[MENTION=2473]gasht[/MENTION] in poche righe hai riassunto tutto e con il "coefficiente di puzzonità" vinci il premio della discussione !! Sei un grande...
Quotone
[MENTION=2473]gasht[/MENTION] in poche righe hai riassunto tutto e con il "coefficiente di puzzonità" vinci il premio della discussione !! Sei un grande...
volendo semplificare al massimo, un ipotetico regolamento che permette alcune sostanze fino ad un certo limite, premierebbe quegli atleti che "rispondono" meglio a tale sostanze...
di certo non si premierebbe l'atleta migliore.
in parte ciò accade anche oggi ed è accaduto ieri, ma se proprio potessi scegliere un regolamento "etico" opterei per altro...
con questo ragionamento vietiamo le diete e gli allenamenti e vediamo chi va naturalmente più forte!
con questo ragionamento vietiamo le diete e gli allenamenti e vediamo chi va naturalmente più forte!
una persona sana non farebbe nulla che un corridore farebberipeto: la questione non è così semplice da affrontare e per come la vedo io non bastano due frasi per risolvere ogni problema...
io parto dal principio che lo sport deve premiare i soggetti migliori (ovvero quelli che hanno le caratteristiche psico-fisiche più adatte allo specifico sport).
un giocatore di pallavolo se è alto 160 cm purtroppo per quanto si alleni difficilmente diventerebbe un centrale da nazionale...
tornando al discorso precedente, una persona sana non dovrebbe assumere sostanze. perché mai dovrei prendere anche un'aspirina se non ne ho bisogno???
ci tengo nuovamente a sottolineare che non è un argomento con la ricetta magica risolvitutto.
ed è sostanzialmente una questione etica.
stabilire un limite per l'assunzione massima di acqua (per esempio) che sia "indifferente" per tutta la popolazione mondiale è scientificamente impossibile. ciò porta inevitabilmente a creare un vantaggio per alcuni.
Bestie da Vittoria
Un altro paio d'ore di lettura ieri. Il libro è scritto bene e scivola via veloce. Descrive la sua vita agonistico-sportiva, gara per gara. Il doping, per ora viene descritto in modo tangenziale.
È interessante perchè parla di rapporti e relazioni con ciclisti che sono tutt'ora in circolazione. Ne parla senza peli sulla lingua e si capisce che non ha remore perchè non ha trovato aiuto da nessuno, pur avendo condiviso con tutti la stessa "vita".
Non ne scrivò più, non voglio pubblicizzare nulla, ma Chi parlava di ambiente colluso, di denuncia da parte di chi è all'interno, di coperture del CONI, etc, potrebbe apprezzare il libro.
una persona sana non farebbe nulla che un corridore farebbe
detto questo ribadisco che non abolirei il doping ma cambierei la sua "definizione", non più bandire sostanze o pratiche che alterano le prestazioni atletiche ma bandire sostanze e pratiche che mettano a rischio (ovviamente anche qua tutto è da far valutare a medici ed esperti) la salute dell'atleta.
Bestie da Vittoria
Un altro paio d'ore di lettura ieri. Il libro è scritto bene e scivola via veloce. Descrive la sua vita agonistico-sportiva, gara per gara. Il doping, per ora viene descritto in modo tangenziale.
È interessante perchè parla di rapporti e relazioni con ciclisti che sono tutt'ora in circolazione. Ne parla senza peli sulla lingua e si capisce che non ha remore perchè non ha trovato aiuto da nessuno, pur avendo condiviso con tutti la stessa "vita".
Non ne scrivò più, non voglio pubblicizzare nulla, ma Chi parlava di ambiente colluso, di denuncia da parte di chi è all'interno, di coperture del CONI, etc, potrebbe apprezzare il libro.
Quindi se il doping non mettesse a rischio "entro ragionevoli limiti" (cosa che secondo alcuni che se intendono è già cosi' -Ferrari ad es.-) la salute dell'atleta si potrebbe legalizzarlo?
Questo perché anche una dieta o l'allenamento non sarebbero "naturali"?
A questo punto si potrebbe legalizzare i motorini elettrici visto che sicuramente non fanno male :-)
paradossalmente un doping legale sarebbe meno rischioso di un doping illegale. sapere e potere seguire i protocolli degli atleti da parte della federazione è senz'altro più salutare che spingerli a pratiche oscure, non controllate, spesso in condizioni sanitarie a dir poco discutibili
Sarebbe comunque una cosa senza senso dal punto di vista sportivo e legale.
dal punto di vista puramente sportivo il concetto stesso di professionismo è un controsenso.
dal punto di vista puramente sportivo il concetto stesso di professionismo è un controsenso.
E bravo. Lo sport e' un imbroglio da 100 anni e piu', un affare e niente piu' Un bordello gestito da gente che professa la verginita' come valore etico irrinunciabile.Ed il popolo bue gli da pure retta e tifa per il grande campione pulito.Ridicolo .il miglior ciclista moderno e' stato Armstrong ,che non era vergine. E allora? Dimostrami che non e' vero.Oggi in tv non so chi ha affermato che Nibali e' l'esempio assoluto di ciclismo pulito,il che mi sta bene,difatti anche Belen e' l'esempio lampante di showgirl che deve la sua fama solo alla sua bravura. Alla logica della verita' non c'e' scampo, anche se non vuoi,quindi direi che il solo vero sport rimasto e' la caccia all orso polare a piedi e mani nude senza telecronisti telecamere e classifiche
Povero Di Luca... Facile scrivere adesso.... Se avesse avuto veramente coraggio doveva scriverlo e pubblicarlo quando vinceva.
si parte piano e dopo si rallenta..