invecchiare....

Marietto64

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Allego link a un interessante studio sui benefici della attività fisica, che mostra come anche alti livelli di attività fisica anche 10 volte i minimi raccomandati (75 minuti intensi o 150 a media intensità) non comportino rischi per chi li pratica, anche se non aggiungono ulteriori benefici rispetto a praticare da 3 a 5 volte i minimi. Quindi chi vuole darci dentro ha l'ok del dottore...😋
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25844730

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Daccordi, CoppiMasciaghi, Aquila, Atala, ColnagoSport?
...a far cose da giovani....

Tre anni fa, per la prima volta, sono andato a sottopormi ad un ecocardiodoppler, per l'esame di Idoneità al Ciclismo Agonistico
Non ho mai partecipato a corse, sono un anziano cicloamatore tutt'altro che competitivo, ma l'Idoneità Agonistica era un requisito inderogabile per l'iscrizione al Lungo dell'Eroica.
Niente da eccepire, una saggia decisione, anche perchè sul bordo polveroso delle strade bianche dell'Eroica, due cippi con nome e date ci ricordano i cuori generosi di qualcuno che nelle passate edizioni forse ha esagerato.

Mi presento all'ambulatorio, mi stendo sul lettino ed il Dottore, un mio coetaneo dai capelli bianchi, mi esamina da tutti i lati.
Poi posa la sonda, mi guarda, e mi fà:
<C'è una ectasia della aorta ascendente!>
Vedendo la espressione sulla mia faccia, e volendo evitare un colpo apoplettico proprio in ambulatorio, che non è mai una gran bella referenza, si affretta a proseguire:
<Non è niente di grave, può essere congenita, o può dipendere dalla pressione alta. Andrà solo tenuta d'occhio per vedere come si evolve nel tempo>

Una pausa, poi sentenzia:
< Continui pure a fare sport, ma con moderazione.
E si ricordi che il tempo passa per tutti .
Alcuni si illudono che, a far cose da giovani, si sia effettivamente giovani .
Ma sbagliano. E quando se ne accorgono, è perché la hanno pagata duramente>


Così lapidaria, sarebbe stata da scolpire nel marmo.
Invece, per portarmela dietro più agevolmente, la ho imparata a memoria.

Quando, fermo di fronte ad un bivio, stò guardando da un lato la strada che si inerpica in tornanti secchi, lunghi rettilinei con pendenze a doppia cifra, strappi assassini, che ti sfidano e ti invitano all'impresa, e dall'altro lato la strada che sale dolcemente per condurre in maniera più tranquilla alla stessa mèta, mi ripasso a memoria la frase del Dottore (almeno finchè l'Alzheimer lo consente).

E invece di accettare la sfida come facevo sempre in passato, prendo lentamente e sconsolatamente la strada meno impervia.

Ma non è questa scelta ciò che fà di me una persona più vecchia.
Perché, come mi ricorda il Dottore, io sono effettivamente più vecchio.
Forse sono anche più saggio? Chissà!


Precisazioni
La prima parte del post è pura verità: le parole del Dottore sono testuali, le ho davvero imparate a mente, e me le ripeto spesso.
E' anche vera la ectasia della aorta ascendente, che per fortuna da tre anni se ne stà lì buonabuona, e non si evolve.

E' invece fantasia letteraria la seconda parte: mi piaceva il finale alla John Wayne, con l'eroe stanco che si allontana lentamente verso un tramonto sia reale che metaforico, perchè per lui il tempo della grande avventura volge al termine, mentre sullo sfondo appare la scritta <The End>.

La realtà è un po' diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l'Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l'ultima boccata di ossigeno.
 
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rosetta

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...a far cose da giovani…..
La realtà è un po’ diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.[/I]

Bellissime parole..!

o-o
 

Marietto64

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...a far cose da giovani…..

Tre anni fa, per la prima volta, sono andato a sottopormi ad un ecocardiodoppler, per l’esame di Idoneità al Ciclismo Agonistico
Non ho mai partecipato a corse, sono un anziano cicloamatore tutt’altro che competitivo, ma l'Idoneità Agonistica era un requisito inderogabile per l’iscrizione al Lungo dell’Eroica.
Niente da eccepire, una saggia decisione, anche perchè sul bordo polveroso delle strade bianche dell'Eroica, due cippi con nome e date ci ricordano i cuori generosi di qualcuno che nelle passate edizioni forse ha esagerato.

Mi presento all’ambulatorio, mi stendo sul lettino ed il Dottore, un mio coetaneo dai capelli bianchi, mi esamina da tutti i lati.
Poi posa la sonda, mi guarda, e mi fà:
<C’è una ectasia della aorta ascendente!>
Vedendo la espressione sulla mia faccia, e volendo evitare un colpo apoplettico proprio in ambulatorio, che non è mai una gran bella referenza, si affretta a proseguire:
<Non è niente di grave, può essere congenita, o può dipendere dalla pressione alta. Andrà solo tenuta d’occhio per vedere come si evolve nel tempo>

Una pausa, poi sentenzia:
< Continui pure a fare sport…. ma con moderazione.
E si ricordi che il tempo passa per tutti .
Alcuni si illudono che, a far cose da giovani, si sia effettivamente giovani .
Ma sbagliano. E quando se ne accorgono, è perché la hanno pagata duramente>


Così lapidaria, sarebbe stata da scolpire nel marmo.
Invece, per portarmela dietro più agevolmente, la ho imparata a memoria.

Quando, fermo di fronte ad un bivio, stò guardando da un lato la strada che si inerpica in tornanti secchi, lunghi rettilinei con pendenze a doppia cifra, strappi assassini, che ti sfidano e ti invitano all’impresa, e dall’altro lato la strada che sale dolcemente per condurre in maniera più tranquilla alla stessa mèta, mi ripasso a memoria la frase del Dottore (almeno finchè l’Alzheimer lo consente).

E invece di accettare la sfida come facevo sempre in passato, prendo lentamente e sconsolatamente la strada meno impervia.

Ma non è questa scelta ciò che fà di me una persona più vecchia.
Perché, come mi ricorda il Dottore, io sono effettivamente più vecchio.
Forse sono anche più saggio? Chissà!


Precisazioni
La prima parte del post è pura verità: le parole del Dottore sono testuali, le ho davvero imparate a mente, e me le ripeto spesso.
E' anche vera la ectasia della aorta ascendente, che per fortuna da tre anni se ne stà lì buonabuona, e non si evolve.

E’ invece fantasia letteraria la seconda parte: mi piaceva il finale alla John Wayne, con l’eroe stanco che si allontana lentamente verso un tramonto sia reale che metaforico, perchè per lui il tempo della grande avventura volge al termine, mentre sullo sfondo appare la scritta “The End”.

La realtà è un po’ diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.

Belle parole, da giovani riflettere su di sé e sui propri limiti è un esercizio difficile. Più difficile di uno strappo al 15 per cento, ma sempre necessario, andando avanti nel tempo, per capire dove ci si può spingere e dove invece è più prudente moderare quello spirto guerrier ch'entro ci rugge.
o-o


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Super Ciuk

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Tra il ring e la realtà
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Precisazioni
La prima parte del post è pura verità: le parole del Dottore sono testuali, le ho davvero imparate a mente, e me le ripeto spesso.
E' anche vera la ectasia della aorta ascendente, che per fortuna da tre anni se ne stà lì buonabuona, e non si evolve.

E’ invece fantasia letteraria la seconda parte: mi piaceva il finale alla John Wayne, con l’eroe stanco che si allontana lentamente verso un tramonto sia reale che metaforico, perchè per lui il tempo della grande avventura volge al termine, mentre sullo sfondo appare la scritta “The End”.

La realtà è un po’ diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.




Concordo al 100x100 e poi come si dice ... il corpo imvecchia senza il tuo permesso. Mentre lo spirito invecchia solo se tu glielo permetti!!!
 

Darius

Scalatore
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...a far cose da giovani…..
La realtà è un po’ diversa.
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Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.[/I]

Avendo purtroppo visto come si muore da vecchi in un letto dopo agonie durate mesi se non anni, calvari che annullano qualsiasi dignità umana, non posso che condividere il tuo pensiero, meglio crepare in pochi secondi dopo aver vissuto la gioia del traguardo.
 

maurocip

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invecchiare è naturale, perdere di prestazione anche, evitare rischi sconsiderati è obbligatorio, ma se non si hanno particolari problematiche, se c'è uno sport che si può praticare anche oltre i 70 è proprio il ciclismo.
Quale sfida accettare e quale evitare poi sta all'intelligenza ed alla sensibilità di ognuno di noi.
Il mio medico, alla periodica visita per l'idoneità agonistica, mi dice sempre di fare sport intensamente (come faccio) e che tutti i miei parametri sono migliorati da quando, 3 anni fa invece del ciclismo andavo in piscina a nuotare...
Invecchiare è naturale, il ciclismo ti aiuta a farlo meglio. o-o
in quanto a crepare, ne riparliamo tra 40 anni :-) (sgrat, sgrat)
 

Gamba_tri

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29 Marzo 2005
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Io penso che si possano fare cose da giovani, ma non come i giovani. Mi spiego, si possono benissimo scalare la Alpi anche a sett'anni, basta avere rapporti adeguati a prenderla come una bella gita, con soste e vista del panorama, non una gara. Magari è meglio evitare il Mortirolo, ma anche a quarant'anni se non si è allenati a dovere. Non negarsi nulla, ma cum grano salis!
 
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Cancello del Roero

Ne resterà soltanto uno
Membro dello Staff
13 Ottobre 2013
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Blu
...a far cose da giovani…..

Tre anni fa, per la prima volta, sono andato a sottopormi ad un ecocardiodoppler, per l’esame di Idoneità al Ciclismo Agonistico
Non ho mai partecipato a corse, sono un anziano cicloamatore tutt’altro che competitivo, ma l'Idoneità Agonistica era un requisito inderogabile per l’iscrizione al Lungo dell’Eroica.
Niente da eccepire, una saggia decisione, anche perchè sul bordo polveroso delle strade bianche dell'Eroica, due cippi con nome e date ci ricordano i cuori generosi di qualcuno che nelle passate edizioni forse ha esagerato.

Mi presento all’ambulatorio, mi stendo sul lettino ed il Dottore, un mio coetaneo dai capelli bianchi, mi esamina da tutti i lati.
Poi posa la sonda, mi guarda, e mi fà:
<C’è una ectasia della aorta ascendente!>
Vedendo la espressione sulla mia faccia, e volendo evitare un colpo apoplettico proprio in ambulatorio, che non è mai una gran bella referenza, si affretta a proseguire:
<Non è niente di grave, può essere congenita, o può dipendere dalla pressione alta. Andrà solo tenuta d’occhio per vedere come si evolve nel tempo>

Una pausa, poi sentenzia:
< Continui pure a fare sport…. ma con moderazione.
E si ricordi che il tempo passa per tutti .
Alcuni si illudono che, a far cose da giovani, si sia effettivamente giovani .
Ma sbagliano. E quando se ne accorgono, è perché la hanno pagata duramente>


Così lapidaria, sarebbe stata da scolpire nel marmo.
Invece, per portarmela dietro più agevolmente, la ho imparata a memoria.

Quando, fermo di fronte ad un bivio, stò guardando da un lato la strada che si inerpica in tornanti secchi, lunghi rettilinei con pendenze a doppia cifra, strappi assassini, che ti sfidano e ti invitano all’impresa, e dall’altro lato la strada che sale dolcemente per condurre in maniera più tranquilla alla stessa mèta, mi ripasso a memoria la frase del Dottore (almeno finchè l’Alzheimer lo consente).

E invece di accettare la sfida come facevo sempre in passato, prendo lentamente e sconsolatamente la strada meno impervia.

Ma non è questa scelta ciò che fà di me una persona più vecchia.
Perché, come mi ricorda il Dottore, io sono effettivamente più vecchio.
Forse sono anche più saggio? Chissà!


Precisazioni
La prima parte del post è pura verità: le parole del Dottore sono testuali, le ho davvero imparate a mente, e me le ripeto spesso.
E' anche vera la ectasia della aorta ascendente, che per fortuna da tre anni se ne stà lì buonabuona, e non si evolve.

E’ invece fantasia letteraria la seconda parte: mi piaceva il finale alla John Wayne, con l’eroe stanco che si allontana lentamente verso un tramonto sia reale che metaforico, perchè per lui il tempo della grande avventura volge al termine, mentre sullo sfondo appare la scritta “The End”.

La realtà è un po’ diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.

Bellissimo post!
 

enzo.

Pedivella
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...a far cose da giovani…..
La realtà è un po’ diversa.
Spesso, imprudentemente, accetto ancora la sfida e prendo sù per gli irti colli.

Perché tutto sommato, potendo scegliere, forse è preferibile terminare l’Avventura su una assolata salita, per aver cercato invano di spinger giù l'ultima pedalata, piuttosto che terminarla in un letto d'ospedale, dopo aver cercato invano di spinger giù l’ultima boccata di ossigeno.[/I]

Non si può non quotare questo post, per la suggestiva capacità evocativa di certe circostanze di vita e dei sentimenti che si provano con l'avanzare dell'età.
Una considerazione però mi verrebbe da fare su quest'ultimo periodo che, essendo posto alla fine del post, sembra anche contenere la riflessione più importante sul senso e sul fine della vita. Non vorrei però aver compreso male i valori esistenziali in gioco, per cui ti chiederei, Cancelliere, se puoi spendere ancora due parole su questo pensiero, almeno per evitare che si equipari superficialmente la scelta di chi decide di morire inutilmente di sforzo a quella di chi usa fino alla fine la sua forza per amare e servire gli altri.
 

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Non si può non quotare questo post, per la suggestiva capacità evocativa di certe circostanze di vita e dei sentimenti che si provano con l'avanzare dell'età.
Una considerazione però mi verrebbe da fare su quest'ultimo periodo che, essendo posto alla fine del post, sembra anche contenere la riflessione più importante sul senso e sul fine della vita. Non vorrei però aver compreso male i valori esistenziali in gioco, per cui ti chiederei, Cancelliere, se puoi spendere ancora due parole su questo pensiero, almeno per evitare che si equipari superficialmente la scelta di chi decide di morire inutilmente di sforzo a quella di chi usa fino alla fine la sua forza per amare e servire gli altri.

Scusa se ti rispondo solo ora.

Ti ringrazio sia per l’apprezzamento riguardo la forma, che per la considerazione critica sulla sostanza.
Ma nel post non ci sono poi questi pensieri così profondi da precisare: mi sono limitato a raccontare un fatto ed un mio modo di sentire.

Comunque per me la frase davvero importante non è l’ultima, che è solo un mio pensiero, ma è quella del Dottore gandalf, evidenziata in neretto, proprio perchè ci ricorda una verità incontrovertibile: .. il tempo passa per tutti...
Ci si interroga da secoli, e con interpretazioni spesso profondamente contrastanti, sul perchè della vita, ma che si invecchi (e si muore), è una certezza assoluta.
Certezza che però si ha una irresistibile tendenza a dimenticare.

Poi daltronde, in un forum che tratta di bici da corsa, riflessioni troppo profonde sul senso e sullo scopo ultimo della vita, rischiano di essere forse un po’ ingombranti.

Voglio comunque tranquillizzarti sul fatto che, per me, l’affrontare salite non è assolutamente una ricerca di morte prematura:impic:, ma solo un modo di godere la vita, finchè si può.
o-o
 
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enzo.

Pedivella
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... Voglio comunque tranquillizzarti sul fatto che, per me, l’affrontare salite non è assolutamente una ricerca di morte prematura:impic:, ma solo un modo di godere la vita, finchè si può.
o-o
Una volta, un giovane professore, introducendo il primo (e forse più imbarazzante) tema dei "novissimi", ci disse: "Non saprei come dirvelo altrimenti, ma... non c'è nulla di più certo della morte!" :mrgreen: "Non vi turbate. E' un evento inevitabile. Tutto sta a come ci si arriva e a come si è vissuto fino alla fine".
In questo discorso, che richiama inevitabilmente il tema esistenziale di "invecchiare...", il ciclismo può essere vissuto in tanti modi: come diversivo, come "fine" esistenziale, come mezzo per diventare persone migliori...
Ecco io sono di quelli - nel caso che non si fosse capito :) - che insiste di più su quest'ultimo aspetto. Non che il divertimento e la passione non siano pure elementi importanti del nostro sport, ma tutte le volte che esco con il gruppo, alla fine, dopo le "battute" di rito, c'è sempre qualcuno che ringrazia di avere potuto parlare delle "cose più importanti della vita" che il ciclismo e l'amicizia ci permettono di condividere.
Anche rimanendo sul piano strettamente filosofico, cioè della sola ragione naturale, quanto bene può fare il ciclismo se praticato e condiviso nel modo giusto! Chi lo pratica con tutte le buone disposizioni interiori necessarie a farne un mezzo di perfezionamento umano, al tempo della maturità si troverà con un bagaglio di virtù (fortezza, temperanza, saggezza, amicizia, solidarietà, ecc.) da condividere con gli altri. Per questo sono portato a considerare che il vero bene di chi avrà la buona sorte di praticare questo sport fino in vecchiaia sia quello di poter usare le sue migliori forze interiori ed esteriori per servire l'umanità. E perché no, anche condividendo la sua esperienza su un forum di bdc o-o
 

Cancelliere

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In pensione! Ovvero: nascita di un mostro.

Dal 1° gennaio sarò in pensione!

Avrei potuto esserlo già da un anno, ma lavorare, anche intensamente e duramente, mi è sempre piaciuto.
Solo che, negli ultimi tempi, a forza di delegare lavori e responsabilità a chi dovrà restare, cominciavo ad annoiarmi.

E così, lascio.

Farò ancora qualche sporadica consulenza per la ditta dove lavoro(avo), ma di tempo me ne avanzerà comunque tanto.

Siccome non bisogna farsi travolgere dalla angosciosa prospettiva di interminabili ore da riempire,
magari facendo solitari con le carte o supervisionando (dal di fuori) cantieri stradali, occorrono obiettivi stimolanti, ambiziosi programmi per il futuro.

Ho deciso: diventerò un “vecchino terribile”:oold:, uno di quei pensionati che hanno tanto tempo a disposizione da dedicare alla bici.

Uscirò tutti i giorni, (anzi no, facciamo un giorno si ed uno no, non sia mai che mi dovesse venire subito a noia :wacko:), curerò in maniera maniacale la alimentazione, seguirò durissime tabelle di allenamento.
Diventerò un mostro di velocità, di potenza, di resistenza,... e di malignità: vi voglio sverniciare tutti!:twisted::mitra:
Una specie di raider alla MadMax della bicicletta, che si aggira per le strade in cerca di vittime da stracciare in maniera umiliante!

Siete avvertiti!

Se dalla prossima primavera, sulle strade della Toscana, e non solo su quelle, vi capitasse di sorpassare allegramente un vecchio che arranca su una bici di acciaio, ATTENZIONE! state in guardia, non fatevi ingannare dalle apparenze!>@<

Quello potrei essere io, che stò tramando un agguato mortale al vostro amor proprio.

:sborone::sborone::sborone::sborone::sborone::sborone::sborone::sborone::sborone::sborone: