Quando un raggio è sollecitato si avranno tensioni differenti a seconda del punto che si prende in esame. Nella zona centrale si trovano valori pari a quelli di pretensionatura sommati a parte del carico bici+ciclista, nelle zone critiche (filettatura, testa e curvatura in prossimità della testa) si raggiungono valori che sono pari al valore nominale moltiplicato per dei coefficienti di concentrazione delle tensioni (che dipendono dalla forma, dal tipo di sollecitazione, dalla finitura superficiale, dalle dimensioni, ecc).
Nelle zone critiche si deve considerare che agiscono tensioni ben più alte rispetto alle nominali (il doppio o il triplo sono valori comuni e sensati) ed è possibile che queste vadano oltre il campo elastico. Se la deformazione a rottura è limitata non sarà possibilile la plasticizzazione con conseguente ridistribuzione delle tensioni e quindi si giungerà a frattura fragile: fenomeno molte volte trascurato ma che va preso in considerazione con le leghe altoresistenziali (tra l'altro fu la causa dell'affondamento del Titanic e di un'altra quarantina di navi Liberty...)
Se la lega in questione presenta il tratto elastico , con lo snervamento e immediatamente vicino il carico di rottura, con deformazione a rottura inferiore al 5% allora si ha a che fare con un materiale "pericoloso", che può rompersi senza preavviso anche con carichi nonimali risibili.
Se hai sotto mano la curva carichi/deformazioni riesci a farmi avere questi valori: carico di snervamento, carico di rottura, deformazione a rottura??
Ciauuuuuuuuuuuuu