Non avendo nessun allenatore e pochissima esperienza, il problema di "allenarsi con criterio" è veramente serio.
Io ho sostituito l'allenatore con la lettura di qualche libro sul triathlon e sulle tecniche di allenamento e cerco di applicare le tecniche suggerite dai libri alla tabella di allenamento prescelta, giostrandomi gli allenamenti con il tempo a disposizione.
Pararfrasando il tuo intervento, la tabella mi dice almeno che per andare da Milano a Perugia devo andare verso sud. Non sarà precisa, ma almeno una indicazione la dà.
Se poi hai un allenatore, allora tutto cambia...
Sì hai ragione, e ciò che stai facendo tu è esattamente quello che fa la gran parte di noi: leggere, informarsi, applicare, valutare e aggiustare il tiro in funzione dei feedback.
Voglio solo però precisare una cosa: la "tabella" è l'ultimo passo (il più delicato e pericoloso) di una pianificazione di allenamento. Si può avere un ottimo piano di allenamento senza tabelle ma con criteri e principi efficaci. Provo a spiegarmi meglio.
Già suddividere un programma di allenamento in fasi dedicate a obiettivi specifici è un passo importante e decisivo: stabilire gli obiettivi (che possono variare da atleta ad atleta) di ogni singola fase, la durata (che deve essere congrua ma non eccessiva) e la consecutio. Fin qui, niente tabelle.
Poi, all'interno di ogni fase, stabilire i macrocicli (es. 3 settimane di carico + 1 scarico etc.) in modo giusto per un atleta non è banale. Anche qui, zero tabelle.
Poi, all'interno del macrociclo, definire i microcicli in cui alternare le singole discipline e le sessioni di carico/scarico. Anche qui non hai tabelle, hai un calendario "di massima".
Poi arrivano i mezzi di allenamento per ogni singola disciplina. Qui s'intende, ad es., cosa è opportuno fare nel periodo di potenziamento per allenare la forza resistente. Per un dato atleta con date caratteristiche, potrebbero essere sessioni di sfr in salita a bassissima rpm. Per un altro, sedute di rapportone in piano dove mandare anche il cuore un po' su. Qui, in effeti, si arriva alla tabellizzazione.
Io mi alleno da sempre SENZA TABELLE.
Se ho un obietttivo nell'anno, imposto le fasi dedicate a obiettivi specifici in funzione del tipo di obiettivo e del tempo che ho. Poi, sulla base della conoscenza di me stesso, delle mie sensazioni e di un po' di esperienza che mi sono fatto sui mezzi di allenamento, costruisco i macro e i microcicli mentre vado avanti. E li adatto in funzione di come sto e del tempo che ho a disposizione. Poi, di volta in volta, piazzo un mezzo di allenamento che risponde maggiormente a ciò che devo fare in quel giorno di quel microciclo di quel macrociclo di quella fase specifica di quel piano di allenamento.
Riprendendo l'esempio:
la pianificazione in fasi ti dà la direzione verso Sud.
I macro-microcicli ti danno la direzione agli incroci.
Il mezzo di allenamento sono le marce della vettura.
Puoi decidere se a guidare la macchina sei tu o una tabella.
Ultima modifica: