Il carbonio è onnipresente in ogni categoria.
Oserei dire che tutti coloro che gareggiano in bici, professionisti, dilettanti, juniores, fanno uso di bici in carbonio. Tuttavia, almeno un'eccezione c'è.
La squadra britannica Madison - Genesis, team UCI
Continental come la Nippo - Vini Fantini che sta prendendo parte al Giro, corre su biciclette Genesis in acciaio inox Reynolds 953. Devo dire che fanno la loro porca figura.
A parte questo team, però, ignoro se vi sia un'altra squadra che non faccia uso di carbonio.
Per quel che concerne la seconda domanda, mi ricordo, grossomodo, che l'alluminio tra i pro ha iniziato a soppiantare l'acciaio a partire dai primi anni '90 o giù di lì. Ricordo che Bugno vinse quell'anno la Sanremo ed il Giro in sella ad una Moser con tubazioni acciaio Ax Leader: credo che sia stata una delle ultime affermazioni al Giro con un telaio in acciaio.
In ogni caso, l'epoca d'oro dell'alluminio è durata veramente poco. Già nei primi anni 2000 era evidente che la fibra di carbonio sarebbe diventato presto il materiale di predilezione nell'industria del ciclo. In realtà, già alcuni corridori avevano testato con successo il carbonio negli anni '90. Ad esempio, LeMond nel '91 corse con una bici in carbonio fattagli da Calfee, che allora era proprio agli inizi. Colnago iniziò alla fine degli anni '80 a collaborare con la Ferrari per la costruzione di bici in carbonio. I grandi successi MAPEI degli anni '90 erano già tutti marchiati carbonio. Anche Armstrong ha sempre primeggiato su
Trek in carbonio (fatta eccezione, credo, per il mondiale di Oslo).
Ricordo inoltre che uno degli ultimi corridori ad ottenere un grande successo su bici in alluminio è stato Cipollini al mondiale di Zolder del 2002: arrivò lui primo con una
Specialized in alluminio, e McEwen secondo su una Litespeed in titanio. Credo che da allora nessuno abbia più corso su una bici in titanio. E poi, ai tempi della Fassa Bortolo, il top di
Pinarello era la vecchia Dogma in
magnesio, materiale che è stata abbandonato dati gli alti costi di produzione e la facilità di ossidazione.