REPORT GARE: com'è andata?

IlNigno

Apprendista Cronoman
13 Agosto 2010
2.886
118
La Citta' dei Doria
Visita sito
Bici
ARGON18 Krypton / VINER X-Plus
Ciao a tutti i triathleti!Torno a scrivere dopo un bel po' (leggo spesso la sezione eh!) stimolato dal post del Mancio.
Fatta pure io Andora e stretto i denti in mare,spingeva forte verso riva e in associazione ad una temperatura "rigidina" non è stata una passeggiata finire i 750;poi solito affanno in ZC e tempi alti per svestizione muta...un classico per me... In bici trovo collaborazione prima del giro di boa con un paio di concorrenti,al rientro il gruppo si infoltisce e saremo una quindicina.Mi metto ben coperto,il vento non permetteva "eroismi":mrgreen:,non assisto a cadute o altri casini da gruppo...ottimo!e arrivo alla T2 molto più lucido rispetto alla T1.Corro decentemente provando a spingere un po' nel secondo giro.La chiudo in 1h 19m 230equalcosa, a metà via. Gara non nelle mie corde ma utile per togliere ruggine e incontrare le difficoltà da gara.Ora sotto con Pietra!

(Nota sul post di Mancio. Essere in batteria 1 dovrebbe essere un bello stimolo,stai più sereno.Se tu hai preso colpi in batteria1 figurati cosa è successo nella 4...Andora tanta gente gara breve...insomma da mettere già in preventivo qualche "contatto" purtroppo...
CIAO!)
o-o
 
  • Mi piace
Reactions: NormaJean

NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
3.126
690
Visita sito
Bici
n/a
Nuotare al lago..... non serve a migliorare.
Forse si prende sicurezza, ma di sicuro nn migliora la performance.
Saro stancante. Piscina ripartenza fissa, e volume.
E ve lo dice uno che vive a 50 mt dal lago.

Nel mio caso non sarebbe per allenare il passo ma più per prendere confidenza con la distanza considerando che ho in programma un im. In piscina sto sempre sui 3000 almeno in una sessione, capitato anche 4000 ma è diverso facebdo pause, esercizi etc etc

Altra cosa che non c'entra prettamente con il nuoto ma che devo allenare è la t1. Non riesco mai a togliermi la muta in tempi decenti
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.466
1.270
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
Vorrei approfondire il tema dello scambio tra Daniele e Mancio perché è interessante, a mio avviso si sta parlando di due cose diverse, il passo e il tempo sulla frazione, e allora prendendo spunto dalle mie prove in mare ho fatto una riflessione per capire se ragiono bene, correggetemi se sbaglio qualcosa.

Prendiamo che io abbia in vasca un passo di 1:30, questo tempo è il mio riferimento, tuttavia non è detto che riesca a replicarlo in mare, o meglio non è detto che riesca a mantenerlo per tutta la frazione, e ai fini della gara quello che conta è il passo medio.

Se guardate il grafico dell’ultimo test in mare sui 750, chiuso a 13:18 con un passo medio di 1:46 (da Garmin), osserverete alcuni “buchi” di ritmo che ho stimato essere di circa 10 - 15 metri ognuno e che, con ogni probabilità, sono irregolarità introdotte dalla necessità di evitare meduse e scogli semiaffioranti, in gara potrebbero essere altri fattori quali condimeteo marine, panico, botte, cambi di rotta etc..

Per stimare l’impatto sul tempo frazione di queste irregolarità, ho tracciato una linea mediana (in rosso) escludendo i buchi, da questo esercizio risulta che se non ci fossero state quelle interruzioni/rallentamenti, ovvero se avessi potuto tenere un ritmo regolare su tutti i 750, il passo medio stimato sarebbe stato intorno a 1:30, ovvero circa 15" in meno, è una bella differenza in un contesto gara, no? Significherebbe chiudere in poco più di 11'.
 

Allegati

  • Test 750-230419.jpg
    Test 750-230419.jpg
    40,9 KB · Visite: 15

NormaJean

Apprendista Cronoman
25 Gennaio 2013
3.126
690
Visita sito
Bici
n/a
Vorrei approfondire il tema dello scambio tra Daniele e Mancio perché è interessante, a mio avviso si sta parlando di due cose diverse, il passo e il tempo sulla frazione, e allora prendendo spunto dalle mie prove in mare ho fatto una riflessione per capire se ragiono bene, correggetemi se sbaglio qualcosa.

Prendiamo che io abbia in vasca un passo di 1:30, questo tempo è il mio riferimento, tuttavia non è detto che riesca a replicarlo in mare, o meglio non è detto che riesca a mantenerlo per tutta la frazione, e ai fini della gara quello che conta è il passo medio.

Se guardate il grafico dell’ultimo test in mare sui 750, chiuso a 13:18 con un passo medio di 1:46 (da Garmin), osserverete alcuni “buchi” di ritmo che ho stimato essere di circa 10 - 15 metri ognuno e che, con ogni probabilità, sono irregolarità introdotte dalla necessità di evitare meduse e scogli semiaffioranti, in gara potrebbero essere altri fattori quali condimeteo marine, panico, botte, cambi di rotta etc..

Per stimare l’impatto sul tempo frazione di queste irregolarità, ho tracciato una linea mediana (in rosso) escludendo i buchi, da questo esercizio risulta che se non ci fossero state quelle interruzioni/rallentamenti, ovvero se avessi potuto tenere un ritmo regolare su tutti i 750, il passo medio stimato sarebbe stato intorno a 1:30, ovvero circa 15" in meno, è una bella differenza in un contesto gara, no? Significherebbe chiudere in poco più di 11'.

Darius sai bene che io e il nuoto siamo abbastanza nemici, però mi è venuto in mente uno spunto che mi aveva dato un amico che fa nuoto in acque libere (parliamo di gare anche oltre i 20 km e di una persona che va anche a podio non di categoria), ovvero che se si ha un campione di gare abbastanza ampio un buon metro di comparazione viste le molte variabili è valutare il distacco dai primi. A meno che non si scelga la gara sconosciuta l'intorno del valore dei partecipanti è quello, non è certamente un metodo scientifico ma abbastanza pratico. Se le posizioni che mi separano dai primi diminuiscono (e non di 1 ma un pò più sensibilmente) vuol dire che sto nuotando meglio e teoricamente anche i tempi in piscina dovrebbero dare ragione.
 

jack.ciclista

Apprendista Cronoman
29 Agosto 2012
3.359
1.043
Visita sito
Bici
bici
Per stimare l’impatto sul tempo frazione di queste irregolarità, ho tracciato una linea mediana (in rosso) escludendo i buchi, da questo esercizio risulta che se non ci fossero state quelle interruzioni/rallentamenti, ovvero se avessi potuto tenere un ritmo regolare su tutti i 750, il passo medio stimato sarebbe stato intorno a 1:30, ovvero circa 15" in meno, è una bella differenza in un contesto gara, no? Significherebbe chiudere in poco più di 11'.

Non è che i "buchi" dipendono da cattive letture del garmin ?
Perchè io il passo gara di 1.45 in acque libere lo ho, mentre in piscina il passo di 1.30 me lo posso tranquillamente sognare, se do tutto me stesso riesco a ripartire a 1.40 e al massimo per 200/300 metri
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.466
1.270
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
Darius sai bene che io e il nuoto siamo abbastanza nemici, però mi è venuto in mente uno spunto che mi aveva dato un amico che fa nuoto in acque libere (parliamo di gare anche oltre i 20 km e di una persona che va anche a podio non di categoria), ovvero che se si ha un campione di gare abbastanza ampio un buon metro di comparazione viste le molte variabili è valutare il distacco dai primi. A meno che non si scelga la gara sconosciuta l'intorno del valore dei partecipanti è quello, non è certamente un metodo scientifico ma abbastanza pratico. Se le posizioni che mi separano dai primi diminuiscono (e non di 1 ma un pò più sensibilmente) vuol dire che sto nuotando meglio e teoricamente anche i tempi in piscina dovrebbero dare ragione.

Si certo, il metodo funziona, tuttavia il ragionamento che facevo era la differenza tra il passo medio in vasca (in condizioni ideali) e quello sostenibile in mare/gara (condizioni reali), e da questo la necessità di allenarsi anche in acque libere per diminuire il gap.
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.466
1.270
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
Non è che i "buchi" dipendono da cattive letture del garmin ?
Perchè io il passo gara di 1.45 in acque libere lo ho, mentre in piscina il passo di 1.30 me lo posso tranquillamente sognare, se do tutto me stesso riesco a ripartire a 1.40 e al massimo per 200/300 metri

Non credo, la zona è aperta al segnale GPS e poi sono buchi troppo piccoli e sarebbero compensati dal software del tracciatore (che lavora sul punto futuro), poi le meduse e gli scogli c'erano eccome (anche boe di ormeggio e segnalazione), era un porticciuolo, e questo ha significato una serie di disturbi sia nel ritmo che nella rotta che hanno influito sulla media come dimostrato dal grafico.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
2.588
936
Visita sito
Vorrei approfondire il tema dello scambio tra Daniele e Mancio perché è interessante, a mio avviso si sta parlando di due cose diverse, il passo e il tempo sulla frazione, e allora prendendo spunto dalle mie prove in mare ho fatto una riflessione per capire se ragiono bene, correggetemi se sbaglio qualcosa.

Prendiamo che io abbia in vasca un passo di 1:30, questo tempo è il mio riferimento, tuttavia non è detto che riesca a replicarlo in mare, o meglio non è detto che riesca a mantenerlo per tutta la frazione, e ai fini della gara quello che conta è il passo medio.

Se guardate il grafico dell’ultimo test in mare sui 750, chiuso a 13:18 con un passo medio di 1:46 (da Garmin), osserverete alcuni “buchi” di ritmo che ho stimato essere di circa 10 - 15 metri ognuno e che, con ogni probabilità, sono irregolarità introdotte dalla necessità di evitare meduse e scogli semiaffioranti, in gara potrebbero essere altri fattori quali condimeteo marine, panico, botte, cambi di rotta etc..

Per stimare l’impatto sul tempo frazione di queste irregolarità, ho tracciato una linea mediana (in rosso) escludendo i buchi, da questo esercizio risulta che se non ci fossero state quelle interruzioni/rallentamenti, ovvero se avessi potuto tenere un ritmo regolare su tutti i 750, il passo medio stimato sarebbe stato intorno a 1:30, ovvero circa 15" in meno, è una bella differenza in un contesto gara, no? Significherebbe chiudere in poco più di 11'.

Dario nn mi trovi d'accordo
A parte fisime e e problemi acque libere, e ci possono stare, botte , direzione sbagliata, cosa che con esperienza si migliora
Se durante la sessione invernale
Ti sei preparato con una base aerobica certa.
Stai certo che uscirai con quella base aerobica
Quest inverno ho costruito base aerobica 1.35 ultimo olimpico a milano ho nuotato 1.34. Matematico
Ma se poi in piscina tra un 100 e l altro recuperi 10 / 15 secondi, tutto si dissolve.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
2.588
936
Visita sito
Dario nn mi trovi d'accordo
A parte fisime e e problemi acque libere, e ci possono stare, botte , direzione sbagliata, cosa che con esperienza si migliora
Se durante la sessione invernale
Ti sei preparato con una base aerobica certa.
Stai certo che uscirai con quella base aerobica
Quest inverno ho costruito base aerobica 1.35 ultimo olimpico a milano ho nuotato 1.34. Matematico
Ma se poi in piscina tra un 100 e l altro recuperi 10 / 15 secondi, tutto si dissolve.

Per nuotare un olimpico a 1.30
Devi essere in grado
Di fare 12/15 x 100 base 1.30. Se ci ci riesci , puoi replicarlo in mare
 

Darius

Scalatore
18 Ottobre 2005
6.466
1.270
Visita sito
Bici
Colnago V1-r
Dario nn mi trovi d'accordo
A parte fisime e e problemi acque libere, e ci possono stare, botte , direzione sbagliata, cosa che con esperienza si migliora
Se durante la sessione invernale
Ti sei preparato con una base aerobica certa.
Stai certo che uscirai con quella base aerobica
Quest inverno ho costruito base aerobica 1.35 ultimo olimpico a milano ho nuotato 1.34. Matematico
Ma se poi in piscina tra un 100 e l altro recuperi 10 / 15 secondi, tutto si dissolve.

E' proprio questo il discorso, e come giustamente affermi si risolve con l'esperienza, tu ne hai tanta e ti alleni con volumi e intensità notevoli, quindi non mi meraviglia che il tuo passo in vasca sia praticamente sovrapponibile a quello in gara, ma per chi inizia o fa poche gare il problema acque libere è un aspetto da non sottovalutare.

Mi puoi insegnare che anche solo la partenza "anaerobica" può stroncare le migliori intenzioni, e probabilmente ci sono passati tutti per questa strada (io alla prima), e allora quello che voglio dire è che vale la pena di allenare, oltre i tempi, anche la capacità di resistere a condizioni sfavorevoli, e si può fare, tutto qui.
 

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
2.588
936
Visita sito
E' proprio questo il discorso, e come giustamente affermi si risolve con l'esperienza, tu ne hai tanta e ti alleni con volumi e intensità notevoli, quindi non mi meraviglia che il tuo passo in vasca sia praticamente sovrapponibile a quello in gara, ma per chi inizia o fa poche gare il problema acque libere è un aspetto da non sottovalutare.

Mi puoi insegnare che anche solo la partenza "anaerobica" può stroncare le migliori intenzioni, e probabilmente ci sono passati tutti per questa strada (io alla prima), e allora quello che voglio dire è che vale la pena di allenare, oltre i tempi, anche la capacità di resistere a condizioni sfavorevoli, e si può fare, tutto qui.
Per carita, io nn ho niente da insegnare, forse solo un po piu di esperienza.
Io con il nuoto ci ho sbattuto tanto la testa, ho perseverato con gli errori per molto tempo, il primo enorme, pensare che nuotare in solitudine potesse migliorarmi.
Ora sono decente, con i tempi.
Con un lavoro , se si puo chiamare cosi , visto che e un hobby, un po piu preciso e ritmato.
Poi io stesso adoro nuotare open water, da giugno in avanti, infatti peggioro sensibilmente il passo, quando smetto di andare in piscina con nuoto master.
 

Mancio82

Apprendista Passista
8 Maggio 2013
876
169
Voghera (PV)
Visita sito
Bici
BMC Team Machine SLR01
Discussione interessante, in realtá penso che la mia frazione nuoto insufficiente di mercoledì sia dovuta semplicemente a un mix di carenza di ritmo gara, soprattutto parlando di prima batteria.
Arrivo dall'inverno dove ho nuotato il piú frequentemente possibile, cercando la scioltezza e l'acquaticitá... facendo cosí per 3 mesi, ho migliorato la mia base aerobica di circa 5"/100m, ora in Z2 giro a 1'45"/100
Devo ancora peró fare ritmo gara, quindi ripartenze, ripetute sui 50 sostenute ecc ecc, sono quindi ancora indietro con le partenze a cannone da prima batteria di uno sprint; questo, unito a un mare non facile mi ha mandato in ansia, facendomi fare una frazione sottotono

Sent from my ASUS_Z01KS using Tapatalk
 
Ultima modifica:

daniele ultra

Apprendista Scalatore
6 Gennaio 2009
2.588
936
Visita sito
Le zone in piscina sono difficilmente calcolabili. Tra posizione del corpo in acqua e pulsazioni ridotte , e molto differente tra correre e padalare.
A meno di nn essere un vero fenomeno in sensibilita tecnica e forza e difficile fare fuori soglia.