Ironman

ziojo

Apprendista Velocista
18 Giugno 2007
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in pensione
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Non avendo nessun allenatore e pochissima esperienza, il problema di "allenarsi con criterio" è veramente serio.
Io ho sostituito l'allenatore con la lettura di qualche libro sul triathlon e sulle tecniche di allenamento e cerco di applicare le tecniche suggerite dai libri alla tabella di allenamento prescelta, giostrandomi gli allenamenti con il tempo a disposizione.

Pararfrasando il tuo intervento, la tabella mi dice almeno che per andare da Milano a Perugia devo andare verso sud. Non sarà precisa, ma almeno una indicazione la dà. ;-)

Se poi hai un allenatore, allora tutto cambia...

Sì hai ragione, e ciò che stai facendo tu è esattamente quello che fa la gran parte di noi: leggere, informarsi, applicare, valutare e aggiustare il tiro in funzione dei feedback.

Voglio solo però precisare una cosa: la "tabella" è l'ultimo passo (il più delicato e pericoloso) di una pianificazione di allenamento. Si può avere un ottimo piano di allenamento senza tabelle ma con criteri e principi efficaci. Provo a spiegarmi meglio.

Già suddividere un programma di allenamento in fasi dedicate a obiettivi specifici è un passo importante e decisivo: stabilire gli obiettivi (che possono variare da atleta ad atleta) di ogni singola fase, la durata (che deve essere congrua ma non eccessiva) e la consecutio. Fin qui, niente tabelle.

Poi, all'interno di ogni fase, stabilire i macrocicli (es. 3 settimane di carico + 1 scarico etc.) in modo giusto per un atleta non è banale. Anche qui, zero tabelle.

Poi, all'interno del macrociclo, definire i microcicli in cui alternare le singole discipline e le sessioni di carico/scarico. Anche qui non hai tabelle, hai un calendario "di massima".

Poi arrivano i mezzi di allenamento per ogni singola disciplina. Qui s'intende, ad es., cosa è opportuno fare nel periodo di potenziamento per allenare la forza resistente. Per un dato atleta con date caratteristiche, potrebbero essere sessioni di sfr in salita a bassissima rpm. Per un altro, sedute di rapportone in piano dove mandare anche il cuore un po' su. Qui, in effeti, si arriva alla tabellizzazione.

Io mi alleno da sempre SENZA TABELLE.

Se ho un obietttivo nell'anno, imposto le fasi dedicate a obiettivi specifici in funzione del tipo di obiettivo e del tempo che ho. Poi, sulla base della conoscenza di me stesso, delle mie sensazioni e di un po' di esperienza che mi sono fatto sui mezzi di allenamento, costruisco i macro e i microcicli mentre vado avanti. E li adatto in funzione di come sto e del tempo che ho a disposizione. Poi, di volta in volta, piazzo un mezzo di allenamento che risponde maggiormente a ciò che devo fare in quel giorno di quel microciclo di quel macrociclo di quella fase specifica di quel piano di allenamento.

Riprendendo l'esempio:

la pianificazione in fasi ti dà la direzione verso Sud.
I macro-microcicli ti danno la direzione agli incroci.
Il mezzo di allenamento sono le marce della vettura.

Puoi decidere se a guidare la macchina sei tu o una tabella.
 
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Ironalby

Novellino
16 Maggio 2011
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Ribadisco che la base di partenza per un allenamento efficace è la consapevolezza.

Ogni allenamento deve avere uno scopo ben preciso. Non è possibile allenarsi senza neppure sapere se si sta facendo la resistenza aerobica, forza muscolare, resistenza muscolare, potenza aerobica, potenza anaerobica, potenza lipidica o velocità.

Purtroppo però la maggior parte dei triatleti ha, nella migliore delle ipotesi, solo una vaga idea di ciò che sta costruendo tramite il proprio allenamento.

Allora mi domando e fatelo anche voi: ma se non sappiamo neppure cosa stiamo facendo cosa pensiamo di ottenere?
Speriamo forse che, nonostante tutto, in gara accada qualcosa di magico?
 

lele 71

Pignone
4 Aprile 2007
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Allora mi domando e fatelo anche voi: ma se non sappiamo neppure cosa stiamo facendo cosa pensiamo di ottenere?
Speriamo forse che, nonostante tutto, in gara accada qualcosa di magico?

Come dicono in US: hope is not a strategy, ma credo che a questo ci arrivino tutti.
Secondo me piu' che sperare nel miracolo la strategia della maggior parte dei debuttanti sia "sfondati di fondo che almeno finisci".
Parlando con chi ha preparato i primi iron nell'ultimo paio d'anni mi pare che la preoccupazione maggiore di tutti sia, ovviamente, di non farcela e doversi ritirare, l'allenamento di "qualita'" e' ancora visto da una buona parte degli amatori come qualcosa di avanzato, quindi qualcosa che introduci quando hai un'obiettivo vero (la slot, il personale ecc.), la prima volta basta finire, poi eventualmente si aggiustera' il tiro.

Parlo naturalmente per sentito dire dai compagni di squadra ed amici, non mi sono mai sognato di andare oltre il 70.3 come preparazione e distanza ed al momento non mi sento neppure di andare oltre... :mrgreen:
 

edy

Pedivella
18 Aprile 2007
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Come dicono in US: hope is not a strategy, ma credo che a questo ci arrivino tutti.
Secondo me piu' che sperare nel miracolo la strategia della maggior parte dei debuttanti sia "sfondati di fondo che almeno finisci".
Parlando con chi ha preparato i primi iron nell'ultimo paio d'anni mi pare che la preoccupazione maggiore di tutti sia, ovviamente, di non farcela e doversi ritirare, l'allenamento di "qualita'" e' ancora visto da una buona parte degli amatori come qualcosa di avanzato, quindi qualcosa che introduci quando hai un'obiettivo vero (la slot, il personale ecc.), la prima volta basta finire, poi eventualmente si aggiustera' il tiro.

Parlo naturalmente per sentito dire dai compagni di squadra ed amici, non mi sono mai sognato di andare oltre il 70.3 come preparazione e distanza ed al momento non mi sento neppure di andare oltre... :mrgreen:


"sfondati di fondo che almeno finisci" è tuttora alla base della mia filosofia ..e non sono + un debuttante da + di una decina di im
 

pbass71

Maglia Rosa
14 Marzo 2008
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Padova
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Ma finiamola con queste pagliacciate...vuoi fare l'ironman? ti scegli una gara e impari più o meno a nuotare, ma anche no...hai 17 ore per trascinarti al traguardo

Forse a 60 anni no, ma a 25 come il nostro amico sì...in meno di due ore esci dall'acqua anche a dorso tedesco, i 22-23 all'ora li fai in Grazziella, e hai ancora 7 ore a disposizione per farti una passeggiata di 42 km, riesci anche a mangiarci il gelato... devi solo riuscire a non annoiarti :wacko: dire che finire un IM richiede anni di preparazione psicologica è una boiata assurda, come del resto elevare il triathlon a sport duro, a conquiste,ecc... ogni sport può essere semplice o estremamente complicato, dipende a che livello si intende praticarlo, anche il tiro con l'arco.


Non so se tu sia ironico o serio; nel secondo caso, mi sento di dire che non funzionano così le cose.
Credo che in una gara di questo genere non ci si possa trascinare al traguardo e anche il solo pensarlo non porta il meritato rispetto (secondo me) a chi "si spacca il xxxx" per allenarsi.

Insomma, sarebbe come iscriversi a scuola tanto sai che (ormai, ahimè) promuovono tutti. Sarebbe meglio andarci per studiare e non per trascinarsi alla maturità.

Non ho mai fatto nuoto-bici-corsa, figuriamoci mezzo o intero IM, ma guardo questi atleti con rispetto soprattutto per la preparazione mentale, oltreché quella fisica.
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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advanced pro
Sì hai ragione, e ciò che stai facendo tu è esattamente quello che fa la gran parte di noi: leggere, informarsi, applicare, valutare e aggiustare il tiro in funzione dei feedback.

Voglio solo però precisare una cosa: la "tabella" è l'ultimo passo (il più delicato e pericoloso) di una pianificazione di allenamento. Si può avere un ottimo piano di allenamento senza tabelle ma con criteri e principi efficaci. Provo a spiegarmi meglio.

Già suddividere un programma di allenamento in fasi dedicate a obiettivi specifici è un passo importante e decisivo: stabilire gli obiettivi (che possono variare da atleta ad atleta) di ogni singola fase, la durata (che deve essere congrua ma non eccessiva) e la consecutio. Fin qui, niente tabelle.

Poi, all'interno di ogni fase, stabilire i macrocicli (es. 3 settimane di carico + 1 scarico etc.) in modo giusto per un atleta non è banale. Anche qui, zero tabelle.

Poi, all'interno del macrociclo, definire i microcicli in cui alternare le singole discipline e le sessioni di carico/scarico. Anche qui non hai tabelle, hai un calendario "di massima".

Poi arrivano i mezzi di allenamento per ogni singola disciplina. Qui s'intende, ad es., cosa è opportuno fare nel periodo di potenziamento per allenare la forza resistente. Per un dato atleta con date caratteristiche, potrebbero essere sessioni di sfr in salita a bassissima rpm. Per un altro, sedute di rapportone in piano dove mandare anche il cuore un po' su. Qui, in effeti, si arriva alla tabellizzazione.

Io mi alleno da sempre SENZA TABELLE.

Se ho un obietttivo nell'anno, imposto le fasi dedicate a obiettivi specifici in funzione del tipo di obiettivo e del tempo che ho. Poi, sulla base della conoscenza di me stesso, delle mie sensazioni e di un po' di esperienza che mi sono fatto sui mezzi di allenamento, costruisco i macro e i microcicli mentre vado avanti. E li adatto in funzione di come sto e del tempo che ho a disposizione. Poi, di volta in volta, piazzo un mezzo di allenamento che risponde maggiormente a ciò che devo fare in quel giorno di quel microciclo di quel macrociclo di quella fase specifica di quel piano di allenamento.

Riprendendo l'esempio:

la pianificazione in fasi ti dà la direzione verso Sud.
I macro-microcicli ti danno la direzione agli incroci.
Il mezzo di allenamento sono le marce della vettura.

Puoi decidere se a guidare la macchina sei tu o una tabella.

tu dai soddisfazione a tutti coloro che vedono la vita oltre i margini del foglio di carta bianco.

sono commosso, ammiro l'uomo e le sui idee :cry:
 

3-4-fun

Novellino
1 Agosto 2012
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Conegliano
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Wilier Izoard XP
<snip>
Io mi alleno da sempre SENZA TABELLE.

Se ho un obietttivo nell'anno, imposto le fasi dedicate a obiettivi specifici in funzione del tipo di obiettivo e del tempo che ho. Poi, sulla base della conoscenza di me stesso, delle mie sensazioni e di un po' di esperienza che mi sono fatto sui mezzi di allenamento, costruisco i macro e i microcicli mentre vado avanti. E li adatto in funzione di come sto e del tempo che ho a disposizione. Poi, di volta in volta, piazzo un mezzo di allenamento che risponde maggiormente a ciò che devo fare in quel giorno di quel microciclo di quel macrociclo di quella fase specifica di quel piano di allenamento.

Riprendendo l'esempio:

la pianificazione in fasi ti dà la direzione verso Sud.
I macro-microcicli ti danno la direzione agli incroci.
Il mezzo di allenamento sono le marce della vettura.

Puoi decidere se a guidare la macchina sei tu o una tabella.
Bravo!
Si vede che ti alleni con criterio e in maniera intelligente!violin
Io invece mi affido alle tabelle per ottimizzare il tempo di programmazione degli allenamenti. Un paio d'ore ed è fatta.
Poi fino alla gara, posso smettere di pensare "casa faccio stasera/domani, ecc.
Il tutto per avere la mente sgombra (o ottenebrata, a seconda di come uno la vuole pensare) e... fare un bagno di endorfine mentre penso ai ca@@i miei.
Arrivo a casa, leggo cosa mi propone la tabella ed eseguo... salvo poi fare di testa mia sul tipo di allenamento (raramente faccio qualità, ho troppa paura di infortunarmi) a seconda di quello che mi dicono le gambe o il fiato durante il riscaldamento.

Insomma, in questo periodo, sono uno a cui basta arrivare senza obiettivi cronometrici, senza farsi del male, e per farlo sono capace di allenarmi con costanza, con allenamenti poco mirati e sub-ottimali, ben sapendo che buona parte degli sforzi fatti non saranno probabilmente premiati da miglioramenti cronometrici.
In futuro si vedrà se avrò voglia di raffinare le tecniche di allenamento, o di cambiare sport ;-)
 
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Piccolo Tibet

Pedivella
17 Luglio 2010
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Livigno
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Giant- scott
Non so se tu sia ironico o serio; nel secondo caso, mi sento di dire che non funzionano così le cose.
Credo che in una gara di questo genere non ci si possa trascinare al traguardo e anche il solo pensarlo non porta il meritato rispetto (secondo me) a chi "si spacca il xxxx" per allenarsi.

Insomma, sarebbe come iscriversi a scuola tanto sai che (ormai, ahimè) promuovono tutti. Sarebbe meglio andarci per studiare e non per trascinarsi alla maturità.

Non ho mai fatto nuoto-bici-corsa, figuriamoci mezzo o intero IM, ma guardo questi atleti con rispetto soprattutto per la preparazione mentale, oltreché quella fisica.
No, guarda sono serissimo: chi decide come uno deve approcciarsi ad una gara? Ognuno secondo il mio modestissimo parere decide per sè, piaccia o no il suo metodo. Chiaramente può essere più apprezzabile se uno si impegna, si allena bene e dà il massimo, vada bene o male; ma perchè chi va allo sbaraglio non può farlo? Problemi suoi, non penso proprio che sia una mancanza di rispetto per chi si impegna. Io stesso in qualche occasione non sono arrivato proprio preparatissimo, tipo l'anno scorso all'Elba :mrgreen: ,eppure mi sono goduto dieci bellissimi giorni di vacanza: a chi ho mancato di rispetto?
 

lorenzon

Pedivella
25 Agosto 2011
440
4
Genova
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BMC TM01, Focus Izalco Max
....,eppure mi sono goduto dieci bellissimi giorni di vacanza: a chi ho mancato di rispetto?

Credo anch'io che il rispetto si altra cosa.

Domenica a Sarnico, mentre preparavo le mie cose, il tipo alla mia sx in griglia si 'lamentava' di essere finito in mezze alle seghe (pett. 411 su oltre 600 partenti, i 'non-rank' ).
Lì per lì nessun problema, fin che si scherza fra 'compari', se non che dopo poco il suo amico mi dice che questo 3 anni fa l'aveva vinto.
Allora la cosa mi è piaciuta un pò meno e gli ho amichevolmente detto che certi appellativi uno come lui meglio evitarli :mrgreen:.

Ognuno poi è libero di interpretare la Gara come meglio crede (e può): dallo spirito ultra-competitivo al puro stile decoubertiano.
 

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Pedivella
24 Giugno 2010
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Bravo!
Si vede che ti alleni con criterio e in maniera intelligente!violin
Io invece mi affido alle tabelle per ottimizzare il tempo di programmazione degli allenamenti. Un paio d'ore ed è fatta.
Poi fino alla gara, posso smettere di pensare "casa faccio stasera/domani, ecc.
Il tutto per avere la mente sgombra (o ottenebrata, a seconda di come uno la vuole pensare) e... fare un bagno di endorfine mentre penso ai ca@@i miei.
Arrivo a casa, leggo cosa mi propone la tabella ed eseguo... salvo poi fare di testa mia sul tipo di allenamento (raramente faccio qualità, ho troppa paura di infortunarmi) a seconda di quello che mi dicono le gambe o il fiato durante il riscaldamento.

Insomma, in questo periodo, sono uno a cui basta arrivare senza obiettivi cronometrici, senza farsi del male, e per farlo sono capace di allenarmi con costanza, con allenamenti poco mirati e sub-ottimali, ben sapendo che buona parte degli sforzi fatti non saranno probabilmente premiati da miglioramenti cronometrici.
In futuro si vedrà se avrò voglia di raffinare le tecniche di allenamento, o di cambiare sport ;-)

Le tabelle se seguite seriamente, possonopure loro portarti all'infortunio.

Puo capitare infatti che, durante un periodo lungo di preparazione, per qualsiasi motivo, (non ho dormito,ho mangiato pesante,ho bevuto,ho litigato con la moglie ecc.)non si è preparati per sostenere un allenamento il giorno dopo.

Studiarsi invece tramite libri manuali tecnici ecc. come preparare un micro-macro-meso ciclo, credo sia decisamente piu sicuro di una tabella,
Una tabella la vedo un po come dare del pane all'affamato, studiarsi invece le metodologie di allenamento ecc. è come insegnare all'affamato come farsi il pane,per ora il pane mi viene un po bruciacchiato e crudo all'interno :mrgreen:
 

lucagt

Apprendista Cronoman
21 Giugno 2007
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Argon18 Gallium, Argon18 E118 e Merida 905 powercrankizzata
Le tabelle se seguite seriamente, possonopure loro portarti all'infortunio.

Puo capitare infatti che, durante un periodo lungo di preparazione, per qualsiasi motivo, (non ho dormito,ho mangiato pesante,ho bevuto,ho litigato con la moglie ecc.)non si è preparati per sostenere un allenamento il giorno dopo.

Studiarsi invece tramite libri manuali tecnici ecc. come preparare un micro-macro-meso ciclo, credo sia decisamente piu sicuro di una tabella,
Una tabella la vedo un po come dare del pane all'affamato, studiarsi invece le metodologie di allenamento ecc. è come insegnare all'affamato come farsi il pane,per ora il pane mi viene un po bruciacchiato e crudo all'interno :mrgreen:

Le tabelle non sostituiscono il giudizio di chi le esegue che deve avere un minimo di intelligenza per capire se è in grado o no di sostenere quell'allenamento o ciclo nel suo sviluppo. SI dovrebbe contattare chi l'ha fatta per capire come venirne fuori nel miglior modo possibile.
Io non ho mai sentito un preparatore dare addosso all'atleta perchè ha saltato o tagliato un allenamento causa stanchezza o altro, direi l'esatto opposto.....

Posto che ti fai una cultura in merito, pensi sinceramente di essere sempre obbiettivo nell'autovalutarti?
Chiediti perchè il 99% di atleti di alto livello ha un occhio esterno che li segue quando, dopo anni di tabelle, dubito che non siano in grado di produrre un programma in autonomia.

Poi ho provato pure io il fai-da-te ma è il mezzo migliore per infortunarsi o finire spremuto come un limone.
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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Le tabelle non sostituiscono il giudizio di chi le esegue che deve avere un minimo di intelligenza per capire se è in grado o no di sostenere quell'allenamento o ciclo nel suo sviluppo. SI dovrebbe contattare chi l'ha fatta per capire come venirne fuori nel miglior modo possibile.
Io non ho mai sentito un preparatore dare addosso all'atleta perchè ha saltato o tagliato un allenamento causa stanchezza o altro, direi l'esatto opposto.....

Posto che ti fai una cultura in merito, pensi sinceramente di essere sempre obbiettivo nell'autovalutarti?
Chiediti perchè il 99% di atleti di alto livello ha un occhio esterno che li segue quando, dopo anni di tabelle, dubito che non siano in grado di produrre un programma in autonomia.

Poi ho provato pure io il fai-da-te ma è il mezzo migliore per infortunarsi o finire spremuto come un limone.

Sono consapevole che avere un tecnico che ti segue seriamente ti porta ad un traguardo molto piu soddisfacente, so anche di tecnici che sapendo appunto di non essere in grado di autovalutarsi, si fanno seguire da qualcuno per migliorare le proprie prestazioni.

Detto questo, io intendevo utilizzare le tabelle in internet senza l'ausilio di un tecnico.

Per quanto riguarda gli infortuni con il fai-da-te sensato...bhe io non vado un casso in nessuna disciplina, ma in tanti anni di sport e con un peso decisamente sopra la norma, non mi sono mai infortunato, cadendo da bici si :cry:
 

pbass71

Maglia Rosa
14 Marzo 2008
9.296
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No, guarda sono serissimo: chi decide come uno deve approcciarsi ad una gara? Ognuno secondo il mio modestissimo parere decide per sè, piaccia o no il suo metodo. Chiaramente può essere più apprezzabile se uno si impegna, si allena bene e dà il massimo, vada bene o male; ma perchè chi va allo sbaraglio non può farlo? Problemi suoi, non penso proprio che sia una mancanza di rispetto per chi si impegna. Io stesso in qualche occasione non sono arrivato proprio preparatissimo, tipo l'anno scorso all'Elba :mrgreen: ,eppure mi sono goduto dieci bellissimi giorni di vacanza: a chi ho mancato di rispetto?


A nessuno.

Mi riferivo solamente alle tue parole che parevano (dimmi se sbaglio) rendere tutto semplice e banale, anche una gara che, senza tema di smentita, penso sia incredibilmente ardua (di testa e di fisico), anche se non si hanno obiettivi di tempo.

Relativizzare un IM, declassandolo ad una gara come le altre, ecco, questo mi pare troppo. A questo "rispetto" mi riferivo.

Per il resto, nulla da dire.
Ciao.
 

Piccolo Tibet

Pedivella
17 Luglio 2010
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A nessuno.

Mi riferivo solamente alle tue parole che parevano (dimmi se sbaglio) rendere tutto semplice e banale, anche una gara che, senza tema di smentita, penso sia incredibilmente ardua (di testa e di fisico), anche se non si hanno obiettivi di tempo.

Relativizzare un IM, declassandolo ad una gara come le altre, ecco, questo mi pare troppo. A questo "rispetto" mi riferivo.

Per il resto, nulla da dire.
Ciao.
Invece secondo me è giusto cominciare a togliere alla distanza IM l'aurea di gara estrema (che solitamente viene affibbiata da chi non l'ha mai fatta):tutte le persone in buona salute sono in grado di farla, non si è superuomini, la gara di per sè, se fatta con l' unico obbiettivo di portarla a termine, è alla portata di tutti. Farla a certi ritmi invece no, ma questo alla maggiorparte degli iscritti non interessa.Credo che almeno alla metà delle persone che si iscrivono interessi arrivare alla finish line (almeno la prima volta), ed in 16-17 ore ci si arriva. Ad un Im con solo un mese di allenamento io mi ci presento, sapendo comunque di finirlo, ad un ultra skymarathon tipo trofeo Kima no.. o-o
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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A nessuno.

Mi riferivo solamente alle tue parole che parevano (dimmi se sbaglio) rendere tutto semplice e banale, anche una gara che, senza tema di smentita, penso sia incredibilmente ardua (di testa e di fisico), anche se non si hanno obiettivi di tempo.

Relativizzare un IM, declassandolo ad una gara come le altre, ecco, questo mi pare troppo. A questo "rispetto" mi riferivo.

Per il resto, nulla da dire.
Ciao.


Sono felice di aver incontrato un altro guerriero o-o
 

POD4PASSION

Pedivella
24 Giugno 2010
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Invece secondo me è giusto cominciare a togliere alla distanza IM l'aurea di gara estrema (che solitamente viene affibbiata da chi non l'ha mai fatta):tutte le persone in buona salute sono in grado di farla, non si è superuomini, la gara di per sè, se fatta con l' unico obbiettivo di portarla a termine, è alla portata di tutti. Farla a certi ritmi invece no, ma questo alla maggiorparte degli iscritti non interessa.Credo che almeno alla metà delle persone che si iscrivono interessi arrivare alla finish line (almeno la prima volta), ed in 16-17 ore ci si arriva. Ad un Im con solo un mese di allenamento io mi ci presento, sapendo comunque di finirlo, ad un ultra skymarathon tipo trofeo Kima no.. o-o

DI estremo c'è solo oltre ogni liimite.

uno sprint puo essere stremo quanto ogni altra distanza, di certo lun ironman anche per chi come me non ha mai finito la distanza ti fa sognare.
 

crino81

Pignone
2 Settembre 2010
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Invece secondo me è giusto cominciare a togliere alla distanza IM l'aurea di gara estrema (che solitamente viene affibbiata da chi non l'ha mai fatta):tutte le persone in buona salute sono in grado di farla, non si è superuomini, la gara di per sè, se fatta con l' unico obbiettivo di portarla a termine, è alla portata di tutti. Farla a certi ritmi invece no, ma questo alla maggiorparte degli iscritti non interessa.Credo che almeno alla metà delle persone che si iscrivono interessi arrivare alla finish line (almeno la prima volta), ed in 16-17 ore ci si arriva. Ad un Im con solo un mese di allenamento io mi ci presento, sapendo comunque di finirlo, ad un ultra skymarathon tipo trofeo Kima no.. o-o

in parte di do ragione Piccolo Tibet....

se l'unico obbiettivo è finirlo, nelle 17 ore è fattibile se si sta bene fisicamente e con un po di allenamento, però dipende anche da che tipo di percorso ti trovi davanti!!! non tt gli IM sono uguali, ci sono quelli che non vedi un metro di salita e quelli che inveci ti spaccano le gambe, e li non tt potrebbero "provarlo" per arrivare alla fine secondo me!!

ovvio se tu mi fai un paragone con skymarathon tipo trofeo Kima è tutt'altra cosa, difatti li devi anche avere dei requisiti per iscirverti,se non sbaglio!! li oltre alla difficolata per i km da fare, c'è anche la quota a cui li fai, oltre alla difficolta tecnica del percorso!!!
 

lucagt

Apprendista Cronoman
21 Giugno 2007
3.041
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Argon18 Gallium, Argon18 E118 e Merida 905 powercrankizzata
Invece secondo me è giusto cominciare a togliere alla distanza IM l'aurea di gara estrema (che solitamente viene affibbiata da chi non l'ha mai fatta):tutte le persone in buona salute sono in grado di farla, non si è superuomini, la gara di per sè, se fatta con l' unico obbiettivo di portarla a termine, è alla portata di tutti. Farla a certi ritmi invece no, ma questo alla maggiorparte degli iscritti non interessa.Credo che almeno alla metà delle persone che si iscrivono interessi arrivare alla finish line (almeno la prima volta), ed in 16-17 ore ci si arriva. Ad un Im con solo un mese di allenamento io mi ci presento, sapendo comunque di finirlo, ad un ultra skymarathon tipo trofeo Kima no.. o-o
E' quello che dico sempre a chi incontro ed entra in argomento, non ci vuole molto più che un sano e costante impegno per finire come le approccio io, nulla a che vedere con imprese, superuomini ecc.ecc.
Proprio perchè riesce a partecipare uno scarso come me, e al lunedì andare tranquillamente in ufficio, chiunque potrebbe mettersi con impegno ed umiltà e provarci.
Poi gente che conosco e ha scritto qui dentro, si prepara e chiude come ben pochi potrebbero riuscire a fare, e qui se vogliamo ben vedere ci sarebbe "l'impresa". Almeno secondo me o-o