Pista: come cominciare e ... proseguire

BushBoy

Cronoman
20 Luglio 2004
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Piemonte
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Per i principianti, i curiosi, chi voglia cimentarsi, domande per i piu' esperti:
come cominciare l'impostazione in Pista ?

Un po' scontata la prima sensibilità da acquisire:
- fase zero: come superare la familiarizzazione con:
-> ruota fissa
-> senza freni
-> curve e balaustra
-> ....?

- Poi, superata la fase zero, quali sono le prime tecniche, i primi esercizi che si insegnano ad un principiante già stradista che scende in Pista?
-> misurarsi tempi/velocità/cadenza e cominciare a migliorare
-> capire le proprie attitudini fisiche: sprint esplosivo e endurance?
-> Imparare ad entrare decisi in curva...
-> impostare e lanciare uno sprint...
-> Imparare la progressione, il mantenimento della cadenza-velocità...
->...... ?

- e subito dopo, tanta palestra e allenamento alla potenza (SFR?):
-> sono peculiari dell'allenamento di un Pistard, piu' ancora che per uno stradista.
-> ...?

-> Ma come si combinano, se si combinano e con quel tipo di esercizi si allenano insieme o separatamente la potenza e l'agilità (alta cadenza) per la pista ?

Quante domande (me ne rendo conto)..... ed occorrerebbero non poche risposte dai piu' esperti..... magari separando gli argomenti lanciati che sono tanti quanto il nuovo entusiasmo a praticare la Pista ...

Grazie anticipatamente a chi vorrà fare chiarezza sul cemento (o legno?)
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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anche angoli diversi della bici, e per qulche disciplina i pedali a gabbietta....
La prima cosa quando entri in pista, è cominciare a girare (nuova bici)e ambientarsi con l'altezza delle curve.... impararare a salire e scendere ,
poi la fase successiva è stare in "gruppo", farsi l'occhio e imparare il modo per scattare rallentare senza creare problemi agli altri...
e poi tanto altro...
certo che farlo ad una certa età diventata problematico.....
l'ideale sarebbe iniziare da piccolini in pista, magari prima ancora di fare strada...
 

archmarco

Apprendista Scalatore
29 Agosto 2006
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non era per scoraggiarti.... con la pista avrai un miglioramento su strada...
solo che non è così semplice, perchè ci vuole molto mestiere e se lo impari da piccolo ti riesce tutto più facile...
 

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
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Pina & Surplace
BushBoy ha scritto:
Per i principianti, i curiosi, chi voglia cimentarsi, domande per i piu' esperti:
come cominciare l'impostazione in Pista ?

Un po' scontata la prima sensibilità da acquisire:
- fase zero: come superare la familiarizzazione con:
-> ruota fissa
-> senza freni
-> curve e balaustra
-> ....?

Ciao

Non vorrei come primo post fare da professore, dobbiamo tutti imparare qualcosa, metto solo la mia piccola esperienza.
Direi che rispondere a tutto in un colpo solo è un pò dura, comincio dai primi 4 punti:
Ruota Fissa: Beh, una volta era tutto più facile, durante la preparazione invernale, sin da esordiente, si usava il fisso per un lasso di tempo utile a percorrere dai 500 agli 800 km., poi con l'avvento dei forcellini posteriori verticali questa buona "usanza" è andata un pò a scemare. Quando esordienti, allievi e juniores arrivavano in pista non avevano bisogno di "pensare" a non fermare i pedali, il gesto atletico era naturale.
Ora (per quelli che non fanno il fisso) ci vuole qualche giorno e comunque non è detto che alla fine di una volata molto impegnativa non smettano di pedalare. Poco danno finchè si è giovani, la prontezza di riflessi fa sì che si riparta subito, un pò peggio per i più attenmpati.
Morale della favola, se si ha la possibilità di fare fisso su strada prima di entrare in pista, tanto meglio. Se proprio non è possibile allora non demoralizzarsi, un paio di sedute senza scatti, una seduta con mezzi scatti e una con un paio di volate sono sufficienti per cominciare.
Freni: "se nessuno frena i freni non servono" sembra una battuta ma la morale è quella, in pista al massimo si rallenta e per rallentare basta non agevolare la pedalata. In caso di caduta, beh, schivare (e per i più bravi saltare) è il massimo che si può fare.
L'unico caso in cui serve frenare (ma oramai poco usato) può essere nella velocità, in procinto di effettuare un surplace, col guanto sul tubolare.
Curve e Balaustra: qui subentra un fattore personale, la paura. I più fortunati o i più paurosi possono cominciare con una pista meno pendente, oppure una con curve paraboliche. Si tenga presente che la bici da pista ha un altezza da terra del movimento centrale maggiore di quella da strada e le pedivelle generamente più corte; sommiamo il tutto ai pedali a sgancio rapido e vedremo che toccare col pedale in curva è quantomai improbabile. Teniamo anche presente che la paura può giocare un brutto scherzo, cioè ci fa rallentare. Più veloci percorriamo le curve meno rischi di scivolare corriamo. Con l'acquisizione della sicurezza potremo rallentare sempre più.
Teniamo anche presente che nelle piste con curva lineare la pendenza che c'è sulla linea degli inseguitori è la stessa della balaustra, quindi la paura rimane solo per questioni di altezza e non di pendenza.
Io in genere faccio girare i giovanissimi (7-8-9 anni) 5 giri sulla linea nera, poi 5 giri sulla rossa dei velocisti, poi 10 giri su quella degli stayer e poi, arrivati a quella non hanno più paura (quelli che l'avevano) e vanno fin sopra.
Quarto punto ? :roll:

Andy
 

BushBoy

Cronoman
20 Luglio 2004
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Surplace ha scritto:
Non vorrei come primo post fare da professore
stile e discrezione esaltano il professore..... ascoltiamo tutti sicuramente molto attenti....
dobbiamo tutti imparare qualcosa..
e da scoprire o riscoprire .... (anche se attempati)...
Ruota Fissa: ...durante la preparazione invernale, sin da esordiente, si usava il fisso per un lasso di tempo utile a percorrere dai 500 agli 800 km.
mi sembra in ripresa, questo esercizio, nonostante i forcellini impediscano l'adattamento invernale della BdC...
Da quel che mi raccontano, in fisso d'inverno si va di agilità: cadenze alte, con un rapporto tipo uno sviluppo da 5-5,50mt? meno ? (dipende...)
...il gesto atletico era naturale....
... fare fisso su strada prima di entrare in pista....
...un paio di sedute senza scatti, una seduta con mezzi scatti e una con un paio di volate sono sufficienti per cominciare...
fin qui ci siamo, ormai... sia in strada che in pista... sembra piuttosto naturale...
..... e comunque non è detto che alla fine di una volata molto impegnativa non smettano di pedalare.
Questa osservazione e' interessante, molto interessante..... degna di attenzione alla prossima prova in sella...
...un pò peggio per i più attempati.
... rieccoci... la pesca e' noiosa!
"se nessuno frena i freni non servono"
... sintesi efficacissima ... anche in gruppo e nel Madison... (assolutamente credibile pero' sembra impossibile, da fuori..)
la bici da pista ha un altezza da terra del movimento centrale maggiore di quella da strada e le pedivelle generamente più corte
280mm contro 260mm normalmente l'altezza; 165mm invece che 170mm le pedivelle...
Cosa pensi del fatto di cambiare lunghezza di pedivelle tra strada e pista o altre specialità (crono, ad esempio, piu' lunghe addirittura)? sei contrario o, in assenza di problemi di articolazioni, sei fautore?
(va bene gli attempati devono fare un po' piu' d'attenzione....)
...sgancio rapido...
e la gabbietta sui pedali? se ho ben capito, per alcune specialità in pista e' usato un sistema, per altre, piu' indicato l'altro... puoi spiegare, cortesemente ?
Più veloci percorriamo le curve meno rischi di scivolare corriamo. Con l'acquisizione della sicurezza potremo rallentare sempre più.
ok!

Grazie, a nome di tutti gli interessati!

A presto le puntate successive...
 

Surplace

Track Coach FCI
12 Ottobre 2006
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Bici
Pina & Surplace
Sì, in effetti una lenta ripresa del fisso c'è, chi con doppia bici, chi cerca di adattare i rapporti al suo carro.
Sì, anche meno, direi 4,5 - 5; oltre ad insegnarci a non smettere di pedalare miglioriamo la "rotondità" del gesto atletico, abbiamo sicuramente visto 1000 volte il ciclista che abbiamo davanti che "stantuffa" sui pedali e salta sulla sella....
Per le pedivelle nessun problema, si è sempre fatto. D'altronde la lunghezza dei rapporti strada/pista va compensata dalla cadenza e quindi qualche mm in meno è utile. In ogni caso ci son sempre più 170 visto che in strada siamo ormai allo standard 172,5 o 175. In pista abbiamo anche delle 167,5 ma son rarità....
Per i pedali, beh, la gabbietta oramai è usata quasi esclusivamente per la velocità e neanche da tutti. Non vedo controindicazioni nei più nuovi pedali a sgancio ma preferisco non abbiano gioco, a molti ho messo i Keo con tacchette nere. La gabbietta inoltre obbliga l'uso di due paia di scarpe (strada e pista) e quindi restringerei l'uso ai soli agonisti che si possono permettere l'abitudine ai due sistemi.
Ciao

Andy
 

Thomos

Velocista
22 Aprile 2004
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Brianza
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Bici
BMC Roadmachine, Scott Genius 730 (custom)
Benvenuto surplace..

Eh eh.. la pista sta un pò rinascendo ( e a dire il vero mi sento un pò il fautore di questa inversione di trend.. 2 anni fa non se ne parlava fino a quando non ho iniziato a postare i miei primi racconti delle esperienze in pista..)

Alla fine è un bene che poca gente la frequenti ( almeno quando andiam noi pelotonici è bella libera e si fa quel che si vuole..)

il prox anno mi noleggio una bici li al velo.. cavolo sto girnado con quella da strada e un pò di timore in curva c'è sempre..
 

BushBoy

Cronoman
20 Luglio 2004
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Telai:
Sono stato a curiosare da Pettenella oggi, a Milano.
Officina e show room interessantissimi e persona gentile e disponibile... diventata diffidente per l'orda di rotafixari saccheggiatori (... tanto il fisso lo usano solo per strada...) e dei giapponesi (... saccheggiano tutto il materiale disponibile, quando arrivano...pero' a fior di euri...).

L'officina telai di Pettenella tra quelle visitate e' l'unica che ho visto che lavora l' "acciaio" compresa la forcella (puhà al cartonio!) non come secondo materiale dopo l'alluminio, anzi, come primo!
E offre anche ed ancora le geometrie a piantone curvo che mi sembra abbia detto a corno di bue (o era la curva manubrio, boh!).... bellissimi telai, stupendi.

Andy, che ne dici, in pista si va d'acciaio, vero?
Altro che BT o Corima Cagour..., vero?

Ed i telai con il piantone curvo, in pista si usano / si usavano solo per la velocità, per le gare contro il tempo? O avevano anche altri utilizzi?
 

Surplace

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BushBoy ha scritto:
Telai:
Sono stato a curiosare da Pettenella oggi, a Milano.
Officina e show room interessantissimi e persona gentile e disponibile... diventata diffidente per l'orda di rotafixari saccheggiatori (... tanto il fisso lo usano solo per strada...) e dei giapponesi (... saccheggiano tutto il materiale disponibile, quando arrivano...pero' a fior di euri...).

L'officina telai di Pettenella tra quelle visitate e' l'unica che ho visto che lavora l' "acciaio" compresa la forcella (puhà al cartonio!) non come secondo materiale dopo l'alluminio, anzi, come primo!
E offre anche ed ancora le geometrie a piantone curvo che mi sembra abbia detto a corno di bue (o era la curva manubrio, boh!).... bellissimi telai, stupendi.

Andy, che ne dici, in pista si va d'acciaio, vero?
Altro che BT o Corima Cagour..., vero?

Ed i telai con il piantone curvo, in pista si usano / si usavano solo per la velocità, per le gare contro il tempo? O avevano anche altri utilizzi?

Toglimi una curiosità, ma dentro al negozio c'è Pettenella in persona o c'è solo il nome ???
In pista si va di acciaio perchè le bici che abbiamo son così. Da quasi 10 anni non arrivano bici nuove dalla federazione.
Quelle che arrivano in altri modi (donazioni oppure bici private) sono in alluminio con forcella in carbonio. Io stesso quest'anno ne ho fatta fare una così. Per i monoscocca devi andare su Chiappa e company che usano le Montello di Pinarello (quella di Roberto oramai avrà almeno 6 anni, è brava a resistere).
Le bici col piantone curvo si usavano nelle prove di inseguimento, dico si usavano perchè la maggior parte di esse aveva la ruota davanti o da 24 o da 26 ed che ora non si può più usare (nel senso di ruote diverse tra loro), e quei telai sono stati rottamati.
Perdonami però se ti dico che il Look 496 è il telaio dei miei sogni, l'anno scorso abbiamo fatto 10 giorni ad Aigle in Svizzera, alla sede UCI e c'è un officina/magazzino che...... mamma mia....... piena di 496 nuovi di stecca in attesa di qualcuno che li usi.

Andy
 

BushBoy

Cronoman
20 Luglio 2004
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ma dentro al negozio c'è Pettenella in persona o c'è solo il nome ???
Credo abbia dei collaboratori, Pettenella, non penso di aver incontrato lui in persona, non conoscendolo... dalla foto che c'e' su rotafixa.org, non mi sembra... mi ci fai pensare tu ora, ieri non ci avevo proprio pensato...

Look 496? Conosco, lo valutai anche per una BdCrono.... 5000€, 2500 gr...

Dunque l'acciaio lo passa solo piu' il "convento"...

Pettenella propone anche piantoni curvi con ruote uguali: i giapponesi ne vanno a ruba, ma il commento e' stato ... "cosa poi ne facciano" ....