Allora, te lo spiego tecnicamente dal punto di vista del processo costruttivo:
Che siano fibre pre-impregnate o fibre a cui viene aggiunta resina in un secondo passaggio, il composito che si va a realizzare deve subire un processo di "cottura" affinché la resina catalizzi. Questo processo di cottura necessita di alcuni step in cui, nel chiuso di un'autoclave, si hanno diversi aumenti di temperatura con delle "stazioni" di tempo e degli scalini di temperatura ben precisi, ad una certa pressione. Questo in linea generale.
Buttando li dei numeri, che per inciso possono variare a seconda di quali materiali e di quanto materiale si usi, diciamo che con una pressione di 4 o 5bar, arriverò ad una temperatura di 150°C in un processo che, tra incrementi e stazionamenti, durerà un paio d'ore o tre. Queste tempistiche servono ad una perfetta catalizzazione della resina che espelle la propria gassazione abbastanza lentamente da esaurirla prima che la sua superficie solidifichi.
Questo succede in Europa.
In Cina, quello che importa è la produttività. Il costo del materiale è relativo...perché la qualità non è eccelsa. la manodopera costa poco. Ciò che rimane un costo è il tempo. Se accelero tutto con cicli di temperatura più alti e tempi più brevi (..molto più alti e molto più brevi) avrò infornate da migliaia di pezzi al giorno, abbastanza migliaia da non ritenere un problema nemmeno il 40%di scarto a cui vado incontro. Del rimanente 60%, probabilmente un altro 30% avrà problemi...forse. Questa accelerazione dei tempi fa restare parte del gas all'interno del composito. In quel punto di resina c'è n'è poca o niente, e basta un po' di normalissimo riscaldamento dell'area frenante per farlo uscire tutto. Cosa gliene frega al cinese?:
Dei problemi che può manifestare il mio prodotto non me ne preoccupo, perché tanto magari non succederà nulla. Ma anche se fosse, riesco tranquillamente a non rispondere, se qualcuno si fa male non riuscirà mai a perseguirmi, se proprio dovessi sostituirgli il pezzo, mi costa talmente poco che glie ne darò due e anche infiocchettati e ci faccio un figurone.
La fibra di carbonio necessita di tempi tecnici per la lavorazione che fanno lievitare il costo del prodotto. Continuando a pensare che i grandi marchi speculino sui prezzi senza pensare a quanto costa offrire la sicurezza di un prodotto, e continuando a tapparsi il naso per non sentire la puzza di bruciato che emana un prodotto che costa 1/4 (...un quarto!!!) di un prodotto "sicuro", si continuerà a rischiare di farsi male con sta porcheria.