Ci arrivo quasi per caso. Il mio "calendario" personale per il Prestigio, dopo l'iniziale esclusione dal sorteggio, non la contemplava: pazienza mi son detto. Le colline di Romagna le ho viste e scalate in lungo e in largo e non sarà altro che un Selle Italia large... Mi sbagliavo, e quanto mi sbagliavo.. ma d'altronde i soli 4 anni di bicicletta pedalata (oltre ad almeno il doppio di vista in tv) potevano ben valere quest'approssimazione di giudizio.
Parto da casa mia in Riviera (Portoverde) alle 4.15 ed il meteo è asciutto. Ecco, mi dico, anche stavolta i gufi del meteoforum verranno inesorabilmente smentiti.
Mentre viaggio in macchina verso Cesenatico inizio a vedere qualche lampo. Qualche goccia cade. Vabè, non mi spavento, tanto smetterà : seguendo i consigli dei più esperti di voi, riuscirò a pedalare in condizioni decenti, mi dico.
Ed in effetti, sorprendentemente, le successive 5 ore e mezza di acqua piena, diluvio, (dalle 5.30 alle 11) mi scivolano addosso senza grosse complicazioni perché penso di aver centrato l'abbigliamento (copriscarpe invernali in neoprene, nastro adesivo sulla caviglia, salopette estiva, o meglio, un abbondante strato di olio riscaldante coperto dalla salopette , intimo, gabba e manicotti nanoflex, mantellina, berrettino con visiera e copricasco campagnolo traspirante - l'asso di briscola di giornata- guanti idrorepellenti invernali e via)
Non avevo mai pedalato così a lungo sotto l'acqua. Non avevo mai sperimentato le mie capacità in situazioni così estreme (per uno che di mestiere fa l'avvocato, ovvio). Devo dire che ho mantenuto fede al mio proposito di trasformare la mia prima nove colli in una festa.
Cosi, alla fine, è stato: più che ad inseguire un risultato che tanto non avrei potuto cogliere, ho preferito chiacchierare, scherzare quando possibile coi compagni di viaggio occasionali. Ho lavorato pochissimo o quasi nulla in soglia e per la quasi totalità del percorso al medio. Sempre risparmiandomi e stando attento a non strafare. Ho scherzato con i volontari, coi fotografi, coi meccanici, con le signore dei ristori e con gli speaker. L'arrivo sul Barbotto con Muster of Puppet dei Metallica mi ha rigenerato. E constatare che, nonostante la pioggia incessante, ai bordi dei gpm o nei transiti comunali c'era sempre qualcuno pronto ad incitarti a dirti una parola, anche a te, proprio a te, l'ultimo degli ultimi, il più sfigato, beh, mi ha davvero rincuorato, e mi ha fatto rimpiangere, ancora una volta, tutto il tempo non pedalato della mia vita...
Che bello che è il ciclismo, ragazzi, che bella l'energia che si libera al passaggio di una corsa. Alla fine, forse, è solo una questione di solidarietà, di simpatia (nel senso di provare le stesse fatiche e dividerle con umanità con chi in quel momento sta solo guardando, facendole diventare meno gravose e sopportandole meglio), ma - come si dice - è davvero tanta, tanta roba.
Alla fine ho chiuso il lungo in poco più di nove ore (di pedalata effettiva) e poco meno di 9.50 (tempo ufficiale). Ho perso un sacco di tempo per mangiare perché dovevo fermarmi per frugarmi in tasca (operazione che con la mantellina e i guantoni era praticamente impossibile) e perché ho avuto noie alla catena (rischiava di rompersi) e alla sella (ho pelato per 70 km con la forchetta in carbonio rotta da una parte :afraid: , per via di una delle tante buche incrociate e non evitate): il timore di dovermi ritirare ai meno 50, ad un passo dall'impresa, l'ho avuto sul serio.
Alla fine è andata bene, sono stato fortunato e appena arrivato, col sole caldo e beffardo, non vi nascondo che mi sono emozionato come un bambino..
ho pianto di gioia in un momento che penso ricorderò per tutta la vita, e per un attimo, ho ringraziato anche dell'acqua che preso in faccia e della sabbia che ho mangiato per tutta la giornata.
Perché servirà per farmi ricordare questa magnifica (e nel mio piccolo, sia chiaro, eroica) esperienza.
Complimenti a tutti voi amici del Forum: a quelli che hanno colto gli obbiettivi prefissati e a coloro che hanno partecipato, senza alcun movente o scopo particolare, se non il piacere di pedalare.
Grazie Cesenatico.
Grandissimo, il VERO spirito della nove colli è questo!!
Anche per me è stato uno sperimentare condizioni completamente inedite (io faccio il medico); come dici tu gli incitamenti degli sconosciuti a bordo strada e ai ristori sono sempre qualcosa di impagabile...
Per me è stata la quarta, sempre lunghi (le prime due nei lontanissimi '97 e '98) ma ti assicuro che le emozioni che tu hai così ben descritto quando si imbocca il rettilineo d'arrivo sono state sempre le stesse ...
P.S: se hai la casa a Portoverde io abito a 500 mt da li... quando sei in zona e se vorrai possiamo fare una pedalata insieme...