Colnago Super 73

charlietrotter ha scritto:

Mio fratello e' entrato in possesso di questa Colnago Super (credo del 73/74) utilizzata da Zanoni Bruno (cognome pantografato sull'attacco come usava al tempo) al Giro d'Italia con la Scic (anche se l'utimo proprietario sostiene con gliela diede Walter Riccomi).
Vorrebbe restaurarla e (forse) rivenderla.
Io, che sono un possessore di bici cinesi, quando ho visto dal vivo questa bici ho avuto un tuffo al cuore e me ne sono innamorato: la voglio restaurare e TENERMELA!
Mio fratello dice che le bici in carbonio (cinesi per giunta...) non hanno l'anima...e forse a ragione.
Tra l'altro insieme alla bici gli hanno regalato anche il libro "Quando la bici e' arte" di Rino Negri (ed.Landoni) che narra della storia di Ernesto Colnago dalle origini fino a meta' anni 80: l'ho letto tutto d'un fiato in una sera/notte; affascinante e interessantissime una 40ina di grafici con le geometrie dei campioni che hanno corso per Colnago, Merckx in testa.

Eccola (sporca e ancora da "toccare", uscita da una soffitta/cantina ieri dopo 30/anni):
qualcuno ha sicuramente abbassato la sella (l'orizzontale e' di 54cm per cui Zanoni pedalava piu' alto sicuro), e forse maldestramente ha modificato la vite (quella vite non e' la sua...)per stringere il reggisella...speriamo che si muova ancora, ma ho un terribile sospetto che sia inchiodato.
Quanto puo' valere ripulita e sistemata per bene?
(mi sembra che non manchi nulla, forse hanno anche sostituito i pedali, ma questi comunque sembrano dell'epoca, con le gabbiette e forse piu' comodi di quelli che usavano i prof. dell'epoca).

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charlietrotter ha scritto:

Grazie, i complimenti li giro a mio fratello, il proprietario: io ho solo il merito di avegli detto..."prendila!".
Per la pulizia/restauro sono gia' in contatto con un mio amico/mecca gia' esperto di vintage: i gommini paramani le ha originali dell'epoca, mentre il nastro non saprei (i tappi fine manubrio sono bianchi e marcati Colnago anche quelli, dalle foto non si vede...).
Da quello che ho capito quando l'ha vista mi ha sconsigliato fortemente di riverniciarla/sabbiarla come fanno altri...concordo, sarebbe un delitto e poi non e' messa male; mentre pensa di dover smontare tutto il gruppo per ripulirlo ben bene e rimontarlo con cura dopo ingrassaggio: il problema grosso e' "forse" rappresentato dal reggisella, in quanto dopo tanti anni senza muoverlo "fiorisce" e si salda al telaio...speriamo...Sulla sella ho qualche dubbio che sia quella usata dai prof di allora: credo sia dell'epoca, ma piu' economica.

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lanloit ha scritto:

Si per come è messa lascia perdere verniciatura. Se il reggi è fiorito dura storia. Io ad un telaio sverniciato ho dovuto usare la fiamma ossidrica. Ci ho provato di tutto, senza risultati. Ma col cannello ci siamo riusciti. Solo che tu così rovineresti la vernice.

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Sergio Servadio ha scritto:

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Se il reggisella non si schioda nonostante tu possa averlo inondato di sbloccante non usare forza bruta stringendolo in morsa e girando il telaio (con la lunga leva che ti si offre): rischieresti di torcere il telaio.

Invece, potresti risolvere con uno stratagemma che io stesso ho adoperato proprio con una Colnago di un negoziante amico.

Ho sacrificato il reggisella recidendolo appena fuori del tubo verticale del telaio.
Poi, cin po' di pazienza, l'ho segato dall'interno lungo tre direttrici, con un segnetto di quelli con la lama sporgente (bloccata solo al manico).

Sergio
Pisa

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rugginoso ha scritto:

Bella, complimenti. I pedali erano i record pista, un vezzo che anche io avevo quando ai tempi correvo. Per il reggisella prima di scaldare il telaio prova a scaldare il reggisella stesso. Essendo di alluminio dilata parecchio e forse si schioda senza rovinar il telaio, tanto reggisella così ne trovi facile. Mettilo in morsa, il reggisella dalla parte della testa, scalda e gira il telaio che ti fa da leva. Come tubolari ti consiglio i veloflex che sono quanto di più simile ai clement dell' epoca. Se la bici non vuoi usarla ho dei meravigliosiClement Criterium Seta stagionati 40 anni...... Però a me ne e' scoppiato uno proprio l'altro giorno

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lanloit ha scritto:

Col cannello, proprio perché d'alluminio il reggi si scioglierebbe del tutto con chissà poi quali danni anche al telaio. Purtroppo svitol e cazzi e mazzi a volte non bastano.

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rugginoso ha scritto:

Si ma, scusate, con l'ossiacetilene io ci taglio il ferro. Se devo scaldare uso la fiaccola! Se uso l'ossodrica sciolgo le saldature della congiunzione!!!!!!!

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charlietrotter ha scritto:

Ecco terminato il restauro conservativo:
la bici e' stata lasciata cosi' com'era fondamentalmente.
smontata completamenente, (incredibile la leggerezza del telaio nudo, peccato non averlo pesato!) pulita, lubrificata e rimontata (il grosso del lavoro e' stato fatto sul deragliatore e sul cambio, completamente smontati e rimontati vite per vite, in quanto molto ossidati per via dell'inutilizzo pluriennale;
movimento centrale smontato e ripulito;
pacco pignoni smontato e ripulito (faticaccia, rotte 2 maglie di fruste);
lo sterzo e' stato aperto, ma non c'era molto da fare, cuscinetti ancora in buone condizioni e puliti;
freni puliti, ma gommini non sostituiti (introvabili)...una grattata per rinsavilrli, sono ancora molto spessi;
i pedali sono quelli da pista, un po' piu' comodi; quelli da strada si trovano ma costano...;
le ruote sono le stesse 32 raggi: ripulite, centrate...non sono perfette ma comunque scorrevoli i mozzi, la pista frenante e' meglio di quello che pensassi;
reinseriti fili cambio e freni nuovi, ma lasciate guaine vecchie gialle ancora ottime; cambio perfettamente funzionante;
applicato nastro nuovo telato bianco;
tubolari non incollati, messi solo sui cerchi e gonfiati (un giretto si puo' fare, ma in primavera o estate...);
reggisella ingrassato ma non stretto (per ora non si sale sulla bici...).
Che dire!
Passo le ore a guardarla...

provato a contattare lo Zanoni Bruno, prof dell' epoca a cui era appartenuta...non rintracciato nonostante sia ancora nel ciclismo come collaboratore del Trofeo Laigueglia, ove credo viva: vabbe' se tutti gli ex prof dovessero sapere della sorte delle loro bici, hai voglia!!

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charlietrotter ha scritto:

Ecco terminato il restauro conservativo:
la bici e' stata lasciata cosi' com'era fondamentalmente.
smontata completamenente, (incredibile la leggerezza del telaio nudo, peccato non averlo pesato!) pulita, lubrificata e rimontata (il grosso del lavoro e' stato fatto sul deragliatore e sul cambio, completamente smontati e rimontati vite per vite, in quanto molto ossidati per via dell'inutilizzo pluriennale;
movimento centrale smontato e ripulito;
pacco pignoni smontato e ripulito (faticaccia, rotte 2 maglie di fruste);
lo sterzo e' stato aperto, ma non c'era molto da fare, cuscinetti ancora in buone condizioni e puliti;
freni puliti, ma gommini non sostituiti (introvabili)...una grattata per rinsavilrli, sono ancora molto spessi;
i pedali sono quelli da pista, un po' piu' comodi; quelli da strada si trovano ma costano...;
le ruote sono le stesse 32 raggi: ripulite, centrate...non sono perfette ma comunque scorrevoli i mozzi, la pista frenante e' meglio di quello che pensassi;
reinseriti fili cambio e freni nuovi, ma lasciate guaine vecchie gialle ancora ottime; cambio perfettamente funzionante;
applicato nastro nuovo telato bianco;
tubolari non incollati, messi solo sui cerchi e gonfiati (un giretto si puo' fare, ma in primavera o estate...);
reggisella ingrassato ma non stretto (per ora non si sale sulla bici...).
Che dire!
Passo le ore a guardarla...

provato a contattare lo Zanoni Bruno, prof dell' epoca a cui era appartenuta...non rintracciato nonostante sia ancora nel ciclismo come collaboratore del Trofeo Laigueglia, ove credo viva: vabbe' se tutti gli ex prof dovessero sapere della sorte delle loro bici, hai voglia!!

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