Doping: chi vuol parlare?

Simoc7

Apprendista Scalatore
22 Luglio 2013
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Spinetoli (AP)
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TEC
Forse perché ho iniziato a seguire il ciclismo da inizio anno, ma a me sinceramente non me ne importa nulla del doping. Alcuni lo sono, ed è giusto che siano squalificati. Io pubblicherei anche i nomi di quelli risultati negativi, ma tanto c'è sempre qualcuno che 'gongola' quando escono notizie riguardanti qualcuno che ha fatto uso di sostanze illecite. Per il resto continuo a seguire il ciclismo: perché il doping ti può dare quel pizzico di resistenza in più, ma comunque 2000km in 2 settimane nei grandi giri li devi fare, quindi la fatica, vuoi o non vuoi, la senti lo stesso. Questo è il mio pensiero.

Saluti. o-o
 

balance

Apprendista Passista
12 Settembre 2011
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biomeccanica
intervista interessante al professo Sandro Donati, consulente Wada, che spiega le attuali metodiche in uso, il modo per aggirare i controlli e il conflitto di interessi che rende impossibile la lotta al doping.................sorpreso? no!!!

[url]http://sport.panorama.it/altri-sport/Tour_de_France-doping-Donati-Orica?fb_action_ids=10200371654033662&fb_action_types=og.likes&fb_source=other_multiline&action_object_map=%7B%2210200371654033662%22%3A599056486795918%7D&action_type_map=%7B%2210200371654033662%22%3A%22og.likes%22%7D&action_ref_map=%5B%5D[/URL]

dopodiche' nn credo ci sia altro da dire..
anche se tra le risposte 4-5 si contraddice..
 

xtrncpb

via col vento
8 Gennaio 2011
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la mia e basta
...
Bisognerebbe chiedere qualcosa ai medici che seguono, o hanno seguito, le squadre. Loro, di informazioni, ne hanno certamente parecchie.

Perché dovrebbero confessare i medici? Gli interessi e il sistema omertoso sono gli stessi dei corridori
...infatti ho scritto che "bisognerebbe chiedere", non che occorre attendersi una dichiarazione spontanea da parte dei medici, che molto spesso sono quelli che più ci guadagnano in questo sistema, da te giustamente definito "omertoso".

Parliamoci chiaro: il doping muove una pila di soldi, non solo nel ciclismo ma in qualsiasi altro sport. E con il doping - e l'inevitabile antidoping - si crea un giro d'affari conveniente per molti, a partire dalle Case farmaceutiche per terminare agli atleti.
Un po' come la storia di Virus & Antivirus che affligge i computer...
 

marconovelli

Apprendista Scalatore
21 Ottobre 2005
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www.lostigres.it
Le cose bisogna farle bene al momento della consegna.se nessuno al momento e parlo di analisti e sopratutto i patron dei grandi giri, al momento della consegna dicevo, non hanno contestato il lavoro, significa che il mio lavoro e cioè il risultato delle analisi andava bene anche per loro come gli e andato bene il lavoro fornito da armstrong x 7 anni. Ma sopratutto se dieci anni fa non ho messo la cintura non puoi farmi venire a pagare la multa adesso.non avrebbe senso e sarebbe una beffa per il sistema.Bisognerebbe da ora far le cose sul serio perché da questo polverone che il senato francese sta alzando si edinge chiaramente che han fatto solo un lavoro di mer da oppure han fatto il lavoro che qualcuno gli chiedeva che in tal modo venisse fatto. Prima non si sapeva ora siiii????Come diceva Totò ( ma mi faccia il piacere)anzi palesemente si capisce che tutto sta accadendo perché qualcuno ha smesso di mangiare la sua buona fetta di torta e neanche a farlo apposta giusto da poco che il texano non c'è più . Cos'e' han perso lo sponsor??????

Sostanze che utilizzavano a quei tempi non venivano rintracciate con l'antidoping dei tempi, in quanto il doping è sempre più avanti rispetto all'antidoping. Il paragone con la cintura non sta ne in cielo ne in terra, la cintura se ce l'hai si vede, se tu utilizzi sostanze di nuova generazione che non "risultano" all'antidoping ci vogliono anni per scoprirlo. Mi dispiace ma non esiste la flagranza di reato per queste cose, è giusto che le verità vengano fuori prima o poi, di certo non è un segreto che Armstrong abbia fatto comodo al Tour per anni.
 

Spartano

Apprendista Velocista
19 Aprile 2007
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Daccordi blè, Tommasini rossa, Olmo bordò, mtb bigia
In questi giorni il ciclismo vive momenti intensi per quanto riguarda il "problema" doping. L'inchiesta del Senato Francese ha riportato a galla relitti della memoria che pochi hanno voglia di affrontare serenamente, in particolare la particolare spe... Continua la lettura...

Ad ogni modo, per quel che vale, se qualcuno “dell’ambiente” vuole raccontare come funzionano le cose dall’interno, uno spazio qui gli sarà garantito. La speranza è l’ultima a morire.

Mi riferisco a questa frase, anche se il mio non è un appunto personale, nel forum bazzica un utente la cui presenza, secondo me è stata sottovalutata, Stefano2013, dai suoi post credo ci si possa fare un'idea più precisa...
 

oniriko77

Pignone
29 Marzo 2009
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Sostanze che utilizzavano a quei tempi non venivano rintracciate con l'antidoping dei tempi, in quanto il doping è sempre più avanti rispetto all'antidoping. Il paragone con la cintura non sta ne in cielo ne in terra, la cintura se ce l'hai si vede, se tu utilizzi sostanze di nuova generazione che non "risultano" all'antidoping ci vogliono anni per scoprirlo. Mi dispiace ma non esiste la flagranza di reato per queste cose, è giusto che le verità vengano fuori prima o poi, di certo non è un segreto che Armstrong abbia fatto comodo al Tour per anni.

hai ragione

è un po' come se oggi ci mettessimo a parlare di doping genetico

che ad oggi non è possibile riscontrare con i normali controlli, se non con una biopsia muscolare o forse, forse, con tracce di DNA nel sangue.
 

xtrncpb

via col vento
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la mia e basta
Allego uno screenshot preso da "il fatto quotidiano" del 29 Giugno 2013, pagina 15.

image.php
 

posse

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Cervelo R3

gx2

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Gigiant
Io sono convinto che fino a quando ci saranno esseri umani a gareggiare (in qualunque competizione), sarà impossibile debellare il doping. Quindi mettiamoci tutti il cuore in pace e smettiamola di farci inutili illusioni.

assolutamente niente di più sbagliato.
L'antidoping più efficace è la cultura. Lentamente, molto lentamente, si prende coscienza del problema e gli attori coinvolti prendono coscienza che possono farla sempre meno sporca, perchè tutti sono sempre più critici, disillusi e meno permissivi.

Il concetto è riassunto da una splendida frase di Eduardo Galeano, sull'utopia:
Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. Ma allora a cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.

o-oo-o

PS. è per questo che nulla che permetta di ricostruire la verità sul doping è completamente inutile!
 

championcip

Gregario
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BMC Promachine SLC01, Specy Tarmac Comp, Maxxy Speed
assolutamente niente di più sbagliato.
L'antidoping più efficace è la cultura. Lentamente, molto lentamente, si prende coscienza del problema e gli attori coinvolti prendono coscienza che possono farla sempre meno sporca, perchè tutti sono sempre più critici, disillusi e meno permissivi.

Il concetto è riassunto da una splendida frase di Eduardo Galeano, sull'utopia:
Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. Ma allora a cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.

o-oo-o

PS. è per questo che nulla che permetta di ricostruire la verità sul doping è completamente inutile!


Sono perfettamente d'accordo, la cultura di ognuno di noi è il vero antidoping. Fino a quando abbracceremo e stimeremo i primi di ogni gara, pur sapendo che giocano sporco, noi favoriremo il sistema doping. Bisogna essere intransigenti e punire chi sbaglia.
 

gx2

via col vento
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Dove non ci sono troll, frustrati e rosiconi
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Gigiant
Sono perfettamente d'accordo, la cultura di ognuno di noi è il vero antidoping. Fino a quando abbracceremo e stimeremo i primi di ogni gara, pur sapendo che giocano sporco, noi favoriremo il sistema doping. Bisogna essere intransigenti e punire chi sbaglia.

poi c'è da distinguere tra il mondo professionistico e quello amatoriale. Sono convinto che per il primo si sia toccato il fondo e ci aspetti una seppur lenta risalita. Per il secondo francamente non lo so, anche perhcè ci sono dentro da troppo poco, ma a naso mi sembra che la diffusione del doping a livello amatoriale sia in aumento, ma questo è un altro discorso, era solo per chiarire che la mia considerazione si riferiva in particolare al mondo professionistico
 

giorgibe

Apprendista Scalatore
28 Settembre 2005
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Home made
Per il resto continuo a seguire il ciclismo: perché il doping ti può dare quel pizzico di resistenza in più, ma comunque 2000km in 2 settimane nei grandi giri li devi fare, quindi la fatica, vuoi o non vuoi, la senti lo stesso. Questo è il mio pensiero.

quasi, con le sostanze giuste non senti neanche più la fatica, ma proprio niente niente niente, basta pedalare e guidare, il fatto che quest' anno al tour più di qualcuno sia arrivato stramazzando al traguardo in parte mi conforta.
 

Mauro85

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Pinarello
Il concetto è riassunto da una splendida frase di Eduardo Galeano, sull'utopia:
Lei è all'orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l'orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. Ma allora a cosa serve l'utopia? Serve proprio a questo: a camminare.

Mi permetto di dissentire sull'appropriatezza della tua citazione.
La "splendida frase" che tu citi, non lascia spazio a traguardi ma solo ad un utopico percorso e lavoro (dunque a sforzi vani ) per raggiungerli.
Quindi, nel contesto di questo topic, significherebbe che un ciclista deve accontentarsi di pedalare mirando all'orizzonte senza mai incontrarlo, ovvero senza vincere. Basta che "cammina".
Se riferita alla questione doping, ancor di più non se ne potrebbe parlare peggio, perché "camminare" verso la soluzione del problema constatando che il problema si allontana ogni volta "dieci passi" da te, vuol dire tenersi il doping per sempre.
Tralascio il fatto che l'utopia, in senso stretto, appartiene a romantici e sognatori e dunque è fonte di frustrazione e ha un'accezione negativa in termini di giungere a un obiettivo.
L'utopia serve a sognare, poi se Galeano riesce a camminarci assieme, pace all'anima sua che vive di orizzonti che lo rifuggono.
 

MauriMAuri

Pedivella
27 Gennaio 2010
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forse bisognerebbe cercare di mettersi in testa che il ciclismo (dei pro) è una professione.
in ogni categoria professionale esiste chi esercita più o meno bene, che sa fare più o meno bene il proprio mestiere.
non esisto avvocati, medici, commercialisti, notai che non rispettano il proprio codice deontologico?
non ci sono imprenditori che evadono o non rispettano la legge?
non ci sono dipendenti pubblici che tibrano a vanno a fare la spesa?
IL DOPING E' UNA PATOLOGIA; COME MOLTRE ALTRE "DROGA" IL SETTORE LAVORATIVO DI RIFERIMENTO, FA VENIR MENO LA PARITA' TRA MEDESIMI LAVORATORI, NON è NULLA DI PIU'.
Come l'elemento patologico rimarrà sempre presente in ogni professione, così sarà nel ciclismo e in tutti gli altri sport professionistici.
E POI BASTA CON LE SOLITE C****E PER CUI I DANNEGGIATI SONO I TIFOSI, I VERI DANNEGGIATI SONO GLI ALTRI CICLISITI - PROFESSIONISTI- PULITI.
 

gx2

via col vento
29 Ottobre 2008
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Gigiant
Mi permetto di dissentire sull'appropriatezza della tua citazione.
La "splendida frase" che tu citi, non lascia spazio a traguardi ma solo ad un utopico percorso e lavoro (dunque a sforzi vani ) per raggiungerli.
Quindi, nel contesto di questo topic, significherebbe che un ciclista deve accontentarsi di pedalare mirando all'orizzonte senza mai incontrarlo, ovvero senza vincere. Basta che "cammina".
Se riferita alla questione doping, ancor di più non se ne potrebbe parlare peggio, perché "camminare" verso la soluzione del problema constatando che il problema si allontana ogni volta "dieci passi" da te, vuol dire tenersi il doping per sempre.
Tralascio il fatto che l'utopia, in senso stretto, appartiene a romantici e sognatori e dunque è fonte di frustrazione e ha un'accezione negativa in termini di giungere a un obiettivo.
L'utopia serve a sognare, poi se Galeano riesce a camminarci assieme, pace all'anima sua che vive di orizzonti che lo rifuggono.

sei molto bravo a fare l'analisi dle testo...ma ti sei perso il senso e soprattutto l'attinenza con la realtà che è fatta di problemi spesso irrisolvibili con pochi "passi", perchè nel momento in cui stati per farlo...se ne presentano di nuovi o nuove sfaccettature dello stesso problema che prima ignoravi o-o Praticamente hai capito l'esatto opposto di quello che la citazione significa.
 
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