Lasciando perdere villella che tra
giro, vuelta e varie arriverà a 35000 km ... tu da amatore quanti km fai rispetto a quando eri junior e under ?
come sono i tuoi tempi sulle salite rispetto a quando eri al top ?
Sul ritmo non te lo chiedo neanche so per certo che nei dilettanti é già difficile tenere le
ruote
Mai fatti tantissimi km...tra scuola e il fatto che avevo poco fondo (nel 2013 avevo solo 1 anno di bici) di più non riuscivo a fare. Diciamo 13 mila km il primo anno juniores e 14 mila km il secondo anno juniores.
Andavo in forma verso l'estate infatti, vabbè tutta esperienza ormai è andata.
Da dilettante invece i km complessivi non sono stati tantissimi visto che ho avuto alcuni problemi ad inizio anno e ho smesso poi a fine luglio. Però settimanalmente stavo sui 430/450 km che erano circa 100 in più rispetto ai 320/340 di quando ero juniores. Infatti ho notato un netto miglioramento in proporzione ai miei pari età nonostante avrei dovuto farne almeno 600 ma non ce la facevo con la scuola e come recupero.
Ora...mah ne ho 13 mila ma fra 2 settimane mi fermo, quindi arriverò a 14 mila scarsi. Ne faccio più di quando ero junior ma meno di quando ero dilettante, però ora andare in bici è una gioia avendo conosciuto persone fantastiche e facendo i giri che più mi aggradano.
Discorso tempi...su una salita secca sento di essere più forte e i tempi sembrerebbero darmi ragione, ho dei tempi che 2 anni fa non riuscivo a fare. Non tanto per i km bensì per la crescita. Tuttavia mi manca totalmente il ritmo e lo sento se venissi catapultato in una corsa finirei staccato alla prima salita perchè manca completamente il ritmo gara ed è quello che vado ripetendo è la maggiore differenza fra un amatore e un dilettante o professionista. Per dire mi vengono i crampi a settembre tanto per dire la mancanza totale di ritmo.
E' importante ricordare che una corsa non è uno sforzo secco. Di solito vince chi riesce ad avere il minore calo alla fine della gara avendo ancora la freschezza per esprimere tanta potenza. Se ci si arriva cotti si può fare tempi super su una salita che non conta quasi niente.
Giusto per far capire la differenza enorme di cui sto parlando:
Gf
scott:
https://www.strava.com/activities/1166882209 38 di media, ritmo quasi inesistente in pianura.
Terza tappa giro pesche nettarine: 70 km a tirare il gruppo insieme ad altri, vento laterale, ventagli, fatica anche solo a ruota e la fuga è anche arrivata. 150 km a quasi i 45 di media.
https://www.strava.com/activities/315727980
Coppa della pace...solo i 41 di media ma 170 km, un caldo che ricordo ancora e su per quello strappo andavano come i motorini mai fatti certi fuori giri.
https://www.strava.com/activities/320657610
Qui invece una tappa del val d'aosta, solo 28 di media...qui non era tanto il ritmo alto ma il cuocersi a fuoco lento per quasi 6 ore con salite fatte forte.
https://www.strava.com/activities/349659812
Credo si veda la differenza che c'è e stiamo parlando di dilettanti, se penso a quanto possono andare i professionisti mi viene mal di gambe da seduto.
Quindi meglio lasciar stare confronti vari. E' pur vero che un prof
continental può far fatica su una salita secca ma ha un ritmo che nessun amatore ha.
Poi logico che un velocista o un passista puro faccia fatica in salita, ma bisogna paragonare lo stesso tipo di corridore. Se si paragona un prof scalatore di qualche continental con un amatore scalatore (preso tra i 5 migliori) potremmo essere anche lì su una salita secca ma dipende sempre di chi parliamo, nel calderone c'è di tutto anche prof continental che vanno più di prof professional. Sulla seconda salita invece...auguri all'amatore.