Strava & GPS

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nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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Trek Emonda SLR
Non lo dico per retorica ma a me sembra che l'importanza maggiore ai KOM la dia proprio chi pensa che per qualcuno essi possano essere ragione di vita o quasi.


Be' che esista gente che arriva a truccare un file per sentirsi forte e primeggiare sugli altri vantando KOM ovvero a doparsi per la vittoria o il piazzamento nella garetta parrocchiale così come la GF non sono io ad inventarmelo o qualche altro maldicente

Se per te questi comportamenti "patologici" non denotano attribuire importanza vitale a questo tipo di cose non so che dirti

Al di là del fatto che rimanendo nel "lecito"
di gente che esce in bici a caccia di KOM o che fa pubblico vanto su FB dei propri risultati su strava ne conosco più di una... Non fosse una cosa così importante penso proprio eviterebbero di vivere le loro uscite e post wo in questo modo "imbruttito" ma se a loro va bene, sta bene anche a me

Poi ciascuno libero di pensarla come vuole e va benissimo anche vedere l'"anomalia" in chi trova singolari certi atteggiamenti e non in chi li pone in essere
 

pierbat

Apprendista Scalatore
24 Gennaio 2008
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Che tutto il mondo sia basato sulla psicologia è estremamente discutibile. Da pochi mesi è uscita la traduzione di un dialogo tra James Hillman e Sonu Shamdasani, che parla principalmente del linguaggio e dello statuto epistemologico della psicologia dopo il "Libro rosso" di Jung, ne incollo qui una recensione che ne ho fatto, ammesso che possa interessare a te o a qualcun altro:

La psicologia non è mai riuscita a separarsi dalla filosofia, dice Sonu Shamdasani; come quella, che ha finito per essere, almeno nella sua versione accademica, non più saggezza, non più "filosofia di vita", ma ricerca delle parole più adatte per descrivere e circoscrivere i fenomeni, la psicologia è diventata ricerca di conoscenza, un tentativo di rispecchiare accuratamente, con teorie, concetti e diagnosi, l'essenza della psiche.
In questo libro Shamdasani e James Hillman si interrogano, e provano a rispondersi, su quale possa essere il futuro della psicologia dopo l'uscita, nel 2009, del "Libro rosso" di Jung, l'opera su cui più si è speso quello che fu il più famoso psichiatra al mondo, opera completamente priva di concetti, teorie o diagnosi.
Il vecchio discepolo eretico di Jung e il nome nuovo nel panorama junghiano internazionale operano sulla psicologia in modo analogo a quello in cui operò Richard Rorty sulla filosofia: la psicologia, dopo il "Libro rosso", e dopo il suo primo secolo come disciplina, nel quale il fiorire di innumerevoli e contrastanti scuole ha soltanto mostrato quanto la psiche sia sfuggente, viva e perciò scomoda come definito oggetto di ricerca, non può più considerarsi scienza naturale; come la filosofia, non può più considerarsi conoscenza del vero, ma può riproporsi, proprio come la filosofia secondo Rorty, come un particolare tipo di linguaggio, una riconoscibile forma di letteratura che può consegnarci un linguaggio, appunto, capace di "arricchire l'esperienza e di articolarla in modo più pieno".
Questa che, a un occhio tecnico, potrebbe apparire come una svalutazione della materia, è una mossa che avvicina la psicologia all'arte, consegnandola a una dimensione di perenne sforzo creativo volto alla formazione di un linguaggio che non solo parli della psiche, ma che parli alla psiche, che echeggi, che provochi risonanze tra anima, uomo e mondo, un linguaggio che, per usare un'espressione mutuata da Keats molto cara a Hillman "faccia anima" invece di descriverla come un oggetto fisso, un dato morto.
Il "Libro rosso" diventa così un esempio di come possa prendere forma un linguaggio del genere: al di là del contenuto, che lo stesso Jung ci sconsiglia di prendere a modello poiché ognuno deve vivere la propria vita e non la altrui, il "Libro rosso" mostra come anche chi conosceva più di ogni altro le definizioni della psicologia abbia ritenuto indispensabile usare un altro linguaggio per avvicinarsi agli strati più profondi dell'anima: un linguaggio letterario, immaginifico, talvolta lirico, mai tecnico.

Ancora una nota sulla forma del libro: "Il lamento dei morti" è un dialogo. L'ho comprato on-line; probabilmente, se l'avessi aperto in una libreria e ne avessi visto la struttura, simile ad un'intervista, non l'avrei preso, vittima del pregiudizio che se il pensiero non si sviluppa nel tempo e non si sedimenta lentamente nello scritto, il risultato non può essere che superficiale, divulgativo. Invece questo dialogo è estremamente fecondo, in esso si nota come i due autori si stimolino vicendevolmente ad osare incerte parole le quali, forse, nel chiuso del loro studio non avrebbero potuto prender forma. A me stesso, parlando di questo libro con amici, è capitato di ascoltarmi dire cose che, da solo, non avrei, magari, pensato.
Molti degli scritti di Platone erano dialoghi; il dialogo, che sia tra persone o tra figure immaginarie o con figure immaginarie, ha una potenza conoscitiva diversa ma non inferiore a quella del pensiero riflessivo. Citando Rorty, "La conversazione [...] genera il discorso anormale [non tecnico, non oggettivante] spontaneamente, come le scintille volano verso l'alto".
Discorso anormale, creativo, sperimentale in questo libro ce n'è tanto.


A mio modesto parere, come dice Pivens, la psicologia che fate tu e @nemorino è davvero un po' "psicologia spicciola".[/

C'è chi si vanta di un Kom e chi di una recensione. 😜😜😜 con modestia ovviamente
 

sembola

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Resto dell' opinione che chi ha bisogno di barare truccando i file per apparire nelle classifiche di Strava ha dei problemi.

Se è "psicologia spicciola" pazienza, cercherò di farmene una ragione...
 

scalatore delle langhe

via col vento
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Resto dell' opinione che chi ha bisogno di barare truccando i file per apparire nelle classifiche di Strava ha dei problemi.

Se è "psicologia spicciola" pazienza, cercherò di farmene una ragione...

sono un fenomeno irrilevante, una "minimanza"; credo di aver visto solo una volta un giro taroccato così, poi rimosso.

psicologicamente, sarebbe più interessante chiedersi come mai un numero ben più alto di persone pensino che sia un fenomeno rilevante.
 

nemorino

Ammiraglia
24 Febbraio 2009
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sono un fenomeno irrilevante, una "minimanza"; credo di aver visto solo una volta un giro taroccato così, poi rimosso.

psicologicamente, sarebbe più interessante chiedersi come mai un numero ben più alto di persone pensino che sia un fenomeno rilevante.

se per rilevante intendi numericamente, percentualmente sono d'accordo con te, credo siano pochi sparuti elementi

se intendi che è irrilevante dal punto di vista delle problematiche (e quindi della psicologia spicciola) io resto della mia opinione che invece è un fenomeno del tutto rilevante e oserei dire inquietante

o-o
 

rbc

via col vento
7 Maggio 2014
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samurai
Io dalle mie parti non vedo in cima alle classifiche di nessun segmento dei paracarri. Quindi qui penso che il fenomeno del taroccamento non sia diffuso. Qualche palese dietro motore e stop
 

raccone

Apprendista Velocista
9 Maggio 2007
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Anch'io lo uso con soddisfazione come archivio percorsi , e per trovare nuovi percorsi validi in bici visto che altri li fanno , dei kom non mi importa è continuerei ad usare pari pari strava anche se il discorso competizione non ci fosse più , Seplicemente perché la condivisione delle attività di Strava non è neanche avviccinabile da altri , spesso mono marca cioè solo per Garmin , Mio o altri , strava é per tutti .

Poi sembra che la competizione sia obbligatoria nello sport , ma a volte (rare) arrivo prima in cima ad una salita , e rallento un pò alla volta , aspettando il compagno di uscita e lo faccio passare , ma più spesso arriviamo appaiati stringendoci la mano per complimentarsi uno con l'altro , ecco quel sorriso che vedo in faccia in quel momento al mio collega mi appaga così tanto che nessun numero sul cronometro per basso che sia si può avvicinare neanche lontanamente .

Pensa se corressi dietro al kom , lascerei il mio compagno piantato da solo , per poi mortificarlo quando arriva in cima .

Quando mi dicono tu vai che poi io arrivo su del mio passo , io rispondo che mi importa più della sua compagnia che di un numerino sul cronometro .

Mi rendo conto di essere una mosca bianca .
Ma quando sento degli ex prof che dicono che solo ora riescono ad uscire in bici e divertirsi , godendosi i posti dove sono passati più volte in gara senza vedere nulla , ora si godono finalmente il paesaggio ed i compagni di pedalata .
Ecco quando sento queste cose mi rendo conto di essere fortunato ad essere una mosca bianca .

Vedendo le tue attivita' su Strava ho notato che fai randonnee, se uno giudicasse col metro che utilizzi tu per lo stravista un raondonneur ne uscirebbe fuori come un pazzo esaltato che fa giri senza senso per poi bullarsi con gli altri di esserci riusciti, mortificando chi non ci riesce. Per quanto riguarda la competizione saprai meglio di me che nei casi peggiori in quel genere di gare se ne vedono di tutti i colori, o almeno questo e' cio' che mi ha raccontato un navigato randonneur della PBP.
Ti sembra giusta la descrizione della categoria? Immagino di no, a me men che mai, ma se capovolgi la tua attitudine a concentrarti sul lato negativo dal setaccio che filtra tutto il buono viene giu' quello.
Non credo che tra gli stravisti convinti vi siano piu' o meno invasati rispetto a qualsiasi altro tipo di ciclista, cicloturisti senza alcuna velleita' agonistica compresi perche' tra di loro si annidano gli "esaltati della lentezza" che schifano tutti coloro che vanno in bici con un qualche scopo agonistico.
Sul discorso dell'apprezzare i luoghi che si attraversano, bho, solo contando le salite diverse con piu' di mille metri di dislivello che ho percorso supero le 200, sparse per tutto l'arco alpino, quasi tutte ad andatura molto tranquilla, credo sia un sintomo di quanto mi piaccia girovagare alla scoperta di luoghi nuovi. Infatti fondamentalmente mi considero prima di tutto un cicloturista, eppure ho anche alcuni KOM su strava e mi ci diverto molto nel tentare di prenderli, saro' uno strano caso di doppia personalita'? una mosca bianca? Io non credo.
Ah, e partecipo anche a cronoscalate, e ho fatto anche giri lunghi, meno di quanto vorrei, ma sino a 266km e quasi 7000 metri di dislivello ci sono arrivato, e ho scalato salite estreme e in alcune, come il tomatico cui accennavo nel post precedente sono rotolato a terra attaccato alla bici, sconfitto ma contento, ho gia' sentito chi si cimenta in un certo tipo di sforzo "snobbare" tutti quelli diversi da lui, e quello che fa le gf dice che chi fa le cronoscalate scoppia dopo la prima salita e non vale niente, e chi fa le cronoscalate dice allo stravista che i tempi contano solo col numero attaccato alla schiena (perche' mai poi, il numero di per se pesa pochissimo :mrgreen:), e chi fa giri lunghi vede in quello che si concentra in una salita singola il ciclista non temprato alle fatiche vere e cosi' via, e quello che fa randonnee fa cose senza senso che tanto basta mettersi in bici e pedalare e le fai, se vuoi (teoria marziana letta anche qua sul forum).... ripeto, io tutte le forme di ciclismo che riesco ad abbracciare non me le faccio mancare, e perlomeno rispetto, spesso ammiro quelle che mi mancano, compreso chi fa gare in circuito che e' quanto di piu' lontano conosca dal mio modo di andare in bici.
Per quanto mi riguarda ammiro te che fai le randonnee come scalatore che prende il KOM a Trezzo Tinella, e uno dei miei "ciclisti preferiti", con cui ho l'onore di pedalare talvolta, e' uno che delle VAM fondamentalmente se ne fotte.
Spero che il concetto di fondo sia chiaro, ti assicuro che la categoria che denigri ha i suoi buoni rappresentanti, poi sei liberissimo di continuare a giudicarla male ma secondo me commetti un errore.
ciao ciao
 
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jacknipper

Diversamente scalatore
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Colnago per la strada & Kona per il fango
ma perché in tutti gli sport ci deve essere sempre qualcuno depositario di come sia il "vero" praticante del suddetto?
ma davvero non possono esistere tanti modi di intendere lo stesso sport? ;nonzo%


OT per [MENTION=5471]raccone[/MENTION]: ma davvero il Tomatico è così "osceno"? quale salita?
 

razor 1

Apprendista Scalatore
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Io dalle mie parti non vedo in cima alle classifiche di nessun segmento dei paracarri. Quindi qui penso che il fenomeno del taroccamento non sia diffuso. Qualche palese dietro motore e stop

Concordo, anche dalle mie parti, trucchi informatici non sembrano essercene finora, al massimo dei dietro motore in piana o qualche sgasata in motorino (magari nel vallonato), ma il soggetto oramai lo conosco e mi faccio quattro risate ... :))):
 

rbc

via col vento
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samurai
ma perché in tutti gli sport ci deve essere sempre qualcuno depositario di come sia il "vero" praticante del suddetto?
ma davvero non possono esistere tanti modi di intendere lo stesso sport? ;nonzo%


OT per [MENTION=5471]raccone[/MENTION]: ma davvero il Tomatico è così "osceno"? quale salita?
Purtroppo c'è quello che ti insegna come bisogna praticare lo sport, che cambio devi avere, che freni, che rapporti.
Uno tempo fa mi guarda in salita al 6% a 50 rpm e mi dice: se avevi la compact potevi fare cosi: "" e mi sprinta in faccia scomparendo all'orizzonte. Io col mio 39x25 ho guardato il cardio che faceva 130 bpm e il powermeter che segnava 240 w e ho continuato il mio giretto di piacere.
 

raccone

Apprendista Velocista
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ma perché in tutti gli sport ci deve essere sempre qualcuno depositario di come sia il "vero" praticante del suddetto?
ma davvero non possono esistere tanti modi di intendere lo stesso sport? ;nonzo%


OT per [MENTION=5471]raccone[/MENTION]: ma davvero il Tomatico è così "osceno"? quale salita?

Il monte tomatico e' micidiale, la media e' simile ai km piu' tosti di zoncolan e prada alta, ma rispetto a queste e' ben piu' nervosa, con rampe al 20% e una, ,che poi e' quella che mi ha abbattuto, al 25% abbondante, alla fine in quel tipo di "sfide" e' la quantita' di metri di salita che non si possono gestire con il rapporto piu' leggero che si ha a disposizione che fa la differenza, io tra l'altro non sono molto "bravo" in situazioni limite, sotto i 5 orari ho paura continuamente di cadere. Non ho capito pero' cosa intendevi chiedermi con: quale salita?
ciao ciao
 

jacknipper

Diversamente scalatore
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Il monte tomatico e' micidiale, la media e' simile ai km piu' tosti di zoncolan e prada alta, ma rispetto a queste e' ben piu' nervosa, con rampe al 20% e una, ,che poi e' quella che mi ha abbattuto, al 25% abbondante, alla fine in quel tipo di "sfide" e' la quantita' di metri di salita che non si possono gestire con il rapporto piu' leggero che si ha a disposizione che fa la differenza, io tra l'altro non sono molto "bravo" in situazioni limite, sotto i 5 orari ho paura continuamente di cadere. Non ho capito pero' cosa intendevi chiedermi con: quale salita?
ciao ciao
mi sorge il dubbio che si stia parlando di 2 monti omonimi ;nonzo%
massiccio grappa?
 

jacknipper

Diversamente scalatore
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Colnago per la strada & Kona per il fango
Yes, parte da Porcen a qualche km da seren dove inizia il versante del grappa con il rampone a meta', e' una strada a fondo cieco molto stretta.
ah ok, stiamo parlando della stessa montagna :mrgreen:
chiedevo di quale salita perché mi era sorto il dubbio avessi fatto in mtb quella da tomo che, però, mi pare più fattibile ;)

non ho mai pensato di farla quella da porcen .. forse perché, col grappa,aune,cima di campo,brocon e le altre salite in zona, non mi pareva valesse la pena
 

raccone

Apprendista Velocista
9 Maggio 2007
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ah ok, stiamo parlando della stessa montagna :mrgreen:
chiedevo di quale salita perché mi era sorto il dubbio avessi fatto in mtb quella da tomo che, però, mi pare più fattibile ;)

non ho mai pensato di farla quella da porcen .. forse perché, col grappa,aune,cima di campo,brocon e le altre salite in zona, non mi pareva valesse la pena

Bhe si quelle sono le salite piu' "note" della zona (di quelle che hai elencato non son mai stato sul brocon), personalmente adoro il grappa. Sul tomatico si va se si e' in cerca della piccola impresa personale, senza quello stimolo si gira la bici dopo un km tanto piu' che la strada sale nel bosco e a parte l'immersione nel verde non offre spunti particolari non ritrovabili in mille altre strade meno ripide.
 
Stato
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