Tecnica e dinamica di pedalata

Braccio

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Magari questa cosa ci fà riflettere tutti :mrgreen:.

Qualche giorno fà, all'inizio del giro delle Dolomiti, ho parlato di tempi e watt che sarebbero stati espressi nelle varie cronoscalate del giro, così da capire la FTP di coloro che vanno davvero forte in salita.
Vi basti pensare che lo Stelvio è stato fatto dal primo in 1h13' :azz diversi intorno a 1h20'.

Ebbene alla partenza del giro si è presentato un tipo incredibile, un germanico se non erro


Bici normalissima, sarà pesata 9-10kg, sandali con annesso calzino nero :-x, pedali senza tacchette :bua:. Ebbene il tipo dovrebbe essere arrivato 3°, ma forse 2° nella generale, lo Stelvio l'ha fatto in 1h20' :wacko:.

Pazzesco!!!

Provate ad immaginarvi la scena raccontatami da un mio compagno di squadra che ha fatto solo 1 tappa (la prima) perchè voleva battere il suo recordo sulla Mendola, è uno che và fortissimo.
L'ha visto arrivare a 2km dall'inizio salita e si è fatto superare perchè cercava la ruota giusta per attaccare la salita, ma vedendo il tipo e come saliva forte, ha pensato:" sti ragazzi, alla prossima curva scoppia".
Ebbene l'ha visto lì e poi in cima :mrgreen:, gli ha dato 5' :))):.

Immaginatevi i primi, che sono arrivati assieme a lui, quando si sono visti arrivare il personaggio cosa cacchio hanno pensato, quando vedevano che non si staccava. Prima tappa, Mendola, 14.8km di salita al 6.5% medio, 39' :doh:.

Per me un grande o-o, come si dice? L'apparenza inganna e alla grande anche!

Ora tornate pure a parlare di tecnica della pedalata, di pedalata rotonda o a stantuffo, di massima ottimizzazione dell'areodinamica, che io intanto vado a segare la bici con la flex :-x.
 
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Roberto Massa

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11 Marzo 2008
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interessante ;)

esperienza semi "personale": un ragazzo del forum che seguo (non faccio nomi :P) probabilmente ha percorso una delle sue miglior GF 2011, tra l'altro in un periodo di forma in crescita....dimenticando le scarpe a casa e pedalando con scarpe da jogging! :ronf: ;nonzo% :mrgreen:
nopedal.jpg

nopedal2.jpg


Nel tratto evidenziato le fasi in salita: a differenza del solito, in questa INUSUALE (per lui) condizione di assenza di "ancoraggio fisso" si è ristretto il campo cadenza (I grafico, valore asse X ) rispetto a quanto avviene usualmente, ma ovviamente il paragone è di pura ipotesi perchè le salite di raffronto con altre gare non sono le medesime.
Nonostante l'handicap tecnico, i tratti in Z4-Z5 sono stati nella media buoni e relativamente poco discostanti dai migliori cp registrati fin'ora.
Ciò che è stato più affetto è sicuramente la capacità di scattare e cambiare ritmo (= fase di azione sui pedali); nel procedere regolari, con azione seduti a cadenza pressochè costante e con una fase propulsiva di picco non c'è molta differenza.

Facendo un doppio (o triplo) salto carpiato di ipotesi....il ragazzo tedesco (?) e pure l'anonimo "dormiglione" confermano molto empiricamente che è assai più importante la fase di spinta di quella di richiamo. :)
 
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warsaw

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11 Giugno 2008
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Ben8
Facendo un doppio (o triplo) salto carpiato di ipotesi....il ragazzo tedesco (?) e pure l'anonimo "dormiglione" confermano molto empiricamente che è assai più importante la fase di spinta di quella di richiamo. :)

direi anche che la fase di richiamo conta una beata fava sull'economia generale di una salita, visto il risultato del sandalista....

sicuramente è utile per alleviare per qualche secondo la pressione sui muscoli principali della spinta. ma non da nessun "plus"... forse è più importante nelle azioni fuorisella (vedi contador al giro).
 

Big_63

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28 Maggio 2009
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A proposito di stranezze, nel 1995 uno sconosciuto Austriaco Karnutsch aveva stabilito l'allora record amatoriale su entrambi i versanti dello Stelvio 1h05'48/1h17'40" con una vecchia bici con i cinghietti.
Sarebbe interessante valutare il crono con materiali top.
 

matty

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Si potrebbe anche ipotizzare che non essendo agganciati, l'eventuale componente negativa, non si possa trasmettere in pieno?
 

Roberto Massa

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già, ma spesso si cerca di complicare ciò che è semplice:
riassumendo in sintesi molto basilare:
azione da seduti= predominanza di picco di forza (vd ricerche precedenti); ricerca di un più ampio arco di azione con componenti di forza utile (= minor dispersione forza muscolare in componenti radiali); ricerca di una (doppia) coppia torcente quanto più bilanciata possibile.

azione sui pedali= in primis utilizzare gruppi muscolari e angoli di spinta che permettano un certo recupero a quelli più coinvolti nella pedalata "seduti", che comunque rimane % l'azione predominante; utilizzo massa arti inferiori che di per sè, anche solo potenzialmente è una componente utile non trascurabile nella fase di discesa del pedale,es. catena effetto pendolo busto-spalla-anca (Contador?); utilizzo maggiore della muscolatura gamba (anatomicamente caviglia-ginocchio) che nell'azione da seduti invece svolge un'azione prevalentemente di stabilizzazione del piede senza un'effettiva componente utile/attiva al movimento; maggior lavoro di leva del piede (nell'azione da seduti e con suola rigida il piede è attivo/utile solo nel trasferimento di forza generata da altri muscoli e nell'attivazione della fascia plantare).

La prima "azione" è equiparabile (se non, ipoteticamente anche maggiore, viste le circostanze) nell'azione pedali no sgancio vs ancoraggio. Cioè pedalare senza un'aggancio può favorire un azione sicuramente più di "picco". Me lo segno così provo a fare un grafico spinta sx/dx pedali con/senza aggancio :)
La seconda è sicuramente favorita da tutte le situazioni in cui il piede è ancorato (cinghietti/sgancio) e può maggiormente compiere, assieme al reclutamento della muscolatura della gamba, un'azione utile.
 
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MrSpock

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NCC-1701
direi anche che la fase di richiamo conta una beata fava sull'economia generale di una salita, visto il risultato del sandalista....

Bè diciamo che una risposta così perentoria non si può dare perchè non sappiamo come pedalerebbe con piede vincolato. Magari quel tizio è talmente al di sopra degli altri che può pedalare come vuole e continua ad arrivare davanti.

Penso di essere abbastanza sicuro del fatto che se facciamo pedalare un Contador senza piede vincolato, in salita continuerà a stracciare qualunque amatore, ma magari scopriremmo che va un po' più piano.

Massimo
 

Braccio

Scalatore
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Se non ricordo male ci sono anche dei sandali con i fori per mettere le tacchette ... o-o
Si ma i suoi ti assicuro che non le aveva, basta che guardi la foto dei pedali :mrgreen:.

Comunque io ho riportato il tutto con vena goliardica, ma la cosa fà riflettere, oggi se ne parlava con il mio compagno di uscita, specificandogli appunto, che i più recenti studi, quelli che ho letto qui :), vanno proprio nella direzione dela pedalata a "stantuffo", quindi la cosa pur essendo strana, ha un senso.

Naturalmente il tipo tedesco è uno che sicuramente và comunque forte, se non sbaglio ha il record di dislivello nelle 24h in Germania, quindi non uno sprovveduto, la cosa che a me personalmente piace è lo spirito con cui vive il ciclismo.
Per me queste immagini fanno benissimo al nostro sport, alla facciazza di chi dice che i primi si "bombano" tutti.
Secondo voi uno così, prende qualcosa per andare più forte?:mrgreen:

Sarebbe curioso verificare, se e quanto più forte andrebbe, con tacchette e materiali più performanti.

Và a finire che in un futuro prossimo si torna a pedalare con le scarpe ginniche o magari le birkenstock :-x
 

Roberto Massa

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Secondo voi uno così, prende qualcosa per andare più forte?:mrgreen:

nessuno può dirlo, personalmente mi sento di dire che molte volte si cerca il superfluo (per moda e/o spinti dal marketing).
Magari questo atleta ha problemi con suole/scarpe particolarmente rigide (come molti, però fanno "figo" e si soffre in silenzio, giammai che i compagni di merende abbiano appiglio per sfottere) e si trova meglio con questa combinazione.
Morale? Ognuno faccia e cerchi la combinazione, anche tecnica, migliore fregandosene del giudizio, spesso superficiale, estetico (e "commerciale") degli altri. Alla fine è sempre la sostanza che conta, l'apparenza lasciatela a quelli che si specchiano nelle vetrine o fanno le "vasche".
 
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Braccio

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nessuno può dirlo, personalmente mi sento di dire che molte volte si cerca il superfluo (per moda e/o spinti dal marketing).
Magari questo atleta ha problemi con suole/scarpe particolarmente rigide (come molti, però fanno "figo" e si soffre in silenzio, giammai che i compagni di merende abbiano appiglio per sfottere) e si trova meglio con questa combinazione.
Morale? Ognuno faccia e cerchi la combinazione, anche tecnica, migliore fregandosene del giudizio, spesso superficiale, estetico (e "commerciale") degli altri. Alla fine è sempre la sostanza che conta, l'apparenza lasciatela a quelli che si specchiano nelle vetrine o fanno le "vasche".

Condivido o-o

Comunque io ogni tanto mi specchio nelle vetrine, ma perchè sono particolarmente bello :mrgreen: :-x.
 
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eocman

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Magari questa cosa ci fà riflettere tutti :mrgreen:.

Qualche giorno fà, all'inizio del giro delle Dolomiti, ho parlato di tempi e watt che sarebbero stati espressi nelle varie cronoscalate del giro, così da capire la FTP di coloro che vanno davvero forte in salita.
Vi basti pensare che lo Stelvio è stato fatto dal primo in 1h13' :azz diversi intorno a 1h20'.

Non so se sia un effetto ottico ma sembra che la punta della sella miri decisamente verso l'alto.

Scusate l'OT.
Tipo incredibile! mi ricordo quando facevo windsurf (noi tavolette ultraleggere e vele ultimo grido) arrivava qualche tedesco che con attrezzature primordiali faceva cose incredibili.
mah!
 

Kosmic

Pedivella
16 Giugno 2010
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Su quel gran pezzo dell' EMILIA
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Ebbene alla partenza del giro si è presentato un tipo incredibile, un germanico se non erro
Bici normalissima, sarà pesata 9-10kg, sandali con annesso calzino nero :-x, pedali senza tacchette :bua:. Ebbene il tipo dovrebbe essere arrivato 3°, ma forse 2° nella generale, lo Stelvio l'ha fatto in 1h20' :wacko:.

Beh non male una VAM di 1388!!!:azz Confermo che l'omino in questione è arrivato 3° nella tappa e guardando la classifica si scopre che è un tale di nome Christoph Fuhrbach molto famoso in Germania per diversi sport di resistenza ed iniziative pacifiste.
Pensate che ha addirittura una sua pagina su Wikipedia!
Cercando poi su internet si trovano diverse immagini eloquenti del personaggio in questione....

sandalenmann.jpg
CON_2165938_14467_M.jpg.10695991.jpg
hohenmeterweltrekord_christoph-fuhrbach.jpg

36371647.jpg

Non so voi, ma per è diventato già un mito!!! o-o Idolo!!!
 

Abu Yasin

Passista
30 Novembre 2008
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LOOK 595 Ultra
nessuno può dirlo, personalmente mi sento di dire che molte volte si cerca il superfluo (per moda e/o spinti dal marketing).
Magari questo atleta ha problemi con suole/scarpe particolarmente rigide (come molti, però fanno "figo" e si soffre in silenzio, giammai che i compagni di merende abbiano appiglio per sfottere) e si trova meglio con questa combinazione.
Morale? Ognuno faccia e cerchi la combinazione, anche tecnica, migliore fregandosene del giudizio, spesso superficiale, estetico (e "commerciale") degli altri. Alla fine è sempre la sostanza che conta, l'apparenza lasciatela a quelli che si specchiano nelle vetrine o fanno le "vasche".


Lungi dal mettermi di traverso con un tecnico preparato come te, ma allora che fine fanno tutti i discorsi relativi a tacchette spostate di pochi mm con conseguenti ( potenziali ) problemi alle articolazioni....? ;nonzo%

Personalmente, per quel poco che ne capisco, pedalare con sandali/scarpe normali comporta squilibri di appoggio e asimmetrie di pedalata che non credo troppo sensate ( risultati teutonici a parte :mrgreen: )....
 

Roberto Massa

t.me/massarob
11 Marzo 2008
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ma allora che fine fanno tutti i discorsi relativi a tacchette spostate di pochi mm con conseguenti ( potenziali ) problemi alle articolazioni....? ;nonzo%

Molto più spesso una posizione fissa è potenzialmente più deleteria di una "autoscelta".

Sarebbe inoltre molto interessante valutare se adotta una posizione "midfoot", cioè pedalando con appoggio non metatarsale come apparentemente sembra da una fotografia.
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0021929006002004

Confermo che una posizione di tacchetta in avampiede, più "tradizionalista" richiede una maggior precisione non per una questione di efficienza (vd articolo linkato) ma per una questione di appoggio ottimizzato su un distretto particolarmente sensibile dove potenzialmente in alcuni soggetti vanno ad esacerbarsi problematiche (formicolii, tensione fascia plantare, compressione nervi) spesso acuite da suole in materiale molto rigido e/o scarso appoggio plantare.
 

matty

Apprendista Cronoman
10 Giugno 2008
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Credo che molto probabilmente la strsagrande maggioranza dei ciclisti abbia le tacchette posizionate "alla cazzum", questo potrebbe essere un puntoi a favore dei pedali "liberi", offrendo una libertà di posizionamento al piede vanno a annulare un possibile(-issimo) errore nel posizionamento tacchetta.