Trecia'

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Settequerce (Bolzano)
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Scapin Dyapason
"Trecia' - Passoni
Buongiorno, io credo di essere in possesso di una Trecia'- Passoni in titanio.
Dovrebbe risalire a metà anni 80 (85/86)."

Se è una Trecià costruita fra il 1980 ed il 1988, riporta un numero successivo a 100 sotto la scatola del movimento centrale...

Senza trascrivere quello che ha scritto un altro utente, basta che vai sul suo messaggio e rispondi cliccando "quota", automaticamente risulterá il suo messaggio più quello che aggiungerai tu
 

Matusalem

Novellino
18 Aprile 2015
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ecco la mia ancora da sistemare e riportare con componenti coerenti all'anno della bici.

qualcuno può aiutarmi nel ritrovare le decals?
grazie

Se esistessero ancora le decalcomanie, potrebbero averle solo Riva o Passoni.
I freni sono gli originali, le guaine no, tranne il pezzetto in spirale di ergal, spelata della guaina esterna trasparente, del freno pesteriore.
Le ruote non sono le originali, né il cambio, la guarnitura, i pedali. Forse è originario il deragliatore, non l'attacco manubrio né le leve freno/cambio... Sono spariti i tubetti interni al telaio per i fili cambio e deragliatore... non vorrei che i fili lavorassero a nudo nella scanalatura interna della scatola del movimento centrale, sotto la saldatura fra piantone e tubo obliquo, dove i tubetti interni passafilo erano protetti da due altri pezzetti di tubetto di maggior diametro, spessore e durezza. Non credo sia originario nemmeno il blocchetto ferma guaine sul tubo obliquo... E' originario il tubo reggisella in titanio.
 

Matusalem

Novellino
18 Aprile 2015
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grazie del chiarimento
pur notando la cura del prodotto (che propendo pensare fosse anche molto valido per l'epoca), tutti gli aspetti che citi rientrano nel novero di quelli che considero orpelli o esercizi di stile fine a se stessi.
La vera bravura di un artigiano - a mio modo di vedere - è nella resa dinamica che riesce ad ottenere forgiando il materiale a Lui più consono.
La forca in titanio si è rivelata una soluzione assai complessa da realizzare, ma non altrettanto utile dal punto di vista funzionale.
Il passaggio dei cavi interno nella maggior parte dei casi rende meno fluida la cambiata, per cui acquisisce davvero senso solo ora che si sono introdotti i gruppi elettronici.
Le saldature - potendo scegliere - le voglio a vista e non limate, sia perché non c'è ragione di nasconderle, sia perché sono testimonianza di maestria.

Ti assicuro che la forcella in titanio Trecià era perfettamente funzionale ed i fili interni erano scorrevolissimi, almeno pari a quelli esterni. I fili dei freni scorrevano in un tubetto, interno alle guaine in spirale di ergal, di nylon al solfuro di molibdeno, autolubrificante. I fili del deragliatore e del cambio scorrevano dentro tubetti riempiti di grasso bianco.
Le saldature non erano limate per sfizio ma per lo stesso motivo per il quale erano sagomate le pipe dei telai d'acciaio: rendere progressiva ed armonica la variazione degli spessori dal centro di una giunzione ai tubi.
 

Matusalem

Novellino
18 Aprile 2015
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Dovresti sapere che Passoni ha ripreso attrezzi e quant'altra da Riva, pertanto fino ad un certo punto, è la stessa società. Passoni non ha fatto altro che continuare sulla strada già intrapreso da Riva. Solo che il tasso di rotture di Riva è sceso in modo incredibile quando sono passati al nome Passoni.

Controlla questa bici Passoni e vedrai che ha i passaggi interni e le saldature spazzolate altrettanto bene se non addirittura meglio di Riva:
[url]http://members.jcom.home.ne.jp/a.yoshie/1980%20PASSONI.htm[/URL]

Quello che si dimetica è che Riva ed i prima telai di Passoni erano fatti da lastre in quanto tubi in titanio non erano facilmente disponibili. Sui primi telai Passoni avevano pure loro la forcella in titanio, il reggisella ed il manubrio in titanio. L'esperienza ha comunque insegnato che non c'è alcun vantaggio a produrre questi elementi in titanio. Saper fare è una cosa, fare in quanto ha del buon senso è una altra.

Perfetta la citazione dei tubi da lastra. Persino le scatole del movimento centrale erano tubi formati da lastra...
In Trecià, reggisella e manubrio di titanio erano optional a richiesta, avevano i loro perché ma non starò a spiegarli qui. La forcella costava un botto di tempo e precisione costruttiva... ma era il suo unico "difetto".

Le rotture di Trecià non so chi se le sia inventate! Dal 1979 al 1987 non ne ricordo una e se ricordassi male non coprirebbero certo le dita di una mano. Io c'ero...
 

Matusalem

Novellino
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un mio paesano aveva 2trecià,una corsa e una crono con manubrio e appendici in titanio,durante una gara gli si era aperto a metà,infatti tutti che conoscevano amelio dicevano che ha chiuso perchè doveva rimborsare molta gente per i telai,con i soldi risparmiate costruì un intero condominio qui a mozzo (dove c'è ancora) ma più che per i telai lui lavorava per le appendici,girava tutti i ciclisti della zona per proporre le appendici per bici corsa o crono,proprio un mesetto fa ho visto un signore con una rossin da corsa e le sue appendici in titanio

Dicevano... cose inventate.
Né ha dovuto rimborsare.
Nessun condomio costruito da Riva, ha venduto gran parte della proprietà ad altri che hanno costruito in proprio...
Non girava a proporre le sue appendici perchè erano prodotte solo per le Trecià.
Sarei proprio curioso di sentire dal proprietario di quella Rossin da chi le ha comprate.
 

predone bergamasco

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no il trecià passava per i ciclisti a proporre le appendici, l'ho confermano tanti ciclisti della zona, quello della rossin le aveva prese usate da un forte amatore dell'epoca che a sua volta aveva una trecià da crono e una da corsa completa, devo dire che le appendici erano ben fatte e ancora attuale nonostante abbiano più di 20 anni

PS il trecià visto un po' di tempo fa al cimitero di Mozzo, vivo e vegeto (87 anni) vive a bergamo con sua moglie (molto più giovane di lui di origine russa o simile)
 

Matusalem

Novellino
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no il trecià passava per i ciclisti a proporre le appendici, l'ho confermano tanti ciclisti della zona, quello della rossin le aveva prese usate da un forte amatore dell'epoca che a sua volta aveva una trecià da crono e una da corsa completa, devo dire che le appendici erano ben fatte e ancora attuale nonostante abbiano più di 20 anni

PS il trecià visto un po' di tempo fa al cimitero di Mozzo, vivo e vegeto (87 anni) vive a bergamo con sua moglie (molto più giovane di lui di origine russa o simile)

Va bene, se lo confermano tanti ciclisti della zona... Io invece c'ero.
Va bene, l'anno scorso quando lo hai incontrato al cimitero ne aveva 82, oggi 87... quasi giusto, per ora 86 e sei mesi...
La seconda moglie non è né russa né simile... però sì è molto più giovane.
 

predone bergamasco

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ma Lei lo conosce? non hai qualcosa da raccontare? comunque evidentemente avevo sbagliato 82 comunque mi aveva detto 87, bho forse per fare più saggio ihih la moglie mi sembrava dell'est, comunque è molto più giovane di lui
sai di dove è di bergamo? un certo bruno rota (anche lui 87 anni,ancora in gambissima) mi parla molto del trecià e dei suoi prototipi ecc tanti ''compagni di merende'' l'avevano all'epoca, un po' una bici speciale averla come una ciocc del pelizzoli, una vedovati o una bombardieri per noi bergamaschi ;)
ciao
 

predone bergamasco

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un trecià ultima generazione a detta del proprietario (telaio non mio)
la testa forcella mi ricordano molto le congiunzioni cinelli della forcella
 

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predone bergamasco

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ma Lei lo conosce? non hai qualcosa da raccontare? comunque evidentemente avevo sbagliato 82 comunque mi aveva detto 87, bho forse per fare più saggio ihih la moglie mi sembrava dell'est, comunque è molto più giovane di lui
sai di dove è di bergamo? un certo bruno rota (anche lui 87 anni,ancora in gambissima) mi parla molto del trecià e dei suoi prototipi ecc tanti ''compagni di merende'' l'avevano all'epoca, un po' una bici speciale averla come una ciocc del pelizzoli, una vedovati o una bombardieri per noi bergamaschi ;)
ciao

Lo conosco benissimo. Lo vedo quando posso. Bruno Rota, non lo conosco, anche se è quasi coetaneo non era certo un amico stretto. Imposibile che tanti amici di merende avessero una Trecià, ne sono state prodotte poche, richiedevano tantissimo tempo. Con tutto il rispetto per tutti i nomi che hai citato, l'acciaio ed il titanio son due mondi diversi per chimica, fisica, tecnologie di lavorazione, utensili, i relativi profili di taglio, le velocità di asporto e la rapidità di passata... In Trecià c'era un officina di meccanica di precisione dove si poteva fare qualsiasi cosa. Lì si sono prodotte parti che sono state lasciate copiare, legittimamente e consensualmente ed anche con riscontro di compenso economico spontaneo e non richiesto...
Le foto dei tuoi ultimi post, per quel che riesco a vedere in foto, non riguardano le ultime Trecià, ma le prime Passoni, ancora quasi uguali alle Trecià.
 

predone bergamasco

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Lo conosco benissimo. Lo vedo quando posso. Bruno Rota, non lo conosco, anche se è quasi coetaneo non era certo un amico stretto. Imposibile che tanti amici di merende avessero una Trecià, ne sono state prodotte poche, richiedevano tantissimo tempo. Con tutto il rispetto per tutti i nomi che hai citato, l'acciaio ed il titanio son due mondi diversi per chimica, fisica, tecnologie di lavorazione, utensili, i relativi profili di taglio, le velocità di asporto e la rapidità di passata... In Trecià c'era un officina di meccanica di precisione dove si poteva fare qualsiasi cosa. Lì si sono prodotte parti che sono state lasciate copiare, legittimamente e consensualmente ed anche con riscontro di compenso economico spontaneo e non richiesto...
Le foto dei tuoi ultimi post, per quel che riesco a vedere in foto, non riguardano le ultime Trecià, ma le prime Passoni, ancora quasi uguali alle Trecià.
grazie per le info, questo rota mi aveva detto che 2 amici di ''giro della domenica'' avevano la trecià e la tenevano da vere ''pitime'', per l'acciaio hai ragione, un titanio è tutt'altra cosa,ho visto e risposto alla tua trecià...complimenti anche tu mi sai che la tieni da pitimino:mrgreen:
Ps a mozzo molti lo conoscono, un ex amatore del Curnasco (cavagna osvaldo) lo seguiva in alcuni giri, e un conoscente anche lui ex amatore ed ex meccanico....di auto mi ha fatto vedere una rivista dell'epoca dove cera il prezzo e le caratteristiche....se mi ricordo 8 milioni costava una trecià (se ricordo bene)
PS tanti di mozzo,raccontano che non erano tanto contenti dell'officina del trecià e si lamentavano delle polveri mi sembra,adesso ce ''la casa degli angeli'',proprio sotto il castello o giù di li fraz borghetto
 
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ezio79

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4 Aprile 2007
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Ti assicuro che la forcella in titanio Trecià era perfettamente funzionale ed i fili interni erano scorrevolissimi, almeno pari a quelli esterni. I fili dei freni scorrevano in un tubetto, interno alle guaine in spirale di ergal, di nylon al solfuro di molibdeno, autolubrificante. I fili del deragliatore e del cambio scorrevano dentro tubetti riempiti di grasso bianco.
Le saldature non erano limate per sfizio ma per lo stesso motivo per il quale erano sagomate le pipe dei telai d'acciaio: rendere progressiva ed armonica la variazione degli spessori dal centro di una giunzione ai tubi.
come detto tutte cose che complicano la realizzazione, aumentano il costo e non migliorano la resa dinamica.
 

ciclista statunitense

Apprendista Scalatore
15 Dicembre 2004
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una trentina di bici le più svariate
Perfetta la citazione dei tubi da lastra. Persino le scatole del movimento centrale erano tubi formati da lastra...
In Trecià, reggisella e manubrio di titanio erano optional a richiesta, avevano i loro perché ma non starò a spiegarli qui. La forcella costava un botto di tempo e precisione costruttiva... ma era il suo unico "difetto".

Le rotture di Trecià non so chi se le sia inventate! Dal 1979 al 1987 non ne ricordo una e se ricordassi male non coprirebbero certo le dita di una mano. Io c'ero...

Dove c'è fumo, c'è pure del fuoco... Su 4 telai Trecià che io abbia visto di persona, tre erano crepate, la quarta è stata fatta costruire da un benefattore per una campionessa americana (anche mondiale) che dopo averlo utilizzato una volta non ha più voluto ne vederlo ne usarlo in quanto secondo lei era inguidabile.

Per quanto riguarda le forcelle in titanio, ripeto che non c'è alcuna ragione logica per farsi una forcella in titanio in quanto si riesce a fornire performance migliori su tutti i fronti, peso, robustezza, rigidità, ammortizzazione e quant'altro con altri materiali ad un costo molto minore. Sono comunque delle vere chicche e opere d'arte e di artigianalità. Riva è stato un innovatore e visionario e sarei lietissimo di possedere una delle sue bici (anzi sono oltre 10 anni che ne cerco una non rotta), ma non per girarci sopra.
 

predone bergamasco

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Dove c'è fumo, c'è pure del fuoco... Su 4 telai Trecià che io abbia visto di persona, tre erano crepate, la quarta è stata fatta costruire da un benefattore per una campionessa americana (anche mondiale) che dopo averlo utilizzato una volta non ha più voluto ne vederlo ne usarlo in quanto secondo lei era inguidabile.

Per quanto riguarda le forcelle in titanio, ripeto che non c'è alcuna ragione logica per farsi una forcella in titanio in quanto si riesce a fornire performance migliori su tutti i fronti, peso, robustezza, rigidità, ammortizzazione e quant'altro con altri materiali ad un costo molto minore. Sono comunque delle vere chicche e opere d'arte e di artigianalità. Riva è stato un innovatore e visionario e sarei lietissimo di possedere una delle sue bici (anzi sono oltre 10 anni che ne cerco una non rotta), ma non per girarci sopra.
ciclista statunitense, fossi in Lei non me la farei scappareo-o
[URL]http://mercatino.bdc-forum.it/p-128980-Trecià-Titanio-Pezzo-Unico
concordo con ciclista, trecià un grande innovatore, di sicuro meglio di certi telaisti e ciclisti buffoni che se la tirano un sacco per niente[/URL]
 

Matusalem

Novellino
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Dove c'è fumo, c'è pure del fuoco... Su 4 telai Trecià che io abbia visto di persona, tre erano crepate, la quarta è stata fatta costruire da un benefattore per una campionessa americana (anche mondiale) che dopo averlo utilizzato una volta non ha più voluto ne vederlo ne usarlo in quanto secondo lei era inguidabile.

Per quanto riguarda le forcelle in titanio, ripeto che non c'è alcuna ragione logica per farsi una forcella in titanio in quanto si riesce a fornire performance migliori su tutti i fronti, peso, robustezza, rigidità, ammortizzazione e quant'altro con altri materiali ad un costo molto minore. Sono comunque delle vere chicche e opere d'arte e di artigianalità. Riva è stato un innovatore e visionario e sarei lietissimo di possedere una delle sue bici (anzi sono oltre 10 anni che ne cerco una non rotta), ma non per girarci sopra.

Senza alcuna polemica e come ultimo pensiero in merito...
Ogni Trecià era costruita per "quella persona" e per "quell'uso"... Si può condividere o meno questo concetto, considerarlo pure estremo, ma così era. Per esser chiaro, rispettato questo concetto, non esiste il problema rotture, salvo che tutto può succedere, nonostante tutte le cure. Nessuno è perfetto. Io in 8 anni di clienti... non ho visto una contestazione. Personalmente ho pedalato per oltre 30000, trentamila, km /anno fra allenamenti e gare per 8 anni, senza una rottura su due Trecià. La mia ultima che ho messo in vendita l'ho costruita "per me". Quel "me" di 30 anni fa... quell'atleta... Se e quando la venderò, tutto può succedere. Concedetemi la metafora: vendo una "icona"... non una "bici da corsa".
:-)