Mi spiegate un paio di cose?

Lanzo

Pignone
7 Marzo 2006
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Non sono ovviamente un esperto ma il discorso pista mi intriga parecchio mi piacerebbe provare prima o poi.Quali sono le diffenze principali tra una normale bici e una da pista?Leggendo i post procedenti ho letto che si usano rapporti agili al contrario di quello che pensavo,a che frequenze di pedalata girano per velocita' cosi alte?Non e' piu' impegnativo usare rapporti agili?Io ho cominciato quest'anno ad andare in bici ho percorso circa 2000Km per cio' pochi rispetto la media del forumendolo medio ma per tenere velocita' prossime hai 40 preferisco quasi sempre rapporti duri forse sbaglio io.
 

stef

Apprendista Passista
20 Febbraio 2005
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Lanzo ha scritto:
Non sono ovviamente un esperto ma il discorso pista mi intriga parecchio mi piacerebbe provare prima o poi.Quali sono le diffenze principali tra una normale bici e una da pista?Leggendo i post procedenti ho letto che si usano rapporti agili al contrario di quello che pensavo,a che frequenze di pedalata girano per velocita' cosi alte?Non e' piu' impegnativo usare rapporti agili?Io ho cominciato quest'anno ad andare in bici ho percorso circa 2000Km per cio' pochi rispetto la media del forumendolo medio ma per tenere velocita' prossime hai 40 preferisco quasi sempre rapporti duri forse sbaglio io.

Le bici da pista hanno qualche differenza nelle geometrie ed in alcuni particolari costruttivi. La prima cosa che balza all'occhio è che forcella ed archetto posteriore sono sprovvisti del foro per il montaggio dei freni, così come non esistono passacavi per le guaine. Inoltre, la necessità di tendere la catena, impone l'adozione di forcellini posteriori che consentano di bloccare la ruota più o meno avanti, in modo tale da avere sempre la catena ben tesa. Il bloccaggio delle ruote, per motivi di sicurezza, non avviene per mezzo degli sganci rapidi ma tramite dadi e perni filettati sovradimensionati. Tutti i componenti sono sovradimenionati e progettati per resistere a sollecitazioni disumane. Anche la trasmissione è sovradimensionata, infatti normalmente si usano catene ed ingranaggi con passo e denti più grossi rispetto alla strada (una catena da pista non ingrana su guarnitura e pignoni da pista e viceversa).
Il peso conta ben poco, ed i costruttori di telai e componenti privilegiano rigidità e robustezza alla leggerezza.
Questo come criterio generale.
Poi, a seconda della disciplina, esistono altre differenze.
Comunque, dal punto di vista telaistico, normalmente le bici da pista hanno il piantone e l'angolo sterzo molto più verticali (per renderle più reattive), e la scatola movimento posta più in alto. Questo tra l'altro fa si che nelle paraboliche prese a bassa velocità il rischio di toccare il pedale esterno sulla pista sia praticamente nullo. Con una bici da strada se si fa lo stupido e si sale alla balaustra a bassa velocità come fanno i pistard per preparare lo sprint, si rischia di cadere giù come una pera cotta.
Inoltre (soprattutto nelle discipline in cui è importante lo sprint) si usano pedivelle più corte rispetto alla strada, per privilegiare lo spunto.
Le frequenze di pedalata, soprattutto per gli atleti di alto livello, sono spaventosamente alte. Questo perchè avere un rapporto corto favorisce sia lo spunto nelle specialità di sprint, sia la partenza nelle specialità contro il tempo. Ovviamente occorre riuscire a sviluppare elevate velocità, e quindi occorre frullare a elevatissimi regimi.
Uno stradista/inseguitore di altissimo livello come Bradley McGee riesce ad arrivare a 200 rpm. Girare a 200 rpm non è così difficile: lo è invece sviluppare elevatissime potenze a quella frequenza. Cioè con un buon allenamento specfico, ma dietro motore, ci si può anche avvicinare. Ma spingere forte è un'altra cosa.
Da notare che posizione e tecnica di pedalata nella pista NON SONO quelli corrispondenti al massimo rendimento (sia aerodinamico che energetico), ma quelli corrispondenti alla massima erogazione di potenza.
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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Pedalforce QS4, Merida Scultura 906, Dolan DF3 (pista)
eh allora 1) non ci sono i freni 2) non c'è il cambio. Però c'è lo scarto fisso, il pignone è avvitato sul mozzo, quindi hai più controllo del mezzo che rispetto ad una bici con la ruota libera e senza freni. Qui la ruota NON è libera. I rapporti non posso essere lunghissimi (comunque dipende dalla specialità che fai). Ad esempio se facciamo velocità 1 vs 1 beh io metto un 46x14, se tu metti un 50 x 14 è possibile che ti faccia fesso partendo quando non te l'aspetti e ti vado via perchè tu sei piantato...D'altronde se metti troppo corto io ti rimonto con facilità nell'ultimo giro! Insomma la scelta del rapporto dipende da cosa devi fare e da che tattica di gara vuoi impostare. L'unica cosa sicura è che è cosa buona e giusta venire in velodromo con un buon set di moltipliche e di pignoni da provare ^_^ nonchè un ottimo meccanico ed un buon smagliacatena...ciaociao

Ah si le frequenze di pedalata in volata superano i 180 bpm certe volte

Ah no devi tenere rapporti molto agili, sempre frequenza di pedalata verso i 90 100 bpm anche su strada perchè, in quasi ogni situazione, è più il danno che fai alle gambe (ci sono trattati su questo argomento, cerca e trova) che non il beneficio che doni al muscolo in termini di allenamento (a meno di lavori specifici). Se ti viene il fiatone con i rapporti agili non ti preoccupare: le gambe non stanno producendo acido lattico. Se invece spingi un rapportone, beh, sei d'accordo che deiv sviluppare la stessa potenza per avanzare no? E da dove la stai tirando fuori se non dal fiato? Da meccanismi anaerobici delle gambe che producono, ahinoi, acido lattico, che indeboliscono la capacità di muoversi del muscolo. Il che è un problema con l'andare dei km.
 

lance23

Apprendista Scalatore
10 Marzo 2006
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Sikhandar ha scritto:
eh allora 1) non ci sono i freni 2) non c'è il cambio. Però c'è lo scarto fisso, il pignone è avvitato sul mozzo, quindi hai più controllo del mezzo che rispetto ad una bici con la ruota libera e senza freni. Qui la ruota NON è libera. I rapporti non posso essere lunghissimi (comunque dipende dalla specialità che fai). Ad esempio se facciamo velocità 1 vs 1 beh io metto un 46x14, se tu metti un 50 x 14 è possibile che ti faccia fesso partendo quando non te l'aspetti e ti vado via perchè tu sei piantato...D'altronde se metti troppo corto io ti rimonto con facilità nell'ultimo giro! Insomma la scelta del rapporto dipende da cosa devi fare e da che tattica di gara vuoi impostare. L'unica cosa sicura è che è cosa buona e giusta venire in velodromo con un buon set di moltipliche e di pignoni da provare ^_^ nonchè un ottimo meccanico ed un buon smagliacatena...ciaociao

Ah si le frequenze di pedalata in volata superano i 180 bpm certe volte

Ah no devi tenere rapporti molto agili, sempre frequenza di pedalata verso i 90 100 bpm anche su strada perchè, in quasi ogni situazione, è più il danno che fai alle gambe (ci sono trattati su questo argomento, cerca e trova) che non il beneficio che doni al muscolo in termini di allenamento (a meno di lavori specifici). Se ti viene il fiatone con i rapporti agili non ti preoccupare: le gambe non stanno producendo acido lattico. Se invece spingi un rapportone, beh, sei d'accordo che deiv sviluppare la stessa potenza per avanzare no? E da dove la stai tirando fuori se non dal fiato? Da meccanismi anaerobici delle gambe che producono, ahinoi, acido lattico, che indeboliscono la capacità di muoversi del muscolo. Il che è un problema con l'andare dei km.

hai detto una imprecisione: cioe' ad alte cadenze uno sta lo stesso fuori soglia (e forse anche qualche batitto piu' alto rispetto ad andare piu' duri) In ogni caso cmq l'acido lattico on c'entra,quanto piuttosto il tempo di contrazione per pedalata.A rapporti piu' lunghi corrisponde un picco di forza e uno stress piu' elevato.Se non sbaglio Armstrong per mulinare a 90 pedalate al minuto sull'Alpe d.H. sviluppava un picco di 70 kg di forza a pedalata.
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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lance23 ha scritto:
hai detto una imprecisione: cioe' ad alte cadenze uno sta lo stesso fuori soglia (e forse anche qualche batitto piu' alto rispetto ad andare piu' duri) In ogni caso cmq l'acido lattico on c'entra,quanto piuttosto il tempo di contrazione per pedalata.A rapporti piu' lunghi corrisponde un picco di forza e uno stress piu' elevato.Se non sbaglio Armstrong per mulinare a 90 pedalate al minuto sull'Alpe d.H. sviluppava un picco di 70 kg di forza a pedalata.

Si boh non sono stato precisissimo... cmq, ammettiamo di fare 1h ai 40 in piano con il 53x12 e, in una prova separata, 1h a 40 in piano con il 53x18. Perchè nell'un caso il giorno dopo mi fan male le gambe e nell'altro caso no? Non è forse a causa di una certa quantità di acido lattico che si produce utilizzando rapporti lunghi? (non è una domanda retorica, metto in discussione le mie conoscenze! A me fu insegnato così dal mio DS, e mi tornerebbe anche abbastanza come discorso perchè, beh, se il fiato in effetti - a parità di velocità in pianura - è un pelo più sollecitato usando rapporti agili beh io quando uso rapporti lunghi da qualche parte la devo pur sempre tirare fuori l'energia per ottenere la stessa andatura, e l'unico altro meccanismo che posso sfruttare è la glicolisi anaerobica -> risultato acido lattico! Poi non so eh)
 

Kéo

Maglia Amarillo
31 Gennaio 2006
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ragazzi ho un pò letto i vosti mess..io non è ke ci cpaisca molto d glicolisi e cose varie..però porto le mie personali esperienze..

i 40 km/h io li tengo benissimo col 39/15 o 14..molto molto agile x quelle velcità..sicuramente c'è un bel consumo in termini di fiato..xò le gambe girano molto facilmente,quasi senza imprimere forza..

Se invece la stessa velocità la faccio utilizzando il 53/15 o anke un rapporto + duro, faccio molte meno pedalate la bici a quella velocità ci arriva da sola..xò ogni pedalate fa indurire le gambe ed a fine allenamento ho le gambe sicuramente + stressate, quando faccio allenamenti con rapporti lunghi..

non sò dovevo volevo arrivare dicendo questo..però ve lo scrivo lo stesso..
 

Lanzo

Pignone
7 Marzo 2006
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Vi ringrazio tutti per le risposte resto ancora con il mio dubbio ma non importa sono un principiante e avro' tempo di capire cosa sara' meglio fare piu' avanti.A non sono di Torino Lanzo deriva da Lanzoni che e' il mio cognome.
 

lance23

Apprendista Scalatore
10 Marzo 2006
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il dolore alle gambe e' dovuto soprattutto al picco di forza (stress muscolare) che non allo stress aerobico (che coinvolge piu' l'affaticamento in senso generale)
 

Sikhandar

Scalatore
14 Maggio 2006
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lance23 ha scritto:
il dolore alle gambe e' dovuto soprattutto al picco di forza (stress muscolare) che non allo stress aerobico (che coinvolge piu' l'affaticamento in senso generale)

Ma certo, su questo non ci piove: il dato sperimentale, che ha riportato anche Keo poco sopra, è lo stesso, e siamo tutti d'accordo (forse mi sono espresso male io prima, ma è lo stesso concetto). Tuttavia ci tenevo a precisare che mi risulta che questo "dolore ai muscoli" sia derivato dall'azione immobilizzante dei muscoli da parte dei prodotti di scarto di lavori anaerobici, quindi acido lattico. O non vi risulta?