Aumentare i Watt dopo i 50 anni

steu60

via col vento
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rose
Comunque per ritornare alla domanda iniziale, cioè come aumentare la potenza dopo i 50 anni, sto facendo delle prove e mi rendo conto che la potenza aumenta con l'aumentare della forza, se sono più forte riesco anche a far girare le gambe più velocemente, quindi; più forza x più velocità = più potenza.
Sto provato a fare 5/6 sfr a circa 60 rpm da 2,5-3 minuti nell'uscita del martedi, il mercoledi riposo, il giovedi squats a vuoto da circa 100 rps x 3 serie e leg extension da 60 rps con poco peso x 3 serie.
Il sabato uscita leggera, e la domenica mi sento molto bene e le gambe piene, tengo una buona velocità in pianura con rapporto lungo e sulle salite brevi vado di potenza.

non sono proprio d'accordo

potenza non è forza x velocita'(rpm)
ma
coppia (forza x braccio) x velocità angolare (rpm)

quindi stessa velocita' angolare (rpm) con meno forza ma con piu' braccio (es pedivelle piu' lunghe)= stessa potenza

un "mingherlino" con meno forza ma che riesce far frullare le gambe , esprime la stessa potenza di un energumeno ... con meno fiato evidentemente...

purtroppo non essendo noi dei campioni o prof... o ci manca la forza o ci manca il fiato ( o entrambi).... se avessimo entrambi ... saremmo di un altra categoria...

dunque secondo me la potenza media la puoi aumentare sia migliorando la forza ma sopratutto essendo uno sport di fondo migliorando il fiato...e la resistenza
 
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Super Ciuk

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a pedali
Non sono un esperto di preparazione atletica ma ho sempre fatto queste cose in inverno. Credo che adesso in questo periodo della stagione rischi di imballarti ancora di più ;nonzo% ;nonzo%


Si ma infatti questo tipo di allenamento è una prova, in ottica di una sorta di preparazione per settembre-ottobre quando ricominciano le uscite di gruppo a tutta (per me) :mrgreen:
 

mag

Maglia Rosa
19 Agosto 2012
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solo 2
concordo pienamente.

aggiungo (per disilludere chi non lo avesse ancora capito) che il pm, per il 90%, forse 99%, dei possessori di pm, non serve per fare qualità ma serve per avere uno strumento di comunicazione oggettiva con il proprio preparatore a distanza (e non solo), che lui a sua volta userà per farti fare qualità in modo "solido".

Parlare di "stavo bene", "42 di media", "2'42" sulla solita salita" ... sono tutti parametri che di oggettivo hanno ben poco. Mentre l'analisi di dati oggettivi (dati uscita derivanti da pm e cardio) abilitano un bravo preparatore a farti fare qualità in modo ottimale.

p.s. il rimanente 10%, forse 1%, fa la stessa cosa usando se stesso come preparatore. nel mio 100% non rientrano chiaramente coloro che usano il pm come un televisore, per leggere i numerini e raccontarli al bar.

Alla fine, tutto si può risolvere in un'unica parola: qualità.
Facendo qualità si migliora la media e di conseguenza la potenza. Si migliorano le prestazioni. Si può fare qualità in pianura, qualità in salita. C'è solo l'imbarazzo della scelta. E non è nemmeno necessario avere il PM, basta un semplice cardio e un contapedalate (che io chiamo il PM dei poveri).
Ciò non toglie che si faccia fatica, ma la bici, come la vita, non regala niente. Vuoi andare forte? Ti devi allenare per andare forte. Non ci sono alternative.
Anche aumentare le uscite, per esempio fare 12/15 mila chilometri l'anno, serve ad aumentare la potenza. Si raggiunge un allenamento tale che solo per il fatto di uscire spesso ti fa andare più forte. Ma uno che esce 12 mila chilometri l'anno può venire bastonato senza pietà da uno che ne fa 8 mila, se quest'ultimo è uno che si sa allenare (15 mila contro 8 mila, è già più difficile). Ma se incontri uno che fa il tuo stesso chilometraggio annuo e in più fa qualità non lo vedi nemmeno, se tu sei abituato ad andare a passeggio.
Come in tutte le cose, ci vuole metodo.
Naturalmente, qui abbiamo a che fare con una persona che ha iniziato tardi, non sappiamo se ha già fatto sport aerobici o meno e comunque i suoi miglioramenti saranno limitati in termini assoluti. Ciò non toglie che con metodo possa ottenere ottimi risultati se si allena con disciplina.
 

ciclettico

Apprendista Scalatore
23 Aprile 2004
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p.s. il rimanente 10%, forse 1%, fa la stessa cosa usando se stesso come preparatore. nel mio 100% non rientrano chiaramente coloro che usano il pm come un televisore, per leggere i numerini e raccontarli al bar.
____________________

Intervengo intempestivo e forse anche OT..... Quindi secondo te il 90% dei possessori di PM si allena con un preparatore? Non è un po' troppo?
 

mag

Maglia Rosa
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Intervengo intempestivo e forse anche OT..... Quindi secondo te il 90% dei possessori di PM si allena con un preparatore? Non è un po' troppo?

no, mi sono spiegato male, scusa

intendevo che del 100% che usano un pm per allenarsi a spanne il 90% usa un preparatore e il 10% fa da solo

gli altri che usano il pm per il bar non li considero nel 100%, non li considero neppure utenti di un pm
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
no, mi sono spiegato male, scusa

intendevo che del 100% che usano un pm per allenarsi a spanne il 90% usa un preparatore e il 10% fa da solo

gli altri che usano il pm per il bar non li considero nel 100%, non li considero neppure utenti di un pm

Il tuo post era chiaro e concordo pienamente, del resto quello che hai citato è il metodo attuale che usano i pro per allenarsi, almeno quelli appartenenti a squadre serie.

La Sky è stata precussore di tale metodo, e avendo a disposizione un budget annuale di 35Ml di € (contro meno della metà disponibile negli altri team) si può permettere non un preparatore ma un intero staff, per questo obbliga i propri atleti a inviare ogni giorno il grafico del PM che viene analizzato, praticamente un allenamento gestito ad personam e affinato man mano che evolve la preparazione.

Questo metodo, che ha permesso alla Sky di essere la squadra che è, in realtà è una vera e propria schiavitù, poi ci sono atleti come Froome che per suo carattere si è perfettamente adattato (e stravince) ed altri, come Cavendish, che li ha mandati a cagare e se ne è andato (io preferisco il metodo Cavendish :mrgreen:)
 

ciclettico

Apprendista Scalatore
23 Aprile 2004
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BMC Team Machine SLR01
no, mi sono spiegato male, scusa
intendevo che del 100% che usano un pm per allenarsi a spanne il 90% usa un preparatore e il 10% fa da solo
gli altri che usano il pm per il bar non li considero nel 100%, non li considero neppure utenti di un pm

Eh, appunto. Mi pare la stessa cosa. Fatto 100 quello che usano il PM come strumento di allenamento (ed esclusi quelli che lo usano per altri scopi), 90 avrebbero un preparatore ciclistico e usano il PM per passargli i dati delle uscite. Mi pare un dato notevole, ma non avendo mai avuto un PM nè un preparatore atletico non faccio testo.

Comunque, siamo ancora in attesa di un metodo per aumentare i watt dopo i 50. Si parla, ma ancora non si vedono soluzioni risolutive :mrgreen:.
In realtà a me, a regola non fregherebbe nulla di aumentare i watt, mi basterebbe aumentare la velocità (o meglio, diminuirla con dignità :-()... sempre che ci fosse un mezzo per farlo, ma non c'è.
In realtà un mezzo esiste, almeno in salita, e cioè calare di peso, ma questo è ovvio e anche più difficile.

Migliorare atleticamente in generale, dopo i 50, se si è già in buone condizioni da alcuni anni, con allenamenti regolari, che si facciano gare o no, suppongo sia impossibile, a meno di cambiamenti radicali nella vita che lascino più tempo libero per allenarsi e anche per riposarsi, oppure che in precedenza ci allenasse veramente molto poco o molto male.
Quello che si può fare è ottimizzare la preparazione in funzione di qualche obiettivo, finalizzandola in modo specifico e magari limitato nel tempo: ad esempio lavorare su una maggiore resistenza per portare a termine al meglio un percorso lungo e duro, o al contrario preparare una serie di gare (o uscite) brevi e intense, magari ravvicinate.
Insomma, si può ancora fare bene ma razionalizzando gli sforzi, sia in allenamento che in eventuali manifestazioni, agonistiche o no.

Il PM potrà certamente essere utile se si usa come supporto informativo affiancati da un preparatore, o anche da soli se ci sia appassiona alla scienza della preparazione. Non è certamente indispensabile, questo va detto, ma consente di evitare alcuni errori grossolani (anche se poi dà il via ad altri errori).

Vedo idee un po' primitive su forza, frequenza di pedalata, potenza, fiato, come se fossero componenti da allenare separatamente, quando invece sono singole componenti di un unico sistema.
Quello che noi dobbiamo ottimizzare è la potenza espressa sui pedali, che si sviluppa lavorando sui nostri valori critici, cioè stimolando cuore, polmoni, muscoli, composizione sanguigna, capacità di utilizzazione dell'ossigeno, e impegnandoli in esercitazioni che li mettano in crisi, il che (entro certi limiti) forzerà una supercompensazione e ci premierà con miglioramenti della potenza espressa, nelle condizioni che abbiamo allenato.
Salvo esercitazioni abbastanza specifiche (partenze da fermo con rapporto lungo, volate brevi), la forza vera e propria in bici non si allena (e di fatto non è neppure necessaria, come noto).

Anche le simil-FSR a 60 rpm o esercitazioni che apparentemente mettono in crisi le gambe come se la carenza fosse di forza, in realtà stimolano (in modo abbastanza particolare, cioè simulando l'affaticamento) la capacità dei muscoli di consumare ossigeno, che è il vero punto debole del ciclista, ed è quello che occorre allenare.

La potenza è il risultato dell'allenamento simultaneo di tutte le componenti elencate, e il risultato tangibile della potenza espressa sui pedali è una maggiore velocità in bici.
Quindi le cose più redditizie da fare sono quelle che riproducono le condizioni più realistiche, senza perdere tempo in esercitazioni cervellotiche (es. salite a 35 rpm, pianura a 130 rpm) che non riproducono le reali situazioni che ci mettono in crisi e che quindi vanno allenate.
Tuutavia, chi ha tempo e fantasia può inventare e proporre anche allenamenti nuovi, ma che lavorino sempre su qualità che siano utili E migliorabili (e qui suppongo starebbe la bravura e l'utilità di un preparatore).
 

Darius

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Colnago V1-r
Eh, appunto. Mi pare la stessa cosa. Fatto 100 quello che usano il PM come strumento di allenamento (ed esclusi quelli che lo usano per altri scopi), 90 avrebbero un preparatore ciclistico e usano il PM per passargli i dati delle uscite. Mi pare un dato notevole, ma non avendo mai avuto un PM nè un preparatore atletico non faccio testo.

Comunque, siamo ancora in attesa di un metodo per aumentare i watt dopo i 50. Si parla, ma ancora non si vedono soluzioni risolutive :mrgreen:.
In realtà a me, a regola non fregherebbe nulla di aumentare i watt, mi basterebbe aumentare la velocità (o meglio, diminuirla con dignità :-()... sempre che ci fosse un mezzo per farlo, ma non c'è.
In realtà un mezzo esiste, almeno in salita, e cioè calare di peso, ma questo è ovvio e anche più difficile.

Migliorare atleticamente in generale, dopo i 50, se si è già in buone condizioni da alcuni anni, con allenamenti regolari, che si facciano gare o no, suppongo sia impossibile, a meno di cambiamenti radicali nella vita che lascino più tempo libero per allenarsi e anche per riposarsi, oppure che in precedenza ci allenasse veramente molto poco o molto male.
Quello che si può fare è ottimizzare la preparazione in funzione di qualche obiettivo, finalizzandola in modo specifico e magari limitato nel tempo: ad esempio lavorare su una maggiore resistenza per portare a termine al meglio un percorso lungo e duro, o al contrario preparare una serie di gare (o uscite) brevi e intense, magari ravvicinate.
Insomma, si può ancora fare bene ma razionalizzando gli sforzi, sia in allenamento che in eventuali manifestazioni, agonistiche o no.

Il PM potrà certamente essere utile se si usa come supporto informativo affiancati da un preparatore, o anche da soli se ci sia appassiona alla scienza della preparazione. Non è certamente indispensabile, questo va detto, ma consente di evitare alcuni errori grossolani (anche se poi dà il via ad altri errori).

Vedo idee un po' primitive su forza, frequenza di pedalata, potenza, fiato, come se fossero componenti da allenare separatamente, quando invece sono singole componenti di un unico sistema.
Quello che noi dobbiamo ottimizzare è la potenza espressa sui pedali, che si sviluppa lavorando sui nostri valori critici, cioè stimolando cuore, polmoni, muscoli, composizione sanguigna, capacità di utilizzazione dell'ossigeno, e impegnandoli in esercitazioni che li mettano in crisi, il che (entro certi limiti) forzerà una supercompensazione e ci premierà con miglioramenti della potenza espressa, nelle condizioni che abbiamo allenato.
Salvo esercitazioni abbastanza specifiche (partenze da fermo con rapporto lungo, volate brevi), la forza vera e propria in bici non si allena (e di fatto non è neppure necessaria, come noto).

Anche le simil-FSR a 60 rpm o esercitazioni che apparentemente mettono in crisi le gambe come se la carenza fosse di forza, in realtà stimolano (in modo abbastanza particolare, cioè simulando l'affaticamento) la capacità dei muscoli di consumare ossigeno, che è il vero punto debole del ciclista, ed è quello che occorre allenare.

La potenza è il risultato dell'allenamento simultaneo di tutte le componenti elencate, e il risultato tangibile della potenza espressa sui pedali è una maggiore velocità in bici.
Quindi le cose più redditizie da fare sono quelle che riproducono le condizioni più realistiche, senza perdere tempo in esercitazioni cervellotiche (es. salite a 35 rpm, pianura a 130 rpm) che non riproducono le reali situazioni che ci mettono in crisi e che quindi vanno allenate.
Tuutavia, chi ha tempo e fantasia può inventare e proporre anche allenamenti nuovi, ma che lavorino sempre su qualità che siano utili E migliorabili (e qui suppongo starebbe la bravura e l'utilità di un preparatore).

Condivido l'approccio al 100%, e aggiungo, per rafforzare quanto hai esposto riguardo al PM, che questo strumento a mio avviso è utile solo se l'allenamento è gestito in modo scientifico e quindi, escludendo i PRO e rimanendo in ambito amatoriale, è adatto a quegli amatori seri che hanno scopi agonistici e quindi si allenano in modo mirato impiegando molto (o addirittura tutto) del loro tempo libero sulla bici.

Scopi "ricreativi" del PM non ne vedo, è uno strumento professionale, e se non si rientra nella categoria che ho citato, diventa solo un simpatico gadget.
 

Antelao

Apprendista Scalatore
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si 3
Anche la bici da 10000 € non se
rve a una mazza se non altro che a fare il figo al bar...il PM puo essere usato come innovazione del cardio e quindi al 0'00001 % delle potenzialita' come faccio io e "forse" moltissima gente del forum
 

Super Ciuk

Apprendista Cronoman
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a pedali
Vedo idee un po' primitive su forza, frequenza di pedalata, potenza, fiato, come se fossero componenti da allenare separatamente, quando invece sono singole componenti di un unico sistema.
Quello che noi dobbiamo ottimizzare è la potenza espressa sui pedali, che si sviluppa lavorando sui nostri valori critici, cioè stimolando cuore, polmoni, muscoli, composizione sanguigna, capacità di utilizzazione dell'ossigeno, e impegnandoli in esercitazioni che li mettano in crisi, il che (entro certi limiti) forzerà una supercompensazione e ci premierà con miglioramenti della potenza espressa, nelle condizioni che abbiamo allenato.
Salvo esercitazioni abbastanza specifiche (partenze da fermo con rapporto lungo, volate brevi), la forza vera e propria in bici non si allena (e di fatto non è neppure necessaria, come noto).

Anche le simil-FSR a 60 rpm o esercitazioni che apparentemente mettono in crisi le gambe come se la carenza fosse di forza, in realtà stimolano (in modo abbastanza particolare, cioè simulando l'affaticamento) la capacità dei muscoli di consumare ossigeno, che è il vero punto debole del ciclista, ed è quello che occorre allenare.

La potenza è il risultato dell'allenamento simultaneo di tutte le componenti elencate, e il risultato tangibile della potenza espressa sui pedali è una maggiore velocità in bici.
Quindi le cose più redditizie da fare sono quelle che riproducono le condizioni più realistiche, senza perdere tempo in esercitazioni cervellotiche (es. salite a 35 rpm, pianura a 130 rpm) che non riproducono le reali situazioni che ci mettono in crisi e che quindi vanno allenate.
Tuutavia, chi ha tempo e fantasia può inventare e proporre anche allenamenti nuovi, ma che lavorino sempre su qualità che siano utili E migliorabili (e qui suppongo starebbe la bravura e l'utilità di un preparatore).


Premesso che vado in bici da poco più di 3 anni e dei quali il primo anno uscivo solo la domenica, e il secondo anno solo sabato e domenica, percui è circa 1 anno che faccio 3-4 uscite settimanali, ritengo pertanto di avere ampi margini di miglioramento, ciclisticamente parlando dovrei perdere peso faccio 95 kg ma ho iniziato che èro oltre i 112-115 e vengo da sport di potenza boxe e pesi, per cui non ambisco ad un fisico da scalatore ma l'ideale sarebbe un fisico alla Cipollini di adesso :mrgreen: non di quando correva.
Comunque tornado al discorso allenarsi per aumentare la potenza, in tutti gli sport non si fanno solo allenamenti specifici, ma ad esempio nel calcio come nel pugilato come in atletica, tutti fanno i pesi, functional training, ecc. ecc.
Io come caratteristica ho quella di avere potenza per brevi tratti, ti spiego; già ora in pianura mi faccio rispettare e negli strappi anche duri ma brevi tengo bene, nelle salite lunghette del fino al 4-5% resto in gruppo, oltre quelle pendenze quelli leggeri vanno via.
Quindi vorrei migliorare ancora le caratteristiche che ho di natura, cioè la potenza per brevi tratti e il passo in pianura, ho notato che facendo esercizi di forza come sfr a 60 rpm e squats con molte ripetizioni ho la sensazione di riuscire a spingere un rapporto più lungo con lo stesso sforzo.
Che mi consigli?
 

Antelao

Apprendista Scalatore
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si 3
Premesso che vado in bici da poco più di 3 anni e dei quali il primo anno uscivo solo la domenica, e il secondo anno solo sabato e domenica, percui è circa 1 anno che faccio 3-4 uscite settimanali, ritengo pertanto di avere ampi margini di miglioramento, ciclisticamente parlando dovrei perdere peso faccio 95 kg ma ho iniziato che èro oltre i 112-115 e vengo da sport di potenza boxe e pesi, per cui non ambisco ad un fisico da scalatore ma l'ideale sarebbe un fisico alla Cipollini di adesso :mrgreen: non di quando correva.
Comunque tornado al discorso allenarsi per aumentare la potenza, in tutti gli sport non si fanno solo allenamenti specifici, ma ad esempio nel calcio come nel pugilato come in atletica, tutti fanno i pesi, functional training, ecc. ecc.
Io come caratteristica ho quella di avere potenza per brevi tratti, ti spiego; già ora in pianura mi faccio rispettare e negli strappi anche duri ma brevi tengo bene, nelle salite lunghette del fino al 4-5% resto in gruppo, oltre quelle pendenze quelli leggeri vanno via.
Quindi vorrei migliorare ancora le caratteristiche che ho di natura, cioè la potenza per brevi tratti e il passo in pianura, ho notato che facendo esercizi di forza come sfr a 60 rpm e squats con molte ripetizioni ho la sensazione di riuscire a spingere un rapporto più lungo con lo stesso sforzo.
Che mi consigli?
io ti consiglio di allenare l'agilita' ti tornera' utile nelle salite lunghe...tu avrai anche molta potenza ma non hai la resistenza e questo lo dici pure te
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Comunque tornado al discorso allenarsi per aumentare la potenza, in tutti gli sport non si fanno solo allenamenti specifici, ma ad esempio nel calcio come nel pugilato come in atletica, tutti fanno i pesi, functional training, ecc. ecc.

Io come caratteristica ho quella di avere potenza per brevi tratti...

E' questo il punto, molta potenza ma sostenibile per poco, questa capacità te la ritrovi perchè provieni da attività prevalentemente anaerobiche come i pesi e il pugilato, ora questa potenzialità la devi mutuare nel ciclismo che invece è uno sport aerobico, dove la potenza assoluta non serve a niente se non sei capace di mantenerla per lungo tempo come nelle salite o in pianura a medie elevate (resistenza).

Per questo il miglior consiglio è proprio quello che ti ha dato [MENTION=70373]Antelao[/MENTION], ovvero sviluppare innanzitutto l'agilità mediante il fondo, che è la base di tutto l'allenamento ciclistico.

Ora magari non è tempo, ma all'inizio della preparazione invernale prediligi uscite di fondo in agilità e vedrai come ci saranno i miglioramenti.
 

dagos

via col vento
19 Maggio 2013
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molto bella e funzionale
ovvero sviluppare innanzitutto l'agilità mediante il fondo

Qualcuno mi può spiegare com'è possibile questo ?
Specialmente over 50.

Sviluppare agilità e forza vuol dire sviluppare anche una certa capacità aerobica, non a caso se si marcia in salita ad alte rpm come conseguenza si avranno alte pulsazioni che appunto sopperiscono alla richiesta di maggior consumo di ossigeno nei muscoli... quando invece tutti sappiamo che anche i pro quando vanno in crisi energetico allungano il rapporto.
 

mag

Maglia Rosa
19 Agosto 2012
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da incorniciare

Comunque, siamo ancora in attesa di un metodo per aumentare i watt dopo i 50. Si parla, ma ancora non si vedono soluzioni risolutive :mrgreen:.
In realtà a me, a regola non fregherebbe nulla di aumentare i watt, mi basterebbe aumentare la velocità (o meglio, diminuirla con dignità :-()... sempre che ci fosse un mezzo per farlo, ma non c'è.
In realtà un mezzo esiste, almeno in salita, e cioè calare di peso, ma questo è ovvio e anche più difficile.

Migliorare atleticamente in generale, dopo i 50, se si è già in buone condizioni da alcuni anni, con allenamenti regolari, che si facciano gare o no, suppongo sia impossibile, a meno di cambiamenti radicali nella vita che lascino più tempo libero per allenarsi e anche per riposarsi, oppure che in precedenza ci allenasse veramente molto poco o molto male.
Quello che si può fare è ottimizzare la preparazione in funzione di qualche obiettivo, finalizzandola in modo specifico e magari limitato nel tempo: ad esempio lavorare su una maggiore resistenza per portare a termine al meglio un percorso lungo e duro, o al contrario preparare una serie di gare (o uscite) brevi e intense, magari ravvicinate.
Insomma, si può ancora fare bene ma razionalizzando gli sforzi, sia in allenamento che in eventuali manifestazioni, agonistiche o no.

Il PM potrà certamente essere utile se si usa come supporto informativo affiancati da un preparatore, o anche da soli se ci sia appassiona alla scienza della preparazione. Non è certamente indispensabile, questo va detto, ma consente di evitare alcuni errori grossolani (anche se poi dà il via ad altri errori).

Vedo idee un po' primitive su forza, frequenza di pedalata, potenza, fiato, come se fossero componenti da allenare separatamente, quando invece sono singole componenti di un unico sistema.
Quello che noi dobbiamo ottimizzare è la potenza espressa sui pedali, che si sviluppa lavorando sui nostri valori critici, cioè stimolando cuore, polmoni, muscoli, composizione sanguigna, capacità di utilizzazione dell'ossigeno, e impegnandoli in esercitazioni che li mettano in crisi, il che (entro certi limiti) forzerà una supercompensazione e ci premierà con miglioramenti della potenza espressa, nelle condizioni che abbiamo allenato.
Salvo esercitazioni abbastanza specifiche (partenze da fermo con rapporto lungo, volate brevi), la forza vera e propria in bici non si allena (e di fatto non è neppure necessaria, come noto).

Anche le simil-FSR a 60 rpm o esercitazioni che apparentemente mettono in crisi le gambe come se la carenza fosse di forza, in realtà stimolano (in modo abbastanza particolare, cioè simulando l'affaticamento) la capacità dei muscoli di consumare ossigeno, che è il vero punto debole del ciclista, ed è quello che occorre allenare.

La potenza è il risultato dell'allenamento simultaneo di tutte le componenti elencate, e il risultato tangibile della potenza espressa sui pedali è una maggiore velocità in bici.
Quindi le cose più redditizie da fare sono quelle che riproducono le condizioni più realistiche, senza perdere tempo in esercitazioni cervellotiche (es. salite a 35 rpm, pianura a 130 rpm) che non riproducono le reali situazioni che ci mettono in crisi e che quindi vanno allenate.
Tuutavia, chi ha tempo e fantasia può inventare e proporre anche allenamenti nuovi, ma che lavorino sempre su qualità che siano utili E migliorabili (e qui suppongo starebbe la bravura e l'utilità di un preparatore).
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Qualcuno mi può spiegare com'è possibile questo ?
Specialmente over 50.

Sviluppare agilità e forza vuol dire sviluppare anche una certa capacità aerobica, non a caso se si marcia in salita ad alte rpm come conseguenza si avranno alte pulsazioni che appunto sopperiscono alla richiesta di maggior consumo di ossigeno nei muscoli... quando invece tutti sappiamo che anche i pro quando vanno in crisi energetico allungano il rapporto.

L'esercizio del fondo serve proprio a creare la base aerobica, se attuato con i giusti criteri nel tempo favorisce modificazioni stabili nell'organismo quali l'aumento del volume cardiaco e della FCMax, di conseguenza la possibilità di sostenere sforzi prolungati per tempi più lunghi, un cuore più grande pomperà maggiori quantità di sangue nell'unità di tempo e nutrirà meglio le fibre muscolari, tutto quì.

Ovviamente queste modificazioni avvengono in anni e anni di pratica degli sport di resistenza come il ciclismo, la corsa o il nuoto, certo un over 50 non può pensare di sviluppare una base aerobica come c'è l'ha un giovane di 25 anni che pratica ciclismo da 10, ma con un allenamento corretto può migliorare sensibilmente le proprie prestazioni.

Per farti un esempio, io ho 55 anni, ho un ventricolo sinistro ipertrofico, pareti cardiache inspessite ed una FCMax misurata di 181 BPM contro i 165 teorici (220 - età), ma perchè ho iniziato a fare sport 14enne e provengo da più di vent'anni di nuoto.
 

Antelao

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si 3
Restando sul fatto che bisogna conoscere i propri numeri.....io preferisco salire a 200 watt in agilita' che in altrettanti con rapportone a 60 rpm!.....io sono uno di quelli che non si vergogna a usare il 30 sul posteriore
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Restando sul fatto che bisogna conoscere i propri numeri.....io preferisco salire a 200 watt in agilita' che in altrettanti con rapportone a 60 rpm!.....io sono uno di quelli che non si vergogna a usare il 30 sul posteriore

Neanche io, tant'è che ho la compact col 34 e se prevedo di fare uscite con salite lunghe e pendenze medie significative non esito a montare il 12-29, ecchissenefrega dell'estetica, almeno arrivo in cima ancora in condizioni di intendere e di volere :mrgreen:
 

Antelao

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si 3
Neanche io, tant'è che ho la compact col 34 e se prevedo di fare uscite con salite lunghe e pendenze medie significative non esito a montare il 12-29, ecchissenefrega dell'estetica, almeno arrivo in cima ancora in condizioni di intendere e di volere :mrgreen:
ovvio che poi uno ha le proprie caratteristiche....anche nel mondo agonistico i velocisti nelle tappe montane ei ritrovano a doversi difendere con le comoact ....figuriamoci noi che siamo semplici appassionsti
 

dagos

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molto bella e funzionale
Restando sul fatto che bisogna conoscere i propri numeri

In funzione di questo ho svolto delle prove pratiche sul solito circuito di 50 km... fermo restando che la velocità dovesse restare nel range prefissato (intorno ai 30-32kmh) ho ripetuto più volte ma con rapporti diversi... prima in agilità (95-100 rpm) poi nel solito (85-95 rpm) e poi ancora molto più basse (70-75 rpm) risultato comprovato con più prove in giorni diversi... ne è uscito che a basse rpm alla fine del circuito l'affaticamento generale è risultato meno intenso che non ad alte rpm pur avendo in tutti e 3 i casi un affaticamento generico delle gambe.