In 4/5 anni di bici ho capito che sulla nostra strada si troverà sempre qualcuno più forte di noi, ma anche qualcuno meno forte.
Possiamo scegliere noi se l'incontro con quelli dell'una o dell'altra categoria sia o meno casuale.
Così, se ci vogliamo sentire leoni in mezzo alle pecore, ci potremmo scegliere un gruppo, anche ristretto, di persone che va meno di noi oppure come noi ma sappiamo di poterli "battere" perchè ci sentiamo più in forma.
Se abbiamo l'umiltà di sentirci come l'ultima delle pecore del gregge, ma siamo disposti a diventare la penultima, e poi la terzultima e via dicendo, potremmo scegliere di andare con quelli più forti di noi.
Dipende da ciò che vogliamo. Vogliamo migliorare? Allora occorre prendere schiaffi. Io faccio così, ad esempio. Ogni tanto vado con un gruppo di amici più forte di me e so che soffrirò e mi deprimerò per le differenze abissali tra me e loro. Lì per lì mi odio, mi maledico. Ma poi quando vedo che man mano che aumentano le uscite c'è qualche piccolo miglioramento, sono felice.
Comunque, al di là dei chilometri orari tenuti in pianura, la scelta dei compagni di uscita è legata ad altri parametri, prime su tutte le "qualità" umane e ciclistiche delle persone. Tendenzialmente io scelgo persone con cui ho il piacere di stare e anche persone da cui posso imparare non solo ad andare in bici.