Non è molto una questione di angoli (che altrimenti si potrebbero compensare modificando la bici), è una questione di inerzia.
A basse velocità l'inerzia diminuisce molto (va col quadrato della velocità), quindi aumenta di molto la variazione di velocità della bici nell'arco della pedalata (quando sei nel punto morto la bici si "ferma" per poi riaccelerare), cambia quindi notevolmente l'arco di spinta (devi fare forza per tutto l'arco di spinta e non solo al suo centro, come avviene in pianura ad alte velocità, per evitare che la velocità della bici vari troppo) e quindi cambiano i pattern di attivazioni muscolari:
Se la forza media prodotta dalla gamba è 200N, in pianura si avrà un picco a 400N per un breve arco, in salita ripida invece si rimarrà su valori di picco più bassi, ma distribuiti per più tempo e per un arco maggiore... il tutto anche a parità di cadenza con la pianura*
Cambiando i pattern di attivazione, cambia l'efficienza e cambia la capacità di produrre potenza al variare dell'atleta (e del suo allenamento specifico per quelle situazioni).
*cosa poco realistica, nella realtà la cadenza cala proprio per compensare la necessità di applicare forza su tutto l'arco di spinta, e quindi la velocità di contrazione è ancora più bassa.