei propri avversari. Infatti da "Gran Signore" qual era, prima di adottare le medesime armi, pensò bene di ritirarsi.

Oppure fu dovuto alla frustrazione di competere per la prima volta af armi pari...
 

camoscio d'oro

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Io quest'anno sono scoppiato con la testa... Purtroppo ho iniziato a fare più fatica del solito, poi era sempre peggio e dopo una breve gara a tappe in cui ho dato tutto sono crollato, nemmeno l'ultima gara della stagione mi ha dato la forza di riprendermi. L'ho fatta malissimo ed ho deciso di mollare. BASTA CON IL CICLISMO. Da un lato mi dispiace molto per questa scelta, ma in un certo senso mi sono anche tolto un peso che si trascinava da tempo. Ora sto vendendo tutto, mi sono messo a correre a piedi. (Scritto da un ciclista amatore di basso livello)

ti ho mandato un messaggio in privato.
Pubblicamente, per contribuire al 3d, vorrei dire solo questo.

Le motivazioni che ti hanno fatto abbandonare il ciclismo possono essere legittime, comprensibili e razionali.
Se però così non fosse, e le motivazioni non sono "corrette", ma collegate solo ad una tua insoddisfazione verso le tue prestazioni, rischi di incorrere nelle stesse problematiche anche con il tuo nuovo sport.
 

Airone del Chianti

Uisp Italian Champion
9 Dicembre 2004
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Scott Addict R2
Oppure fu dovuto alla frustrazione di competere per la prima volta af armi pari...
Per la verità erano almeno 2 anni che i suoi avversari usavano armi "impropre" di cui lui non disponeva né - potendo - ne avrebbe usufruito. Lo sappiamo che fine hanno fatto.

In ogni caso temo che siamo off topic
 

camoscio d'oro

Apprendista Scalatore
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Ci voleva solo lo strizza cervelo motivatore, cosi poi non ne si può più fare a meno come con il doping.
Il ciclismo io lo prendo come un salutare passatempo, anche battagliando per strada con altri ciclisti, ma ascoltare consigli da persone che per sbarcare il lunario usano pratiche pseudoscientifiche parassitarie sfasando l'io delle persone no, lo rifiuto!!!

la psicologia è una scienza, seppur giovane e con tutte le complicazioni del caso.
Ora, il cervello è un'organo con una complessità incredibile, sintmo della sua importanza.
Se credi che non ti interessa approfondire la questione, buon per te.
Se credi che lo sport sia solo questione di fasci muscolari, di una pompa, e di 2 sacche d'ossigeno, buon per te.

Ma per favore, non offendere chi magari dedica la sua vita a studiare scientificamente il cervello e il pensiero umano.
Non sono maghi, astrologhi ciarlatani.

Il solo fatto che tu non riesca a comprendere l'importanza di certe materie, non significa che esse non la abbiano.
lo scetticismo sarebbe più utile se accompagnato con la voglia di capire e conoscere. Lo scetticismo accompagnato alla negazione non è una caratteristica tipicamente umana, nel senso che non è una di quella caratteristiche che hanno contribuito alla evoluzione della specie umana.