Il Coni dà ragione all'Acsi
del 11.12.2013 a cura di "Redazione INBICI"
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Sul divorzio con l'Udace il massimo organo sportivo sposa la linea Borgna ed ordina l'immediato reintegro dell'ente nella Consulta
Finalmente adesso potremo cominciare a lavorare sul serio
Archiviate le polemiche, lavvocato Emiliano Borgna, presidente nazionale dellAcsi ciclismo, da oggi potrà pensare (solo) al restyling e al rilancio della sua associazione.
Dirigente dei fatti, dalla lungimirante progettualità, poco incline alle scaramucce politiche, Borgna si è ritrovato coinvolto, suo malgrado - dopo la chiusura del rapporto con lUdace - in una spigolosa querelle con la consulta nazionale.
Una lite tra accuse e carte bollate, che rischiava di paralizzare lintero settore. A dirimere la questione della sospensione dellAcsi dalla Consulta, è dunque intervenuto, lo scorso 10 dicembre, il Coni che, pur non entrando nel merito del provvedimento e prendendo atto della documentazione prodotta dallAcsi, per porre fine agli elementi di turbativa che incidono nelle normali attività di proselitismo dei singoli Enti, ha chiesto alla Consulta di deliberare con decorrenza immediata la revoca del provvedimento e di concedere attenzione alle istanze dellAcsi che produrrà tutta la documentazione necessaria ritenuta idonea alla prosecuzione della collaborazione. Per completare il processo di riappacificazione, il Coni ha convocato unapposita riunione per gli approfondimenti che si rendono evidentemente necessari.
Al di là delle frasi di protocollo e dei toni felpati, per lavvocato Borgna si tratta di una vittoria su tutta la linea. Perché il Coni ha certificato la totale legittimità degli atti dellAcsi, imponendo limmediato reintegro dellente nella Consulta: Siamo contenti del pronunciamento del Coni, sul quale, per altro, non avevamo dubbi spiega Borgna del resto, non esistevano elementi per dubitare sull'effettiva interruzione del rapporto con l'Udace. In ogni caso, non mi piace parlare di vincitori e vinti. Noi ci siamo sempre mossi nello schema delle regole statutarie dellAcsi e siamo intervenuti solo quando ci siamo resi conto che qualcuno, quelle regole, le stava violando. Come si evince dai nostri reiterati richiami alla ragionevolezza,avendo da sempre consigliato la strada maestra, ma su certi principi non potevamo scendere a compromessi.
LAcsi prosegue Borgna è un importante Ente e nessuno vuole imporre logiche manageriali, ma le regole ci sono e a quelle bisogna ispirarsi. Chi imbocca strade diverse si chiama fuori da solo.
Fonte Mario Pugliese Copyright © INBICI MAGAZINE