Molti bolzanini non sanno neppure dov'é Montoppio (in tedesco Nobls). Quasi tutti però conoscono il Salto. Ma andiamo per ordine. Montoppio è la zona a Ovest di san Genesio, subito sopra l'abitato di Cologna. Il Salto (Salten) Invece è lo splendido altipiano sopra San Genesio, conosciuto soprattutto per le passeggiate facili, in un contesto paesaggistico unico. La strada sterrata che porta fino a Lavenna (Langfenn) il fine settimana è frequentatissima da escursionisti e famiglie, dato che è praticamente pianeggiante. E in quell'occasione anche i MTBiker sono malvisti, e a mio parere giustamente.
Quindi è da un sacco di tempo che non la percorrevo, con un po' di nostalgia.
E ieri è scattata la "pazzia". Perchè non percorrerla in bici da corsa? Il fondo sterrato è buono, e lo facevano pure ai tempi di Coppi e Bartali. E che?!... siamo regrediti come materiali? Se resistevano le bici di allora, a maggior ragione devono tenere le nostre!
Ma la "pazzia" non è tale, se si fanno le cose facili. Era da tempo che pensavo di salire verso San Genesio in bdc per la vecchia strada, per intenderci, quella che inizia appena passato il ponticello, subito dopo l'inizio della salita della strada nuova,. L'avevo percorsa spesso in MTB e sapevo che era "cattiva" e il cartello del 22% all'inizio lo ribadisce. Ma ero convinto che con il 34x28 avrei dovuto farcela. Invece, dopo poche centinaia di metri il mio inclinometro (piuttosto preciso) segna 27%. Resisto ancora per qualche decina di metri, ma poi niente da fare, devo scendere e spingere per qualche centinaio di metri fino a che la pendenza ritorna ad un "umano" 18%. Attraverso l'abitato di San Giorgio, e dopo mi ricollego alla nuova strada di San Genesio. Qui svolto a sinistra e torno verso Bolzano per 1,2 km, fino al bivio a destra per Cologna (Glaning). Ecco, dopo la parentesi masochistisca di San Giorgio (evitabile, se si percorre fino a qui la strada normale di San Genesio) da qui inizia il vero giro che avevo in mente.
Non c'è traffico; il sole del pomeriggio è piacevole, scalda, ma non troppo.
Raggiungo Cologna, proseguo verso il Noafer e inizio a risalire verso Rumsein. Da qui vedo casa mia dall'alto. Mi fermo spesso, ma non per la stanchezza, ma per assaporare l'aria frizzantina e i colori dei prati e del bosco, e per fare qualche foto. Proseguo fino a Cologna di Sopra e da qui, sempre tra prati e boschi, raggiungo le "Terre di Montoppio". Qui c'é il bivio per chi non volesse fare lo sterrato del Salto; svoltando a destra infatti, dopo ca 3,5 km, si raggiunge San Genesio e proseguire per Avigna (..o tornare a Bolzano). Non è il mio caso; io svolto a sinistra e continuo a salire fino al Locher (dove ci sarebbe un ottimo strudel), ma non ho tempo. Subito dopo questa trattoria, si svolta a destra, e si sale lungo la strada asfaltata, realizzata da qualche anno, che porta direttamente sul Salto a quota 1450. Fine della salita...e della strada asfaltata. La stradina sterrata è molto meglio di come la ricordassi ed è percorribilissima in bici da corsa. In totale sono ca 5km di sterrato. Mi piace l'idea di essere uno dei pochissimi, e forse l'unico, che la sta facendo in bici da corsa. Sono le 18.15 e non c'é nessuno in giro. MAGICO. Proseguo lentamente, ma non per il fondo stradale, ma per allungare il piú possibile "il momento". Un anziano contadino, incredulo per la bici da corsa, mi offre un bicchiere di vino, che non posso rifiutare. Due chiacchiere e via.
Raggiungo l'antica chiesetta di Lavenna alle 18.45 e da qui il parcheggio e la strada asfaltata (sigh). Ci sono solo 7° e devo indossare tutto quello che ho, d'altronde sono le 18.50 e sono a 1450m. Accendo le lucette e mi fiondo in discesa verso Meltina e poi verso casa, che raggiungerò alle 19.30...quasi con il buio.
Vi consiglio vivamente di fare questo giro, ma in bici da corsa. Non fate i "fighetti", col terrore di rovinare le ruotine in carbonio (al limite sostituitele). Ma possibilmente durante la settimana e nel pomeriggio, quando la luce del sole, è più intensa.
In allegato: la piantina del Giro e qualche foto. N.b. lo sterrato non è come appare in una delle foto, ma molto meglio
Quindi è da un sacco di tempo che non la percorrevo, con un po' di nostalgia.
E ieri è scattata la "pazzia". Perchè non percorrerla in bici da corsa? Il fondo sterrato è buono, e lo facevano pure ai tempi di Coppi e Bartali. E che?!... siamo regrediti come materiali? Se resistevano le bici di allora, a maggior ragione devono tenere le nostre!
Ma la "pazzia" non è tale, se si fanno le cose facili. Era da tempo che pensavo di salire verso San Genesio in bdc per la vecchia strada, per intenderci, quella che inizia appena passato il ponticello, subito dopo l'inizio della salita della strada nuova,. L'avevo percorsa spesso in MTB e sapevo che era "cattiva" e il cartello del 22% all'inizio lo ribadisce. Ma ero convinto che con il 34x28 avrei dovuto farcela. Invece, dopo poche centinaia di metri il mio inclinometro (piuttosto preciso) segna 27%. Resisto ancora per qualche decina di metri, ma poi niente da fare, devo scendere e spingere per qualche centinaio di metri fino a che la pendenza ritorna ad un "umano" 18%. Attraverso l'abitato di San Giorgio, e dopo mi ricollego alla nuova strada di San Genesio. Qui svolto a sinistra e torno verso Bolzano per 1,2 km, fino al bivio a destra per Cologna (Glaning). Ecco, dopo la parentesi masochistisca di San Giorgio (evitabile, se si percorre fino a qui la strada normale di San Genesio) da qui inizia il vero giro che avevo in mente.
Non c'è traffico; il sole del pomeriggio è piacevole, scalda, ma non troppo.
Raggiungo Cologna, proseguo verso il Noafer e inizio a risalire verso Rumsein. Da qui vedo casa mia dall'alto. Mi fermo spesso, ma non per la stanchezza, ma per assaporare l'aria frizzantina e i colori dei prati e del bosco, e per fare qualche foto. Proseguo fino a Cologna di Sopra e da qui, sempre tra prati e boschi, raggiungo le "Terre di Montoppio". Qui c'é il bivio per chi non volesse fare lo sterrato del Salto; svoltando a destra infatti, dopo ca 3,5 km, si raggiunge San Genesio e proseguire per Avigna (..o tornare a Bolzano). Non è il mio caso; io svolto a sinistra e continuo a salire fino al Locher (dove ci sarebbe un ottimo strudel), ma non ho tempo. Subito dopo questa trattoria, si svolta a destra, e si sale lungo la strada asfaltata, realizzata da qualche anno, che porta direttamente sul Salto a quota 1450. Fine della salita...e della strada asfaltata. La stradina sterrata è molto meglio di come la ricordassi ed è percorribilissima in bici da corsa. In totale sono ca 5km di sterrato. Mi piace l'idea di essere uno dei pochissimi, e forse l'unico, che la sta facendo in bici da corsa. Sono le 18.15 e non c'é nessuno in giro. MAGICO. Proseguo lentamente, ma non per il fondo stradale, ma per allungare il piú possibile "il momento". Un anziano contadino, incredulo per la bici da corsa, mi offre un bicchiere di vino, che non posso rifiutare. Due chiacchiere e via.
Raggiungo l'antica chiesetta di Lavenna alle 18.45 e da qui il parcheggio e la strada asfaltata (sigh). Ci sono solo 7° e devo indossare tutto quello che ho, d'altronde sono le 18.50 e sono a 1450m. Accendo le lucette e mi fiondo in discesa verso Meltina e poi verso casa, che raggiungerò alle 19.30...quasi con il buio.
Vi consiglio vivamente di fare questo giro, ma in bici da corsa. Non fate i "fighetti", col terrore di rovinare le ruotine in carbonio (al limite sostituitele). Ma possibilmente durante la settimana e nel pomeriggio, quando la luce del sole, è più intensa.
In allegato: la piantina del Giro e qualche foto. N.b. lo sterrato non è come appare in una delle foto, ma molto meglio
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