Però da come hai scritto sembra che chi segue una alimentazione sana, sia privato della libertà, della libertà di mangiare quello che vuole.
La sana alimentazione non dovrebbe essere intesa come un regime alimentare che vieta di mangiare alcuni alimenti, ma dovrebbe essere vista come un qualcosa che permette di fare le scelte migliori, per la nostra salute e per l'ambiente, tenendo in considerazione le tradizioni culturali e la disponibilità economica di ogni persona.
Una volta che al bambino, all'adulto, all'anziano, all'UFO, hai spiegato che effetto ha sulla salute una eccessiva assunzione di grassi idrogenati, di grassi saturi, di zucchero, o di sale, sarà lui che in autonomia farà le scelte più opportune. Solo così sceglierà della frutta al posto delle patatine fritte in modo consapevole, e senza vederla come una privazione della liberà, ma anzi come un qualcosa che rafforza la sua libertà, la libertà di scegliere quello che è meglio per lui.
Morale della storia: non va sottratta la libertà, ma vanno forniti i mezzi (corretta educazione alimentare) per fare le scelte migliori in assoluta libertà.