Infatti proprio su questo stavamo discutendo: bisogna distinguere i finti malati da quelli veri, in modo da stangare i primi e permettere ai secondi di correre?
Messa cosi' la domanda la risposta sarebbe anche ovvia; alcuni pero' dicono che questa distinzione e' impossibile, per cui vanno trattati tutti a prescindere come malati falsi, e quindi stangati duramente con punizioni esemplari o semplicemente impedendogli di correre. Secondo me invece questa distinzione e' possibile e auspicabile, credo che le moderne tecniche di analisi lo permettano.
purtroppo le tecniche di analisi non analizzano la medicalizzazione della società (non solo italiana). Cioè il problema sollevato da Airone è l'abuso nell'uso di farmaci in generale, io posso anche presentare certificati, tue, mie e quant'altro. Ma chi dice che la cura è realmente necessaria? Necessaria a cosa poi? a fare una cosa non necessaria (correre)?
Se serve per lavorare...già è un altro paio di maniche.
Ma respirare meglio non significa che al contrario non respiri, ma, appunto respiri solo peggio. Però mi rendo conto che son correnti di pensiero un po' come usare ed abusare di
integratori o meno...
[MENTION=11124]mescal[/MENTION]
una gara è già stressante per una persona sana, figurati per un operato di tumore. IO se fossi malato di tumore, ed in cura, non gareggerei
1- per non mettere sotto uilteriore stress il mio fisico già provato dalla malattia e dalle cure.
2- perchè essendo (stato) in cura potrebbe non avere senso e gusto gareggiare con delle prestazioni falsate nel bene o nel male.
E' un caso eccezionale, come è eccezionale il caso del tipo che nella gara x dopo aver aspettato per n anni il sorteggio ha una crisi respiratoria proprio un'ora prima della gara. Se non ci fossero i furbi sarebbero gli unici casi, quindi non sarebbero eccezioni e potrebbero essere trattati a dovere. Ma essendo il mondo amatoriale popolato da una buona percentuale di furbi occorre stanare prima quelli...e bisogna ammettere che impedire qualsiasi tipo di farmaco dopante sarebbe un buon metodo.