infatti il calcio è molto più democratico, se sei troppo forte per la categoria ti azzoppano
Il calcio si equilibra da solo, chi è più dotato gioca coi pari livello. Questo nel ciclismo non avviene. Sarà anche sbagliata la regola degli ex-pro ed ex- dilettanti, ovvero sarà anche un modo sbagliaro di risolvere un problema che però esiste, ovvero quello della suddivisione per livello piuttosto che per età, ma è un'opinione e se ne discute. Se poi qualcuno ha la possibilità di proporre idee nuove e migliori ben vengano.
Il discorso sugli ex-dopati però è più complesso. Molti sul forum hanno un atteggiamento più garantista, ma la maggior parte ragionano come ti ha esposto @
cacciatorino nell'altra discussione. Se sei nell'ambiente da tanti anni sai benissimo che su 10 persone che cascano nella rete del doping, 9 ci ricascono perchè è una sorta di forma-mentis, che si portano dietro dall'ambiente professionistico. LA norma etica ha come scopo di estromettere queste "modalità" più che le singole persone. Può essere incostituzionale qunto vuoi ma la logica che c'è dietro è condivisibile e condivisa da molti ciclo amatori (anhce non dementi
)
Discorso squalifica a vita, anche questo, può essere ingiusto in termini giuridici e/o burocratici, ma è il vero grande successo della normativa etica. Uno che a 40anni si prende l'epo per aumentare le proprie prestazioni non può avere una seconda chance, non è un ragazzino, è maturo e capace di capire la gravità di quello che fa. Se non lo capisce è giusto che smetta di andare in bici a livello agonistico, prima di tutto per la sua salute.
Ovviamente il tutto, senza dei controlli fatti a dovere...si sgonfia inesorabilmente. Quindi norma etica (ampliata e migliorata magari) e controlli, questo vogliono i cicloamatori, o qualsiasi altra cosa che ripulisca l'ambiente da personaggi dannosi. Il resto sono solo chiacchiere, invidie rosicamenti, deliri di onnipotenza