Approvata la nuova normativa amatoriale: rivoluzione etica e tutela della salute

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Apprendista Velocista
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Personalmente la penso come te, ma permettimi di elaborare più in dettaglio.

Credo di non condividere le obiezioni che alcuni (ad esempio Boogerd) hanno espresso sulla "retroattività della pena", ma le comprendo. Un presidente di ASD che fosse convinto di tali obiezioni e ritenesse ingiuste ed illegittime le misure attualmente in vigore avrebbe a mio parere tutto il diritto di rifiutarsi di applicarle: o dimettendosi da presidente oppure rifiutandosi di ottemperare e sollevando il problema nelle sedi opportune. Per me questa sarebbe una scelta "civile" o meglio di "disobbedienza civile", discutibile come qualsiasi scelta ma non paragonabile a quella di chi ignora la legge per convenienza magari nascondendosi dietro a scuse e trucchetti.

Nei paesi civili le leggi si rispettano, oppure si contestano apertamente. Questo intendevo, mentre in Italia la scelta più comune è purtroppo un'altra.
L' aggettivo "civile" cambia il senso della frase. La civiltà intesa come insieme degli aspetti che regolano la vita sociale di un popolo non prevede la disobbedienza. Quindi non esiste "disobbedienza civile" come credo tu la intenda perchè in una società le regole generate dal vivere comune e dal buon senso (che poi nell' uomo dovrebbero coincidere) non possono essere messe in discussione.
Insomma di "civile" o di "civiltà" è difficile parlare quando un presidente per scelta va contro la morale comune di un provvedimento giusto.
 

sembola

Velocista
22 Aprile 2004
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L' aggettivo "civile" cambia il senso della frase. La civiltà intesa come insieme degli aspetti che regolano la vita sociale di un popolo non prevede la disobbedienza. Quindi non esiste "disobbedienza civile" come credo tu la intenda perchè in una società le regole generate dal vivere comune e dal buon senso (che poi nell' uomo dovrebbero coincidere) non possono essere messe in discussione.
Insomma di "civile" o di "civiltà" è difficile parlare quando un presidente per scelta va contro la morale comune di un provvedimento giusto.

Mi permetto di farti notare che una volta era "morale comune" che le donne non dovessero votare, che esistessero "razze inferiori" e che l'esclusione dall'insegnamento di chi era di religione ebraica fosse un "provvedimento giusto". Questo per dire che l'esistenza di una norma di per sè non implica che sia legittima (altrimenti non esisterebbero le corti costituzionali) nè tantomeno che sia "giusta".

Io credo che le leggi vadano rispettate. Se per qualche motivo non le si condivide ci si impegna perchè cambino e nel frattempo le si rispetta. Se le si ritiene in conflitto con quello in cui si crede o con la propria coscienza o si evita di applicarle uscendo dalla situazione (nel nostro caso dimettendosi da presidente di una ASD) oppure le si sfidano apertamente però assumendosene tutte le responsabilità.

Sia chiaro che il mio è un discorso in generale, ho già scritto che dubito fortemente che i presidenti di ASD che non hanno fatto sottoscrivere le autocertificazioni abbiano remore di questo tipo. O è ignoranza pura e semplice (e allora vuol dire che ci sono gravi responsabilità delle sedi locali della FCI o degli EPS) o c'è connivenza con un certo sistema.
 
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Mi permetto di farti notare che una volta era "morale comune" che le donne non dovessero votare, che esistessero "razze inferiori" e che l'esclusione dall'insegnamento di chi era di religione ebraica fosse un "provvedimento giusto". Questo per dire che l'esistenza di una norma di per sè non implica che sia legittima (altrimenti non esisterebbero le corti costituzionali) nè tantomeno che sia "giusta".

Io credo che le leggi vadano rispettate. Se per qualche motivo non le si condivide ci si impegna perchè cambino e nel frattempo le si rispetta. Se le si ritiene in conflitto con quello in cui si crede o con la propria coscienza o si evita di applicarle uscendo dalla situazione (nel nostro caso dimettendosi da presidente di una ASD) oppure le si sfidano apertamente però assumendosene tutte le responsabilità.

Sia chiaro che il mio è un discorso in generale, ho già scritto che dubito fortemente che i presidenti di ASD che non hanno fatto sottoscrivere le autocertificazioni abbiano remore di questo tipo. O è ignoranza pura e semplice (e allora vuol dire che ci sono gravi responsabilità delle sedi locali della FCI o degli EPS) o c'è connivenza con un certo sistema.
Ok, chiudo anche io il capitolo "civiltà" con un' ultima precisazione: è un atto di civile consuetudine quando si è in disaccordo con una regola che norma il comune comportamento, rivolgersi agli organi competenti per farla cambiare. In alternativa si vivrebbe nell' anarchia.

Questi sono messaggi importanti e non vanno sottovalutati perchè mai come oggi si insinua nelle persone il senso che l' interesse privato, l' opinione personale, valga di più dell' interesse comune e della coscienza collettiva.
 

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Ok, chiudo anche io il capitolo "civiltà" con un' ultima precisazione: è un atto di civile consuetudine quando si è in disaccordo con una regola che norma il comune comportamento, rivolgersi agli organi competenti per farla cambiare. In alternativa si vivrebbe nell' anarchia.

Questi sono messaggi importanti e non vanno sottovalutati perchè mai come oggi si insinua nelle persone il senso che l' interesse privato, l' opinione personale, valga di più dell' interesse comune e della coscienza collettiva.

Sono d'accordo al 110%. Purtroppo in Italia sembra che si sia andati ben oltre all' "insinuazione", ormai si è allo stile di vita ampiamente diffuso.
 

xtrncpb

via col vento
8 Gennaio 2011
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la mia e basta
Ma non sarebbe più semplice che al comitato provinciale x ogni tessera da timbrare come agonista , fosse presente la dichiarazione etica? o non è possibile ?
Al Comitato Provinciale non interessano ulteriori scartoffie, anche perchè la dichiarazione etica è intrinseca alla Richiesta di Tesseramento (almeno è così per quanto riguarda la FCI), per cui, essendo la Richiesta di Tesseramento documento obbligatorio per il rilascio della tessera, si presume che l'atleta ne sia a conoscenza e che abbia firmato anche la dichiarazione etica.
Poi se qualche presidente non ottempera la procedura regolamentare... sono affari suoi...
Ma le regole ci sono, e non mi sembra che siano così gravose o contorte...
 

ben48

Pedivella
19 Agosto 2009
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bianchi oltre
Al Comitato Provinciale non interessano ulteriori scartoffie, anche perchè la dichiarazione etica è intrinseca alla Richiesta di Tesseramento (almeno è così per quanto riguarda la FCI), per cui, essendo la Richiesta di Tesseramento documento obbligatorio per il rilascio della tessera, si presume che l'atleta ne sia a conoscenza e che abbia firmato anche la dichiarazione etica.
Poi se qualche presidente non ottempera la procedura regolamentare... sono affari suoi...
Ma le regole ci sono, e non mi sembra che siano così gravose o contorte...
o-oo-oo-o
 

boogerd

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Non lo trovo, puoi darmi il link?
https://www.facebook.com/groups/531411930246230/619805161406906/?notif_t=group_activity

L' aggettivo "civile" cambia il senso della frase. La civiltà intesa come insieme degli aspetti che regolano la vita sociale di un popolo non prevede la disobbedienza. Quindi non esiste "disobbedienza civile" come credo tu la intenda perchè in una società le regole generate dal vivere comune e dal buon senso (che poi nell' uomo dovrebbero coincidere) non possono essere messe in discussione.
Insomma di "civile" o di "civiltà" è difficile parlare quando un presidente per scelta va contro la morale comune di un provvedimento giusto.

Questa è la tua opinione, e l'ultima frase è una vera e propria tautologia

....

Credo di non condividere le obiezioni che alcuni (ad esempio Boogerd) hanno espresso sulla "retroattività della pena", ma le comprendo. Un presidente di ASD che fosse convinto di tali obiezioni e ritenesse ingiuste ed illegittime le misure attualmente in vigore avrebbe a mio parere tutto il diritto di rifiutarsi di applicarle: o dimettendosi da presidente oppure rifiutandosi di ottemperare e sollevando il problema nelle sedi opportune. Per me questa sarebbe una scelta "civile" o meglio di "disobbedienza civile", discutibile come qualsiasi scelta ma non paragonabile a quella di chi ignora la legge per convenienza magari nascondendosi dietro a scuse e trucchetti.

Nei paesi civili le leggi si rispettano, oppure si contestano apertamente. Questo intendevo, mentre in Italia la scelta più comune è purtroppo un'altra.

Se un presidente contrario alle "norme etiche" non ritenesse di applicarle non farebbe nulla di così incivile a mio avviso, assumendosene comunque ogni responsabilità. (se non la conosce è in buona fede e se la conosce e la disapplica si assume il rischio di un'eventuale sanzione)

Daltronde, quale è la procedura da seguire per impugnare la "norma etica"? (Quali sarebbero le sedi opportune?) che norma non è affatto, perchè non proviene da un organo legiferante... le norme sulle sanzioni per gli atleti che si dopano già ci sono a pensarci bene, o no? E' questo il vizio, italico, che va criticato, ossia la assoluta incapacità di far bastare le norme che ci sono, e sono troppe in ogni settore, aggiungendone sempre altre perchè.. siamo in emergenza (es. il femminicidio... ma che prima uccidere una donna era premiato??) come se aggiungere altre norme potesse magicamente risolvere la situazione.
Vedremo il mese prossimo comunque....

PS io non parlo proprio di retroattività della pena, ma degli effetti della "norma", che appunto riguarda fatti passati, per i quali si è già stati puniti da coloro che ne avevano la legittimazione e nella misura prevista dalla normativa, prevedendo in sostanza una unica pena, ovvero la radiazione. Con questo "accordo" (forse questo è il termine più adatto) un organo consultivo, ha spazzato via le norme Coni Wada.
Ecco perchè non le vedo come una cosa giusta, non certo perchè voglio coprire il doping o i dopati
 

8888

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Questa è la tua opinione, e l'ultima frase è una vera e propria tautologia



Se un presidente contrario alle "norme etiche" non ritenesse di applicarle non farebbe nulla di così incivile a mio avviso, assumendosene comunque ogni responsabilità. (se non la conosce è in buona fede e se la conosce e la disapplica si assume il rischio di un'eventuale sanzione)

Daltronde, quale è la procedura da seguire per impugnare la "norma etica"? (Quali sarebbero le sedi opportune?) che norma non è affatto, perchè non proviene da un organo legiferante... le norme sulle sanzioni per gli atleti che si dopano già ci sono a pensarci bene, o no? E' questo il vizio, italico, che va criticato, ossia la assoluta incapacità di far bastare le norme che ci sono, e sono troppe in ogni settore, aggiungendone sempre altre perchè.. siamo in emergenza (es. il femminicidio... ma che prima uccidere una donna era premiato??) come se aggiungere altre norme potesse magicamente risolvere la situazione.
Vedremo il mese prossimo comunque....

PS io non parlo proprio di retroattività della pena, ma degli effetti della "norma", che appunto riguarda fatti passati, per i quali si è già stati puniti da coloro che ne avevano la legittimazione e nella misura prevista dalla normativa, prevedendo in sostanza una unica pena, ovvero la radiazione. Con questo "accordo" (forse questo è il termine più adatto) un organo consultivo, ha spazzato via le norme Coni Wada.
Ecco perchè non le vedo come una cosa giusta, non certo perchè voglio coprire il doping o i dopati

Queste sono le tue opinioni. Articolate in modo poco convincente.
Io continuo a sostenere le mie e spero non te ne dispiaccia.
Ma l' etica, ti prego, lasciamola stare.

Quindi "se Di Luca fosse contrario alle "norme Wada" non ritenesse di applicarle non farebbe nulla di così incivile a tuo avviso, assumendosene comunque ogni responsabilità. (se non le conosce è in buona fede e se le conosce e le disapplica si assume il rischio di un'eventuale sanzione)"?
Questo è il tuo senso del "giusto"?

Confondi ancora dopo 2000 commenti la norma etica come fosse una regola o una legge. É un requisito e che tu lo voglia capire o no la Fci lo può imporre a chi si deve tesserare nella sua federazione. Mettici che tutti gli EPS accolgono la stessa richiesta e ne risulta che per fare ciclismo amatoriale devi giocoforza corrispondere a quel requisito.

Il vizio Italico è una mancata virtù. A noi manca il senso civico. Tutta la tua requisitoria lo dimostra.
 

boogerd

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Queste sono le tue opinioni. Articolate in modo poco convincente.
Io continuo a sostenere le mie e spero non te ne dispiaccia.
Ma l' etica, ti prego, lasciamola stare.

Non mi dispiace affatto, figurati, è un confronto "civile":mrgreen:
Perchè dovremmo lasciar stare l'etica, dicevi di non avere verità assolute...

Quindi "se Di Luca fosse contrario alle "norme Wada" non ritenesse di applicarle non farebbe nulla di così incivile a tuo avviso, assumendosene comunque ogni responsabilità. (se non le conosce è in buona fede e se le conosce e le disapplica si assume il rischio di un'eventuale sanzione)"?
Questo è il tuo senso del "giusto"?

Sbagliato. Se un utente non ritenese giusto il canone Rai, non lo pagasse Volontariamente, e poi a seguito dell'ingiunzione di pagamento facesse opposizione arrivando sino alla corte di giustizia europea.. Vincendo la causa... Farebbe una cosa civile, questo è il senso della mia frase (fatto successo)

Confondi ancora dopo 2000 commenti la norma etica come fosse una regola o una legge. É un requisito e che tu lo voglia capire o no la Fci lo può imporre a chi si deve tesserare nella sua federazione. Mettici che tutti gli EPS accolgono la stessa richiesta e ne risulta che per fare ciclismo amatoriale devi giocoforza corrispondere a quel requisito.

Il vizio Italico è una mancata virtù. A noi manca il senso civico. Tutta la tua requisitoria lo dimostra.

La mia opinione è che sei tu a non capire ed a confonderti. Il requisito come è stato introdotto? Con un puff eccolo qua? (vedere nonciclopedia:mrgreen:) Confondi il contenuto della norma/regola, con la confezione che la contiene, e sostieni che siccome la confezione non ha i requisiti per essere una norma, allora il contenuto non si chiama regola ma requisito...
Se ti astraessi per un momento dal tuo solidissimo "partito preso" ossia 'il requisito E' giusto' allora forse capiresti il senso del mio discorso.

Una ultima riflessione.
Due giorni fa sono sono uscite le sentenze di condanna di alcuni ragazzi che hanno commesso 4 omicidi nella mia città. Nei giornali on line locali hanno criticato anche i miei colleghi che li hanno 'difesi', come se esercitare la professione forense sia oramai diventata una cosa squallida, incivile .. Una cosa da non fare!
Ecco, a molti manca il senso civico, ma non è la mia requisitoria a dimostrarlo (il termine non credo tu lo abbia usato a caso)
 
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Se un utente non ritenese giusto il canone Rai, non lo pagasse Volontariamente, e poi a seguito dell'ingiunzione di pagamento facesse opposizione arrivando sino alla corte di giustizia europea.. Vincendo la causa... Farebbe una cosa civile, questo è il senso della mia frase (fatto successo)
Il problema che quasi nessuno segue questa via, quella appunto della "contestazione civile": quasi tutti fanno i furbi infrangendo le regole e poi cercando cavilli (nel migliore dei casi) o appellandosi al "così fan tutti" (nel peggiore e più frequente).

Ho anche il sospetto che il presidente della ASD non possa farsi scudo della non conoscenza delle normative. Uno dei suoi compiti è appunto informarsi delle regole e delle procedure e rispettarle e farle rispettare ai suoi soci. Se, di nuovo, è un compito troppo gravoso (materialmente o moralmente) può sempre dare le dimissioni o sfidare le normative nelle opportune sedi.
 

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Non mi dispiace affatto, figurati, è un confronto "civile":mrgreen:
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Sbagliato. Se un utente non ritenese giusto il canone Rai, non lo pagasse Volontariamente, e poi a seguito dell'ingiunzione di pagamento facesse opposizione arrivando sino alla corte di giustizia europea.. Vincendo la causa... Farebbe una cosa civile, questo è il senso della mia frase (fatto successo)

La mia opinione è che sei tu a non capire ed a confonderti. Il requisito come è stato introdotto? Con un puff eccolo qua? (vedere nonciclopedia:mrgreen:) Confondi il contenuto della norma/regola, con la confezione che la contiene, e sostieni che siccome la confezione non ha i requisiti per essere una norma, allora il contenuto non si chiama regola ma requisito...
Se ti astraessi per un momento dal tuo solidissimo "partito preso" ossia 'il requisito E' giusto' allora forse capiresti il senso del mio discorso.

Una ultima riflessione.
Due giorni fa sono sono uscite le sentenze di condanna di alcuni ragazzi che hanno commesso 4 omicidi nella mia città. Nei giornali on line locali hanno criticato anche i miei colleghi che li hanno 'difesi', come se esercitare la professione forense sia oramai diventata una cosa squallida, incivile .. Una cosa da non fare!
Ecco, a molti manca il senso civico, ma non è la mia requisitoria a dimostrarlo (il termine non credo tu lo abbia usato a caso)


Lasciamo stare l' Etica perchè dai tuoi discorsi non mi pare che ti sia molto chiaro il concetto.
Io "non ho verità assolute" come detto ma non improvviso di certo concetti sull' argomento che non ho ampiamente studiato tanto da farne una mission. Perciò, se accetti un consiglio, approfondisci meglio e troverai chiarezza (tutto ciò con rispetto delle tue opinioni e della tua personalità).

Tralasciando i concetti e gli esempi proposti, molto personali e che ci portano OT (partito preso proprio no, all' inizio ho criticato la "norma etica e ancora oggi fatico, ad esempio, a condividere la norma degli ex), punterei il focus sulla riflessione finale, non per analizzarne il contenuto ma perchè il riferimento mi impone una riflessione: gli ordini dovrebbero essere i depositari dell' etica perchè in ognuno di essi sono presenti in modo evidente i richiami allo svolgimento di una professione con una specifica deontologia. Invece si assiste oggi (come in tutti i campi) alla celebrazione del risultato come fine che giustifica i mezzi. Anche certe moderne interpretazioni dell' etica affermano questo, mettendo il bene come fine al di sopra di come ci si arriva.

Ma io sono per il rispetto dei valori. Per questo fatico a concedere il beneficio di considerare incolpevoli gli imputati del processo DBLab-Conconi per il solo fatto che i termini andarono in prescrizione.
Certo oggi il professor Conconi con la sua equipe fa un ottimo lavoro applicando lo sport alle malattie degenerative (diabete,ecc.), ma chi ha pagato il prezzo del suo successo? Lo sport, io e te e tutti quelli che professano uno sport pulito.
 
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Lasciamo stare l' Etica perchè dai tuoi discorsi non mi pare che ti sia molto chiaro il concetto.
Io "non ho verità assolute" come detto ma non improvviso di certo concetti sull' argomento che non ho ampiamente studiato tanto da farne una mission. Perciò, se accetti un consiglio, approfondisci meglio e troverai chiarezza (tutto ciò con rispetto delle tue opinioni e della tua personalità).

Tralasciando i concetti e gli esempi proposti, molto personali e che ci portano OT (partito preso proprio no, all' inizio ho criticato la "norma etica e ancora oggi fatico, ad esempio, a condividere la norma degli ex), punterei il focus sulla riflessione finale, non per analizzarne il contenuto ma perchè il riferimento mi impone una riflessione: gli ordini dovrebbero essere i depositari dell' etica perchè in ognuno di essi sono presenti in modo evidente i richiami allo svolgimento di una professione con una specifica deontologia. Invece si assiste oggi (come in tutti i campi) alla celebrazione del risultato come fine che giustifica i mezzi. Anche certe moderne interpretazioni dell' etica affermano questo, mettendo il bene come fine al di sopra di come ci si arriva.

Ma io sono per il rispetto dei valori. Per questo fatico a concedere il beneficio di considerare incolpevoli gli imputati del processo DBLab-Conconi per il solo fatto che i termini andarono in prescrizione.
Certo oggi il professor Conconi con la sua equipe fa un ottimo lavoro applicando lo sport alle malattie degenerative (diabete,ecc.), ma chi ha pagato il prezzo del suo successo? Lo sport, io e te e tutti quelli che professano uno sport pulito.

Approfondirò volentieri l'argomento etica, voglio scoprire ciò che mi sfugge.
Ti chiedo suggerimenti in mp sulle fonti.

Critico la norma "etica" proprio perchè calpesta i valori, pur di ottenere il risultato voluto.

E i valori relativi alla giustizia, faresti bene tu, se accetti il consiglio, ad approfondirli. Partendo da quei principi costituzionali quali la presunzione di innocenza.
Senza pretese di voler fare il prof, consiglio vivamente per cominciare due facili letture: Il processo, di Kafka, e L'inquisito, di Giorgio Saviane

Ps. Io invece l'esclusione degli ex prof la trovo giusta. D'altronde in altre discipline amatoriali (es nuoto) è da sempre prevista e non ha mai dato luogo a contestazioni.
 

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Approfondirò volentieri l'argomento etica, voglio scoprire ciò che mi sfugge.

Ti chiedo suggerimenti in mp sulle fonti.



Critico la norma "etica" proprio perchè calpesta i valori, pur di ottenere il risultato voluto.



E i valori relativi alla giustizia, faresti bene tu, se accetti il consiglio, ad approfondirli. Partendo da quei principi costituzionali quali la presunzione di innocenza.

Senza pretese di voler fare il prof, consiglio vivamente per cominciare due facili letture: Il processo, di Kafka, e L'inquisito, di Giorgio Saviane


Grazie. Prometto che approfondirò. Tu sei l' esperto, il professionista del diritto e sicuramente metti tutto te stesso nel tuo lavoro. Si capisce.
Sull' etica oltre le fonti classiche io sono affamato di ogni informazione e di ogni campo. Leggo codici etici di aziende, federazioni, ecc. Ho studiato il Fair Play FIFA, il codice etico sportivo internazionale, perfino il Codice Etico Lega Pro. E poi vedi tu. L' etica é parte della filosofia e quindi ha trattati antichi come le culture in cui si é sviluppata ed é parte dell' uomo.
Il fatto che un presidente di Federazione debba arrivare a creare una regola che imponga un requisito che dovrebbe essere una dote naturale dell' uomo, significa che siamo arrivati a toccare il fondo.
 
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curiosissimo

Novellino
11 Gennaio 2014
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pinarello dogma
Oggi a siracusa gara a circuito con almeno 3 ex condannati per doping nel 2010 per 2 anni. Vinto la loro batteria con facilita' estrema, ma allora perche' prima si dopavano se adesso puliti vanno lo stesso come una moto?? Chi si assume la responsabilita' dinnanzi ad un tesseramento "non etico"??
 

bolivar

Velocista
30 Settembre 2004
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Civitanova Marche
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Oggi a siracusa gara a circuito con almeno 3 ex condannati per doping nel 2010 per 2 anni. Vinto la loro batteria con facilita' estrema, ma allora perche' prima si dopavano se adesso puliti vanno lo stesso come una moto?? Chi si assume la responsabilita' dinnanzi ad un tesseramento "non etico"??

La responsabilità se la devono assumere anche gli atleti segnalando la cosa a chi di dovere :
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