ahahahah....la poesia è un'altra cosa.
Poesia era quando c'erano le levette sull'obliquo, e parlo di quelle a movimento continuo, da regolare con passione e amore.........quella era poesia, quando la fantasia la faceva da padrone, quando il millimetro (o anche meno) faceva la differenza, ma quel millimetro "giusto" lo dovevi trovare tu, e quando lo trovavi e sentivi la catena girare bene eri in pace con te stesso e con il mondo e non avresti più cambiato per altri 10 km.
Allora si c'era poesia nella cambiata, l'immaginabile e l'inimmaginabile erano rinchiusi nel tuo gesto, che non era fredda pressione d'una leva, ma era essere parte di un meccanismo che da te e dalla tua sensibilità non poteva prescindere.
Allora anche tu eri parte del meccanismo, tu potevi cambiare bene o male, ora puoi solo cambiare, al limite sbagli il tempo della cambiata e la fai nel momento sbagliato, ma poi, come cantava il Califfo, tutto il resto è noia.
Cosa c'è di poetico nei cambi moderni, che fanno esattamente (quasi sempre, vero @
mag ? :angrymod:
) quello che chiedi loro di fare?
Ciò non toglie che, s'intende, non tornerei mai indietro, troppo facili, troppo comodi, troppo efficienti questi cambi moderni, ma poetici proprio no, cari miei.