Salve amici.Oggi una splendida giornata di sole ed allora mi son detto che era il caso di fare una bella uscita sui 100km,che alla fine sono stati 124.Premetto che ho una buona cognizione sul tema dell' alimentazione e degli allenamenti rapportati ovviamente alla mia età non..verdissima ed alle finalità delle mie uscite,assolutamente cicloturistiche,ergo zero gare; poi,se mi gira mi infilo in qualche gruppo e non mi tiro indietro se c' è da battagliare,anche se tendenzialmente sono un solitario anche perché nei gruppi accade sempre qualcosa che ci manda di traverso l' uscita.Non so se questa è la sezione giusta..ma ci provo per parlare di ciò che mi è accaduto e per capire come vi regolate voi in occasioni della fattispecie.Ergo..inforco il mio adorato Master e mi sparo i primi 62 km di buona andatura col 53 poiché non amo il 50.Faccio male i conti e quando mi rendo conto che siamo all' imbrunire me ne faccio altri a manetta,una quarantina e ne mancavano circa una venti per tornare a casa...ma..qui viene il bello.Ammetto che era circa una settimana che non uscivo ma in sostanza sono discretamente allenato.Ok..forse..avrò bevuto poco..e alimentato malino,ma dovevo smaltire una super cena della sera precedente...e l' uscita capita a puntino.Accade che all' improvviso mi scoppia un dolore pazzesco al muscolo sartorio della gamba destra ( o vasto mediale?).. insomma la zona era quella.Roba da piangere,bloccato di brutto e tra l 'altro non mi andava di chiedere che qualcuno in famiglia mi venisse a recuperare anche perché sono tignoso e non mollo MAI.Ma il dolore era terribile,proprio non c' era verso di pedalare.Ho fatto qualche allungamento,poi memore del consiglio di un anziano cicloamatore che negli anni verdi della sua vita ha gareggiato molto,ho provato a " percuotere la gamba con la mano messa di taglio, un po' come fanno quelli che con le mani spaccano tavolette di legno o addirittura mattoni,proprio come chi si cimenta in arti marziali.Dopo un po', pur facendomi del male perché il muscolo era contratto,il dolore si è molto attenuato sino a scomparire. Più tardi è ripreso..solita manovra..e riprendo a pedalare ma col 39/17.Finalmente..tutto ok..tranne qualche breve avvisaglia ma alla fin fine ho portato la pelle a casa.Dopo la doccia ed un bel massaggio..mi metto un po' a riposare sul letto e mi addormento,cosa generalmente sconsigliata.Poi quando rimetto i piedi a terra,il dolore rispunta ancora più forte,sino al punto di avere addirittura conati di vomito dal dolore.Dimenticavo...dopo la doccia..con una vecchia camera d' aria ho applicato alla porzione dolorante una tavoletta di ghiaccio,come quelle che un po' tutti abbiamo sopratutto quando si va al mare per tenere gli alimenti al fresco.E' una cosa che fanno in tanti,massaggiandosi addirittura le gambe con queste tavolette.Invece stavolta non ha funzionato...addirittura il muscolo e' diventato duro e rigido come una grossa patata..mi è capitato altre volte ma un dolore così forte sino al punto quasi da svenire mai.Ho assunto subito un doppio OKI e poi ho massaggiato a lungo la parte col Voltaren gel,e la cosa ha funzionato,ma è stata dura.Poi ho ascoltato un amico farmacista anch' egli cicloamatore e mi ha detto che quella tavoletta di ghiaccio ha aumentato a dismisura la rigidità della parte " indurendola" sino al punto di scatenare quel dolore pazzesco,ergo avrei dovuto usare acqua molto calda,quasi bollente,per " sciogliere il dolore".Poi....in rete leggo "guai ad usare borse di acqua calda perché il calore sollecita una maggiore irrorazione del sangue in quella parte rendendola più dura e dolente!!!"Ma insomma...ghiaccio sì o ghiaccio no?Acqua molto calda con una borsa..o acqua calda no???".Ecco,gradirei avere un vostro parere sulla scorta di chi si è trovato in una situazione del genere.O conviene portarsi dietro una crema tipo Voltaren o affini?Cmq..la soddisfazione di aver portato la pelle a casa senza aiuti è stata grande!...grazie per la vostra attenzione al mio lungo sproloquio
!