secondo il mio parere dagli impianti a disco attuali si può togliere meno di 100gr. la maggior parte nelle leve il resto su pinze. i costi devono diminuire perché come ho detto il freno a disco non deve incidere cosi tanto.
i rotori sono anche troppo minimali e delle due vedranno un aumento delle dimensioni in futuro. 160 anteriore e 140 post può essere lo standard per molti, 180/160 per i più pesanti.
il grosso dell'alleggerimento andrebbe fatto sui componenti a completamento dell'impianto disco. ruote (con 2500 euro ax fornisce una ruota sotto il kg fino a 100kg di biker), bloccaggi ecc.
sul cerchio qualcosa si può fare non essendoci piste, ma la ruota disco richiede una raggiatura più robusta e probabilmente il materiale non può essere ridotto come nei cerchi rimbrake più spinti.
manca una camera in politilene da mettere sul copertone. ad oggi le produce solo eclipse (le ho per la mtb) ma la fornitura strada non è esente da difetti e il prezzo non ne consiglia l'acquisto. con queste camere si possono recuperare altri 50gr sulla massa periferica.
ovvio che parlo di setup spinti al masimo.
cmq la differenza tra Sram Red 22 e Red 22 hydro è di 280 grammi (da tabelle postate) per cui nemmeno troppo impegnativa onestamente.
Discorso diverso tra Red 22 e il mio impianto Dura ACe disk 9000 perché ci passano circa 550 grammi ed iniziano ad essere tantini visto il costo analogo rispettivamente.
Ribadisco che se l'UCI tiene il limite a 6,8 kg non vedo alcun problema per i dischi, ai prof basta montare le LW da 980 grammi e ciao ciao a tutti, piomberanno anche le disc (o useranno dischi più pesanti).
come vedete il problema peso è molto relativo (ripeto, solo noi amatori lo consideriamo fondamentale persino a guerra di grammi), il prof è attento alla sicurezza (no lama) ed alla massima prestazione possibile ottenibile dal mezzo (anche frenare 1 metro dopo ogni curva è un vantaggio).
Per noi amatori i freni a disco rappresentano uno step ulteriore per la sicurezza in tutte le uscite, io ultimamente anche se minaccia pioggia non mi faccio più mille pare, esco e via...e se piove freno bene lo stesso.
Se voglio uso le ruote in carbonio anche con il diluvio universale, non mi tange; il tutto si sta traducendo in un modo diverso di pedalare, fatto anche di nuove emozioni (quello su cui secondo me punteranno i produttori).
Poi vedremo come reagirà il mercato alle prossime fiere...cmq la stagione è alle porte, curioso di vedere quante disc incrocerò.