La cadenza è prima di tutto genetica, poi dipendente dalla potenza espressa (più si è in forma e "prestanti" e più in genere si va agili) e poi può essere allenata, non sconvolta, ma migliorata ed i vantaggi sono tangibili.
E' chiaro che, soprattutto se non giovanissimi, con non molti km nelle gambe e su salite >9-10% non si può pretendere di andare a 85 rpm, non ce la fai, ma montare rapporti adeguati che oggi il mercato offre e cercare come obiettivo di mantenere un minimo di 68/70 rpm, scendendo al di sotto solo per eventuali brevi tratti extra strong o nei fuorisella che ognuno di noi e più o meno geneticamente portato a fare (ma anche in fuorisella scendere sotto le ~60rpm è poco redditizio) porta alla lunga miglioramenti tangibili.
E non c'è bisogno di diventare frullatori, a 67 rpm con un 34x32 si va a 9 km/h, più che onorevole nei tratti duri.
Granfondisticamente parlando una range compreso tra le 70 e le 100 rpm è ottimale, 100~110 può essere utile nei frangenti molto "nervosi" 60~70 può essere accettabile/utile nei fuorisella e nei tratti veramente durissimi e molto brevi. In caso contrario, specie se allenati, sarebbe da fare un esamino di coscienza e rivedere i rapporti.
Poi è solo il mio pensiero, magari sbaglio, ognuno giustamente fa cosa vuole.
Io, d'accordissimo con [MENTION=3249]marko[/MENTION], ad inchiodarmi a 55 rpm per gran parte della salita nel 2017 non mi diverto più, quello non è pedalare, ed oltretutto se la salita è lunga alla fine crollo e vado una volta più piano, storie già vissute.