Bell'analisi comunque credo che accomunare ciclismo e calcio sia una cosa troppo difficile; il calcio guadagna tanto ma spende tanto, "n" volte più del ciclismo solo come stipendi, l'ingaggio di un top player mondiale è più alto del budget annuale del team Sky, solo questo è indice della differenza che c'è; il ciclismo dal canto suo potrebbe cercare di prendere qualche spunto dal calcio, ma per il resto meglio che resti quello che è. Concordo con chi sostiene che una ridistribuzione dei diritti televisivi verso le squadre sarebbe un toccasana, forse non basterebbe ma sarebbe un primo passo. Poi sostengo molto la creazione delle società, almeno quelle WT che non dipendano al 100% dal main sponsor ma che abbiano una struttura e un settore giovanile dilettanti e juniores per far crescere e valorizzare i talenti, una società che riesce a diversificare le entrate non puntando tutto sullo sponsor-padrone-nome della squadra. Come numeri il ciclismo ha milioni di tifosi e di praticanti che in qualche modo contribuiscono, perché è vero che non paghiamo i diritti tv, i biglietti per vedere l'evento ma tutti abbiamo sotto le mele diverse migliaia di euro di valore che indirettamente dovrebbero alimentare questo sport. Il ciclismo soffre anche la "poca immagine" dei media, è uno sport da appassionati da quelli di settore; un calciatore lo trovi a fare le pubblicità di ogni prodotto dallo yogurt allo shampoo, il ciclista raramente passa in tv se non nelle trasmissioni ad hoc, o il servizio a fine tg da 40 secondi. Ce ne sarebbero di cose da fare, ma purtroppo siamo sempre lì e ogni anno vediamo squadre WT a rischio chiusura per il ritiro del main sponsor.
Una ridistribuzione dei soldi provenienti dai diritti televisivi sarebbe d'obbligo visto che ASO, RCS, Flandersclassics (per citare solo i principali) hanno bilanci importanti (le gare RCS sono quelle che salvano il bilancio di corriere della sera, gazzetta dello sporti).
Poi in Italia ci sono anche gli sponsor (soprattutto tecnici, abbigliamento, bici, caschi) che invece di investire nel ciclismo agonistico giovanile buttano montagne di soldi in granfondo per 40enni. E chi ha un figlio che corre in qualche squadra conosce molto bene i salti mortali che le squadre devono fare (su questo un particolare ringraziamento a Wladimir Belli che ieri in diretta su Eurosport durante la crono femminile lo ha ricordato senza giri di parole).