Freni a disco: pregi e difetti

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bomberos

Apprendista Cronoman
27 Settembre 2010
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Passo di Viamaggio
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ce l'ho! addirittura piu' di una...
che potrebbero fare la fine dei freni delta campagnolo.
:mrgreen::mrgreen::mrgreen:
scherzo èhh. saranno il futuro, specialmente se un giorno diventeranno obbligatori da codice. ne sono convinto.
Cioe' fammi capire..tu vorresti tutti con le bici a disc????
E per cosa???
In bici prima di tutto bisogna saperci andare..i dischi sono una cosa in piu',per me un'ottima trovata commerciale per vendere piu' bici,ma da qui a sperare che diventino obbligatori da codice mi sembra proprio fuori da ogni luogo:cry
spero vivamente che tu abbia scherzato e io non abbia colto il tuo fine umor british
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
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Colnago V1-r
Cioe' fammi capire..tu vorresti tutti con le bici a disc????
E per cosa???
In bici prima di tutto bisogna saperci andare..i dischi sono una cosa in piu',per me un'ottima trovata commerciale per vendere piu' bici,ma da qui a sperare che diventino obbligatori da codice mi sembra proprio fuori da ogni luogo:cry
spero vivamente che tu abbia scherzato e io non abbia colto il tuo fine umor british

Non disperare, scherza di sicuro, anche perchè il giorno in cui i disk diventino obbligatori da codice, dovremo uscire tutti con il gilet catarifrangente, il casco, i fanali anteriore e posteriore, i catarifrangenti alle ruote e ai pedali, i parafango, l'assicurazione RC, tutto obbligatorio... altro che bici e completini ganzi e pesi under 6,8 Kili UCI, dulcis in fundo non potremo uscire in gruppo a meno che non ci siano le macchine in testa e in coda etc. etc., tutte cose tra l'altro già attuali nel codice stradale.

Chi spera questo è un ciclomasochista :asd::asd::asd:
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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https://cyclingtips.com/2016/12/opi...-disc-brakes-so-why-are-we-forcing-the-issue/ Un sondaggio dell'Uci fatto su 550 professionisti ha dato i seguenti risultati:
- il 16 % è d'accordo a riprendere i test con le condizioni proposte dall'UCI (per es. bordo del disco smussato)
- il 44 % è d'accordo a riprendere il test solo se sono rispettate le condizioni dell'associazione dei ciclisti professionisti (tra le altre la completa carenatura del disco)
- il 40% non ne vuole sapere di alcun test in nessuna condizione (nemmeno il bagnato)

Per farla breve i professionisti non vogliono i dischi come sono stati pensati dai produttori. E per l'industria dei costruttori è un bel problema visto che è difficile vendere biciclette coi dischi agli amatori se i professionisti non li usano, nè vogliono usarli.
Probabilmente queste percentuali così elevate di professionisti che non vogliono saperne dei test dell'UCI sono dipese anche dalla totale confusione con cui la materia è stata gestita dall'uci. Sono ormai due anni che discutono di dischi e non sono ancora riusciti a decidere uno standard per i mozzi (evidentemente i produttori vorrebbero che gli amatori usino ruote da 1000 e passa euro come fazzoletti da naso)
 

pietrogrip

Maglia Amarillo
13 Aprile 2011
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Granducato di Toscana
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tutte rigorosamente nere
https://cyclingtips.com/2016/12/opi...-disc-brakes-so-why-are-we-forcing-the-issue/ Un sondaggio dell'Uci fatto su 550 professionisti ha dato i seguenti risultati:
- il 16 % è d'accordo a riprendere i test con le condizioni proposte dall'UCI (per es. bordo del disco smussato)
- il 44 % è d'accordo a riprendere il test solo se sono rispettate le condizioni dell'associazione dei ciclisti professionisti (tra le altre la completa carenatura del disco)
- il 40% non ne vuole sapere di alcun test in nessuna condizione (nemmeno il bagnato)

Per farla breve i professionisti non vogliono i dischi come sono stati pensati dai produttori. E per l'industria dei costruttori è un bel problema visto che è difficile vendere biciclette coi dischi agli amatori se i professionisti non li usano, nè vogliono usarli.
Probabilmente queste percentuali così elevate di professionisti che non vogliono saperne dei test dell'UCI sono dipese anche dalla totale confusione con cui la materia è stata gestita dall'uci. Sono ormai due anni che discutono di dischi e non sono ancora riusciti a decidere uno standard per i mozzi (evidentemente i produttori vorrebbero che gli amatori usino ruote da 1000 e passa euro come fazzoletti da naso)

si ok, ma in pratica e' come se il caporeparto dice al sottoposto di fare una determinata procedura e questo non la fa, la fine della storia la sappiamo tutti.
 

ildoppingnonvincemai

Apprendista Scalatore
5 Ottobre 2015
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nome proprio "Morgana"
https://cyclingtips.com/2016/12/opi...-disc-brakes-so-why-are-we-forcing-the-issue/ Un sondaggio dell'Uci fatto su 550 professionisti ha dato i seguenti risultati:
- il 16 % è d'accordo a riprendere i test con le condizioni proposte dall'UCI (per es. bordo del disco smussato)
- il 44 % è d'accordo a riprendere il test solo se sono rispettate le condizioni dell'associazione dei ciclisti professionisti (tra le altre la completa carenatura del disco)
- il 40% non ne vuole sapere di alcun test in nessuna condizione (nemmeno il bagnato)

Per farla breve i professionisti non vogliono i dischi come sono stati pensati dai produttori. E per l'industria dei costruttori è un bel problema visto che è difficile vendere biciclette coi dischi agli amatori se i professionisti non li usano, nè vogliono usarli.
Probabilmente queste percentuali così elevate di professionisti che non vogliono saperne dei test dell'UCI sono dipese anche dalla totale confusione con cui la materia è stata gestita dall'uci. Sono ormai due anni che discutono di dischi e non sono ancora riusciti a decidere uno standard per i mozzi (evidentemente i produttori vorrebbero che gli amatori usino ruote da 1000 e passa euro come fazzoletti da naso)

Hai stra ragione secondo me! Aggiungo che una ulteriore perplessità per i pro sono i tempi che saranno inevitabilmente più lunghi per il cambio ruota, sopratutto in una fase di sperimentazione. Problema questo facilmente superabile con un minimo di organizzazione, ma a questo stato dei fatti è solo un problema in più.
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
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Genova
www.sportintranslation.com
Bici
Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Al di là di tutte le motivazioni tecniche, ma leggete mai riviste o siti stranieri? Le recensioni di bici NON disco sono una sparuta minoranza. Il modello più presente è quello endurance che strizza l'occhio al gravel. Il mercato italiano è solo un puntino sulla cartina. Tra l'altro in mercati forti ed emergenti come la California ed il Queensland luci e casco obbligatori sono obbligatori e le vendite vanno meglio che da noi. Allargate la visuale, la maggior parte delle persone che va in bici nel modo Fausto Coppi non sa minimamente chi sia stato e cosa abbia fatto. Il rivenditore Bianchi di Noosa Heads ha il poster appeso di Jacobs non di Coppi.
 

ibondio

Apprendista Cronoman
23 Dicembre 2010
3.034
211
Milano
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Bici
un cannibale ed un ferro
Al di là di tutte le motivazioni tecniche, ma leggete mai riviste o siti stranieri? Le recensioni di bici NON disco sono una sparuta minoranza. Il modello più presente è quello endurance che strizza l'occhio al gravel. Il mercato italiano è solo un puntino sulla cartina. Tra l'altro in mercati forti ed emergenti come la California ed il Queensland luci e casco obbligatori sono obbligatori e le vendite vanno meglio che da noi. Allargate la visuale, la maggior parte delle persone che va in bici nel modo Fausto Coppi non sa minimamente chi sia stato e cosa abbia fatto. Il rivenditore Bianchi di Noosa Heads ha il poster appeso di Jacobs non di Coppi.
Le riviste pubblicano quello per cui i costruttori pagano. Le riviste vivono di novità, ed il disco vuole essere la novità (ormai da un po' troppo tempo)
E' ovvio che nei paesi del Nord, con il loro meteo, ci sia una maggior diffusione delle bici disc. se questo fosse il Road bike forum probabilmente in molti avremmo opinioni diverse, ma essendo il Bici da corsa ('o sole mio) forum, qualcuno si pone il dubbio se vale la pena di spendere € extra per i dischi.
 

dinute

Maglia Gialla
13 Maggio 2009
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6.544
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si ok, ma in pratica e' come se il caporeparto dice al sottoposto di fare una determinata procedura e questo non la fa, la fine della storia la sappiamo tutti.

Pacifico, dal punto di vista commerciale però per i produttori l'entusiasmo dei professionisti serviva, serve e servirà a venderci i dischi a noi amatori. Il loro scarso entusiasmo non li aiuta. C'è una bella differenza tra proporre una tecnologia apprezzata dalla maggioranza dei professionisti e l'imporre una tecnologia avversata dalla maggior parte.

Personalmente finchè non vedrò i professionisti scendere il galibier coi dischi non credo che prenderò in cosiderazione l'opzione. Capisco il discorso di Gamba_tri, ma per me è il circuito professionistico che li deve testare (cosa che non hanno ancora fatto completamente, tra le altre cose) e usare. A quel punto ce li vendono a noi. Non il contrario come cavie paganti.
 

Super Ciuk

Apprendista Cronoman
23 Ottobre 2012
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782
Tra il ring e la realtà
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a pedali
Al di là di tutte le motivazioni tecniche, ma leggete mai riviste o siti stranieri? Le recensioni di bici NON disco sono una sparuta minoranza. Il modello più presente è quello endurance che strizza l'occhio al gravel. Il mercato italiano è solo un puntino sulla cartina. Tra l'altro in mercati forti ed emergenti come la California ed il Queensland luci e casco obbligatori sono obbligatori e le vendite vanno meglio che da noi. Allargate la visuale, la maggior parte delle persone che va in bici nel modo Fausto Coppi non sa minimamente chi sia stato e cosa abbia fatto. Il rivenditore Bianchi di Noosa Heads ha il poster appeso di Jacobs non di Coppi.


Concordo al 100x100 l'Italia non fa più il mercato come una volta, lo segue.
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Trek (alcune)
Al di là di tutte le motivazioni tecniche, ma leggete mai riviste o siti stranieri? Le recensioni di bici NON disco sono una sparuta minoranza. Il modello più presente è quello endurance che strizza l'occhio al gravel. Il mercato italiano è solo un puntino sulla cartina. Tra l'altro in mercati forti ed emergenti come la California ed il Queensland luci e casco obbligatori sono obbligatori e le vendite vanno meglio che da noi. Allargate la visuale, la maggior parte delle persone che va in bici nel modo Fausto Coppi non sa minimamente chi sia stato e cosa abbia fatto. Il rivenditore Bianchi di Noosa Heads ha il poster appeso di Jacobs non di Coppi.

Le riviste pubblicano quello per cui i costruttori pagano. Le riviste vivono di novità, ed il disco vuole essere la novità (ormai da un po' troppo tempo)
E' ovvio che nei paesi del Nord, con il loro meteo, ci sia una maggior diffusione delle bici disc. se questo fosse il Road bike forum probabilmente in molti avremmo opinioni diverse, ma essendo il Bici da corsa ('o sole mio) forum, qualcuno si pone il dubbio se vale la pena di spendere € extra per i dischi.

Nella sostanza concordo con [MENTION=2574]Gamba_tri[/MENTION] .

All'estero sono, per cultura storica, molto più pragmatici di noi, l'apparire è decisamente molto meno rilevante che da noi, si bada molto di più alla sostanza, non solo nel ciclismo ma in generale nel modo di essere.

In ambito ciclistico amatoriale tale formazione culturale si traduce in una diffusione percentualmente molto meno importante dei top di gamma a favore di telai e gruppi che badano al sodo ed alla funzionalità.

Il nostro segamentalismo legato ai pesi ed ai secondi in più o in meno per fare questa o quella cosa, che in realtà non si traduce in nessun vantaggio tangibile, non trova riscontro altrove.

Di cosa fanno i pro interessa abbastanza poco già qui da noi che siamo i più squilibrati di tutti ed interessa ancora meno nei paesi costituenti mercati ben più importanti dei nostri dove non c'è una storia del ciclismo da raccontare che favorisca il collegamento con quel mondo.

Di conseguenza se i gruppi disco (specialmente quelli economici) offriranno anche solo una sensazione di sicurezza maggiore essi troveranno calorosa accoglienza in ambito mondiale a prescindere da cosa dovessimo pensare o fare noi ed i pro.

Poi se li useranno anche i pro allora i percentualmente pochi che fanno caso a cosa fanno loro avranno una motivazione aggiuntiva per seguirne l'esempio.

Immagino che le case conoscano bene tutti questi meccanismi e che quindi tengano in considerazione nella sola misura che merita ciò che possa pensare una parte di noi.
 
Ultima modifica:

faberfortunae

Scalatore
30 Settembre 2011
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sempre una in meno...
https://cyclingtips.com/2016/12/opi...-disc-brakes-so-why-are-we-forcing-the-issue/ Un sondaggio dell'Uci fatto su 550 professionisti ha dato i seguenti risultati:
- il 16 % è d'accordo a riprendere i test con le condizioni proposte dall'UCI (per es. bordo del disco smussato)
- il 44 % è d'accordo a riprendere il test solo se sono rispettate le condizioni dell'associazione dei ciclisti professionisti (tra le altre la completa carenatura del disco)
- il 40% non ne vuole sapere di alcun test in nessuna condizione (nemmeno il bagnato)

Per farla breve i professionisti non vogliono i dischi come sono stati pensati dai produttori. E per l'industria dei costruttori è un bel problema visto che è difficile vendere biciclette coi dischi agli amatori se i professionisti non li usano, nè vogliono usarli.
Probabilmente queste percentuali così elevate di professionisti che non vogliono saperne dei test dell'UCI sono dipese anche dalla totale confusione con cui la materia è stata gestita dall'uci. Sono ormai due anni che discutono di dischi e non sono ancora riusciti a decidere uno standard per i mozzi (evidentemente i produttori vorrebbero che gli amatori usino ruote da 1000 e passa euro come fazzoletti da naso)

Guarda l'intervista di Viviani e nota la "diplomazia" che usa per spiegare che in fondo non gli importa nulla dei freni a disco sulle bici da strada...:mrgreen:
I freni a disco servono a noi amatori, non ai professionisti.
 

ibondio

Apprendista Cronoman
23 Dicembre 2010
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un cannibale ed un ferro
Nella sostanza concordo con [MENTION=2574]Gamba_tri[/MENTION] .

All'estero sono, per cultura storica, molto più pragmatici di noi, l'apparire è decisamente molto meno rilevante che da noi, si bada molto di più alla sostanza, non solo nel ciclismo ma in generale nel modo di essere.


In ambito ciclistico amatoriale tale formazione culturale si traduce in una diffusione percentualmente molto meno importante dei top di gamma a favore di telai e gruppi che badano al sodo ed alla funzionalità.

Il nostro segamentalismo legato ai pesi ed ai secondi in più o in meno per fare questa o quella cosa, che in realtà non si traduce in nessun vantaggio tangibile, non trova riscontro altrove.

Di cosa fanno i pro interessa abbastanza poco già qui da noi che siamo i più squilibrati di tutti ed interessa ancora meno nei paesi costituenti mercati ben più importanti dei nostri dove non c'è una storia del ciclismo da raccontare che favorisca il collegamento con quel mondo.

Di conseguenza se i gruppi disco (specialmente quelli economici) offriranno anche solo una sensazione di sicurezza maggiore essi troveranno calorosa accoglienza in ambito mondiale a prescindere da cosa dovessimo pensare o fare noi ed i pro.

Poi se li useranno anche i pro allora i percentualmente pochi che fanno caso a cosa fanno loro avranno una motivazione aggiuntiva per seguirne l'esempio.

Immagino che le case conoscano bene tutti questi meccanismi e che quindi tengano in considerazione nella sola misura che merita ciò che possa pensare una parte di noi.

Non sono d'accordo, secondo me è un luogo comune.
I DA o Record o le ruote da 2000+ € non vengono prodotti per il mercato italiano.
 

Pons

Pignone
3 Giugno 2010
126
4
Un bel posto, con molte salite ;)
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BMC Roadmachine 01 (waiting...) / Trek Rumblefish Elite
https://cyclingtips.com/2016/12/opi...-disc-brakes-so-why-are-we-forcing-the-issue/ Un sondaggio dell'Uci fatto su 550 professionisti ha dato i seguenti risultati:
- il 16 % è d'accordo a riprendere i test con le condizioni proposte dall'UCI (per es. bordo del disco smussato)
- il 44 % è d'accordo a riprendere il test solo se sono rispettate le condizioni dell'associazione dei ciclisti professionisti (tra le altre la completa carenatura del disco)
- il 40% non ne vuole sapere di alcun test in nessuna condizione (nemmeno il bagnato)

Per farla breve i professionisti non vogliono i dischi come sono stati pensati dai produttori. E per l'industria dei costruttori è un bel problema visto che è difficile vendere biciclette coi dischi agli amatori se i professionisti non li usano, nè vogliono usarli.


Al di là del fatto che affermare "i professionisti non vogliono i dischi" è una tua conclusione che giudicherei perlomeno discutibile alla luce dei numeri sopra (il 60% non mi sembra contrario, o sbaglio?), non credo proprio che agli amatori interessi più di tanto quello che usano i pro. Non nego che ci sarà una piccola parte che per spirito di emulazione vorrà avere lo stesso mezzo dell'Aru di turno (chissà poi perché), ma facendo un paragone un po' estremo credo che siamo tutti consapevoli che nessuno di noi si comprerebbe mai un'auto da formula uno per divertirsi la sera o nel weekend.
 

Gamba_tri

via col vento
29 Marzo 2005
8.141
2.027
47
Genova
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Barco Spirit-Xcr - Cannondale Synapse carbon
Non sono d'accordo, secondo me è un luogo comune.
I DA o Record o le ruote da 2000+ € non vengono prodotti per il mercato italiano.

Vengono prodotti per il mercato mondiale, specie per i paesi dove gli stipendi sono più alti. Ma parliamo sempre della punta della piramide, solo che è più larga perché anche la base è più larga. Su un numero di questo anno di Ride, bellissima rivista australiana, c'è una pubblicità delle Lighwileigt disco, ruote da ben più di 2000€ ma vietate ai professionisti. Se volete farvi un'idea pur non masticando l'inglese leggete la nuova rivista Cyclist che è praticamente una traduzione della versione americana.
 

longjnes

Maglia Rosa
10 Luglio 2008
9.034
6.038
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Gianni2
Cioe' fammi capire..tu vorresti tutti con le bici a disc????
E per cosa???
In bici prima di tutto bisogna saperci andare..i dischi sono una cosa in piu',per me un'ottima trovata commerciale per vendere piu' bici,ma da qui a sperare che diventino obbligatori da codice mi sembra proprio fuori da ogni luogo:cry
spero vivamente che tu abbia scherzato e io non abbia colto il tuo fine umor british

ma insomma,
nelle grandi aree metropolitane il commuting è una realtà
nel commuting c'è dentro di tutto, dal pezzo di ruggine a pedali alle brompton pieghevoli superequipaggiate. di incidenti se ne sente tanti ma sono una realtà ed è giusto cosi perché alleggeriscono il traffico.
si inizierà con il casco obbligatorio, poi luci, stop ecc e si arriverà a regolamentare anche i dispositivi frenanti.
e se le regole varranno per il ciclista casa-lavoro varranno anche per l'amatore.

Per i dischi non saprei. in materia di codice stradale è sempre qualche capoccia che decide, non certo un ciclista.
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Non sono d'accordo, secondo me è un luogo comune.
I DA o Record o le ruote da 2000+ € non vengono prodotti per il mercato italiano.

Non ho detto questo, io ho parlato di percentuali, anche se la metà di noi amatori italiani avessimo un DA saremmo comunque meno interessanti degli americani dove la percentuale di quelli che li montano rispetto a quelli che vanno in bicicletta è dello zero virgola.
 

dns76

Apprendista Scalatore
12 Settembre 2011
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328
a nord di Padova
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.
ma insomma,
nelle grandi aree metropolitane il commuting è una realtà
nel commuting c'è dentro di tutto, dal pezzo di ruggine a pedali alle brompton pieghevoli superequipaggiate. di incidenti se ne sente tanti ma sono una realtà ed è giusto cosi perché alleggeriscono il traffico.
si inizierà con il casco obbligatorio, poi luci, stop ecc e si arriverà a regolamentare anche i dispositivi frenanti.
e se le regole varranno per il ciclista casa-lavoro varranno anche per l'amatore.

Per i dischi non saprei. in materia di codice stradale è sempre qualche capoccia che decide, non certo un ciclista.
I dischi non sono obbligatori neppure sulle auto o sulle moto (molti mezzi usano ancora i tamburi), figuriamoci su una bici... o-o
 

Ipercool

Ciociaro
13 Agosto 2012
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Trek (alcune)
I dischi non sono obbligatori neppure sulle auto o sulle moto (molti mezzi usano ancora i tamburi), figuriamoci su una bici... o-o

Si si, soltanto che al momento non mi viene in mente quale mezzo a listino oggi, che non sia una bicicletta o assimilabile, sia dotato di impianti frenanti di servizio con azionamento a funi metalliche.
 
Stato
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