Marco Pantani: "fu omicidio"?

loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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Quel giorno della famosa intervista a Minà avrebbe potuto, almeno nei termini in cui lo ha fatto Amstrong. Come lui non aveva problemi economici, non avrebbe passato il futuro a fare l'elemosina. Tanto con quell'ambiente aveva chiuso.

A proposito del termine pantafan, io ripeto, non ho nulla contro il ragazzo, provo profonda compassione per la sua tragedia umana, era un grande suo appassionato ai tempi, credo come moltissimi. Sotto questo aspetto anche io mi ritengo un pantafan.

Nella mia definizione di pantafan, scherzosamente, voglio mettere quelli che non vogliono distaccarsi dalla visione che si aveva in quegli anni, e che non accettano a fronte di qualsiasi evidenza il fatto che fu una vicenda del tutto segnata dall'uso smodato del doping ematico. Cercare il complottino vuol dire insinuare ancora che "non mai stato trovato positivo" e che quindi c'è la reale possibilità che lui fosse naturalmente così, a fronte di tutti gli altri che si dopavano pesantemente. E' sostanzialmente una visione negazionista che vuole solo esaltare il mito senza capire che quella che ai tempi vivevamo era sostanzialmente una enorme illusione collettiva, che coinvolse pure lui.
Io penso sempre che oggi se vedessimo qualcuno che si alza sui pedali e svernicia il gruppo come faceva lui, riempiremmo le pagine di sospetti (pensiamo a tutto quello che si dice di frum frum) e mai e poi mai diventerebbe un idolo collettivo. Ma cosa abbiamo tutti detto di Sella ? A darci quella sensazione era sostanzialmente la nostra ingenuità di fronte al fenomeno doping ematico che come pubblico, sopratutto per il sottoscritto che non ha mai frequentato ambienti agonistici, era solo una voce non bene chiara. Oggi siamo tutti meno ingenui.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
Quel giorno della famosa intervista a Minà avrebbe potuto, almeno nei termini in cui lo ha fatto Amstrong.

Vedi... è qui l'inghippo, cerchiamo sempre termini di paragone sia come persona che come atleta... eppure che sono-erano personalità ben distinte in entrambe gli aspetti, non a caso uno, sebbene abbia portato a casa vari titoli r pseudo record, non ha mai entusiasmato più di tanto (parlo per me) l'altro invece ingalluzziva chiunque fosse almeno andato una volta nella vita in bicicletta, non a caso... dopato o meno... resterà cmq sempre nelle menti e forse anche nel cuore di tanti aficionados delle 2 ruote.
 

caffe'

Gregario
17 Ottobre 2012
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si
Non è mia intenzione discutere se si è mosso o no contro il sistema... bensì il fatto che non avrebbe potuto, lui oramai era un dopato, quindi a cosa sarebbe valsa la sua parola ?


Non ha voluto, no non ha potuto, lo sappiamo noi che era un dopato lui si processava innocente vittima di un ingiustizia.

Io penso che non sia cosi inverosimile che qualcosa di strano possa essere successo, visti anche i recenti fatti al Campionato Italiano di Torino, ma penso anche che stava a lui denunciare il tutto, se non lo ha fatto è perchè era consapevole che ne sarebbe uscito peggio ancora.
 

faberfortunae

Scalatore
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sempre una in meno...
Quelli delle procure saranno stati anche dei grandi investigatori
Peccato però che hanno indagato e processato per un reato che all' epoca non esisteva
Ricordo infatti che il reato di doping fu istituito nel 2000. Prima si parlava di somministrazione illecita di farmaci o roba del genere che poteva al massimo colpire medici e farmacisti se colti con le mani nel sacco


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Piccolo dettaglio non trascurabile
 

Mat.80

Pedivella
3 Settembre 2013
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Fausto Coppi
Pantani avrebbe senza dubbio potuto e dovuto scoperchiare il coperchio
Però:
Nel 1999 forse era troppo presto. Era ancora in attività e non se l' è sentita di mandare all' aria tutto il sistema oltre a se stesso e il suo entourage
Lo capisco umanamente
Non ci dimentichiamo poi che quando è uscito dal mondo del ciclismo (2003) si era ancora in piena era dell' epo e delle trasfusioni tollerate dal sistema
Non c'era la sensibilità di oggi per cui avrebbero fatto presto a bollarlo come "uno che ha sputato nel piatto"
Giusto per dire che tutto va contestualizzato. Non per giustificare ovviamente
In fondo è solo con le confessioni di Hamilton che si è avuta ampia consapevolezza di cosa avvenisse in quell'epoca

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faberfortunae

Scalatore
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sempre una in meno...
Quel giorno della famosa intervista a Minà avrebbe potuto, almeno nei termini in cui lo ha fatto Amstrong. Come lui non aveva problemi economici, non avrebbe passato il futuro a fare l'elemosina. Tanto con quell'ambiente aveva chiuso.

A proposito del termine pantafan, io ripeto, non ho nulla contro il ragazzo, provo profonda compassione per la sua tragedia umana, era un grande suo appassionato ai tempi, credo come moltissimi. Sotto questo aspetto anche io mi ritengo un pantafan.

Nella mia definizione di pantafan, scherzosamente, voglio mettere quelli che non vogliono distaccarsi dalla visione che si aveva in quegli anni, e che non accettano a fronte di qualsiasi evidenza il fatto che fu una vicenda del tutto segnata dall'uso smodato del doping ematico. Cercare il complottino vuol dire insinuare ancora che "non mai stato trovato positivo" e che quindi c'è la reale possibilità che lui fosse naturalmente così, a fronte di tutti gli altri che si dopavano pesantemente. E' sostanzialmente una visione negazionista che vuole solo esaltare il mito senza capire che quella che ai tempi vivevamo era sostanzialmente una enorme illusione collettiva, che coinvolse pure lui.
Io penso sempre che oggi se vedessimo qualcuno che si alza sui pedali e svernicia il gruppo come faceva lui, riempiremmo le pagine di sospetti (pensiamo a tutto quello che si dice di frum frum) e mai e poi mai diventerebbe un idolo collettivo. Ma cosa abbiamo tutti detto di Sella ? A darci quella sensazione era sostanzialmente la nostra ingenuità di fronte al fenomeno doping ematico che come pubblico, sopratutto per il sottoscritto che non ha mai frequentato ambienti agonistici, era solo una voce non bene chiara. Oggi siamo tutti meno ingenui.

C' e' differenza tra non insinuare la tesi del complotto e restare ai fatti.
Che Pantani fosse dopato come tu continui a scrivere e' un opinione diffiusa, confortata anche da alcuni fatti oggettivi ( indagini giudiziarie mai esitate in sentenze definitive di condanna o peggio ancora condotte da commissioni d'inchiesta senza autorita' nel nostro Paese) che tuttavia sono inidonei a dimostrarlo (in assenza ad esempio di confessioni o regolari controlli che abbiano accertato positivita' a sostanze vietate).
Posso anche concordare sulla tesi dell'illusione collettiva e delle pratiche diffuse nell'epoca buia del ciclismo, pero' a meno di non voler condire tutto di una ingiusta generalizzazione, quando si parla dei singoli (specie se non in grado di difendersi e ribattere) io personalmente preferisco restare ai fatti e non alle deduzioni o alle notizie.
Ci sono atleti come Cunego o Pozzato che quel periodo l'hanno visto da vicino ed hanno pure vinto senza riuscire poi a ripetersi. Dopati pure loro? Fino a prova contraria no, ovviamente.
E se vale per loro non vedo perche' non debba valere per altri. E ancora, il secondo giro di Basso, dopo la squalifica... Marcio pure quello?
Con sano realismo posso anche pensare alcune cose. Un conto, appunto, e' pensarle, un conto e' affermarle o scriverle, in tal caso io preferisco sempre o il silenzio o la prudenza (e la verita') del fatto giudiziario.
Tutto questo senza essere un illuso un pantafan o un moralizzatore.
 

loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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.....
Ci sono atleti come Cunego o Pozzato che quel periodo l'hanno visto da vicino ed hanno pure vinto senza riuscire poi a ripetersi. Dopati pure loro? Fino a prova contraria no, ovviamente.
E se vale per loro non vedo perche' non debba valere per altri. E ancora, il secondo giro di Basso, dopo la squalifica... Marcio pure quello?
Con sano realismo posso anche pensare alcune cose. Un conto, appunto, e' pensarle, un conto e' affermarle o scriverle, in tal caso io preferisco sempre o il silenzio o la prudenza (e la verita') del fatto giudiziario.
Tutto questo senza essere un illuso un pantafan o un moralizzatore.

Fermo restando che la mano sul fuoco non la metterei per nessuno, i casi che citi sono quelli su cui mi sento di concordare (e difatti non ho mai apprezzato le selvagge perculate su Pippo), che però afferiscono agli anni 2000 - 2010 che costituiscono però una terra di mezzo, in cui intanto l'epo si cominciava a beccare e che hanno visto una progressiva diminuzione delle prestazioni fantascientifiche. Un periodo in cui probabilmente non era tutto totalmente marcio ma nemmeno tutto pulito. Mi permetto di pensare che negli anni "90, quella dell'EPOca d'oro, la storia fosse differente.
Per quel che mi riguarda, basta sapere come più volte ufficialmente dichiarato che avevano dietro una macchinetta per misurare l'ematocrito, un oggetto inutile per una persona sana e sportiva che non pratica doping ematico.
Parli di verità del fatto giudiziario. Evidentemente la procura cercava altri reati connessi che non è riuscita a dimostrare, in particolare a carico di Conconi, solo che per arrivare a Conconi non potevi non passare per gli atleti.
 

carmysco

Apprendista Cronoman
15 Novembre 2010
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Gios
Quel giorno della famosa intervista a Minà avrebbe potuto, almeno nei termini in cui lo ha fatto Amstrong. Come lui non aveva problemi economici, non avrebbe passato il futuro a fare l'elemosina. Tanto con quell'ambiente aveva chiuso.

A proposito del termine pantafan, io ripeto, non ho nulla contro il ragazzo, provo profonda compassione per la sua tragedia umana, era un grande suo appassionato ai tempi, credo come moltissimi. Sotto questo aspetto anche io mi ritengo un pantafan.

Nella mia definizione di pantafan, scherzosamente, voglio mettere quelli che non vogliono distaccarsi dalla visione che si aveva in quegli anni, e che non accettano a fronte di qualsiasi evidenza il fatto che fu una vicenda del tutto segnata dall'uso smodato del doping ematico. Cercare il complottino vuol dire insinuare ancora che "non mai stato trovato positivo" e che quindi c'è la reale possibilità che lui fosse naturalmente così, a fronte di tutti gli altri che si dopavano pesantemente. E' sostanzialmente una visione negazionista che vuole solo esaltare il mito senza capire che quella che ai tempi vivevamo era sostanzialmente una enorme illusione collettiva, che coinvolse pure lui.
Io penso sempre che oggi se vedessimo qualcuno che si alza sui pedali e svernicia il gruppo come faceva lui, riempiremmo le pagine di sospetti (pensiamo a tutto quello che si dice di frum frum) e mai e poi mai diventerebbe un idolo collettivo. Ma cosa abbiamo tutti detto di Sella ? A darci quella sensazione era sostanzialmente la nostra ingenuità di fronte al fenomeno doping ematico che come pubblico, sopratutto per il sottoscritto che non ha mai frequentato ambienti agonistici, era solo una voce non bene chiara. Oggi siamo tutti meno ingenui.

Condivido ogni singolo pensiero.
Per fortuna c'è qualcuno in grado di ragionare e analizzare oggettivamente fatti, atti e vicende.
 
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loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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C' e' differenza tra non insinuare la tesi del complotto e restare ai fatti.
....
Tutto questo senza essere un illuso un pantafan o un moralizzatore.
Ma poi ripeto, a quale conclusione vogliamo arrivare ? Alla fine, se fu omicidio o meno, hanno più titolo le procure che noi a deciderlo.
Noi qui su un forum possiamo ragionare sulle vicende, su quello che capitò, non sta a noi trovare la verità.
Non dimentichiamo che non esiste una verità univoca, ma da una parte la verità giudiziaria che si basa su prove, ma poi anche una verità storica, che forse interessa noi, che può avere uno sguardo più ampio, ricostruire un ambiente e un periodo storico di questo sport e del nostro intero paese, vista l'importanza che ai tempi assunse il ciclismo.
Con uno sguardo più ampio a me pare assai più palese che quel ciclismo che diventò per un certo periodo una mania nazionale, era fortemente alterato da quella che sopra avevamo definito una illusione collettiva, che poi spaziava in altri sport di fondo, che vedeva una Italia vincente, ma vincente con i piedi di argilla che poi si sono sgretolati col tempo. Inutile far paragoni con altri temi extrasportivi che verrebbero bannati giustamente, ma certo questo non riguardò solo lo sport.
 

faberfortunae

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30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
Ma poi ripeto, a quale conclusione vogliamo arrivare ? Alla fine, se fu omicidio o meno, hanno più titolo le procure che noi a deciderlo.
Noi qui su un forum possiamo ragionare sulle vicende, su quello che capitò, non sta a noi trovare la verità.
Non dimentichiamo che non esiste una verità univoca, ma da una parte la verità giudiziaria che si basa su prove, ma poi anche una verità storica, che forse interessa noi, che può avere uno sguardo più ampio, ricostruire un ambiente e un periodo storico di questo sport e del nostro intero paese, vista l'importanza che ai tempi assunse il ciclismo.
Con uno sguardo più ampio a me pare assai più palese che quel ciclismo che diventò per un certo periodo una mania nazionale, era fortemente alterato da quella che sopra avevamo definito una illusione collettiva, che poi spaziava in altri sport di fondo, che vedeva una Italia vincente, ma vincente con i piedi di argilla che poi si sono sgretolati col tempo. Inutile far paragoni con altri temi extrasportivi che verrebbero bannati giustamente, ma certo questo non riguardò solo lo sport.

E qui scrivi bene.
Nel senso che un conto è l'analisi di un'epoca, di una prassi, addirittura di un costume (anche se per quel che attiene alla mera disponibilità della macchina per misurare l'ematocrito non trarrei conclusioni così univoche...), un conto è prendere il singolo atleta che ha vissuto la sua vita sportiva in quell'epoca ed "estendergli", quasi per osmosi, le generalizzazioni sul periodo storico.
Certo, la tesi può anche funzionare, ma a me non piace... per lo meno in assenza di elementi "individualizzanti" specifici sul singolo caso, personalmente l'avverto come una forzatura guidata da altre finalità che non la semplice ricerca della verità
Che ci vuoi fare, sono garantista fino alla fine... :mrgreen:
Poi, ritengo coerentemente, io mi attengo alla sola verità giudiziaria quando si parla della commissione di reati, ragion per cui non mi sfiora nemmeno il dubbio che le cose siano andate diversamente rispetto a quanto sin qui accertato dall'Autorità giudiziaria di Rimini.
 

faberfortunae

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Condivido ogni singolo pensiero.
Per fortuna c'è qualcuno in grado di ragionare e analizzare oggettivamente fatti, atti e vicende.

Mi hanno insegnato che uno dei limiti dell'analisi soggettiva è che spesso ha la pretesa di essere oggettiva. Senza nulla toglier a [MENTION=6188]loiety[/MENTION]
 
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caffe'

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Pantani avrebbe senza dubbio potuto e dovuto scoperchiare il coperchio
Però:
Nel 1999 forse era troppo presto. Era ancora in attività e non se l' è sentita di mandare all' aria tutto il sistema oltre a se stesso e il suo entourage
Lo capisco umanamente
Non ci dimentichiamo poi che quando è uscito dal mondo del ciclismo (2003) si era ancora in piena era dell' epo e delle trasfusioni tollerate dal sistema
Non c'era la sensibilità di oggi per cui avrebbero fatto presto a bollarlo come "uno che ha sputato nel piatto"
Giusto per dire che tutto va contestualizzato. Non per giustificare ovviamente
In fondo è solo con le confessioni di Hamilton che si è avuta ampia consapevolezza di cosa avvenisse in quell'epoca

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Hamilton nel 2012 ha spiegato al mondo chi era Armstrong, nel 99 usci' il libro di Voet, fu lui a far capire cos'era e cos'è sempre stato il ciclismo e tutto lo sport professionistico.Tu dici che lo capisci, io mica tanto, visto quello che era successo l'anno prima di Campiglio, al Tour lo scandalo Festina con Virenque , Zulle e compagnia cantante mandata a casa.
 

faberfortunae

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Hamilton nel 2012 ha spiegato al mondo chi era Armstrong, nel 99 usci' il libro di Voet, fu lui a far capire cos'era e cos'è sempre stato il ciclismo e tutto lo sport professionistico.Tu dici che lo capisci, io mica tanto, visto quello che era successo l'anno prima di Campiglio, al Tour lo scandalo Festina con Virenque , Zulle e compagnia cantante mandata a casa.

Se ti sforzi lo puoi capire. Il velo (la diga) di omerta' in guppo venne definitivamente infranto parecchi anni dopo. Ricordi come fu trattato Simeoni? lo stesso Armstrong, uno dei pochi ad assumersi le sue responabilita' seppur fuori tempo massimo, quanto continuo' a negare e spergiurare? Quello era il periodo in cui il problema della prestazione falsata, del raggiro, della presa in giro non si poneva ancora in tutta la sua dimensione... Iniziava a germogliare una coscienza, ma era ancora lontana dal coming out
Ogni cosa ha il suo tempo, o a suo tempo.
Questo e' quello che intendeva [MENTION=60279]Mat.80[/MENTION]
 

caffe'

Gregario
17 Ottobre 2012
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si
Se ti sforzi lo puoi capire. Il velo (la diga) di omerta' in guppo venne definitivamente infranto parecchi anni dopo. Ricordi come fu trattato Simeoni? lo stesso Armstrong, uno dei pochi ad assumersi le sue responabilita' seppur fuori tempo massimo, quanto continuo' a negare e spergiurare? Quello era il periodo in cui il problema della prestazione falsata, del raggiro, della presa in giro non si poneva ancora in tutta la sua dimensione... Iniziava a germogliare una coscienza, ma era ancora lontana dal coming out
Ogni cosa ha il suo tempo, o a suo tempo.
Questo e' quello che intendeva [MENTION=60279]Mat.80[/MENTION]

Mi sforzo e vedo un direttore sportivo, Festina, che un anno PRIMA di Campiglio ammette il doping di squadra mettendo alla gogna gente del calibro di Virenque che in Francia aveva una popolarita' simile a quella di Pantani in Italia.

Poi mi sforzo ancora e vedo Pantani che pur sapendo di essere pieno come un caco lancia accuse a destra e a manca lasciando intendere di essere vittima di un sopruso accusando gente che faceva correttamente il proprio lavoro.

E se cosi' non era avrebbe dovuto DENUNCIARE tutto e tutti.
 

faberfortunae

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sempre una in meno...
Mi sforzo e vedo un direttore sportivo, Festina, che un anno PRIMA di Campiglio ammette il doping di squadra mettendo alla gogna gente del calibro di Virenque che in Francia aveva una popolarita' simile a quella di Pantani in Italia.

Poi mi sforzo ancora e vedo Pantani che pur sapendo di essere pieno come un caco lancia accuse a destra e a manca lasciando intendere di essere vittima di un sopruso accusando gente che faceva correttamente il proprio lavoro.

E se cosi' non era avrebbe dovuto DENUNCIARE tutto e tutti.

Alcuni furono poco corretti. Essere indagati imputati e processati per un reato inesistente alla data di contestazione e' imperdonabile.
 

loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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Alcuni furono poco corretti. Essere indagati imputati e processati per un reato inesistente alla data di contestazione e' imperdonabile.
Mah, anche qui si deve camminare sugli spilli per non offendere l'idolo, ma poi non ci si fa nessuno scrupolo a dare degli incompetenti ai PM e giudici e ancora meno a dire che i francesi, in quanto tali, sono dei totali incapaci nelle analisi che ha fatto il senato. Mi pare come minimo una disparità di trattamento.
Proviamo a ribaltare la cosa ?
Il doping è chiaramente una pratica illecita in quanto consente un ingiusto vantaggio in una competizione sportiva, che, nel caso specifico di uno sport professionistico, comporta anche un vantaggio economico per chi lo pratica e il suo enturage, a danno degli altri.
Tralasciamo per il momento il fatto che lo facciano tutti, questo vuol dire che tutte le squadre traevano ingiusto guadagno.
Ora, la legge era adeguata a sanzionare questo ingiusto guadagno ? Evidentemente no, e mentre i PM cercavano di applicare, tirandoli per i capelli, le altre norme (non so, truffa), il legislatore è corso ai ripari facendo una legge specifica. Oltre a cercare di colpire i medici, indagando i quali venivano fuori anche i corridori. Se ricordo bene, dovrei andare a cercare gli atti, i medici la sfangarono con la prescrizione.
Ma, signori, vero che c'è il mantra del mai trovato positivo, delle controanalisi, ma c'è una sentenza che dice chiaramente che quelle pratiche furono adottate, una sentenza, non una mia soggettiva opinione. E la sentenza si riferisce anche a prove indiziarie, pesantissime, che qui tutti i fans rifiutano categoricamente di considerare. Con prove indiziarie si sono comminati ergastoli, capiamoci, non sono proprio da ignorare.
Parliamo di quadro storico, Certo, questo non porta alla condanna del singolo. Ma certo che la storia cambia radicalmente se parto da un uomo che usava pesantemente sostanze e viene preso quando meno se lo aspetta con la salvaguardia della salute, che sappiamo essere un eufemismo, oppure se parliamo di un povero ragazzo che ha fatto tanti sacrifici per correre pulito e poi lo hanno fregato perché guardacaso con l'ematocrito naturalmente simile a quello di un alieno. Sono due storie diverse.
Parlavate, sopra, di scoperchiare il sistema. Ma questo lo pensiamo e speriamo noi, che bene o male, crediamo che il doping non sia una bella cosa. Ma ricordate cosa disse Lance, il doping era una pratica normale, ordinaria, dovuta per un buon professionista, come gonfiare le gomme della bici. Chi lo impedisce, impedisce di fare il suo lavoro al ciclista, un po' come quando arriva all'improvviso la finanza a fare un controllo.
Di nuovo nel selezionare solo quello che piace, dimentichiamo il gravissimo episodio dello sciopero dei corridori nella tappa poi anullata. Con leader morale del gruppo Pantani.
A mio avviso, l'ingiustizia secondo lui, è che impedendogli di usare quella roba, gli impedivano di essere lui, quello che si alzava sverniciando il mondo. Insomma, ripeto, se uno volesse pensare che potrebbero essere accettabili quella misura di ematocrito, i risultati delle sentenze e delle analisi del senato francese, invece che eliminare tutto quanto fa scomodo, anche la storia assume un aspetto del tutto differente.
E allora io chiedo, perché escludere proprio quegli atti ufficiali che vanno in direzione opposta alla propria costruzione ? Solo con la solita confusa tiritera che parte da Ustica ?
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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ma poi non ci si fa nessuno scrupolo a dare degli incompetenti ai PM e giudici e ancora meno a dire che i francesi, in quanto tali, sono dei totali incapaci nelle analisi che ha fatto il senato. -------

Il doping è chiaramente una pratica illecita in quanto consente un ingiusto vantaggio in una competizione sportiva, che, nel caso specifico di uno sport professionistico, comporta anche un vantaggio economico per chi lo pratica e il suo enturage, a danno degli altri.
Tralasciamo per il momento il fatto che lo facciano tutti, questo vuol dire che tutte le squadre traevano ingiusto guadagno.

Il punto è proprio questo... tralasciare che lo facciano tutti, e tutti pm giudici senato francese sapevano, perchè colpire solo uno e guarda caso proprio in quel frangente... non suona strana come cosa ?
 

loiety

Gregario
8 Agosto 2007
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perchè colpire solo uno e guarda caso proprio in quel frangente

Solo uno ? E il caso Festina ? Una intera squadra buttata fuori, era solo uno ? E' stato IL PRIMO, ma negli anni la verità è venuta fuori. Anzi, le famose indagini del senato francese, quantomai tardive, hanno proprio ristabilito questa verità. Qui scrivete come se il senato francese avesse analizzato SOLO Marco, ma non è vero. Il senato ha indagato nel momento in cui si è reso conto che il sistema dei controlli faceva schifo, a seguito dello scandalo di Amstrong, ed in effetti ha riabilito la verità, ovvero un uso smodato e diffuso. Ve la prendete con una delle poche indagini serie su quegli anni. Quando uscirono i risultati di quelle indagini, progressivamente chi sapeva cosa ne sarebbe venuto fuori parlò, inutile l'ipocrisia, perpetrata ovviamente solo dalla famiglia di Marco, arroccata sulla tesi delle contro-analisi, come se scopo ultimo del senato francese fosse solo loro figlio.
Nel prendersela col Senato francese non si capisce invece che ha proprio ristabilito e consolidato la verità storica che tanto aveva fatto soffrire Marco, ovvero che lui non era il solo. Ma negli anni i casi delle positività eccellenti si sono ripetute. Certo, quel giorno, in quella corsa, fu solo lui ad essere fregato, del resto capita di solito ad uno per volta, a fronte di altri sicuramente nelle stesse condizioni.
Ma questo capita con tutte le attività illecite, qualcuno viene preso, altri la sfangano.