Ciao a tutti, prima di scrivere ho dato un'occhiata ai vari threads aperti sull'argomento e volevo confrontarmi con chi ha affrontato questo problema per capire come muovermi.
Premessa 1:una visita da un biomeccanico dovrò farmela, volevo fare una prova per capire qual'è la giusta direzione da prendere.
Premessa 2: pedalo semi-seriamente da poco più di due mesi, vengo dalla corsa e ho cominciato con la bicicletta da corsa praticamente a digiuno di qualsiasi cosa.
A seguito di alcune letture ho regolato la sella come da manuale (angolo ginocchio circa 150°, arretrato la sella con il supporto del filo di piombo leggermente arretrato rispetto alla punta etc etc) di fatto alzandola rispetto alla posizione in cui ad occhio l'avevo posizionata in principio. Contemporaneamente cambiavo pedali e tacchette (keo rosse) e le posizionavo *a caso* con il solo supporto di una squadra perchè fossero ad angolo retto.
Dopo alcune uscite di 40 km, percorso con poche salite lunghe (Roma Ostia per chi è pratico), ho cominciato ad avvertire dolore al ginocchio dx esterno-posteriore e di lì ad ogni successiva uscita (circa una ogni 7gg). Sono stato fermo 15gg, ho corso nel mentre (al ginocchio non provo alcun fastidio, nè sui lunghi nè sulle ripetute spinte) ma domenica durante un uscita in bici di 60km puntuale è tornato a farsi sentire dopo i primi 20km. Dura pochi gg generalmente, oggi provo un leggero fastidio ma c'è e si ripresenterà di sicuro.
Data la localizzazione del dolore, ho letto consigli sull'abbassare la sella ma ho anche capito che il tipo di problema potrebbe dipendere da una questione posturale e quindi sarebbe opportuno agire sulla tacchetta....vi spiego meglio: durante uno stage di corsa in cui sono stato filmato mi è stato evidenziata una tendenza a ruotare il piede in fase di spinta, per capirci, tendo a ruotare verso l'esterno il calcagno pure avendo un appoggio assolutamente neutro. Il ns corpo crea certi equilibri in base anche alla propria conformazione e di qui l'idea di assecondare questa tendenza puntando la tacchetta in modo da avere il tallone verso l'esterno durante la pedalata. Il tutto fa scopa con una sensazione di minor dolore spingendo a ginocchio flesso e calcagno vs l'esterno.
Beh, la sintesi non è il mio forte, ma se qualche ardito è arrivato fin qui, mi sarebbe utile la sua opinione
Premessa 1:una visita da un biomeccanico dovrò farmela, volevo fare una prova per capire qual'è la giusta direzione da prendere.
Premessa 2: pedalo semi-seriamente da poco più di due mesi, vengo dalla corsa e ho cominciato con la bicicletta da corsa praticamente a digiuno di qualsiasi cosa.
A seguito di alcune letture ho regolato la sella come da manuale (angolo ginocchio circa 150°, arretrato la sella con il supporto del filo di piombo leggermente arretrato rispetto alla punta etc etc) di fatto alzandola rispetto alla posizione in cui ad occhio l'avevo posizionata in principio. Contemporaneamente cambiavo pedali e tacchette (keo rosse) e le posizionavo *a caso* con il solo supporto di una squadra perchè fossero ad angolo retto.
Dopo alcune uscite di 40 km, percorso con poche salite lunghe (Roma Ostia per chi è pratico), ho cominciato ad avvertire dolore al ginocchio dx esterno-posteriore e di lì ad ogni successiva uscita (circa una ogni 7gg). Sono stato fermo 15gg, ho corso nel mentre (al ginocchio non provo alcun fastidio, nè sui lunghi nè sulle ripetute spinte) ma domenica durante un uscita in bici di 60km puntuale è tornato a farsi sentire dopo i primi 20km. Dura pochi gg generalmente, oggi provo un leggero fastidio ma c'è e si ripresenterà di sicuro.
Data la localizzazione del dolore, ho letto consigli sull'abbassare la sella ma ho anche capito che il tipo di problema potrebbe dipendere da una questione posturale e quindi sarebbe opportuno agire sulla tacchetta....vi spiego meglio: durante uno stage di corsa in cui sono stato filmato mi è stato evidenziata una tendenza a ruotare il piede in fase di spinta, per capirci, tendo a ruotare verso l'esterno il calcagno pure avendo un appoggio assolutamente neutro. Il ns corpo crea certi equilibri in base anche alla propria conformazione e di qui l'idea di assecondare questa tendenza puntando la tacchetta in modo da avere il tallone verso l'esterno durante la pedalata. Il tutto fa scopa con una sensazione di minor dolore spingendo a ginocchio flesso e calcagno vs l'esterno.
Beh, la sintesi non è il mio forte, ma se qualche ardito è arrivato fin qui, mi sarebbe utile la sua opinione