non avendo velleità agonistiche, anche data l'età e l'anzianità ciclistica, non sono un talebano dei 3 dogmi che citi ma cerco di osservare una dieta equilibrata (nutrizionista Mapei), di allenarmi costantemente 2 volte alla settimana sui
rulli (in estate invece faccio una 60ina di km in strada) più un'uscita nel we, salvo non vada a fare enduro nei boschi (altra mia passione) e non riesco a dormire molto: mediamente 6/7.
Al tempo stesso sono molto motivato da questa nuova scoperta; la bicicletta.
Essendo anche appassionato di numeri, l'analizzare i dati delle mie uscite ed i relativi miglioramenti è un ulteriore incentivo.
Tornando poi all'indolenzimento alle gambe, non è una situazione drammatica.
Se vuoi migliorarti devi andare oltre e se vai oltre è scontato che ti affatichi di più!
Se ti affatichi di più, in bicicletta, è altrettanto ovvio che ti faranno male le gambe e tutti sappiamo che generalmente in 2 giorni il dolore se ne và.
Nella fattispecie, a posteriori della mia domanda iniziale, già ieri le gambe erano tornate "pedalabili";
Pertanto la mia sensazione di sabato era sicuramente riconducibile ad uno sforzo maggiore rispetto alla (mia) norma piuttosto che ad un uscita estremamente sovradimensionata.
Del resto un mese fa ho fatto la Laigueglia, che come distanza è analoga ma con un dislivello maggiore rispetto a sabato scorso.
Però, a valle di tutto ciò, non mi dispiacerebbe trovare un accorgimento che mi allevi il disagio post uscita.