Made in China: visita ad Apro, produttore di telai di diversi marchi

frankkanepa

Novellino
6 Dicembre 2011
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ProLite Galileo - Conor Kalima WRC
comunque lafabbrica non mi e' sembrata cosi da occhio ignorante un gran che', magari son tutte cosi

La stessa impressione che ho avuto io dalle poche immagini che ho visto.
Qualche fabbrica in Italia e non solo l'ho visitata e lì non mi pare che applichino le più recenti teorie di organizzazione del lavoro.
Finchè la manodopera costerà così poco non ne hanno nessun interesse.

Una domanda ai nostri "inviati": ma per andare alla Apro basta fare una telefonata e ti ricevono o avete intenzione di importare qualcosa :mrgreen:?
 

marco

Diretur
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veloci e lente
per i telai in carbonio visitiamo un'altra fabbrica specializzata nel materiale.
Apro ha i propri marchi che vende al pubblico. I marchi europei/canadesi da me citati non sono progettati dai cinesi, ma solo manufatti lì.

Adesso partenza per Shanghai, domani altre news!
 

bicilook

Ammiraglia
15 Giugno 2008
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Colnago C60
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Oggi siamo arrivati in Cina per un viaggio di dieci giorni dietro le quinte del mondo della bicicletta che potrete seguire su bdc-forum.it nei prossimi giorni. L'aeroporto di Hong... Continua la lettura...

In un passo di questo bel reportage si parla del fatto che non viene usato nessun robot e viene fatto tutto a mano...finche' la manodopera umana costera' cosi' poco e lavorera' cosi' tanto,perche' spendere dei soldi in tecnologia,energia e manutenzione per dei macchinari?
Ma ricordatevi,che un bel giorno anche in Cina si inca.zeranno gli operai...e sono "solo" 650 milioni,potranno fare davvero un bel casino...Qui in occidente non lo dicono, ma finora quei pochi che si inca.zano li reprimono con l'esercito a cannonate,ma poi...:angrymod:
 

luca81166

Pignone
25 Aprile 2010
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Rose XEON CSL-3000
Una cosa a cui nessuno ha fatto riferimento: perchè questi telai fatti così velocemente e a prezzi bassissimi, per marchi blasonati, vengono comunque venduti a prezzi alti come fossero fatti in Europa o America dalle case?
 
L

loscaligerocancellato

Guest
C'è anche Stevens!
Gli ingegneri sono veri? Non mi hanno fatto una gran bella impressione.
E' possibile vedere delle foto in dettaglio sulle saldature?
 

dolomit

Gregario
16 Gennaio 2008
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perchè questi telai fatti così velocemente e a prezzi bassissimi, per marchi blasonati, vengono comunque venduti a prezzi alti come fossero fatti in Europa o America dalle case?

;nonzo%
La colpa è nostra, noi paghiamo

Io ad esempio su questo punto faccio attenzione:
O compro direttamente dalla china, :mrgreen:
o compro a poco prezzo (senza marchio, ad esempio vestiti):mrgreen:

o ed è quello che mi piace compro con su made in UE (ad esempio i pneumatici) e li pago:eek:
usato ho comprato made in USA

o made nel mio paese (e li pago anche tanto):eek::eek::eek::eek:

oramai è possibile tutto con paypal ecc.


La colpa semmai è solo la mia:angrymod:
 

rapportoagile

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20 Agosto 2008
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Scapin Dyapason
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Oggi siamo arrivati in Cina per un viaggio di dieci giorni dietro le quinte del mondo della bicicletta che potrete seguire su bdc-forum.it nei prossimi giorni. L'aeroporto di Hong... Continua la lettura...

Marco, tu non te ne rendi conto, ma hai bisogno di un "portaborse-segretario-tuttofare"!! Eccomi qua!!! Quando partiamo per il prossimo viaggio?
 

rapportoagile

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Scapin Dyapason
Una cosa a cui nessuno ha fatto riferimento: perchè questi telai fatti così velocemente e a prezzi bassissimi, per marchi blasonati, vengono comunque venduti a prezzi alti come fossero fatti in Europa o America dalle case?

Beh, dai......ci arriva anche un bambino (senza offesa). Lucro!
sarebbe invece da chiedersi:" Cosa farei io se fossi un produttore "blasonato" italiano e decidessi di far produrre in Cina? Manterrei i prezzi alti o "dividerei" il vantaggio economico con la mia clientela abbassando, anche di poco, i prezzi? A parte motivazioni etiche, come togliere posti di lavoro in Italia, che un po' mi farebbe "star male", penso che adotterei la politica del ribasso del listino, specificando le motivazioni e non farei come, ahimè, fanno molti e cioè di appiccicare sul telaio ambigui adesivi come: Progettato in Italia, o peggio, MADE in ITALY, quando qui viene solo ultimata la lavorazione, con un vistoso tricolore in evidenza.
Che poi, parliamoci chiaro, MADE in ITALY non sempre vuol dire "qualità"
 

xtrncpb

via col vento
8 Gennaio 2011
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la mia e basta
Non so perchè... ma questo report mi ha trasmesso una sensazione di "deja vu"...
Comunque bravi tutti, continuate così. Ci sentiamo da Shanghai e dintorni.
 

Ambatula

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Olmo Alu + Olmo Carbo
Beh, dai......ci arriva anche un bambino (senza offesa). Lucro!
sarebbe invece da chiedersi:" Cosa farei io se fossi un produttore "blasonato" italiano e decidessi di far produrre in Cina? Manterrei i prezzi alti o "dividerei" il vantaggio economico con la mia clientela abbassando, anche di poco, i prezzi? A parte motivazioni etiche, come togliere posti di lavoro in Italia, che un po' mi farebbe "star male", penso che adotterei la politica del ribasso del listino, specificando le motivazioni e non farei come, ahimè, fanno molti e cioè di appiccicare sul telaio ambigui adesivi come: Progettato in Italia, o peggio, MADE in ITALY, quando qui viene solo ultimata la lavorazione, con un vistoso tricolore in evidenza.
Che poi, parliamoci chiaro, MADE in ITALY non sempre vuol dire "qualità"

Non riesco a capire come sia possibile trovare sempre qualcuno pronto a denigrare i prodotti italiani per la produzione delocalizzata, ma mai nessuno che dica che Cannondale e Specy fanno lo stesso. Gli italiani sono stronzi perchè fanno costruire in Cina i telai. Gli americani....eh, ma gli americani sono gli americani!!!
Detto poi da te che hai una Scapin....una Signora bici!!!
Prendo spunto dal tuo post....ma non ce l'ho con te e mi scuso se sembra il contrario.
Io non riesco a stare zitto quando si parla male dell'Italia e della produzione italiana, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo attarversando. Soprattutto quando si muovono accuse verso la produzione italiana, senza poi valutare quali sono i contesti e cosa fanno i competitor.
Per una volta, mi piacerebbe sentir difendere a spada tratta l'Italia, come fanno americani, francesi, inglesi e tedeschi....per una volta mi piacerebbe sentir dare le giuste lodi alla produzione italiana (che peraltro all'estero ci inviadiano....ma noi ce ne freghiamo) .

Ero OT?:mrgreen:
 

Kéo

Maglia Amarillo
31 Gennaio 2006
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Bellissimo servizio..
Finalmente un pò di chiarezza su come si lavora in cina..
E devo dire che si lavora bene..
Del resto hanno più bici loro che il resto del mondo..
Detto questo devo dire che effettivamente da qualche scorcio di foto si nota un telaio di MTB commerciale molto noto..
In sintesi i cinesi sono gran lavoratori, lavorano molto bene..
I salari bassi permettono di vendere a poco..e neanche tanto poco..
Perchè in proporzione un telaio in carbonio cinese non dovrebbe costare 600 dollari ma 100..Se andiamo a vedere i costi di produzione..
Materia prima a parte il lavoro costa 1/10 che in Italia..
 

Ambatula

Apprendista Scalatore
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Olmo Alu + Olmo Carbo
" Cosa farei io se fossi un produttore "blasonato" italiano e decidessi di far produrre in Cina? Manterrei i prezzi alti o "dividerei" il vantaggio economico con la mia clientela abbassando, anche di poco, i prezzi?

Agiungerei anche che la delocalizzazione è una necessità per mantenere i prezzi attuali.
Non devi vederla come una fonte ulteriore di guadagno. Ma una necessità ci concorrenzialità.
Infatti, produrre interamente in europa o america (con le normative su sicurezza, orari di lavoro, contratti nazionali, articoli 18, ecc.....), o una produzione interamente italiana, fa lievitare i prezzi a costi da RB100. In Cina i lavoratori non hanno diritti.....chiaro che tutti producono lì....non solo ciclismo, ma tutta la produzione di ogni categoria merceologica ti venga in mente.
 

rapportoagile

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Scapin Dyapason
Non riesco a capire come sia possibile trovare sempre qualcuno pronto a denigrare i prodotti italiani per la produzione delocalizzata, ma mai nessuno che dica che Cannondale e Specy fanno lo stesso. Gli italiani sono stronzi perchè fanno costruire in Cina i telai. Gli americani....eh, ma gli americani sono gli americani!!!
Detto poi da te che hai una Scapin....una Signora bici!!!
Prendo spunto dal tuo post....ma non ce l'ho con te e mi scuso se sembra il contrario.
Io non riesco a stare zitto quando si parla male dell'Italia e della produzione italiana, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo attarversando. Soprattutto quando si muovono accuse verso la produzione italiana, senza poi valutare quali sono i contesti e cosa fanno i competitor.
Per una volta, mi piacerebbe sentir difendere a spada tratta l'Italia, come fanno americani, francesi, inglesi e tedeschi....per una volta mi piacerebbe sentir dare le giuste lodi alla produzione italiana (che peraltro all'estero ci inviadiano....ma noi ce ne freghiamo) .

Ero OT?:mrgreen:

Mico parlo male dell'Italia, anzi, come tu ben hai notato ho una Scapin e sono orgoglioso di possederla. Quello che mi da fastidio è quando marchi italiani (non solo di bici) producono (o fanno produrre) all'estero, per poi spacciarla per "fatta in Italia". Per me la qualità non ha confini, nè credo che l'operaio Chen Xi Fu, sappia saldare peggio, e neppure meglio, di Antonio Ciccetti.
Insomma, tu non ti sentiresti preso per i fondelli se la tua specialissima di marchio famoso italiano e con evidenti adesivi "made in Italy" venisse prodotta in toto in Cina, e qui venisse solo ultimata con il montaggio di qualche pezzettino? Non credo che questo tipo di "produzione italiana" vada difesa a "spada tratta"...
 

rapportoagile

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Agiungerei anche che la delocalizzazione è una necessità per mantenere i prezzi attuali.
Non devi vederla come una fonte ulteriore di guadagno. Ma una necessità ci concorrenzialità.
Infatti, produrre interamente in europa o america (con le normative su sicurezza, orari di lavoro, contratti nazionali, articoli 18, ecc.....), o una produzione interamente italiana, fa lievitare i prezzi a costi da RB100. In Cina i lavoratori non hanno diritti.....chiaro che tutti producono lì....non solo ciclismo, ma tutta la produzione di ogni categoria merceologica ti venga in mente.

...ma infatti. Io non mi farei nessun problema ad acquistare una Colnago, o una De Rosa, prodotte in Cina. Chemmefrega? A me serve un strumento per praticare il mio sport, punto! Ma non vengano a parlarmi di "italianitá" in questo caso.
Quando tanti anni fa ero rivenditore Ducati (moto), quest'ultima era in fase di rilancio e "batteva" su "INTERAMENTE PRODOTTO in Italia. Salvo poi doversi rendere conto che alcune parti elettroniche prodotte nel Belpaese, proprio non volevano funzionare. Dopo qualche anno di rogne, decisero di sostituirle con dei prodotti giapponesi (che risolsero il problemi). Molti fanatici Ducatisti storsero il naso, ma non rimasero più per strada (e io non dovevo andare a recuperarli). Con questo non voglio dire che gli italiani non sappiano produrre parti elettroniche, ma non bisogna neppure enfatizzare il contrario (e cioè che tutto ció che viene prodotto il Italia è "oro")
OT anch'io?:mrgreen:
 

Ambatula

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Insomma, tu non ti sentiresti preso per i fondelli se la tua specialissima di marchio famoso italiano e con evidenti adesivi "made in Italy" venisse prodotta in toto in Cina, e qui venisse solo ultimata con il montaggio di qualche pezzettino? Non credo che questo tipo di "produzione italiana" vada difesa a "spada tratta"...

Perchè dovrei sentirmi preso in giro? Guarda, la Olmo progetta a Celle Ligure, produce in Oriente e monta a Celle Ligure. Come la maggior parte dei produttori di bici a livello mondiale.
Mette Made in Italy (la legge italiana lo permette) e non fa segreto (sarebbe il segreto di Pulcinella) della produzione orientale.
Nel caso della mia bici, difendo a spada tratta la Olmo di Celle Ligure e tutti i suoi rivenditori autorizzati. E faccio così per la totalità dei prodotti italiani, ciclistici e non, la cui qualità è paragonabile a quella estera (questo l'ho aggiunto dopo per chiarire il mio pensiero :-))
Purtroppo mi rendo conto che in Italia il senso nazionalistico sia stitico culturalmente e storicamente.
 
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Ambatula

Apprendista Scalatore
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...ma infatti. Io non mi farei nessun problema ad acquistare una Colnago, o una De Rosa, prodotte in Cina. Chemmefrega? A me serve un strumento per praticare il mio sport, punto! Ma non vengano a parlarmi di "italianitá" in questo caso.
Quando tanti anni fa ero rivenditore Ducati (moto), quest'ultima era in fase di rilancio e "batteva" su "INTERAMENTE PRODOTTO in Italia. Salvo poi doversi rendere conto che alcune parti elettroniche prodotte nel Belpaese, proprio non volevano funzionare. Dopo qualche anno di rogne, decisero di sostituirle con dei prodotti giapponesi (che risolsero il problemi). Molti fanatici Ducatisti storsero il naso, ma non rimasero più per strada (e io non dovevo andare a recuperarli). Con questo non voglio dire che gli italiani non sappiano produrre parti elettroniche, ma non bisogna neppure enfatizzare il contrario (e cioè che tutto ció che viene prodotto il Italia è "oro")
OT anch'io?:mrgreen:

Sono superdaccordo o-o Ma io non volevo dire che tutto ciò che è prodotto in Italia sia oro. Se si è capito questo, mi sono spiegato male.
Quello che voglio dire è che, almeno nei settori in cui siamo maestri, caxxo, difendiamoci!

Molto OT :mrgreen: Basta, ora mi spengo o-o
 

orsoarcubo

Velocista
29 Ottobre 2008
5.003
333
Fossato (PO)
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Colnago-Masi-Grandis-Passoni
Mico parlo male dell'Italia, anzi, come tu ben hai notato ho una Scapin e sono orgoglioso di possederla. Quello che mi da fastidio è quando marchi italiani (non solo di bici) producono (o fanno produrre) all'estero, per poi spacciarla per "fatta in Italia". Per me la qualità non ha confini, nè credo che l'operaio Chen Xi Fu, sappia saldare peggio, e neppure meglio, di Antonio Ciccetti.
Insomma, tu non ti sentiresti preso per i fondelli se la tua specialissima di marchio famoso italiano e con evidenti adesivi "made in Italy" venisse prodotta in toto in Cina, e qui venisse solo ultimata con il montaggio di qualche pezzettino? Non credo che questo tipo di "produzione italiana" vada difesa a "spada tratta"...


...la mia SO' che è stata saldata in Italia....:mrgreen:,l'ho visto di persona!
Sul resto non mi esprimo anche perchè io di norma non compro telai con i marchi che se li fanno produrre fuori Italia,non dico che sia una scelta giusta ma è la mia.
Sulla ditta del post posso solo dire che è una "banalissima" ditta come ce ne sono milioni per il mondo,non ci fà vedere nulla di più di quello che possiamo vedere in una ditta di un altro stato,c'è un ufficio amministrativo,uno tecnico,un reparto produzione,ecc...qualcuno ha rimarcato il fatto che non ci siano linee robottizate ma badate bene che al bassissimo costo della manod'opera cinese il loro impiego è assurdo perchè non si riuscirebbe ad ammortizzare il costo dell'impianto automatico facendon telai per biciclette.
E non dubito che la manod'opera possa essere anche valida,solo che mancando la cultura della bici da corsa ho l'impressione che il lavoro in grande serie venga fatto in modo ripetitivo e completamente distaccato,senza quel minimo di "arte" che caratterizza i prodotti esclusivi.
Non che si sia nulla di male,il mercato globalizzato chiede quello,se non chè vorrei che un telaio prodotto in quella fabbrica costasse una cifra proporzionata alla realizzazione e non 10-15 volte di più...per una cifra così gonfiata mi dispiace ma continuo a rivolgermi all'artigiano italiano con cui parlo e sò che mi realizzerà il prodotto e che (pur se approfittandosene in alcuni casi) ha sicuramente costi di gestione maggiori.
Comunque l'argomento è spinoso e la verità è che noi utenti finali siamo sempre quelli che ci rimettono per tutti...il gigantesco risparmio che le ditte hanno delocalizzando il lavoro in paesi con costi di manod'opera e gestione ridicoli rispetto ai loro se lo ficcano tutto in tasca loro e noi paghiamo l'oggetto come se fosse stato fatto realmente a mano dal telaista italiano,americano,ecc... mentre è stato fatto a costi ridicoli!