Allora, l'anno scorso avevo fatto il lungo della
Sportful, che sono 204 km e 4850 d+, senza fare cose straordinarie. Ogni weekend uscivo e facevo un giro con un dislivello tra i 2000 e i 2600 di dislivello e in setimana facevo piattini veloci e stop.
Sono arrivato alla gara in buone condizioni e credo di aver corso bene.
Quest'anno faccio uscite da 2000 d+, a volte anche meno, le ultime due sono state anche abbastanza lunghe per riprendere l'abitudine a restare in sella tante ore, per il resto magari ai primi di luglio allenerò un po' la qualità in montagna senza ammazzarmi.
Cerco di fare salite a ritmi per me buoni, diciamo medio alti per le mie possibilità, un po' più alti di quelli che terrò in corsa (così mi sembrerà di fare meno fatica quando andrò più piano), cerco di allenare l'agilità anche in pianura per salvare la gamba, senza fare cose dell'altro mondo.
In settimana faccio le mie tabelle di rulli o a volter di uscita sul piatto variando molto i lavori di agilità e forza, alterno insomma, secondo certe tabelle, lavori di forza a basse rpm a lavori di grande agilità a rpm molto elevate.
Insomma, niente di trascendentale ma si sa, sull'allenamento io sono un po' un caxxaro, non sono scientifico come tanti altri
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Ad ogni modo secondo la mia modesta esperienza non serve ammazzarsi di fatica cercando di replicare lunghezze e chilometraggio paragonabili alla gara, ti stanchi mentalmente e fisicamente per nulla.
Meglio allenarsi sulla qualità su percorsi più brevi e/o con meno dislivello, e poi sfruttare queste qualità di pedalata che si sono allenate.
Conta tanto invece fare molto lavoro mentale, perché in quelle gare la testa è fondamentale.
E' fondamentale correre con razioncinio, dosando le forze, senza inutili sparate, stando sempre un po' sotto soglia anche a costo di farsi sorpassare da qualcuno a cui si potrebbe stare a ruota, e soprattutto è importante correre tranquilli, senza agitarsi, senza perdere la testa quando si sente che la fatica diventa tanta e sembra diventare un macigno, sapere gestire imprevisti (esempio crampi) con tranquillità, avere resistenza e pazienza.
Ovviamente parlo dal punto di vista di uno che non ha ambizioni di classifica, ma solo quella di portare a termine la gara al meglio delle proprie capacità cercando di divertirsi.
Tutto qui, poi per il resto, come mi dico sempre, mica vado in guerra, vado a divertirmi, in una gara dura, sfidante, ma che va presa sempre con il sorriso sulle labbra