Come promesso in altri post vi riporto il test da me effettuato delle nuove COSMIC PRO CARBON SL C, nuova ruota di Mavic che sarà disponibile dal mese di maggio 2016, come sempre ricordo che sono un tester indipendente, quindi non dipendente o altro, da casa Mavic.
Inizio a dare qualche dato di targa delle ruote, si tratta di una struttura completamente in carbonio ad alto modulo, in questo caso gli ingegneri mavic hanno sviluppato un cerchio molto robusto e performante eliminando completamente “l’anima di alluminio” che in altre serie di ruote era presente per rendere la pista frenante più resistente, ne hanno fatto a meno perché hanno svolto una lavorazione della pista frenante ItGMax, quindi una fresatura al laser che rende più resistente il supporto frenante.
Le ruote senza coperture pesano rispettivamente 645 grammi l’anteriore e 805 grammi il posteriore ovviamente senza coperture, anche in questo caso il peso è contenuto, ma a mio parere sul carbonio preferisco dati che superano il kilogrammo a tutto vantaggio dell’affidabilità, della resistenza e dell’utilizzo delle ruote anche da parte di ciclisti dal peso generoso.
Il cerchio, da 40 mm, come potrete vedere dalle foto e stato sviluppato con una forma terminale (attacco raggi) arrotondata, questo perché nei test in galleria del vento ha dato i migliori risultati di aerodinamicità, inoltre sembra contenere in modo modesto i flussi di vento laterali, tali forme vengono utilizzate recentemente anche su ruote ENVE e ZIPP.
I raggi utilizzano un sistema denominato ISOPULSE, si tratta di una raggiatura radiale abbinata ad una raggiatura incrociata su lato ruota libera, questo incrocio determina una migliore tensione dei raggi tra lato destro e sinistro, che ricordo essere 24 al posteriore e 18 all’anteriore ovviamente il materiale impiegato è acciaio a doppio spessore con nipples in alluminio.
Veniamo al tasto dolente per molti che non hanno molta fiducia dei cuscinetti a cartuccia utilizzati su molte ruote Mavic, ebbene si, sono sempre cuscinetti a doppia tenuta in classe di precisione C, durante la prova poi darò le mie impressioni, comunque questi al momento sono i cuscinetti utilizzati anche se è previsto in futuro l’utilizzo di cuscinetti ceramici per accontentare gli utenti più esigenti, in questo caso la regolazione QRM è stata eliminata, il sistema mozzo all’interno gode di un sistema a molla di richiamo che regola in modo autonomo la chiusura della flangia al mozzo, in questo modo si avranno i cuscinetti sempre regolati senza correre il rischio di avere “giochi anomali” o una chiusura esagerata che potrebbe mettere a rischio la durata del cuscinetto.
Le coperture come sempre in casa Mavic sono offerte di serie e si tratta dei copertoncini Yksion pro griplink all’anteriore e power link al posteriore carcassa a 127 TPI entrambi da 25. Si tratta di coperture tutto tondo che offrono una buona tenuta in ogni condizione, ma come sempre gli utenti più esigenti potranno sostituirli con coperture dalle migliori caratteristiche.
I pattini freno utilizzati su queste ruote sono i classici Swiss Top gialli per carbonio chiaramente marchiati mavic, sviluppati su indicazioni al costruttore specifiche per questo tipo di carbonio, quindi il mio consiglio è di utilizzare gli originali perche concepiti come mescola al miglior rendimento sviluppato dai tecnici Mavic durante le prove a banco.
La finitura delle ruote è molto buona, nessuna sbavatura si nota da subito che la ruota e stata progettata con estrema attenzione il carbonio da una attenta analisi visiva ha una lavorazione perfetta, inoltre sono ruote molto robuste anche al tatto al tocco non danno quelle risonanze che normalmente nelle parti vuote il carbonio trasmette.
La prova : ho effettuato il confronto diretto alle sue rivali (a mio parere) l’ottima Campagnolo BORA ONE copertoncino, e BORA ULTRA ruote ottime da me utilizzate spesso, da subito rispetto alle altre due si nota il diverso disegno del cerchio sulle campagnolo quest’ultimo risulta affusolato all’attacco Nipples, nel caso di Mavic vi è una generosa curvatura come detto prima sviluppata per contrastare i flussi laterali e per dare maggiore incisività alla rotazione, il tutto con un guadagno in aerodinamicità, dico questo perche durante la prova ho notato che i riverberi alla rotazione con le COSMIC PRO erano distintamente più bassi, cioè quel rumore che siamo abituati a sentire durante la rotazione delle alto profilo in carbonio non l’ho assolutamente percepita, le mavic sono di una silenziosità “imbarazzante”, si ha l’impressione di avere una ruota a basso profilo, preciso che durante la prova vi era vento in zona collinare a 11 kmh, quindi di modesta intensità.
Sul fondo le ruote si comportano molto bene, che se ne dica i cuscinetti a cartuccia Mavic non hanno nulla da invidiare a quelli ceramici, tutto è scorrevole alla percezione e questo per il cicloturista è importante, le prove a banco lasciamole ai tecnici del settore, nei cambi di ritmo le accelerazioni sono immediate non c’è esitazione durante la spinta, l’unica considerazione posso farla sulle coperture che ho percepito un po’ “legnose”, ma considerate che abitualmente sulle mie ruote utilizzo coperture da 23 VELOFLEX tubolare aperto, a mio parere uno dei migliori copertoncini/tubolare in circolazione, quindi abituato a questi ho notato subito la differenza alle coperture Mavic, che comunque ho utilizzato di proposito per non viziare il test, fermo restando che, come detto, con coperture più performanti queste ruote ne avrebbero sicuramente giovamento.
La salita, questa forse è la condizione dove le Mavic CARBON PRO danno il meglio di sé, il rilancio alzandosi sui pedali è fulmineo, le ruote NON FLETTONO, sottolineo questo aspetto perché a mio parere è determinante, la forza applicata dalla trazione non ha dispersione se abbiamo motore alle gambe (e un buon telaio), in questo caso Specialized Tarmac SL4, tutta la forza impressa va sulle ruote, ho tarato i freni a un millimetro dalla pista frenante e su salita al 9% spingendo a tutta non c’è mai stata una flessione ruota che abbia procurato contatto tra pista frenate e pattino, con le BORA a dire il vero qualche volta è accaduto ma sporadicamente.
La discesa di 4km ad una velocità di circa 65 all’ora non mi ha mai dato momenti di insicurezza ed esitazione, chiaramente questo fattore dipende anche dal ciclista, comunque mi sono sentito sempre sicuro, impostazione curva è sempre stata regolare e non ho dovuto mai correggere, ma in questo concorre anche l’ottimo telaio TARMAC che è comunque molto aggressivo e preciso negli inserimenti.
La frenata è spettacolare, in questo caso faccio una lode a Mavic rispetto a Campagnolo BORA e ULTRA, i pattini Mavic gialli su questa pista frenante sono come “LA GOMMA SU ALLUMINIO”, perché una lode….. perche normalmente a freni freddi su carbonio le prime due pinzate risultano spesso a vuoto, poi quando pattino e pista si scaldano bisogna rimodulare la frenata per non concorrere al bloccaggio, qui la frenata è sempre la stessa, FRENANO SUBITO ALLA PRIMA PINZATA e alle successive anche se c’è un tangibile riscaldamento del sistema frenante la modularità del freno è sempre la stessa, lo trovo un vantaggio importantissimo in quanto non si corre mai il rischio di sbagliare.
L’unico neo negativo, ma solo per i puristi della pista sempre perfettamente NERA, quest’ultima si sporca un po’ di giallo, ma dati i risultati la trovo una cosa assolutamente irrilevante.
Queste le prime impressioni “a freddo”, successivamente farò altre prove con coperture diverse per confermare quanto di positivo e negativo rilevato durante il test.
Mavic inoltre ha iniziato una nuova campagna test prodotti, quindi ruote come questa potrete trovarla presso i rivenditori con grafiche dedicate per test, sulla vostra bici, per testare voi stessi il prodotto.
Intanto allego un po’ di foto. R
Inizio a dare qualche dato di targa delle ruote, si tratta di una struttura completamente in carbonio ad alto modulo, in questo caso gli ingegneri mavic hanno sviluppato un cerchio molto robusto e performante eliminando completamente “l’anima di alluminio” che in altre serie di ruote era presente per rendere la pista frenante più resistente, ne hanno fatto a meno perché hanno svolto una lavorazione della pista frenante ItGMax, quindi una fresatura al laser che rende più resistente il supporto frenante.
Le ruote senza coperture pesano rispettivamente 645 grammi l’anteriore e 805 grammi il posteriore ovviamente senza coperture, anche in questo caso il peso è contenuto, ma a mio parere sul carbonio preferisco dati che superano il kilogrammo a tutto vantaggio dell’affidabilità, della resistenza e dell’utilizzo delle ruote anche da parte di ciclisti dal peso generoso.
Il cerchio, da 40 mm, come potrete vedere dalle foto e stato sviluppato con una forma terminale (attacco raggi) arrotondata, questo perché nei test in galleria del vento ha dato i migliori risultati di aerodinamicità, inoltre sembra contenere in modo modesto i flussi di vento laterali, tali forme vengono utilizzate recentemente anche su ruote ENVE e ZIPP.
I raggi utilizzano un sistema denominato ISOPULSE, si tratta di una raggiatura radiale abbinata ad una raggiatura incrociata su lato ruota libera, questo incrocio determina una migliore tensione dei raggi tra lato destro e sinistro, che ricordo essere 24 al posteriore e 18 all’anteriore ovviamente il materiale impiegato è acciaio a doppio spessore con nipples in alluminio.
Veniamo al tasto dolente per molti che non hanno molta fiducia dei cuscinetti a cartuccia utilizzati su molte ruote Mavic, ebbene si, sono sempre cuscinetti a doppia tenuta in classe di precisione C, durante la prova poi darò le mie impressioni, comunque questi al momento sono i cuscinetti utilizzati anche se è previsto in futuro l’utilizzo di cuscinetti ceramici per accontentare gli utenti più esigenti, in questo caso la regolazione QRM è stata eliminata, il sistema mozzo all’interno gode di un sistema a molla di richiamo che regola in modo autonomo la chiusura della flangia al mozzo, in questo modo si avranno i cuscinetti sempre regolati senza correre il rischio di avere “giochi anomali” o una chiusura esagerata che potrebbe mettere a rischio la durata del cuscinetto.
Le coperture come sempre in casa Mavic sono offerte di serie e si tratta dei copertoncini Yksion pro griplink all’anteriore e power link al posteriore carcassa a 127 TPI entrambi da 25. Si tratta di coperture tutto tondo che offrono una buona tenuta in ogni condizione, ma come sempre gli utenti più esigenti potranno sostituirli con coperture dalle migliori caratteristiche.
I pattini freno utilizzati su queste ruote sono i classici Swiss Top gialli per carbonio chiaramente marchiati mavic, sviluppati su indicazioni al costruttore specifiche per questo tipo di carbonio, quindi il mio consiglio è di utilizzare gli originali perche concepiti come mescola al miglior rendimento sviluppato dai tecnici Mavic durante le prove a banco.
La finitura delle ruote è molto buona, nessuna sbavatura si nota da subito che la ruota e stata progettata con estrema attenzione il carbonio da una attenta analisi visiva ha una lavorazione perfetta, inoltre sono ruote molto robuste anche al tatto al tocco non danno quelle risonanze che normalmente nelle parti vuote il carbonio trasmette.
La prova : ho effettuato il confronto diretto alle sue rivali (a mio parere) l’ottima Campagnolo BORA ONE copertoncino, e BORA ULTRA ruote ottime da me utilizzate spesso, da subito rispetto alle altre due si nota il diverso disegno del cerchio sulle campagnolo quest’ultimo risulta affusolato all’attacco Nipples, nel caso di Mavic vi è una generosa curvatura come detto prima sviluppata per contrastare i flussi laterali e per dare maggiore incisività alla rotazione, il tutto con un guadagno in aerodinamicità, dico questo perche durante la prova ho notato che i riverberi alla rotazione con le COSMIC PRO erano distintamente più bassi, cioè quel rumore che siamo abituati a sentire durante la rotazione delle alto profilo in carbonio non l’ho assolutamente percepita, le mavic sono di una silenziosità “imbarazzante”, si ha l’impressione di avere una ruota a basso profilo, preciso che durante la prova vi era vento in zona collinare a 11 kmh, quindi di modesta intensità.
Sul fondo le ruote si comportano molto bene, che se ne dica i cuscinetti a cartuccia Mavic non hanno nulla da invidiare a quelli ceramici, tutto è scorrevole alla percezione e questo per il cicloturista è importante, le prove a banco lasciamole ai tecnici del settore, nei cambi di ritmo le accelerazioni sono immediate non c’è esitazione durante la spinta, l’unica considerazione posso farla sulle coperture che ho percepito un po’ “legnose”, ma considerate che abitualmente sulle mie ruote utilizzo coperture da 23 VELOFLEX tubolare aperto, a mio parere uno dei migliori copertoncini/tubolare in circolazione, quindi abituato a questi ho notato subito la differenza alle coperture Mavic, che comunque ho utilizzato di proposito per non viziare il test, fermo restando che, come detto, con coperture più performanti queste ruote ne avrebbero sicuramente giovamento.
La salita, questa forse è la condizione dove le Mavic CARBON PRO danno il meglio di sé, il rilancio alzandosi sui pedali è fulmineo, le ruote NON FLETTONO, sottolineo questo aspetto perché a mio parere è determinante, la forza applicata dalla trazione non ha dispersione se abbiamo motore alle gambe (e un buon telaio), in questo caso Specialized Tarmac SL4, tutta la forza impressa va sulle ruote, ho tarato i freni a un millimetro dalla pista frenante e su salita al 9% spingendo a tutta non c’è mai stata una flessione ruota che abbia procurato contatto tra pista frenate e pattino, con le BORA a dire il vero qualche volta è accaduto ma sporadicamente.
La discesa di 4km ad una velocità di circa 65 all’ora non mi ha mai dato momenti di insicurezza ed esitazione, chiaramente questo fattore dipende anche dal ciclista, comunque mi sono sentito sempre sicuro, impostazione curva è sempre stata regolare e non ho dovuto mai correggere, ma in questo concorre anche l’ottimo telaio TARMAC che è comunque molto aggressivo e preciso negli inserimenti.
La frenata è spettacolare, in questo caso faccio una lode a Mavic rispetto a Campagnolo BORA e ULTRA, i pattini Mavic gialli su questa pista frenante sono come “LA GOMMA SU ALLUMINIO”, perché una lode….. perche normalmente a freni freddi su carbonio le prime due pinzate risultano spesso a vuoto, poi quando pattino e pista si scaldano bisogna rimodulare la frenata per non concorrere al bloccaggio, qui la frenata è sempre la stessa, FRENANO SUBITO ALLA PRIMA PINZATA e alle successive anche se c’è un tangibile riscaldamento del sistema frenante la modularità del freno è sempre la stessa, lo trovo un vantaggio importantissimo in quanto non si corre mai il rischio di sbagliare.
L’unico neo negativo, ma solo per i puristi della pista sempre perfettamente NERA, quest’ultima si sporca un po’ di giallo, ma dati i risultati la trovo una cosa assolutamente irrilevante.
Queste le prime impressioni “a freddo”, successivamente farò altre prove con coperture diverse per confermare quanto di positivo e negativo rilevato durante il test.
Mavic inoltre ha iniziato una nuova campagna test prodotti, quindi ruote come questa potrete trovarla presso i rivenditori con grafiche dedicate per test, sulla vostra bici, per testare voi stessi il prodotto.
Intanto allego un po’ di foto. R
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