TRIATHLON, alleniamoci insieme (parte 3)

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Darius

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18 Ottobre 2005
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mi sembra che quindi si possa affermare che la cadenza ottimale sia sui 85rpm perché c'è meno dispendio energetico


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Sulle lunghe distanze e per un amatore direi di si, 80 max 85 RPM, quando faccio i lunghi cerco di non arrivare mai alla soglia perchè poi la paghi, p.e. domenica 19 farò una 200 Km e terrò queste cadenze.
 

Marittiello

Novellino
12 Maggio 2016
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Ehmmmm.. il nuoto è il mio sport debole, ho prestazioni mediocri rispetto alle altre due frazioni; la mia paura è perdere troppo il ritmo nuotando 1 sola volta a settimana focalizzandomi su bici e corsa...

C'è però da dire che le mie gare obiettivo nel triathlon saranno tutte a Luglio e Settembre, quindi avrei tempo per recuperare...

Ciao a ciao a tutti. Forse te lo avranno già detto e probabilmente saprai già che il nuoto è tecnica. Non so se hai mai fatto caso al fatto che molto spesso in piscina s'incontrano persone che non hanno un gran fisico ma navigano come motoscafi. Questo perché nuotano bene. Hanno padronanza dei gesti e riescono a sentire l'acqua, cioè a percepire loro stessi in acqua come per esempio tu hai la totale percezione di te stesso quando corri o pedali. 1 sola volta a settimana è pochissimo, sopratutto se è il tuo punto debole (come lo è di molti triatleti, anche elite). Ma non c'entra nulla il fiato, bensì la tecnica. Se non impari la tecnica sono secondo me inutili (o quasi) allenamenti specifici su brevi distanze, fai solo fatica e non ti muovi. Mentre il segreto del nuoto è proprio quello di riuscire ad andare sempre più veloci faticando sempre meno. E' diverso dalla corsa e dalla bici, perché ti muovi in acqua, non all'aria!

Esercizi di tecnica e nuotare tanto. Se non impari a nuotare limitare al minimo indispensabile gli allenamenti di velocità, quelli in cui arrivi in soglia o quasi (ma senza muoverti) tanto il fiato lo alleni in bici e sopratutto correndo. Se così non fosse fidati che ti muoveresti ancora meno in acqua. Difatti molti triathleti sono sorretti dalla base di fiato che hanno per anni di corsa e bici. Sennò non si muoverebbero, perché nella stragrande maggioranza dei casi la tecnica è scarsissima.
 
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Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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[MENTION=91728]Marittiello[/MENTION], condivido tutto, da ex nuotatore ora che mi sto avvicinando alla triplice e quindi sto seguendo questo topic mi rendo conto di quanta frustrazione ci può essere in chi si fa un mazzo tanto in vasca senza avere progressi tangibili, dove per tangibili intendo competitivi.

Purtroppo il nuoto o lo impari da piccolo o ti arrangi, è uno degli sport più tecnici, e fortunatamente la frazione è crowl, se fosse rana o delfino... :wacko:

A mio parare chi si avvicina al triathlon e non ha un pregresso di nuotatore dovrebbe fare almeno un anno due di solo nuoto sfiancandosi di tecnica (magari nella vasca dei ragazzini :mrgreen:), poi iniziare con le altre due discipline, questo perchè la necessità di allenarle tutte e tre in 7gg inevitabilmente toglie tempo a quella che necessiterebbe di più attenzione, il nuoto appunto... e se non sei un pro che si allena 8 ore al giorno per 7 giorni che speranza vuoi avere di progredire nella tecnica.

Nella corsa e nella bici è diverso, anche se hai poca tecnica una buona struttura muscolare e un buon fiato ti aiutano molto, vedo gente che corre e pedala in modo così approssimativo e con gesti atletici e posture così allucinanti che definirli improbabili è poco... eppure vanno, e forte pure.

Nel nuoto non è così, o hai tecnica, e di conseguenza vai forte senza ucciderti di fatica oppure, come si dice in gergo "galleggi" e cerchi di sopravvivere.
 

Savo28

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[MENTION=91728]Marittiello[/MENTION], condivido tutto, da ex nuotatore ora che mi sto avvicinando alla triplice e quindi sto seguendo questo topic mi rendo conto di quanta frustrazione ci può essere in chi si fa un mazzo tanto in vasca senza avere progressi tangibili, dove per tangibili intendo competitivi.

Purtroppo il nuoto o lo impari da piccolo o ti arrangi, è uno degli sport più tecnici, e fortunatamente la frazione è crowl, se fosse rana o delfino... :wacko:

A mio parare chi si avvicina al triathlon e non ha un pregresso di nuotatore dovrebbe fare almeno un anno due di solo nuoto sfiancandosi di tecnica (magari nella vasca dei ragazzini :mrgreen:), poi iniziare con le altre due discipline, questo perchè la necessità di allenarle tutte e tre in 7gg inevitabilmente toglie tempo a quella che necessiterebbe di più attenzione, il nuoto appunto... e se non sei un pro che si allena 8 ore al giorno per 7 giorni che speranza vuoi avere di progredire nella tecnica.

Nella corsa e nella bici è diverso, anche se hai poca tecnica una buona struttura muscolare e un buon fiato ti aiutano molto, vedo gente che corre e pedala in modo così approssimativo e con gesti atletici e posture così allucinanti che definirli improbabili è poco... eppure vanno, e forte pure.

Nel nuoto non è così, o hai tecnica, e di conseguenza vai forte senza ucciderti di fatica oppure, come si dice in gergo "galleggi" e cerchi di sopravvivere.
Sono perfettamente d'accordo con i 2 anni se non più di avvicinamento tecnico assistito, per fortuna imparo in fretta, però ho ancora tanto da fare, ho iniziato a nuotare con costanza due anni fa...mai preso una lezione fino ai 29 anni...ne ho 30 appena compiuti

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Gamba_tri

via col vento
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Si può anche periodizzare concentrandosi sul nuoto in inverno quando il freddo rallenta corsa e bici. Nelle altre due frazioni una tecnica scarsa non impedisce di avere buoni tempi, ma espone di di più ad infortuni. In bdc la tecnica è relativa, fa più la posizione corretta, ma pensare a principianti che limano ruote in gruppo mi fa paura e non poco.
 

Marittiello

Novellino
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OK.Questione "tecnica" nota e stranota MA sulla "stragrande maggioranza" non concordo.

Tolti un buon numero di élite, sopratutto i migliori, cioè quelli che competono ai massimi livelli, il resto, anche degli élite, patisce il nuoto. Coppa del mondo e alle olimpiadi si è visto gente uscire dall'acqua a 22 minuti (forse anche qualcosina in più), per dire che un 15enne agonista bravino ti fa un tempo agile sotto i 20 minuti nei 1500 metri. Per gli Age group anche i primi in Italia se noti dai tempi si evince che abbiano una tecnica mediocre o scarsa.

Chi comincia a fare triathlon a 20 anni e viene da anni di nuoto agonistico è certamente avvantaggiato, credo sia la condizione migliore di partenza. Poi però vanno valutate le potenzialità negli altri 2 sport. Se non hai genetica e predisposizione, se non hai un po' di esperienza con endurance, le difficoltà che incontra un nuotatore nelle altre 2 discipline sono comunque notevoli ie il tempo da spenderci è tanto. La frequenza cardiaca notevolmente più bassa a nuoto, a fronte soprattutto di una tecnica notevole, per abituare il fisico alla corsa e farlo migliorare è difficile quanto imparare la tecnica di nuoto.

Io ho cominciato a 20anni. Venivo da calcio da piccolo e poi atletica a livelli discreti. Mi alleno pochissimo sulla corsa per esempio, giusto ciò che mi serve per mantenere i tempi e tenerli bassi quando gareggio e quindi faccio tutti e tre assieme gli sport.
 

Darius

Scalatore
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Colnago V1-r
Si può anche periodizzare concentrandosi sul nuoto in inverno quando il freddo rallenta corsa e bici. Nelle altre due frazioni una tecnica scarsa non impedisce di avere buoni tempi, ma espone di di più ad infortuni. In bdc la tecnica è relativa, fa più la posizione corretta, ma pensare a principianti che limano ruote in gruppo mi fa paura e non poco.

Certo, da fine stagione a tutto l'inverno ci si può dedicare di più al nuoto, almeno tre sedute settimanali, tanto poi da gennaio a marzo la preparazione in bici dovrebbe vedere essenzialmente lavori di base (fondo) che si possono fare la domenica, la corsa bene o male la piazzi più facilmente.

Il problema dei principianti in gruppo e della scia ci sono anche nel ciclismo, anzi lì ancora peggio perchè stai a 10cm dalla ruota di chi è avanti e gomito a gomito con quello a fianco, il tutto a 50Km/h, quindi ci puoi fare poco, in questo caso vale l'esperienza di capire a chi ti devi accodare osservando per un po' come si comporta, tentare qualche cambio per vedere se e come collabora, vedere se segnala la strada etc., si vede subito chi sa stare in gruppo, per chi ti viene dietro devi solo affidarti alla fortuna perchè a quella velocità se ti tocca la ruota decolli...

Personalmente essendo caduto più volte in gruppo durante le GF, e sapendo quanto male ti puoi fare (io sono stato fortunato fin'ora), se non ho la certezza di chi mi precede preferisco stare al vento.
 
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daniele ultra

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concordo che il nuoto e una disciplina dove la tecnica conta il 101%
pero sono convinto che una persona che comincia in tarda eta' con una buona capacita' cardiaca e senza infortuni ,possa tranquillamente arrivare a nuotare, certo seguendo un corso e applicandosi a nuotare a passo 1,30 1.35.... ci vuole costanza e sacrificio.... e un po di volontà'.
 

N3bbia

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Ciao a ciao a tutti. Forse te lo avranno già detto e probabilmente saprai già che il nuoto è tecnica. Non so se hai mai fatto caso al fatto che molto spesso in piscina s'incontrano persone che non hanno un gran fisico ma navigano come motoscafi. Questo perché nuotano bene. Hanno padronanza dei gesti e riescono a sentire l'acqua, cioè a percepire loro stessi in acqua come per esempio tu hai la totale percezione di te stesso quando corri o pedali. 1 sola volta a settimana è pochissimo, sopratutto se è il tuo punto debole (come lo è di molti triatleti, anche elite). Ma non c'entra nulla il fiato, bensì la tecnica. Se non impari la tecnica sono secondo me inutili (o quasi) allenamenti specifici su brevi distanze, fai solo fatica e non ti muovi. Mentre il segreto del nuoto è proprio quello di riuscire ad andare sempre più veloci faticando sempre meno. E' diverso dalla corsa e dalla bici, perché ti muovi in acqua, non all'aria!

Esercizi di tecnica e nuotare tanto. Se non impari a nuotare limitare al minimo indispensabile gli allenamenti di velocità, quelli in cui arrivi in soglia o quasi (ma senza muoverti) tanto il fiato lo alleni in bici e sopratutto correndo. Se così non fosse fidati che ti muoveresti ancora meno in acqua. Difatti molti triathleti sono sorretti dalla base di fiato che hanno per anni di corsa e bici. Sennò non si muoverebbero, perché nella stragrande maggioranza dei casi la tecnica è scarsissima.

[MENTION=91728]Marittiello[/MENTION], condivido tutto, da ex nuotatore ora che mi sto avvicinando alla triplice e quindi sto seguendo questo topic mi rendo conto di quanta frustrazione ci può essere in chi si fa un mazzo tanto in vasca senza avere progressi tangibili, dove per tangibili intendo competitivi.

Purtroppo il nuoto o lo impari da piccolo o ti arrangi, è uno degli sport più tecnici, e fortunatamente la frazione è crowl, se fosse rana o delfino... :wacko:

A mio parare chi si avvicina al triathlon e non ha un pregresso di nuotatore dovrebbe fare almeno un anno due di solo nuoto sfiancandosi di tecnica (magari nella vasca dei ragazzini :mrgreen:), poi iniziare con le altre due discipline, questo perchè la necessità di allenarle tutte e tre in 7gg inevitabilmente toglie tempo a quella che necessiterebbe di più attenzione, il nuoto appunto... e se non sei un pro che si allena 8 ore al giorno per 7 giorni che speranza vuoi avere di progredire nella tecnica.

Nella corsa e nella bici è diverso, anche se hai poca tecnica una buona struttura muscolare e un buon fiato ti aiutano molto, vedo gente che corre e pedala in modo così approssimativo e con gesti atletici e posture così allucinanti che definirli improbabili è poco... eppure vanno, e forte pure.

Nel nuoto non è così, o hai tecnica, e di conseguenza vai forte senza ucciderti di fatica oppure, come si dice in gergo "galleggi" e cerchi di sopravvivere.

non esageriamo dall altra parte adesso. gente che alle olimpiadi esce in 22 può capitare solo con frazioni di nuoto particolarmente sfigate o infortuni. con la muta li faccio io 22 (forse 21 alti addirittura :asd: ) e gente qui dentro va sotto i 20'. non dico non succeda alle olimpiadi ma non è indicativo del valore da nuotatore. a rio solo un paio di atleti sono andati oltre i 19...con la maggioranza nei 17.

i triathleti elite che vediamo non sono più come quelli di una volta che erano atleti recuperati da altri sport e poi 'imparati' al triathlon. è gente che a 7/8 anni sta già facendo triathlon (a parma è l età minima della squadretta di triathlon del CUS). Il discorso vale invece per l agegroup medio che è davvero un ciclista/corridore che fa il salto con annessi problemi del nuoto.
Ma questo perchè? perchè ci si porta dietro al mentalità di corsa e bici per cui lo sputare sangue rende e migliora...quando ci si rende conto che nel nuoto non funziona poi non ci si preoccupa più di tanto visto quello che vale ai fini del crono finale.

Non concordo assolutamente sull iniziare col solo nuoto. Se si hanno delle carenze vanno sicuramente colmate ma lo si può fare tranquillamente portando avanti gli altri due sport. Come già scritto magari in inverno si fa una sessione in più a settimana a discapito delle altre...ma 3 o 4 sessioni fatte bene (io per bene intendo con istruttore se si è indietro davvero) bastano e avanzano.

occhio anche sul discorso della preparazione nei mesi invernali per gli altri sport. il marzo di uno che prepara IM non è certo un mese di fondo anzi...quello magari lo è per chi fa olimpici e sprint.
 

ninconanco

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4 Settembre 2012
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si
Beh, tutto vero quel che avete scritto a proposito del nuoto, ma bisogna pur tener conto degli obiettivi che ci si pone.
La maggior parte qua dentro "fa" il triatleta per hobby, ragion per cui il tempo che si ha a disposizione fa a botte con la quotidianità.
Certo che la tecnica conta, più sei bravo "tecnicamente" (e parlo di tutte e tre le discipline), più fai meno fatica.
Porto il mio esempio. Nel nuoto, non è che ho scarsa tecnica, è che non ne ho, ma ho notato che faccio più fatica a nuotare in mare (parlo di mare "piatto", piuttosto che in piscina).
Colpa appunto della "non tecnica"? Non so, il fatto è che in mare vado subito in affanno (non parlo di gara), eppure prima prendo confidenza con l'acqua.
Penso che ciò sia dovuto alla poca dimestichezza nel nuotare in acque aperte.
In questo sport, credo, che ogni dettaglio vada curato, anche le transizioni sono importantissime.
Ma io che non bado a classifiche, che faccio, alleno anche le transizioni, o penso solo alle tre discipline?
La risposta sarebbe "entrambe le cose", ma abbiamo una quotidianità che mi/ci impone di scegliere.
 

IlNigno

Apprendista Cronoman
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La Citta' dei Doria
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i triathleti elite che vediamo non sono più come quelli di una volta che erano atleti recuperati da altri sport e poi 'imparati' al triathlon. è gente che a 7/8 anni sta già facendo triathlon (a parma è l età minima della squadretta di triathlon del CUS). Il discorso vale invece per l agegroup medio che è davvero un ciclista/corridore che fa il salto con annessi problemi del nuoto.
Ma questo perchè? perchè ci si porta dietro al mentalità di corsa e bici per cui lo sputare sangue rende e migliora...quando ci si rende conto che nel nuoto non funziona poi non ci si preoccupa più di tanto visto quello che vale ai fini del crono finale.

Ecco.Non siamo più agli inizi di questo sport.Per quanto la tecnica non sia quella del nuotatore "puro" parlare di stragrande maggioranza dei triatleti con tecnica scarsissima mi pareva eccessivo.
(E io sono uno di quelli che sconsiglia il triatlon a chi non ha mai nuotato o nonostante l'impegno con istruttore ha una acquaticità pessima).
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
[MENTION=48455]ninconanco[/MENTION], le tue considerazioni sono condivisibilissime e le vivono tutti quello come noi che fanno sport per hobby e si devono dimenare tra lavoro, famiglia e allenamenti, e su questo bisogna trovare un saggio equilibrio (difficile) altrimenti nel tempo la paghi... penso ci siamo capiti ;-)

Sul nuoto in mare che dire, gran parte dei miei 20 anni di nuoto li ho svolti in vasca, qualche gara in mare però l'ho fatta e ti posso dire che puoi avere tutta la tecnica che vuoi, ma nelle condizioni marine l'eleganza e la perfezione del gesto atletico nella maggior parte dei casi vanno a farsi fottere per tutta una serie di condizioni, sia tecniche che psicologiche: acqua torbida, angoscia del fondale alto (nel senso che non lo vedi), mancanza di riferimenti (linea blu), quindi necessità di nuotare anche a testa alta, folla da vasca di trote, bevute a go go (con conseguente smarrimento), corrente, deriva, temperatura etc. etc.
 

Marittiello

Novellino
12 Maggio 2016
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Dario secondo me invece avere una buona base tecnica ti aiuta tanto quando sei in mare o lago in mezzo alla gente che ti tira sberle. Ti aiuta ad allontanarti. Poi se sei sei n un gruppone ai giri di boa lasciamo perdere. Più le condizioni sono difficili più hai tecnica e confidenza con l'acqua meno è il tempo che perdi fra tutti gli inconvenienti del triathlon.

Questo perché. Perché con poca tecnica fai già fatica a tenere un'andatura discreta, in sostanza vai quasi in soglia pur andando piano, se in più ci si mettono altri inconvenienti, allora fai ancora più fatica e inevitabilmente perdi tempo.

Corsa e ciclismo il gesto tecnico non è prerogativa per migliorare i tempi. Nel nuoto si, sennò non ottieni progressi. E arrivi ad un punto in cui anche se scendi con i tempi la fatica che fai non riesci a sostenerla.
 

Mancio82

Apprendista Passista
8 Maggio 2013
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Grazie a tutti per le risposte e i chiarimenti...

Di solito a inizio stagione faccio sempre qualche Duathlon sprint per entrare un pò in condizione e svegliare un pò il motore, ricominciare con la multidisciplina dopo l'inverno e perchè no, portare punti alla mia squadra (rank, circuiti ecc....)

Avendo però fatto fin'ora solo sprint, non ho mai pensato di modificare la mia tabella, visto che venivano considerati come allenamenti; quindi il nuoto ha sempre avuto la sua bella fetta settimanale.

Il mio dubbio è saltato fuori invece parlando di duatlon classico; vuoi che non ho mai provato questa distanza, vuoi che comunque è una gara un pò più impegnativa, volevo appunto domandare a voi se era il caso di modificare il mio programma per il il triathlon oppure continuare anche in queste settimane con la mia bella fetta dedicata al nuoto (2-3 allenamenti settimanali).

Mi sa che continuerò così, giustamente già ho prestazioni mediocri e non tutte le settimane riesco a nuotare 3 volte, se riduco gli allenamenti in vasca rischierei di faticare troppo a riprendere il ritmo....tanto sono un amatore da metà classifica, anche se mi mettessi a fare un programma ultra specifico per il Duathlon classico del 2 Aprile dubito cambi qualcosa in così poco tempo... o-o
 
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N3bbia

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ebbene si, uno dei miei incubi da vasca si è avverato oggi: dopo i 300m di riscladamento è entrato nella mia corsia Lui, l 'uomo paletta'. Lui si scalda con le palette, fa le ripetute con le palette e saluta alla fine con le palette.

Non sono phelps ma la sua tecnica definirla approssimativa direi che è poco..ci aggiriamo sui 2'/100m di passo, bracciata larga, tiene 3/4 di corsia da solo.

IO faccio un 4x400B1 (e un 200B1 finale per riempire il tempo a disposizione), ma ad ogni vasca devo metter in conto un 'testa-fuori' tipo acque libere per vedere dove si trova lui e passargli il più lontano possibile. Per fortuna andava così piano che i sorpassi erano poco problematici...ma sempre pericolosi.
 

Marittiello

Novellino
12 Maggio 2016
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ebbene si, uno dei miei incubi da vasca si è avverato oggi: dopo i 300m di riscladamento è entrato nella mia corsia Lui, l 'uomo paletta'. Lui si scalda con le palette, fa le ripetute con le palette e saluta alla fine con le palette.

Non sono phelps ma la sua tecnica definirla approssimativa direi che è poco..ci aggiriamo sui 2'/100m di passo, bracciata larga, tiene 3/4 di corsia da solo.

IO faccio un 4x400B1 (e un 200B1 finale per riempire il tempo a disposizione), ma ad ogni vasca devo metter in conto un 'testa-fuori' tipo acque libere per vedere dove si trova lui e passargli il più lontano possibile. Per fortuna andava così piano che i sorpassi erano poco problematici...ma sempre pericolosi.

2 minuti con le palette? :mrgreen:
 
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