Marchi sottovalutati e marchi sopravvalutati

mika

Pink makes you faster
9 Novembre 2007
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San Giorgio di Nogaro (UDINE)
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BIXXIS "PRIMA XL"
Un'altra azienda che secondo è leggermente sopravvalutata è Trek. I suoi prodotti sono sicuramente buoni, ma i prezzi sono comunque medio alti a causa delle tecnologie da loro introdotte, come l'isospeed all'anteriore sulla nuova Domane SLR che non si sa ancora bene quali benefici reali può davvero apportare. Inoltre si potrebbe discutere sulla effettiva necessità di avere a disposizione queste migliorie.

L'Isospeed credo sia una soluzione importante. Già sulla mia vecchia Specy in alu, con i soli inserti Zertz la musica era cambiata rispetto alla soluzione cruda. Immagino che questa di Trek, molto più avanti, sia ancora più efficace.
Non sono convinto che nei fuorisella, guando ti appendi al manubrio, rimanga proprio tutto fermo, oppure se restando in sella e pestando, esempio in salita, lo snodo al piantone non restituisca qualche flessione indesiderata.
 
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matte28

Apprendista Scalatore
20 Agosto 2014
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cletta
sopravvalutate per me sono:bianchi(1a) specialized ,pinarello ,cannondale.
wilier non si è persa assolutamente,dalle mie parti ce ne sono tantissimissime
non mi piace merida..
canyon ottime bici a prezzi super,ne ho provate alcune e posso dire che davvero mi hanno sorpreso....
focus ottimo rapporto qualità prezzo...
cannondale sono da anni sempre uguali....
il top marchio per me come sviluppo...innovazioni...ecc...è senza dubbio trek.

sottovalutati sono quei marchi che non hanno un blasone famoso

ovvio che quando vedo in giro telai sarto,wr compositi,fm bike...non li confronto con il grosso marchio..,per me sono di un altra categoria...1000 volte meglioo-o
 

samucozza

Apprendista Velocista
17 Aprile 2015
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S. Antonino
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Trek Domane SLR Ultegra Di2
L'Isospeed credo sia una soluzione importante. Già sulla mia vecchia Specy in alu, con i soli inserti Zertz la musica era cambiata rispetto alla soluzione cruda. Immagino che questa di Trek, molto più avanti, sia ancora più efficace.
Non sono convinto che nei fuorisella, guando ti appendi al manubrio, rimanga proprio tutto fermo, oppure se restando in sella e pestando, esempio in salita, lo snodo al piantone non restituisca qualche flessione indesiderata.

Credo anche io sia una buona soluzione, infatti la mia critica non era rivolta al sistema in sé, ma al fatto di metterlo anche all'anteriore. Non è ben chiaro quanto ne possa trarre beneficio veramente il ciclista e quanto ce ne fosse bisogno. Però queste innovazioni le si pagano, anche in assenza di dati certi sulla reale utilità e funzionalità. La cosa inoltre che mi fa pensare è che Trek aggiunge tutte queste comodità, però si dimentica di integrare come si deve il Di2 al manubrio oppure il cavo del disco anteriore alla forcella.

Poi tu sollevi un altro problema molto interessante, quello dell'eventuale flessione, dove non c'è mai un dato certo che non venga fornito dalla casa costruttrice.

Canyon ha sicuramente degli ottimi prezzi, però le biciclette che compri ti devono piacere così come sono perché non ti permettono di cambiare una virgola.
Inoltre se non sai tenere in mano nemmeno un cacciavite e vai dal meccanico per qualsiasi stupidaggine è meglio lasciarlo perdere come marchio.

Canyon, per quel che ho potuto contastare comincia ad essere più flessibile e permettere alcune modifiche. Inoltre ti devo dire che ho trovato pochissimi rivenditori disposti a farti un cambio ruote sui modelli di base proponendo di riprendere le vecchie ruote e tenendo conto del loro prezzo.

Per la presunta assenza di assistenza ho riscontrato che i meccanici ti offrono la messa in sella e il primo servizio gratuito, ma in seguito tutte le altre riparazioni le paghi (almeno in Svizzera è così, in Italia non so come funziona). Senza contare il fatto che, essendo il mio meccanico di fiducia un rivenditore Cannondale, e non volendo acquistare un modello di questo marchio, dovrei in ogni caso cambiare meccanico perdendo di conseguenza il rapporto che avevo instaurato con il vecchio rivenditore.
 
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Gaul

Pignone
9 Febbraio 2016
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Via Nirone 7
premetto che vado in bici da meno di due anni però faccio presente che canyon negli ultimi tempi ha sempre ritoccato al rialzo i prezzi (idem per il 2017, almeno per i modelli di medio/bassa gamma) senza contare i problemi enormi che ebbero l'anno scorso quando passarono al nuovo gestionale. quindi la qualità dei loro prodotti non si discute ma probabilmente non sono più così competitivi a livello di prezzi come lo erano qualche anno fa'. dalle mie parte si vede un po' di tutto sulle strade anche se pinarello tra i più anziani e specialized tra i più giovani sono i marchi che, mi pare, tirino di più. con l'ulteriore conseguenza che a forza di vedere pinarello sotto le chiappe di ultrasessantenni stagionati, ho finito per classificare il brand come "bici da vecchi". bianchi esteticamente bellissime, carissime e spesso montate da cani (e lo dico da felice possessore di via nirone). marchio che offre un ottimo rapporto qualità/prezzo secondo me è giant. non entro nella diatriba merida/specy anche se mi sembra abbastanza stucchevole, nel 2016, continuare a pensare alla produzione nell'estremo oriente come sinonimo di bassa qualità (e lavorando in ambito doganale ne vedo parecchia di roba arrivare da là). sono sicurissimo che se venisse fuori che i telai di altissima gamma fossero fatti in bangladesh sfruttando il lavoro di bambini di 6 anni NESSUNO si farebbe problemi di coscienza, visto che in fondo, la bici come altro, è un mezzo per soddisfare il nostro ego.
 

bdiegoz

Purple Mod
4 Novembre 2007
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forse perchè il concetto di top di gamma o entry level sono concetti che "ci hanno inculcato" e che magari, riflettendoci bene, non hanno alcun senso? Molti hanno infatti la "sindrome del top di gamma" ovvero comprano sempre e comunque quello che costa di più perchè "chi più spende meno spende" e via discorrendo....senza magari riflettere sul fatto che non è detto che il top di gamma sia effettivamente per lui il top in termini di resa....ma è vero ci siamo in questi anni fatti condizionare e pare non ci sia verso di uscirne.

socialfaggianesimo
 
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abcar

via col vento
1 Marzo 2016
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BMC SLR01, ktm revelator lisse, trek boone
per me la piu' sopravvalutata è bianchi quando vedo che le sue bici ( non top di gamma ) sono montate con gruppi mix mi viene l'orticaria...rapporto qualità prezzo imbarazzante
che peccato perchè esteticamente sono molto belle
 

Shinkansen

Xeneize
20 Giugno 2006
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Colnago 50 Anniversary
Non ho letto le ultime pagine ma la sotto/sopravvalutazione di un marchio dipende solo dal cliente. Ci può essere una strategia di marketing dietro alla diffusione di un marchio ma generalmente è il cliente a decidere. Se la massa decide che quel prodotto non vale il prezzo non lo compra.
Può succedere che due prodotti differenti, anche per gamma, vengano percepiti dalla clientela come uguali anche se nella realtà non lo sono. Per entrambe le aziende che li producono non c'è niente da fare, è inutile che spingano sulle differenze. I consumatori hanno deciso che sono uguali e uguali resteranno.
Prendiamo Pinarello. È sopravvalutato? Probabilmente no. Pinarello è riconosciuto come uno dei marchi migliori esistenti sul mercato. Costa troppo? Sicuramente sì, ma prezzo e sopravvalutazione non sempre vanno in coppia. Di sicuro Pinarello tiene i prezzi alti per molti motivi. A mio parere possono essere questi: a) sponsorizzazione di squadre vincenti dove alla lunga l'assioma campione = biciclette migliori si tramuta in una scelta vincente b) quotazioni elevate per indurre i potenziali clienti a percepire quel prodotto come di alta gamma, esclusivo, non alla portata di tutti, ma soprattutto di qualità.
Si può parlare di un marchio sopravvalutato perché vende tanto? Forse, in relazione al costo. E viceversa, si può parlare di uno che è sottovalutato perché vende poco? Forse. Ma probabilmente è perché a monte c'è una strategia di vendita poco efficace. Ma soprattutto, e ritorniamo al consumatore, è quest'ultimo a decidere il valore di un prodotto.
 

mika

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BIXXIS "PRIMA XL"
Non ho letto le ultime pagine ma la sotto/sopravvalutazione di un marchio dipende solo dal cliente. Ci può essere una strategia di marketing dietro alla diffusione di un marchio ma generalmente è il cliente a decidere. Se la massa decide che quel prodotto non vale il prezzo non lo compra.
Può succedere che due prodotti differenti, anche per gamma, vengano percepiti dalla clientela come uguali anche se nella realtà non lo sono. Per entrambe le aziende che li producono non c'è niente da fare, è inutile che spingano sulle differenze. I consumatori hanno deciso che sono uguali e uguali resteranno.
Prendiamo Pinarello. È sopravvalutato? Probabilmente no. Pinarello è riconosciuto come uno dei marchi migliori esistenti sul mercato. Costa troppo? Sicuramente sì, ma prezzo e sopravvalutazione non sempre vanno in coppia. Di sicuro Pinarello tiene i prezzi alti per molti motivi. A mio parere possono essere questi: a) sponsorizzazione di squadre vincenti dove alla lunga l'assioma campione = biciclette migliori si tramuta in una scelta vincente b) quotazioni elevate per indurre i potenziali clienti a percepire quel prodotto come di alta gamma, esclusivo, non alla portata di tutti, ma soprattutto di qualità.
Si può parlare di un marchio sopravvalutato perché vende tanto? Forse, in relazione al costo. E viceversa, si può parlare di uno che è sottovalutato perché vende poco? Forse. Ma probabilmente è perché a monte c'è una strategia di vendita poco efficace. Ma soprattutto, e ritorniamo al consumatore, è quest'ultimo a decidere il valore di un prodotto.

Io credo, e l'ho già scritto, che il consumatore medio, cioè la fetta più grande dei fruitori, non sia in grado di capire cosa va meglio e cosa peggio (..me compreso ovviamente). Magari può guardare le finiture, un po' la comodità, ma non può dire questo telaio è assolutamente meglio di quello o viceversa.
Si compra Pinarello perchè è Pinarello e non si compra Pepino perchè è Pepino. Siamo tutti telecomandati dal marketing...

o-o
 
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walterlugs

Apprendista Scalatore
12 Settembre 2012
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Langhe
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Non ho letto le ultime pagine ma la sotto/sopravvalutazione di un marchio dipende solo dal cliente. Ci può essere una strategia di marketing dietro alla diffusione di un marchio ma generalmente è il cliente a decidere. Se la massa decide che quel prodotto non vale il prezzo non lo compra.
Può succedere che due prodotti differenti, anche per gamma, vengano percepiti dalla clientela come uguali anche se nella realtà non lo sono. Per entrambe le aziende che li producono non c'è niente da fare, è inutile che spingano sulle differenze. I consumatori hanno deciso che sono uguali e uguali resteranno.
Prendiamo Pinarello. È sopravvalutato? Probabilmente no. Pinarello è riconosciuto come uno dei marchi migliori esistenti sul mercato. Costa troppo? Sicuramente sì, ma prezzo e sopravvalutazione non sempre vanno in coppia. Di sicuro Pinarello tiene i prezzi alti per molti motivi. A mio parere possono essere questi: a) sponsorizzazione di squadre vincenti dove alla lunga l'assioma campione = biciclette migliori si tramuta in una scelta vincente b) quotazioni elevate per indurre i potenziali clienti a percepire quel prodotto come di alta gamma, esclusivo, non alla portata di tutti, ma soprattutto di qualità.
Si può parlare di un marchio sopravvalutato perché vende tanto? Forse, in relazione al costo. E viceversa, si può parlare di uno che è sottovalutato perché vende poco? Forse. Ma probabilmente è perché a monte c'è una strategia di vendita poco efficace. Ma soprattutto, e ritorniamo al consumatore, è quest'ultimo a decidere il valore di un prodotto.

Per me più che di sopra o sotto valutazione si tratta di capacità dei vari marchi di rendersi "desiderabili" oramai ci hanno messo in testa che quello che costa di più è meglio e quindi, anche se come valore intrinseco il prodotto si presenta uguale o peggiore di uno che costa meno, noi si vuole sempre e solo quello più desiderabile (ovvero più trendy, cool o chi più ne ha più ne metta)...quando dico noi ovviamente faccio una forzata generalizzazione..non siamo tutti uguali. Non sempre ma nella stragrande maggioranza dei casi i prodotti sono abbastanza massificati e le differenze del prodotto non possono giustificare le differenze di prezzo.

Un esempio che mi viene in mente, perchè ultimamente mi sono divertito ad approfondire la faccenda, è l'abbigliamento nel settore ciclo; ci sono marchi che, a fronte di una qualità non così eccelsa, si sono costruiti un'allure di prodotti avanzatissimi tecnologicamente e quindi desiderabili e quindi costosi....non per questo non vendono..anzi! Ci sono marchi invece dove è il prodotto e non altro a farla da padrone, che usano materiali realmente superiori alla media, che producono interamente in Italia ma che peccano (forse perchè non ne hanno il tempo la voglia o semplicemente non ne sono capaci) in comunicazione e quindi la gente non li desidera. Ho finito col trattato di socialfaggianesimo a basso costo....grazie. o-o
 

walterlugs

Apprendista Scalatore
12 Settembre 2012
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Io credo, e l'ho già scritto, che il consumatore medio, cioè la fetta più grande dei fruitori, non sia in grado di capire cosa va meglio e cosa peggio (..me compreso ovviamente). Magari può guardare le finiture, un po' la comodità, ma non può dire questo telaio è assolutamente meglio di quello o viceversa.
Si compra Pinarello perchè è Pinarello e non si compra Pepino perchè è Pepino. Siamo tutti telecomandati dal marketing...

o-o

Si...approfondire le questioni costa fatica e uno in bici ci va per divertirsi, mica per sbattersi a studiare fisica, scienza dei materiali e compagnia bella.......è questo quello che (secondo me) ci impedisce di distinguere le differenze tra una bici e un'altra.
 

xVALERIOx

Apprendista Velocista
21 Giugno 2014
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Tarmac sl6-Giant tcr
Io credo, e l'ho già scritto, che il consumatore medio, cioè la fetta più grande dei fruitori, non sia in grado di capire cosa va meglio e cosa peggio (..me compreso ovviamente). Magari può guardare le finiture, un po' la comodità, ma non può dire questo telaio è assolutamente meglio di quello o viceversa.
Si compra Pinarello perchè è Pinarello e non si compra Pepino perchè è Pepino. Siamo tutti telecomandati dal marketing...

o-o
Come non quotare o-o