Lemond non è che esca allo scoperto adesso ste cose le ha sempre dette. Ma poi scusa come puoi apprezzare nello stesso modo Pantani e Armstrong?
Infatti, uno era "uno contro tutti" e l'altro era "uno che radunava tutti contro uno"
Lemond non è che esca allo scoperto adesso ste cose le ha sempre dette. Ma poi scusa come puoi apprezzare nello stesso modo Pantani e Armstrong?
guarda posso anche essere d'accordo con la tua idea, però a volte la gente si dopa anche per vincere un salame, lemond sicuramente da juniores avrà vinto da fenomeno e pulito, non lo so se si può dire lo stesso in qualche frangente della sua carriera prof. dopo le sue dichiarazioni.Io sono della stessa classe di Lemond e ho iniziato a correre nello stesso periodo. A quel momento, in tutto il nord america, ti posso garantire che non c'era alcun corridore che era stipendiato per partecipare alle gare da junior. Al massimo, le squadre (e molto più spesso qualche sponsor del settore) ti forniva bici e componenti, e forse partecipavano alle spese di viaggio. Le federazioni al massimo pagavano una parte della partecipazione a gare quali giochi panamericani, olimpici e mondiali, ma Lemond non ha mai partecipato ne ai giochi panamericani ne ai giochi olimpici (dovuto al boicottaggio dei giochi di Mosca), dunque a parte la copertura minima per la trasferta per il mondiale da lui vinto, non credo che abbia mai ricevuto granché della federazione statunitense. E' stato campione mondiale da junior. Dunque è stato un fuoriclasse sin da giovane età in uno sport dove al momento dove lui ha cominciato non c'era neppure una lira da guadagnare, ne in giro. Poi, contrariamente al caso successivo di Lance Armstrong nel triathlon, non era uno sport che attirava molto attenzione. Infatti la situazione degli anni 70 in Nord America era quella che non c'erano neppure 20 corridori che si guadagnavano la vita a correre tra juniores e professionisti. E' solo dopo i successi di Lemond che si sono visti arrivare i primi soldi nello sport ciclismo negli USA. Il soldi sono arrivato quando si era capito che si poteva fare leva su allenatori venuti dall'est europeo con tutto il loro bagaglio, per vincere medaglie ai giochi olimpici di Los Angeles (dunque molto dopo l'arrivo di Lemond tra i pro).
Lemond a 16 anni con pignoni limitati vinceva già gare contro i pochi pro americani. Darlo da fenomeno sarebbe disprezzativo. Anche il grande Cyrille Guimard, colui che era DS di Hinault, Fignon e tanti altri assi lo disse. Poi contrariamente a quasi tutti i grandi che sono arrivati negli anni 80 in poi, ha vinto sin da subito e spesso. Se non fosse per il suo incidente di caccia chi saprebbe dire quanto avrebbe potuto vincere.
Poi il suo VO2max di oltre 90 è una cosa risaputa e controllata pubblicamente a piu volte. Lemond sapeva della sua supremazia in questo campo e lo utilizzava volentieri quale metodo a demoralizzare e fare paura agli avversari. Infatti sono in pochi quelli che si sono mai fatti misurare pubblicamente i valori. Non avrebbe senso di fare sapere agli aversari che sei meno forte di loro.
Lemond ha iniziato a vincere quando era pulito a 100%. Questo si puo dire senza ombra di dubbio. Era poi uno dei primi ad utilizzare molti mezzi meccanici leciti per migliorare le sue prestazioni (galleria del vento, manubrio aerodinamici ed altro). Anche questo si può dire senza ombra di dubbio. Era un fenomeno della natura per quanto riguarda il suo VO2Max. Anche questo si puo dire senza ombra di dubbio. E' vero che nessuno a parte di Greg possa dire se lui abbia mai usato oppure no qualsiasi materia dopante. E' comunque evidentissimo che al momento dell'arrivo dell'EPO, si sono visti crollare i suoi risultati come quasi nessun altro corridore di quelli anni, un fatto difficilmente spiegabile se non per il fatto che gli altri abbiano usato EPO e lui no, oppure gli altri hanno gioito di più di lui dei benefici dell'EPO.
Per quanto riguarda il fatto di arrivare solo ora a parlare di doping, la storia dimostrerà che Lemond è forse uno delle persone che ha pagato il più caro prezzo per rompere la cultura del doping che esisteva nel ciclismo. Ne parla già da un vita ed ha fatto tanti suggerimenti sensati di come fare a sconfiggere la cultura ed è sempre rimasto coerente sia con azioni e parole.