NB Prova delle Lightweight su ciclismo
Le Lightweight sono ruote eccezionalmente leggere, ma incredibilmente rigide, tanto che anche i tubolari (che abbiamo gonfiato a 9 bar) fanno fatica a esaltare quel pizzico di comfort tipico della gomma senza camera daria. Le vibrazioni si avvertono sia davanti sia dietro, e contribuiscono a rendere ancora più euforica la guida di un mezzo che ha veramente poco a che fare con la produzione seriale. Quando la velocità cresce, aumenta la voglia di cercare il limite, e non è facile trovare un passo regolare senza farsi ingannare dalla scorrevolezza di un mezzo che pare non avere il dono del compromesso.
Considerato il peso (solo 6,7 kg) è ovvio che il meglio di sé la Mito lo dia in salita dove gambe, fiato e pendenze permettendo, si può pedalare tenendo su la padella da 53 denti, magari abbinata al 19 o addirittura al 17. Il rapportone si spinge con relativa facilità e una volta abituatisi alla condizione di privilegio i limiti si alzano naturalmente verso lalto. Le riprese sono brucianti e in pochi attimi si capisce il perché molti campioni del pedale si siano affezionati in modo quasi maniacale a queste ruote che, udite udite, pagano di tasca propria pur di avere sotto il telaio
Quello che comunque mi fà felice è che alche Ullrich & c. (o chi x lui) se le sono pagate di tasca propria senza averle a UFO...
(NB Riflettendoci bene al mondiale a Verona ho visto sia Nardello che Zabel che Vinokourov che le avevano sulle loro bici
Giant quindi è facile che ne abbiano comprate una certa quantità industriale quelli della T Mobile)
