Ignazio Moser, a soli 22 anni, ha deciso di lasciare il Ciclismo:
http://www.google.it/url?sa=t&rct=j...RIhMK-M71FChz0A&bvm=bv.75097201,d.ZGU&cad=rja
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Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.da quel che ho capito mi pare abbandoni perché si è accorto di non poter vincere. nell'intervista allude al fatto che per la famiglia moser il ciclismo lo si faceva per vincere, per essere al vertice dello sport. vulgo: o arrivi primo o tra i primi o stai a casa. poco sportivo come ragionamento. legittimo, ma secondo me fai una cosa perché ti piace al di là dei risultati. non è che se si mette a fare il vignaiolo deve per forza diventare antinori. ma la vita è una questione di punti di vista.
A me non é piaciuto tanto sto articolo...soprattutto la parte finale... Ma lo cito comunque.
[URL="http://sport.ilmessaggero.it/altrisport/ciclismo-moser-francesco-ignazio-moreno/905722.shtml"][url]http://sport.ilmessaggero.it/altrisport/ciclismo-moser-francesco-ignazio-moreno/905722.shtml[/URL][/URL]
Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.
Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.
Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.
da quel che ho capito mi pare abbandoni perché si è accorto di non poter vincere. nell'intervista allude al fatto che per la famiglia moser il ciclismo lo si faceva per vincere, per essere al vertice dello sport. vulgo: o arrivi primo o tra i primi o stai a casa. poco sportivo come ragionamento. legittimo, ma secondo me fai una cosa perché ti piace al di là dei risultati. non è che se si mette a fare il vignaiolo deve per forza diventare antinori. ma la vita è una questione di punti di vista.
Parte finale assolutamente assurda. Quasi che fosse una colpa lavorare nell'azienda del padre, anzichè farsi da sè. Così facendo ogni azienda finirebbe ad ogni generazione, perchè i figli devono fare altro? Fuoriluogo come ragionamento....mi sembra.
Credo che confondi il ciclismo amatoriale con quello professionistico. Quello amatoriale lo fai se ti piace e come ti piace farlo e al di là dei risultati come dici tu. Quello professionistico lo fai se ottieni risultati e per ottenerli fai immensi sacrifici. Un professionista non può correre al di là dei risultati, altrimenti non lo mette sotto contratto nessuno. C'è chi non ha una scelta alternativa e allora si adatta a fare una vita da gregario più o meno nell'ombra e ogni anno senza la certezza di avere il contratto per l'anno dopo. Uno che ha una mentalità vincente, non si adatterà mai ad una soluzione del genere e se si accorge di non poter essere un vincente e per giunta ha una valida alternativa per vivere, è solo che grandemente saggio a fare la scelta che fa questo ragazzo, il quale potrà soddisfare la sua passione per la bici amatorialmente e senza stress.
Di sportivo, nel suo ragionamento non c'è nulla, perchè nulla deve esserci e ben poco c'è negli sport professionistici di sportivo.
Cioè, uno eredita 300 milioni di euro, e continua a correre in bici nemmeno vincendo per di più pure dopandosi e tu non sai se quello era saggio o no? faceva quello che gli piaceva? come? bombandosi? Capirei ancora se lo avesse fatto da pulito. Ma se tu sei ricco e vai in bici, per andare a rimorchio e per manco vincere ti bombi pure, per me sei un "biiip", altro che saggio. Chi va in bici solo per passione, non si bomba. Se gli piace correre lo fa, ma non sta a guardare il risultato men che meno lo persegue dopandosi.non riesco a capire il discorso che uno fa il gregario perché non ha scelte alternative. mi viene in mente kessler il tedesco che ereditò trecento milioni di euro, continuò a correre finché non lo fermò l'antidoping e non era certo un vincente. non era saggio kessler? che ne sappiamo noi? faceva quello che gli piaceva: correre in bici.
Cioè, uno eredita 300 milioni di euro, e continua a correre in bici nemmeno vincendo per di più pure dopandosi e tu non sai se quello era saggio o no? faceva quello che gli piaceva? come? bombandosi? Capirei ancora se lo avesse fatto da pulito. Ma se tu sei ricco e vai in bici, per andare a rimorchio e per manco vincere ti bombi pure, per me sei un "biiip", altro che saggio. Chi va in bici solo per passione, non si bomba. Se gli piace correre lo fa, ma non sta a guardare il risultato men che meno lo persegue dopandosi.
A me non é piaciuto tanto sto articolo...soprattutto la parte finale... Ma lo cito comunque.
[url]http://sport.ilmessaggero.it/altrisport/ciclismo-moser-francesco-ignazio-moreno/905722.shtml[/URL]