renato65
Apprendista Scalatore
Una cosa è quello che credi tu, una cosa è la realtà
Quindi tu asserisci che Wilier paga l'Ultegra oltre 550 più del 105, poiché alla fine, questo implica dire che sulla versione con 105 c'è più margine.
Una cosa è quello che credi tu, una cosa è la realtà
Quindi tu asserisci che Wilier paga l'Ultegra oltre 550 più del 105, poiché alla fine, questo implica dire che sulla versione con 105 c'è più margine.
Stai confondendo prezzo di acquisto di azienda con il prezzo di vendita al pubblico...
Penso che se le basi si partenza del ragionamento sono queste, è assolutamente controproducente per entrambi continuare a discutere
Cosa intendi per prezzo di acquisto di azienda?
Comunque la cosa certa è che la catena costruttore- distributore-rivenditore ha più margine su Ultegra, se la matematica non è un'opinione.
Quello che mi puoi dire e che io, evidentemente non posso sapere è che tale margine può essere distribuito diversamente tra i soggetti della catena secondo la versione.
Altrimenti 2398-1849=549, non si scappa. Dimmi pure che su quella con l?Ultegra fai più sconto, ma più di 500 € di differenza su quello che si paga il gruppo non è possibile tra 105 e Ultegra.
Il margine si calcola non in assoluto, ma in percentuale per consuetudine nel commercio.
Forse dal fatto che tu probabilmente consideri l'assoluto nasce l'equivoco. Sull'Ultegra Wilier ha meno margine percentuale.
Bene, qui cominciamo a ragionare seriamente
La distribuzione del margine e il rapporto fra Ultegra e 105 è molto diverso nei vari punti della catena distributive
Oh, certo che ci scappa... l'ultimo negoziante di bici che ha venduto a listino è morto da molti anni
Considerando che i due modelli differiscono per meno di 200euro di materiale (differenza parziale tra gruppo 105 e ultegra) i conti non mi tornano.
.
Quello che dico io e' che se entro in un negozio e dico vorrei darmi all bdc ma ho un budget tra 1500 e 2000 e non ho ambizioni agonistiche gia' storcono il naso.
Mi fanno una proposta che va generalmente dai 1950 in su ( e gia' la scelta e' assai ridotta) e da ultegra in su.
Se dico diamine non c'e' il modello 105? Mi guarda storto e dice "ma non ne vale la pena, e' molto piu' scarso e risparmi un 100euro"
Se poi menziono il veloce tira fuori aglio e croce.
Vabbe' non avete qualcosa in alluminio tanto per cominciare? "non ne teniamo troppo scarso"
Questo avviene principalmente nei negozi che vendono anche marchi italiani: perche'?
Hanno forse paura di non vendere neanche una bici di alta gamma?
Possibile che se uno vuole iniziare deve per forza andare online o da decathlon?
O sono i costruttori, o sono i negozianti, ma la politica dei negozianti dipende anche dai costruttori.
Fattosta che io se esco deluso da un negozio non ci torno piu neanche se tra sei anni sono alla mia terza bici.
Poi non si lamentino se di un mercato in crescita gli rimangono solo le briciole
Qui ci siamo allora.Adesso inizio a capire un po' di più però:
- il mio primo post che mi hai "contestato" e da cui è nata la discussione parlava di maggiorazioni e differenze quindi, evidentemente, di valori assoluti.
- tengo presente che quello che dici e cioè che il margine assoluto è più alto su Ultegra e quello percentuale più alto su 105, se non sbaglio, diventa possibile, quanto più il costo del resto (telaio, etc.) è basso. A buon intenditor--- :-)
- si lo so, ma applicare ad entrambi una analoga percentuale di sconto del 10-15%, non sposta di molto i termini della questione che stavamo discutendo-
Qui ci siamo allora.
Sulla seconda parte ti puntualizzo solamente che ogni azienda avrà margini alti sulla produzione del proprio telaio, minimi sulla compra-vendita degli accessori.
E chi lo dice che la scontistica sia la stessa?
Se l'azienda mi "spinge" ad acquistare Ultegra, quando arriva un cliente ed in casa ho solo Ultegra... proverò a vendergli quello, magari allettandolo con un prezzo minore rispetto ad 105 che dovrei andare ad ordinare.
Grazie. Adesso è tutto un più chiaro, anche se debbo rifocalizzare un po'.
Praticamente tu mi dici che ricarico molto su telaio e poco sulla componentistica.
Diciamo che su una bici il telaio mi costa 30 e la componentistica con il 105 50. Poi io ti faccio pagare 100 il telaio e 80 la componentistica e ti vendo la bici a 180 di listino quindi 100 di margine rispetto al listino che sarebbe il 55%.
Se tu metto l'ultegra, la componentistica mi costa 70, la bici te la metto a 210 di listino: ho 110 di margine che sarebbe il 52% quindi di più in valore assoluto e meno in percentuale.
Comunque io, casa costruttrice ti posso fare un po' più sconto per invogliarti su quella con l'ultegra perché, in assoluto ho 110 invece di 100 anche se in percentuale ho qualcosa in meno
Diciamo che i numeri sono altri, ma il ragionamento più o meno fila così.
Poi tieni conto che c'è il passaggio negozio-privato. La cosa non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista dall'esterno.
Poi subentrano infatti mille altri fattori: il margine alto sul telaio deve supplire ad elevati costi fissi. Una volta ammortizzati questi, ho effettivamente un alto guadagno. Mettiamo che una casa preveda di vendere 1000 telai in un anno. Calibra il prezzo in maniera da ammortizzare i costi fissi su 1000 telai. Se però ne rimangono invenduti un po', le cose non sono andate bene e non c'è il margine alto che si prevedeva. D'altro canto, se se ne vendono 1200 si ha guadagnato bene. Però la capacità produttiva era di 1000... quei 200 in più hanno causato ritardi ecc.?
La vita di un telaio poi è 2-3 anni, per cui le cose si complicano ulteriormente.
Si, certo, so bene di aere semplificato le cose e avere sparato numeri a caso. Era solo per vedere se il discorso filava.
Riguardo alla questione costi fissi.costi variabili dei elai è abbastanza evidente che è così, come è così per molti prodotti industriali.
Beh, con il mio sfogo ho sollevato un bel polverone.
A parte tutte le considerazioni sul calcolo del margine, sono emerse un paio di conclusioni tra le righe (e anche qui sono pronto ad n smentite ed n conferme):
1 - Se le aziende mantenessero piu' costanza nei telai, magari trasferendo la tecnologia dei top alla gamma bassa per prolungarne il ciclo di vita (e questo mi sembra il caso del C2C di bianchi) il costo del telaio inciderebbe meno sul prezzo e le differenze tra gli allestimenti sarebbero piu' commisurate al loro costo effettivo. Questo pero' rischierebbe di penalizzare i modelli top di gamma dove il margine (percentuale o assoluto che sia) mi sembra superiore.
2 - L'atteggiamento di molti negozianti di volerti propinare bici fuori dalle tue esigenze e dal tuo budget e' dettato in gran parte dalla politica delle aziende di imporgli l'acquisto di tot modelli ad inizio stagione, spesa di cui devono cercare di rientrare il prima possibile. E qui sta la pratica malata tipicamente italiana del grande che si finanzia sul piccolo anziche' viceversa.
Comunque l'effetto e' che la stragrande maggioranza dei ciclisti pedala su mezzi inutilmente superiori alle loro capacita'/prestazioni, mentre molti che si vorrebbero affacciare alla pratica del ciclismo ne vengono respinti (con le dovute eccezioni)
Io ne faccio anche un discorso di generazioni: vai in brianza e trovi settantenni con casati in acciaio e manettini sul tubo che pedalano senza fiatare sulla salita del Lissolo, e dop 500mt il gruppetto di strafighi che se sommi il peso delle bici fai quella del "vecchietto" e gli imprecano perche' non riescono a raggiungerlo.Esatto, sono così in generale, molto meno fighetti di noi
E' questione di prezzo, in un periodo di magra chi vuole iniziare se lo fila eccome... se qualcuno glielo propone. Ma poi potrebbe scoprire che quello di alta gamma non gli serve.I telai vengono cambiati ogni 2-3 anni non perchè superati tecnologicamente, ma perchè invendibili: il mercato vuole continue novità. Se in negozio propongo un modello di 3 anni fa che è continuativo, nessuno se lo fila!
Infatti, secondo me sono inutili, se poi uno ha soldi da spendere e lo fa per il gusto del possesso piu' che per l'utilizzo e' libero di farloSono due discorsi diversi.
Un conto è che il negoziante ti proponga un mezzo nel tuo budget, un altro che il ciclista compri mezzi sopra le sue prestazioni (se non fosse così non si dovrebbero vendere top di gamma praticamente...)
Diciamo che i numeri sono altri, ma il ragionamento più o meno fila così.
Poi tieni conto che c'è il passaggio negozio-privato. La cosa non è così semplice come potrebbe sembrare a prima vista dall'esterno.
Anche qui il problema sta nella gestione del mercato fatta col paraocchi: sono io azienda che attraverso il negozio voglio imporre dei modelli che il mercato fa fatica ad assorbire e a fine anno devo fare degli sconti che fanno scendere il prezzo sotto il valore ragionevole dell'usato per riuscire a liquidare gli invenduti. Oppure mi staffo su numeri piccoli per limitare gli invenduti e tenere il valore, ma se poi il mercato mi chiede di piu' perche' ho fatto una bici che vogliono tutti non ho i mezzi per stargli dietro e rinuncio a fatturato e quote di mercato.Poi subentrano infatti mille altri fattori: il margine alto sul telaio deve supplire ad elevati costi fissi. Una volta ammortizzati questi, ho effettivamente un alto guadagno. Mettiamo che una casa preveda di vendere 1000 telai in un anno. Calibra il prezzo in maniera da ammortizzare i costi fissi su 1000 telai. Se però ne rimangono invenduti un po', le cose non sono andate bene e non c'è il margine alto che si prevedeva. D'altro canto, se se ne vendono 1200 si ha guadagnato bene. Però la capacità produttiva era di 1000... quei 200 in più hanno causato ritardi ecc.?
La vita di un telaio poi è 2-3 anni, per cui le cose si complicano ulteriormente.
Io ne faccio anche un discorso di generazioni: vai in brianza e trovi settantenni con casati in acciaio e manettini sul tubo che pedalano senza fiatare sulla salita del Lissolo, e dop 500mt il gruppetto di strafighi che se sommi il peso delle bici fai quella del "vecchietto" e gli imprecano perche' non riescono a raggiungerlo.