Bolzano - Roma no stop

Rapasave

Maglia Iridata
2 Giugno 2009
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695
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Alto Adige - Süd Tirol
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Bici
Specialized Tarmac S-WORKS SL6
Ciao a tutti,
Eccomi qui a scrivere dopo una settimana un breve resoconto della mia lunga pedalata da Bolzano (per l’esattezza Bronzolo un piccolo paese a 10km dopo Bolzano) a Roma fino a Piazza San Pietro.

Ognuno di noi ha degli obiettivi, ogni tanto me ne pongo uno (4 anni fa avevo fatto Bolzano Bari 1200 km in 2gg e mezzo) anche per avere delle motivazioni in più che ti spingono ad allenarti con passione ed uscire in bici. Cerco sempre di tenere i piedi per terra e pormi obiettivi realizzabili che possono sembrare anche estremi per alcuni.
La sfida che ho affrontato consisteva percorrere più di 700 km e 6500mt dsl circa in solitaria (questo e un fattore importantissimo che determina la difficolta del giro, in due è molto più facile ,sia per la compagnia che per qualche cambio, per il ritmo, perché’ puoi entrare in un supermercato a comprare qualcosa senza aver paura che ti rubino la bici e la cosa più importante affrontare da solo la notte in strade sconosciute dissestate e con animali che possono sbucare da un momento all’altro.
Di solito sono solito allenarmi tutti i giorni alle quattro di mattina per un paio di ore e più alternando un giorno di carico (salite o ripetute) a una di scarico (pianura a ritmo medio). La sera pero alle 21.30 sono già al letto devo dormire almeno 5h30 (questa è la mia media ). Altro piccolo particolare esco sempre a digiuno a parte un caffè. Sono 4 anni che esco a queste ore, cosi ho la possibilità di trascorrere più ore con la mia famiglia senza rinunciare alla bici (riesco a percorrere circa 20000km anno)
Ho deciso di non allenarmi negli ultimi due giorni cercando di riposare il più possibile per affrontare queste trentasei ore di pedalata (tempo che avevo stimato compreso pause al mio passo medio). Ho gia percorso da gennaio 2017 circa 13000km di cui la maggior parte di notte.
Il giorno prima ho cercato di mangiare a pranzo un po’ più di carboidrati, la classica ricarica (un bel piattone di riso e fagioli) e una fettina di carne a pranzo…invece per cena ricotta con gallette di riso e un paio di fette di anguria che adoro ed un gelato al pistacchio.
Nel pomeriggio di due giorni alla partenza ho lavato bene la bici oliata controllato bene le gomme e regolato il cambio alla perfezione. Per deformazione professionale (per lavoro faccio il pianificatore logistico) mi ero preparato una checklist con tutte le cosa da portarmi dietro a cominciare da attrezzi ,vestiti , luci e finire alle robe da mangiare. La pianificazione per tutte le attività è fondamentale per la miglior riuscita di una qualunque attività e per visitare gli imprevisti

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Iniziamo dal percorso. Qui avevo deciso in partenza di passare dall’Abetone (salita che mi ha sempre affascinato) percorrendo parte degli appennini, tutte zone per me ciclisticamente nuove e mai affrontate. Le possibilità da scegliere erano molteplici, solo che mi ero posto come limite di chilometraggio 700 km e sui 5000/6000mt di dislivello massimo. Dopo tante proposte, consigli, tracce GPS ricevute da tutti gli amici del forum BDC (che ringrazio vivamente) ma anche da altre persone fuori dal forum, ho partorito una traccia che su grandi linee prevedeva il passaggio da Verona Mantova Sassuolo Lama Mocogno Abetone Pistoia Pitigliano Monteriggioni Siena Gallina Strada Cassia Lago Di Bolsena Viterbo Prima Porta Roma San Pietro. La partenza era prevista per le cinque di mattina in modo tale da cercare di essere su all’Abetone (Cima coppi con 1355mt di altitudine) prima del calare della notte e affrontare la lunga discesa di più di 15 km con la luce del giorno.

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Per quanto riguarda l’abbigliamento dopo aver consultato il meteo (previsione caldo intorno ai 36 gradi) ho deciso di partire con divisa estiva (niente maglia tecnica) e un gilet super leggero da usare solo durante la discesa dell’abetone e se fosse servito di notte, niente manicotti. Ovviamente per la notte, gilet catarifrangente a norma di legge e lenti chiare trasparenti
Come cibo considerando la lunghezza e le ore in sella e lo spazio disponibile nelle tasche e nelle due piccole borse, ho preferito barrette di vario gusto, gel alla caffeina e come piccolo trucco del mestiere anche della roba salata che eviti che dopo ore e ore di dolce ti venga la nausea, 6 panini al latte con bresaola e formaggio e dei piccoli pezzettini di grana avvolti nella carta stagnola e congelati il giorno prima. Durante questi giri lunghi è anche molto importante assumere una parte di proteine (per evitare che i muscoli vengano disgregati dal corpo, il famigerato catabolismo muscolare) ed anche una piccola fonte di grassi. Ancora più importante è il bere costantemente (almeno una borraccia e più all’ora ) specialmente con il caldo che era previsto. Stessa regola per il mangiare, ogni ora circa mangiare qualcosa in modo da tenere sempre stabili le scorte energetiche. 4 barrette e 2 gel li attacco sul telaio (visto fare in qualche GF)
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Passiamo alla parte tecnica. Per questo giro ,sapendo di incontrare strade abbastanza dissestate (purtroppo ho trovato molto di peggio!) ho deciso di montare ruote robuste come la mie Mavic Ksyrium SR, adatte ad ogni tipo di percorso molto scorrevoli, ovviamente con copertoncino. Cassetta posteriore 11-28 come sempre. Illuminazione assicurata con luce led cree Xm_T6 da 1200 lumen con batteria maggiorata da 6 celle (autonomia di 18 ore al minimo) e una luce frontale che ho messo sul casco per illuminare le traiettorie in discesa. Inoltre come luce posteriore il mio fidato Radar Garmin Varia che oltre ad essere una luce mi permette di vedere da 140mt sul mio ciclocomputer se arriva un auto , a che velocità e in quanto tempo mi raggiungera avvisandomi acusticamente, veramente una bella invenzione. Un powerbank da 10000mah e 3 batterie di riserva per lo smartphone che uso come ciclocomputer abbinato a sensore di veocità garmin fascia cardio geonaute e pedali con potenza bepro.

La parte manutentiva erano solo 2 camere d’aria ,delle fascette di varie misure, un pezzo di copertone e nastro telato in caso di squarcio del copertone. Una pompetta chiavi per smontare il copertone e 3 chiavi esagonali inbuss.

Tutto questo ,compreso anche le due borracce piene ha avuto un peso totale di 4,2kg. La bici da 7,1kg nuda è passata a 11,3kg.
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Alla infine il grande giorno è arrivato…giovedi 20 luglio 2017…..sveglia prevista per le 3.30 ma io alle 2.45 ero già in piedi per l’adrenalina che mi scorreva a fiumi, tensione positiva giusta e soprattutto sicurezza in me stesso (che non dove mai mancare in questi giri).
Preparo la colazione velocemente 5 fette di pane di segale integrale con marmellata di albicocche homemade e una tazza di the (l’ho preferita al mio solito cappuccino per questione di digestione) che mangio abbastanza rapidamente. Dopo ciò preparo i 6 panini al latte e mi vado a vestire dopo essermi fatto una doccia e lavato i denti. SONO PRONTO E SONO APPENA LE 4.

Sveglio mia moglie per le foto di rito, andiamo insieme in cantina do ve mi fa altre foto intanto io gonfio gomme. Ho la maglietta che mi scoppia di cibo ma so già che con le ora tutto sarà mangiato.
Riempio le borracce ..sono pronto sono le 04.19 quando dopo aver salutato mia moglie inizio a pedalare in direzione della ns capitale ROMA. La mia avventura è ufficialmente iniziata.

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La strada fino a Verona la conosco bene, farò tutta ciclabile o quasi con qualche piccolo tratto di strada statale. E’ ancora buio la luce non arriverà prima delle 5.15. Vento nullo come solito a quell’ora che tra altro è la mia solita ora di uscita, temperatura intorno ai 20 gradi.
Pedalo come al solito regolare e agile intorno alle 90/95 rpm…prevista quasi tutta pianura a parte qualche piccolo strappetto dopo Trento e Rovereto. Ciclabile come al solito al limite della perfezione che scorre via veloce.

Ho le cuffie ma solo per abitudine non sento nessuna canzone voglio rimanere concentrato sulla strada e su quello che mi circonda. Fino a prima di Avio non incontro anima viva in bici…prima sosta a Trento dopo 55km alla solita fontana dove mangio una barretta e riempio la borraccia.
Subito in viaggio ho deciso che i primi 250/300 km voglio farli ad un buon passo in modo tale poi da poter gestire l’eventuale stanchezza se mai si fosse presentata ma soprattutto combattere contro il caldo con cui si sa già che si dovrà soffrire.
Ad Avio incontro un ciclista, stava andando a fare la salita di San Valentino, ci presentiamo ,gli spiego il mio giro e pedaliamo assieme chiacchierando di argomenti ovviamente inerenti alla bici ma anche della vita qui in trentino alto Adige essendo anche lui non del posto ma siciliano. Ci salutiamo ma da adesso ci potremmo seguire su strava e facebook.
Lo accompagno fino ad Avio e li prendo la statale seguendo la mia traccia GPS pianificata. Ad un certo punto sbaglio strada e tanto per riscaldarmi mi trovo sullo strappetto che sale a Zuane nel Veronese poi Rivalta dove dopo prendo una bella ciclabile che mi porta a Bussolengo. Proseguo per Villafranca in direzione di Mantova.
A Villafranca mi fermo ad un panificio ad un semaforo dove mi mangio un cornetto alla mammella e una coca cola media. Percorsi circa 150km a 30 di media, fino ad adesso tutto come previsto.
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Il traffico inizia ad aumentare e purtroppo anche le strade statali iniziano ad essere non più belle come quelle in precedenza incontrate. Attraverso parte della pianure padana, passo il fiume Po’ (abbastanza basso come livello, mi faceva un po’ pena) . Bei paesaggi con enormi distese di grano, il classico odore dello sterco, strano per me non vedere le montagne.
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Sono a Mantova per fortuna fa caldo ma il cielo è coperto quindi per il momento è abbastanza sopportabile. Sbaglio qualche volta strada ma per fortuna me ne accorgo senza percorrere troppi km inutili.
Il problema che si fa fatica a trovare fontane per strada (qui in alto Adige in ogni paese sulla strada principale ne trovi almeno una). Questo mi costringe a fermarmi al bar per riempirle oppure a qualche supermarket lungo la strada. Pedalo pedalo passo Suzzara Correggio il mio traguardo intermedio è Sassuolo circa 260km dopo il quale inizierà inesorabilmente la salita verso il tratto appenninico.
Arrivato a Sassuolo il cielo è diventato sgombro di nuvole inizia a far caldo ci sono gia 34 gradi…prossimo traguardo la salita per Lama Mocogno…
Provo a fare qualche diretta su Facebook ma la connessione è altalenante ma ogni tanto comunque condivido qualcosa con gli amici che mi seguono. La strada sale regolare, ogni tanto qualche strappetto che si fa sentire visto anche il peso in più. Prima di Lama Mocogno mi fermo ad una salumeria sono circa le 1530..sulla strada e mi faccio fare un bel panino con prosciutto di cinghiale e formaggio del posto accompagnato dalla solita coca cola , prendo anche due banane per dopo.
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Arrivato su a Lama Mocogno chiedo info su quanto manca per l’Abetone giusto per capire se il mio programma di arrivare con la luce del giorno sarebbe stato rispettato.
Salgo ancora un po’, traffico inesistente poi inizia una lunga discesa verso Pievelago ,sono sulla statale SS12 per l’abetone. Arrivato a Pievelago inizia ufficialmente la salita di 12km con 600mt di dislivello con una pendenza media del 5.1%, pedalabile ma ovviamente dopo 300km e aver pedalato tutto il giorno potrebbe essere più difficile del previsto. Mi rimbocco le maniche e inizio a salire con la mia solita pedalata regolare andando con il mio passo medio , non mi interessano tempi kom o roba del genere. In questi giri è fondamentale gestire lo sforzo.
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La strada sale regolare ben tenuta traffico accettabile, temperatura abbassata a causa dell’altitudine . Senza problemi sono in cima dove prima del passo trovo una salumeria prendo un bel panino con solito prosciutto e formaggio 2 gatorade una da bere subito e altro da mettere in borraccia e 2 banane per la notte, visto che ho ancora molte provviste a disposizione.
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Mangio ,scrivo un po’ di messaggi in giro, un po’ di social con diretta FB mi metto solo lo spolverino e riparto per la lunga discesa ma prima foto di rito al passo. Sono le 2030 e la lunga discesa la farò con la luce del giorno.
La discesa è molto bella ampia con curve regolari, i prima 5/6 km il manto stradale è perfetto, lascio andare la bici. Si attraversano lunghi rettilinei pieni di alberi a fusto alto. Gli ultimi km sono con strada molto dissestata ,prendo qualche buca, mi vola anche il powerbank che fortunatamente non si rompe.
 
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La tensione è tanta ,oltre al pericolo di cadere quello che mi preoccupa è spaccare qualche raggio, quindi rallento e scendo pian piano.
Salia terminata , continuo a seguire la traccia , da qui in poi non so dove andrò, so solo che dovrò arrivare a Siena. Sono le 2115 e non sono ancora passato all’assetto notturno, si intravede ancora.
Dopo un breve tratto in falsopiano inizia la parte che posso definire più difficile del viaggio.
La salita che va da Pitigliano a Prunetta. Una strada secondaria nel nulla, avendo lasciato la SS12 dell’Abetone. Dopo i primi km di salita, mi fermo e mi cambio per la notte, bretelle monta la luce frontale sul casco lenti chiare ,accendo entrambe le luci, sono da solo nell’oscurità.
Cerco di non pensare a questo e mentre salgo su inizio a vedere con l’aumentare dell’oscurità i primi animali. La mia paura più grande è incontrare i cinghiali che in determinate circostanze potrebbero anche attaccare l’uomo. Inizio a vedere molte Volpi, ricci, donnole e un bel rospo gigante. Vedo anche un branco di caprioli radunati in un prato che mi guardano come se fossi un alieno per loro. Il mio pensiero va alla discesa, ho già avuto in passato una brutta esperienza con gli animali (ho preso a 60km ora in discesa un gatto che mi ha provocato diverse fratture oltre che alla rottura della bici). La strada di campagna sale sempre inesorabile , ci sono molte lucciole ,che non vedevo da decenni (i miei amici pensano che io abbia le allucinazioni ma erano reali).
Dopo circa 10km e 500mt di dislivello affrontati finisce la salita. Adesso bisogna scendere ,con la strada al limite della praticabilità e con il pericolo animali. Inizia la discesa e inizio a cantare ad alta voce (mi hanno consigliato di farlo cosi gli animali tendono a scappare) , il mio repertorio va dalle hit del momento cantate in inglese maccheronico e qualche vecchia canzone italiana tipo Volare. Vedo qualche volpe sul ciglio della strada ma fortunatamente va tutto ok. Da adesso in poi mi aspetta pianura con molti tratti vallonati tipici della toscana. La mia prossima tappa è Siena.

Sono in piena notte, sonno zero adrenalina a 1000. Sono felice di avere affrontato e superato il tratto più duro e pericoloso del percorso (assieme all’entrata in Roma).
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Pedalo bene vento leggermente a favore in alcuni tratti, discese e salite brevi, alcune cattive che mi costringono a pedalare con forza usando le mie energie residue. La strada verso Siena sale pian piano. Fortunatamente il manto stradale è decisamente migliorato rispetto a prima ma nonostante siano quasi le 3 e quindi c’è ancora abbastanza traffico per essere anche un venerdì mattina.
Prima di arrivare a Siena trovo un bel bar aperto. Dove mi sparo un bel cappuccino e pasta stracolma di crema raccontando a tutti quelli che mi chiedevano la mia avventura. Un ragazzo stupito della mia impresa alla fine mi offre la colazione . Passo Poggibonsi Monteriggioni Staggese Senese.
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Dopo una trentina di chilometri sono a Siena, deserta visto l’orario dopo aver sbagliato qualche incrocio (ma fino ad adesso sono stato abbastanza bravo conoscendomi) Riesco ad intravedere di sfuggita qualche palazzo tipico ma evito di fotografarlo in quanto poi sarebbe venuto male, ho quasi percorso 450km e 3500mt di dsl ne mancano solo , si far per dire circa 250km.
Per il momento sono soddisfatto niente sonno gambe girano bene, fondoschiena ok, parte restante del corpo ok., tra un po’ inizierà ad albeggiare e penso solo alla meritata colazione che mi aspetterà
Un trucchetto che ho imparato negli anni è sfruttare le aree di servizio provviste di macchinette per bibite per mangiare e bere qualcosa: una bottiglia di coca cola fa sempre miracoli, ancora oggi penso che cosa ci sia dentro ;)
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Passo altri paeselli , quasi tutta pianura, tra cui Gallina (mi e’ rimasto particolarmente in mente sto nome, come altri paesi tipo Femminamorta ,Malaposta e Malasalita che pensavo fosse un rampone demoniaco)
Mi immetto sulle cassia strada che porterebbe direttamente a Roma. Qui iniziano infiniti salicendi con salite lunghe anche qualche km fatte purtroppo con il vento contro. Lungo il la strada non trovo nulla , ho finito acqua e desidererei solo un bar. Stringo i denti e mi prometto che al prossimo paese anche se non sulla statele sarei uscito a far colazione e a riempire le borracce.
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Dopo circa 20 km di su e giù trovo un uscita per un paesino ,non ricordo il nome, affronto una piccola salita e all’inizio del paese trovo subito un bel bar con un portichetto. Bancone stracolmo di tutti i tipi di paste e cornetti…stavolta opto per un cornetto al cioccolato e cappuccino, bissando con una sfogliatina alla cremami sciacquo la faccia mi lavo un o alla meglio pulendomi le gambe e le braccia e passando dell’assetto notturna a quello diurno. Borracce rabboccate ,caricato il varia, solito tempo social e va si parte per gli ultimi 210km verso Roma, prossima tappa lago di Bolsena.
I su e giù continuano anche se ormai sono solo “mangia e bevi. Passo un paio di svincoli per il Monte Amiata e dopo una ventina di km mi fermo a mettermi la crema solare che mi ha salvato il primo giorno. Sto bene e sono contento ma so già che con il caldo inizieranno i problemi.
Arrivo all’inizio del lago di Bolsena e incontro un ciclista ,mi affianco ed inizio a parlare ,intanto la strada sale pian piano. E’ straniero ma parla un italiano comprensibile, gli chiedo di dove fosse e lui mi dice che è di Londra, ovviamente quale miglio occasione che chiacchierare in inglese e ne frattempo pedalare.
Facciamo tutta la salita assieme molto piano, ho i piedi che iniziano a farmi male per il caldo (con a suola in carbonio tendono a bruciarmi le piante dei piedi) il caldo fa la sua parte ci sono 35 e passa gradi.

Per fortuna la salita finisce ed inizia una lunga discesa, molto pericolosa perché piena di buche e asfaltata grossolanamente. Il mio amico Marc mi chiede se voglio prendere un caffe con lui ed io ovviamente accetto senza neanche pensarci.
Ci fermiamo a Montefiascone, un bar sulla strada , prendo un cappuccino ed un cornetto al cioccolato che mi divoro in pochi minuti chiacchierando con lui. Ci salutiamo ,ci scambiamo i numeri , lui mi regala una barretta e mi offre la colazione da vero gentleman londinese ,chapeau!!!
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Mancano sol 60km a Viterbo, ma il caldo e le condizioni delle strade, purtroppo le più brutte del mio lungo viaggio , mi fanno rallentare e pesare di più gli ultimi 150km che mancano per Roma.
Con molta fatica e fortuna schivando voragini che incontro lungo la strada, arrivo a Viterbo dove giusto per peggiorare le cose sbaglio strada e imbocco sulla Roma Orte che in bici con il vento a favore percorro per una decina di km uscendo alla prima uscita in direzione Vetralla. La strada originale sarebbe dovuta passare accanto al lago di Vico.
Qui a sto punto mi sono perso, non sapevo più dove andare, chiedo informazione durante una sosta in una salumeria dove ho preso ancora un panino con bresaola e una coca media. Unica soluzione affidarmi al tom tom.
Inizio a seguire le sue indicazioni che mi avrebbero portato a Capranica.ill caldo è veramente insopportabile, i piedi sono fuori uso , 630km percorsi devo tener duro. Continuo a pedalare arrivo a Sutri un bel pease con delle strane mura di cinta. A sto punto il navigatore mi dice di girare per Trevignano, un paesino sul lago di Bracciano affrontando una bella salita (che avevo già fatto negli anni scorsi durante una visita a mia sorella) .
Ci sono quasi 38 gradi inizia la salita e dopo 10 minuti il mio smartphone si spegne. Si spengono anche i pedali BEPRO (quindi perdo per le prossime 4 ore il dato della potenza e della cadenza) Probabilmente complice il troppo calore la batteria era andata giù di colpo. Panico totale, non potevo comunicare con nessuno e non sapevo bene dove andare. In più ero sotto il sole e tanto per complicare le cose senza acqua….qui dopo la notte nel bosco è stato il momento più duro in cui ho avvertito per la prima volta anche il sentore di non potercela fare.
Ma non mi sono scoraggiato, ho preso il powerbank che pensavo fosse gia del tutto scaricato e l’ho collegato con lo smartphone che magicamente si è acceso e ha ripreso a funzionare.
Assetato come un cammello ho ripreso a pedalare in salita e pian piano sono arrivato allo scollinamento, mi sono fiondato in discesa verso Trevignano dove appena arrivato ho chiesto dove fosse una fontana etrovandola fortunatamente dopo poco. Dopo essermi abbeverato a dovere riempito le borracce, preso un gel sono rinato.
Ho iniziato a pedalare lungo il lago di Anguillara fresco come una rosa, e mentalmente più tranquillo. Ho passato Anguillara dove vive mie sorella , poi Osteria nuova, la storta. Il caldo non cessava, strade sempre pessime e continui su e giù ma ormai il traguardo era vicino. Ho finito l’acqua ma ormai non volevo piu fermarmi fino al traguaro

Dopo una decina di km sto per entrare in periferia di Roma sono sulla Via Trionfale ormai mancano solo 15km, becco tutti i semafori rossi giusto per ammirare di più il traffico romano. Arrivo a Montemario dove una vista su Roma mi toglie il respiro , ma non voglio fermarmi sono troppo lanciato verso il traguardo. Ancora un rosso, un saliscendi incredibile con una rampa da paura che faccio con il 50 e con tutte le ultime energie rimaste. Sono vicinissimo , semaforo e ultimi 500mt sui maledetti sampietrini ma questa è veramente l’ultima fatica di un lungo viaggio di 723km e 6500mt di dislivello.
Vedo san Pietro, posto di blocco chiedo se posso passare (non si sapeva mai, con i mitra in mano i poliziotti non scherzano) dicono di si ultimo rettilineo sono a San Pietro…I DID IT!!!
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Mi aspettano con una corona di alloro, tra la gente che guarda incuriosita la scena, mia madre mia sorella con il marito e i miei due nipotini. Grande accoglienza , con tanti piccoli pensierini che mi riempiono di gioia immensa.
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La mia avventura è giunta al termine, sono contento che sia andata ancora una volta tutto come previsto e senza grossi problemi.
Di tutto questo rimarrà un bel ricordo indelebile dei posti che ho passato , gente che ho incontrato e sensazioni che ho provato e che magari non ho potuto e voluto descrivere.
Da amante dei numeri vi lascio con qualche dato interessante del viaggio
Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che mi hanno supportato ad iniziare dalla mia famiglia , mia moglie i miei figli , gli amici del forum BDC e extra forum e tutti quelli su Facebook che mi hanno supportato ed incitato.
Buone pedalate a tutti e alla prossima avventura J
Saverio
Ora partenza 4.20
Ora arrivo 16.20

Distanza 723km
Tempo effettivo 30h15min16sec
Tempo reale 36h06m10s
Ascesa 6324mt Discesa 6544mt
Calorie consumate 14500kcal
Velocita max. 60km/h Velocita media 23,90km/h
Tempo pedalato 84,7%
Cadenza Media 78 rpm (mancano 4 ore per il conteggio)
Temperatura media 27 gradi Temperatura Massimo 42 gradi Temperatura mininma 14,5 gradi
FC media 128 BPM FC Max 178 BPM
Potenza Media 142 watt (mancano 4 ore per il conteggio) Potenza Max 412 watt
If 0,551 TSS 1099


Acqua bevuta 15 litri
Coca Cola 4 litri
3 cappuccini
4 cornetti
4 Gel
2 Banane
6 panini al latte con bresaola
9 barrette
2 Torroncini
1 sesamo
6 pezzi di grana
3 Panini con crudo e formaggio

Questo è il giro su Strava:
https://www.strava.com/activities/1097064523
Qui le foto sul forum:
[album]18125[/album]

Questa l'animazione del giro divisa in 3 parti dato che il limite di Relive è di 12 ore:

https://youtu.be/ahvQpprSp0c
https://youtu.be/ELf_ev13jO0
[url]https://youtu.be/HmPNr3rCqzk[/URL]
 
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mabon12

Apprendista Cronoman
7 Aprile 2008
3.670
291
Bolzano
www.marcobonatti.it
Bici
Non sono mai abbastanza!
Che sei MASSICCIO è inutile dirlo, è così chiaro...
Ma sei anche tanto, tanto MATTO, almeno per i miei canoni, è altrettanto chiaro :mrgreen:

L'accoglienza ricevuta a Roma è assolutamente meritata!

PS: incredibile che in un viaggio del genere tu abbia avuto anche il tempo di trafficare sui social!
PS2: ma poi, quanto hai dormito per recuperare? :mrgreen: