Il traffico è in costante aumento; il turismo pure (almeno così dicono).
Quindi è normale che la viabilità ne soffra. La nostra ricca provincia cerca di risolvere scavando tunnel, ed effettivamente la morfologia del nostro territorio pare non lasci altre alternative. Comunque che la vecchia strada della Val d'Ega non potesse più sostenere il traffico era chiaro, e quindi vai di "mega-tunnel". Un mio amico di Nova Levante che deve pendolare in auto tutti i giorni a Bolzano per recarsi al lavoro, mi dice che è un'altra vita, e gli credo.
Quello che non capisco è perché, costruito il tunnel, abbiano dismesso e "blindato" la vecchia strada.
Ma tra gli amministratori provinciali non c'é nessuno che pedala, e che possa provare il disagio di un ciclista all'interno di quella, anzi quelle (sono più di una) interminabili gallerie, per giunta in salita?
Certo, la manutenzione costa, ma essendoci già la strada, penso che abbandonarla sia peggio.
Beh, io sabato ho fatto un giro per me impegnativo, e cioè: Settequerce, Bolzano, Val d'Ega, Obereggen (da Stenk - via Ega, quindi il versante più duro) Passo Pampeago, Pampeago, Stava, Passo Lavazè e giú di nuovo per la Val d'Ega.
Impensabile quindi, salire a Cornedo per Collepietra per evitare le gallerie; non ce l'avrei fatta. Quindi mi sono fatto la prima galleria, e terminata questa ho pensato:"Fankiulo, il divieto...percorro la vecchia strada". In quel punto è accessibile facilmente perché ci sono solo delle sbarre. Mi sono trovato "immerso" nei ricordi e nel silenzio. Poco prima il rombo nelle gallerie mi "spaccava" le orecchie. Purtroppo dopo relativamente poca strada, ci si congiunge nuovamente alla Galleria; questa volto lo sbarramento è costituito da una jersey di cemento, che va scavalcato.
Ovviamente lo stato di abbandono è evidente: detriti, sassi (anche grossi) e fogliame costringono ad una continuo zig-zag.
Peccato che per evitare ogni tipo di responsabilità, si preferisca chiudere una strada che invece potrebbe essere una ciclabile di grande valore turistico.
Quindi è normale che la viabilità ne soffra. La nostra ricca provincia cerca di risolvere scavando tunnel, ed effettivamente la morfologia del nostro territorio pare non lasci altre alternative. Comunque che la vecchia strada della Val d'Ega non potesse più sostenere il traffico era chiaro, e quindi vai di "mega-tunnel". Un mio amico di Nova Levante che deve pendolare in auto tutti i giorni a Bolzano per recarsi al lavoro, mi dice che è un'altra vita, e gli credo.
Quello che non capisco è perché, costruito il tunnel, abbiano dismesso e "blindato" la vecchia strada.
Ma tra gli amministratori provinciali non c'é nessuno che pedala, e che possa provare il disagio di un ciclista all'interno di quella, anzi quelle (sono più di una) interminabili gallerie, per giunta in salita?
Certo, la manutenzione costa, ma essendoci già la strada, penso che abbandonarla sia peggio.
Beh, io sabato ho fatto un giro per me impegnativo, e cioè: Settequerce, Bolzano, Val d'Ega, Obereggen (da Stenk - via Ega, quindi il versante più duro) Passo Pampeago, Pampeago, Stava, Passo Lavazè e giú di nuovo per la Val d'Ega.
Impensabile quindi, salire a Cornedo per Collepietra per evitare le gallerie; non ce l'avrei fatta. Quindi mi sono fatto la prima galleria, e terminata questa ho pensato:"Fankiulo, il divieto...percorro la vecchia strada". In quel punto è accessibile facilmente perché ci sono solo delle sbarre. Mi sono trovato "immerso" nei ricordi e nel silenzio. Poco prima il rombo nelle gallerie mi "spaccava" le orecchie. Purtroppo dopo relativamente poca strada, ci si congiunge nuovamente alla Galleria; questa volto lo sbarramento è costituito da una jersey di cemento, che va scavalcato.
Ovviamente lo stato di abbandono è evidente: detriti, sassi (anche grossi) e fogliame costringono ad una continuo zig-zag.
Peccato che per evitare ogni tipo di responsabilità, si preferisca chiudere una strada che invece potrebbe essere una ciclabile di grande valore turistico.
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